Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2012/08/28
L’UFO di Curiosity è un fake
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Sono di fretta, ma spero di arginare il dilagare dell'ennesima falsa pista ufologica, subito ripresa da Ilvostro e Attualissimo. Un imbecille ha fabbricato un video che sembra mostrare un oggetto luminoso che attraversa il cielo di Marte, visto da Curiosity.
Piccolo problema: Curiosity non è attrezzato per realizzare video così fluidi. L'inquadratura indica che si tratta della ripresa di una Hazcam, una delle telecamerine di manovra, che non può realizzare video.
Dettagli a breve.
Aggiornamento: i dettagli sono già stati pubblicati egregiamente da Luca Boschini su Queryonline. Non occorre che io aggiunga nulla.
Sono di fretta, ma spero di arginare il dilagare dell'ennesima falsa pista ufologica, subito ripresa da Ilvostro e Attualissimo. Un imbecille ha fabbricato un video che sembra mostrare un oggetto luminoso che attraversa il cielo di Marte, visto da Curiosity.
Piccolo problema: Curiosity non è attrezzato per realizzare video così fluidi. L'inquadratura indica che si tratta della ripresa di una Hazcam, una delle telecamerine di manovra, che non può realizzare video.
Dettagli a breve.
Aggiornamento: i dettagli sono già stati pubblicati egregiamente da Luca Boschini su Queryonline. Non occorre che io aggiunga nulla.
Riuscite a recuperare questa foto di Neil Armstrong sulla Luna?
Negli archivi della NASA c'è la collezione completa delle foto scattate dagli astronauti dell'Apollo 11, compresi gli scatti riusciti male, come questo:
Si tratta della foto AS11-40-5894, che è fortemente sottoesposta come parecchie altre, però ha una particolarità: nell'angolo in basso a sinistra contiene la sagoma di un astronauta. Dall'esame delle registrazioni video e audio dell'escursione lunare risulta che si tratta di Neil Armstrong.
Se fosse possibile, con i mezzi digitali di oggi, elaborare l'immagine per correggerne la sottoesposizione, avremmo finalmente una foto decente di Neil Armstrong all'esterno sulla Luna. Questo è il massimo che i lettori del mio libro sui complotti lunari sono riusciti a estrarre finora: sapete fare di meglio? Se volete cimentarvi, scaricate la foto a media risoluzione da questo link. Quella che mostro qui sopra è un'altra scansione, a maggiore risoluzione ma ottenibile solo dalla NASA con una procedura un po' complicata. Potete cliccarvi sopra per ingrandirla e poi scaricarla.
Paolofuture mi ha mandato questa, che è notevole:
So che da un paio d'anni è in corso un progetto di nuova scansione di tutte le foto lunari, ma non sono riuscito ad avere informazioni recenti.
Si tratta della foto AS11-40-5894, che è fortemente sottoesposta come parecchie altre, però ha una particolarità: nell'angolo in basso a sinistra contiene la sagoma di un astronauta. Dall'esame delle registrazioni video e audio dell'escursione lunare risulta che si tratta di Neil Armstrong.
Se fosse possibile, con i mezzi digitali di oggi, elaborare l'immagine per correggerne la sottoesposizione, avremmo finalmente una foto decente di Neil Armstrong all'esterno sulla Luna. Questo è il massimo che i lettori del mio libro sui complotti lunari sono riusciti a estrarre finora: sapete fare di meglio? Se volete cimentarvi, scaricate la foto a media risoluzione da questo link. Quella che mostro qui sopra è un'altra scansione, a maggiore risoluzione ma ottenibile solo dalla NASA con una procedura un po' complicata. Potete cliccarvi sopra per ingrandirla e poi scaricarla.
Neil Armstrong sulla Luna. |
Primi risultati
Paolofuture mi ha mandato questa, che è notevole:
So che da un paio d'anni è in corso un progetto di nuova scansione di tutte le foto lunari, ma non sono riuscito ad avere informazioni recenti.
2012/08/26
Neil Armstrong: miniguida per evitare errori nei media
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2020/08/25.
La morte di Neil Armstrong sta scatenando una pioggia di articoli contenenti castronerie. Spiccano quella della NBC, che aveva inizialmente annunciato la morte di Neil Young, quella di People, che ha pubblicato in grande una foto di John Young; e quella di Repubblica, che è ben più di una castroneria: ha spudoratamente copiato da Wikipedia e poi ci ha anche appiccicato sopra la dicitura “Riproduzione riservata” in un articolo spettacolarmente infarcito di errori. Uno per tutti: la doppia “più alta onorificenza civile”. No, dilettanti copioni di Repubblica, non vi farò il favore di dire quali sono gli altri errori. Arrangiatevi, oppure fate una donazione all'Astronaut Scholarship Foundation e ne riparliamo. Grazie, intanto, a @cattivascienza per le segnalazioni.
Segnalo brevemente qui gli errori più ricorrenti, così i giornalisti seri possono evitare di commetterli e i lettori possono evitare di farsi imbrogliare dagli incompetenti. Tutte le foto citate sono tratte da Apollo Archive.
Quella foto, numero di catalogo AS11-40-5877 (mostrata qui accanto), insieme alla sua gemella AS11-40-5878 e a quella con il piede dell'astronauta AS11-40-5880, fu scattata decine di minuti dopo il primo passo e mostra in realtà un'impronta di prova pianificata. Inoltre non fu prodotta da Armstrong ma dal suo compagno di escursione lunare Buzz Aldrin.
Esiste anche la ripresa a colori del momento in cui Aldrin produce quest'impronta. L'evento è documentato in dettaglio nell'Apollo Lunar Surface Journal. Ma La Stampa l'ha attribuita ad Armstrong.
I due astronauti avevano una sola fotocamera, che si passarono per scattare foto secondo una scaletta predefinita molto precisa che definiva Armstrong come fotografo principale. Aldrin aveva il compito di scattare foto di natura tecnica. Inoltre la telefonata inattesa del presidente Nixon scombussolò in parte la scaletta. Nella concitazione si finì per non scattare foto intenzionali di Armstrong, che compare solo parzialmente in alcuni scatti.
Ci sono anche i fotogrammi della ripresa automatica fatta dalla cinepresa 16mm situata dentro l'abitacolo, ma sono piuttosto sgranati: qui ce ne sono un paio da un riversamento HD, quello di Footagevault, decisamente migliore di quelli che stanno circolando in queste ore.
Se vi serve una foto di Armstrong sulla Luna che abbia una buona risoluzione, usate questa, scattata mentre il modulo lunare era ancora sulla Luna, dopo l'escursione all'esterno:
Attenzione al rispetto delle norme sul ritocco giornalistico: l'originale (mostrato qui sotto, foto AS11-40-5903) è inquadrato male, tanto da troncare l'antenna radio sopra lo zaino di Aldrin.
Ma spesso viene aggiunta una fetta di cielo falsa per bilanciare esteticamente la foto, come nel caso mostrato qui sotto:
Un peccadillo estetico, certo, ma resta il fatto la foto con la fetta di cielo aggiunta non è una rappresentazione fedele della foto originale, e i giornalisti che ancora si ricordano che cos'è la deontologia professionale e quindi hanno regole di trasparenza che proibiscono l'uso non dichiarato del fotoritocco farebbero meglio a segnalare che il cielo nero sopra Aldrin è falso.
Molto spesso viene presentata una sequenza televisiva in bianco e nero in cui si vede un astronauta saltare giù dalla scaletta del modulo lunare, ma non è quello il momento in cui Armstrong fece il vero primo passo e pronunciò la famosa frase “Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità”. Il primo passo è quasi invisibile nelle registrazioni della diretta TV e fu compiuto dopo che Armstrong si era soffermato ai piedi della scaletta, con i propri piedi sull'ampia zampa circolare del modulo lunare. Armstrong poggiò cautamente il proprio piede sinistro sulla superficie lunare, tenendosi alla scaletta, e pronunciò la storica frase.
Di questo momento esiste anche una ripresa a colori: qui vedete un fotogramma delle due riprese, tratto dal mio documentario liberamente scaricabile Moonscape, che copre l'intera escursione lunare dell'Apollo 11.
Un altro documento che sta circolando parecchio mostra quella che sembra essere una dichiarazione doganale quasi assurda che sarebbe stata compilata dagli astronauti dell'Apollo 11 dopo il loro rientro, per sdoganare le rocce lunari e soddisfare i requisiti dell'inflessibile servizio d'immigrazione degli Stati Uniti.
Molti lo stanno usando come spunto per lamentarsi delle burocrazie ottuse o lo considerano un falso, ma in realtà si tratta di un documento autentico, vale a dire di un vero modulo di sdoganamento realmente compilato e firmato da Armstrong, Aldrin e Collins. Ma lo compilarono per scherzo durante la quarantena post-volo. I dettagli sono su Space.com e The Economist, e non è l'unico documento scherzoso che riguarda le missioni Apollo.
La Image of the Day odierna scelta dalla NASA è un fotomontaggio ottenuto componendo tre foto originali:
Le tre foto utilizzate sono la AS11-40-5885, 5886, e 5887, ma poi il fotomontaggio viene troncato, per cui si torna quasi alla 5886 originale, ma nel frattempo sono state introdotte quelle frange multicolore che non c'erano nell'inquadratura originale (provengono dalla foto 5887) e interferiscono con l'immagine di Armstrong. Ecco le tre foto in questione:
Concludo con l'invito pubblicato dai familiari di Neil Armstrong: “Per coloro che potrebbero chiedere cosa possono fare per onorare Neil, abbiamo una richiesta semplice. Onorate il suo esempio di servizio, successo e modestia, e la prossima volta che passeggiate all'aperto in una notte limpida e vedete la Luna che vi sorride, pensate a Neil Armstrong e mandategli una strizzatina d'occhio.”
La morte di Neil Armstrong sta scatenando una pioggia di articoli contenenti castronerie. Spiccano quella della NBC, che aveva inizialmente annunciato la morte di Neil Young, quella di People, che ha pubblicato in grande una foto di John Young; e quella di Repubblica, che è ben più di una castroneria: ha spudoratamente copiato da Wikipedia e poi ci ha anche appiccicato sopra la dicitura “Riproduzione riservata” in un articolo spettacolarmente infarcito di errori. Uno per tutti: la doppia “più alta onorificenza civile”. No, dilettanti copioni di Repubblica, non vi farò il favore di dire quali sono gli altri errori. Arrangiatevi, oppure fate una donazione all'Astronaut Scholarship Foundation e ne riparliamo. Grazie, intanto, a @cattivascienza per le segnalazioni.
Segnalo brevemente qui gli errori più ricorrenti, così i giornalisti seri possono evitare di commetterli e i lettori possono evitare di farsi imbrogliare dagli incompetenti. Tutte le foto citate sono tratte da Apollo Archive.
La foto dell'impronta non mostra il primo passo e non ritrae Armstrong
Quella foto, numero di catalogo AS11-40-5877 (mostrata qui accanto), insieme alla sua gemella AS11-40-5878 e a quella con il piede dell'astronauta AS11-40-5880, fu scattata decine di minuti dopo il primo passo e mostra in realtà un'impronta di prova pianificata. Inoltre non fu prodotta da Armstrong ma dal suo compagno di escursione lunare Buzz Aldrin.
Esiste anche la ripresa a colori del momento in cui Aldrin produce quest'impronta. L'evento è documentato in dettaglio nell'Apollo Lunar Surface Journal. Ma La Stampa l'ha attribuita ad Armstrong.
Nessuna delle foto celebri dell'escursione lunare dell'Apollo 11 raffigura Neil Armstrong; si vede solo Aldrin
I due astronauti avevano una sola fotocamera, che si passarono per scattare foto secondo una scaletta predefinita molto precisa che definiva Armstrong come fotografo principale. Aldrin aveva il compito di scattare foto di natura tecnica. Inoltre la telefonata inattesa del presidente Nixon scombussolò in parte la scaletta. Nella concitazione si finì per non scattare foto intenzionali di Armstrong, che compare solo parzialmente in alcuni scatti.
Questo è Aldrin, non Armstrong. Foto AS11-40-5874. |
Anche questo è Aldrin, non Armstrong. Foto AS11-40-5903. |
L'unica foto decente di Armstrong durante l'escursione lunare. Dettaglio della foto AS11-40-5886. |
Ci sono anche i fotogrammi della ripresa automatica fatta dalla cinepresa 16mm situata dentro l'abitacolo, ma sono piuttosto sgranati: qui ce ne sono un paio da un riversamento HD, quello di Footagevault, decisamente migliore di quelli che stanno circolando in queste ore.
Neil Armstrong sulla Luna. Dettaglio di fotogramma dalla ripresa automatica in 16mm. |
Neil Armstrong sulla Luna. Dettaglio di fotogramma dalla ripresa automatica in 16mm. |
Neil Armstrong sulla Luna. Fotogramma integrale tratto dalla ripresa automatica in 16mm. |
Se vi serve una foto di Armstrong sulla Luna che abbia una buona risoluzione, usate questa, scattata mentre il modulo lunare era ancora sulla Luna, dopo l'escursione all'esterno:
Neil Armstrong nel modulo lunare Eagle, ancora posato sulla Luna, dopo aver compiuto insieme a Buzz Aldrin l'escursione lunare. Foto AS11-37-5528. |
Il ritratto frontale viene spesso diffuso in versione ritoccata
Attenzione al rispetto delle norme sul ritocco giornalistico: l'originale (mostrato qui sotto, foto AS11-40-5903) è inquadrato male, tanto da troncare l'antenna radio sopra lo zaino di Aldrin.
Foto AS11-40-5903 integrale. |
Questa versione è falsa (cielo aggiunto). |
Un peccadillo estetico, certo, ma resta il fatto la foto con la fetta di cielo aggiunta non è una rappresentazione fedele della foto originale, e i giornalisti che ancora si ricordano che cos'è la deontologia professionale e quindi hanno regole di trasparenza che proibiscono l'uso non dichiarato del fotoritocco farebbero meglio a segnalare che il cielo nero sopra Aldrin è falso.
Il video del primo passo non è quello in cui si vede Neil saltare giù dalla scaletta
Molto spesso viene presentata una sequenza televisiva in bianco e nero in cui si vede un astronauta saltare giù dalla scaletta del modulo lunare, ma non è quello il momento in cui Armstrong fece il vero primo passo e pronunciò la famosa frase “Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità”. Il primo passo è quasi invisibile nelle registrazioni della diretta TV e fu compiuto dopo che Armstrong si era soffermato ai piedi della scaletta, con i propri piedi sull'ampia zampa circolare del modulo lunare. Armstrong poggiò cautamente il proprio piede sinistro sulla superficie lunare, tenendosi alla scaletta, e pronunciò la storica frase.
Di questo momento esiste anche una ripresa a colori: qui vedete un fotogramma delle due riprese, tratto dal mio documentario liberamente scaricabile Moonscape, che copre l'intera escursione lunare dell'Apollo 11.
Dal documentario libero e gratuito Moonscape. |
Dichiarazione doganale surreale
Un altro documento che sta circolando parecchio mostra quella che sembra essere una dichiarazione doganale quasi assurda che sarebbe stata compilata dagli astronauti dell'Apollo 11 dopo il loro rientro, per sdoganare le rocce lunari e soddisfare i requisiti dell'inflessibile servizio d'immigrazione degli Stati Uniti.
Molti lo stanno usando come spunto per lamentarsi delle burocrazie ottuse o lo considerano un falso, ma in realtà si tratta di un documento autentico, vale a dire di un vero modulo di sdoganamento realmente compilato e firmato da Armstrong, Aldrin e Collins. Ma lo compilarono per scherzo durante la quarantena post-volo. I dettagli sono su Space.com e The Economist, e non è l'unico documento scherzoso che riguarda le missioni Apollo.
La foto di Armstrong scelta come Image of the Day dalla NASA è fasulla
La Image of the Day odierna scelta dalla NASA è un fotomontaggio ottenuto componendo tre foto originali:
Le tre foto utilizzate sono la AS11-40-5885, 5886, e 5887, ma poi il fotomontaggio viene troncato, per cui si torna quasi alla 5886 originale, ma nel frattempo sono state introdotte quelle frange multicolore che non c'erano nell'inquadratura originale (provengono dalla foto 5887) e interferiscono con l'immagine di Armstrong. Ecco le tre foto in questione:
Foto AS11-40-5885, 5886 e 5887. |
Per onorare Neil
Concludo con l'invito pubblicato dai familiari di Neil Armstrong: “Per coloro che potrebbero chiedere cosa possono fare per onorare Neil, abbiamo una richiesta semplice. Onorate il suo esempio di servizio, successo e modestia, e la prossima volta che passeggiate all'aperto in una notte limpida e vedete la Luna che vi sorride, pensate a Neil Armstrong e mandategli una strizzatina d'occhio.”
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2012/08/25
Neil Armstrong, 1930-2012
Neil Armstrong, stanco ma felice, nel modulo lunare Eagle, dopo aver compiuto i primi passi dell'umanità sulla Luna insieme a Buzz Aldrin, il 21 luglio 1969. |
“A tutti noi piace essere riconosciuti non per un breve fuoco d'artificio,
ma per il bilancio del nostro lavoro quotidiano”
ma per il bilancio del nostro lavoro quotidiano”
Neil Armstrong, CBS News, 2005
2012/08/24
Occhio alla truffa degli amici in vacanza che usa nomi di amici reali
Mi sta arrivando una raffica di segnalazioni di mail contenenti questo testo:
Alcune varianti indicano altre località di viaggio e indicano il nome dell'hotel, ma il numero è sempre lo stesso.
Si tratta ovviamente di una truffa (gli errori di ortografia dovrebbero renderlo chiaro), ma quello che mi ha colpito è che i messaggi arrivano ai bersagli da indirizzi di mail molto simili a quelli di persone che effettivamente si conoscono (e questo ne aumenta molto la credibilità) e sono tutti di Yahoo. Ipotizzo che il legame d'amicizia sia stato scoperto tramite le amicizie rese pubbliche su Facebook o altri social network.
State in guardia.
Mi auguro di poterci trovare questa volta, Io ho fatto un viaggio a Aberdeen,Scozia UK e mi hanno rubato la mia borsa con il passaporto e gli affetti personali. L'ambasciata mi ha solo rilasciato un passaporto temporaneo ma Io devo pagare il biglietto e saldare le fatture alberghiere. Io ho fatto contattare la noia banca ma mi ci vorrebbero 5 giorni lavorativi per accedere ai fondi nel conto da Londra.
Western Union transfer è la migliore opzione per inviarmi denaro. Fammi sapere se hai bisogno dei miei dati (nome completo/località) per fare il trasferimento. Puoi raggiungermi via email o telefono Hotel +447024030611.
Fammi sapere se puoi essere d'aiuto.
Alcune varianti indicano altre località di viaggio e indicano il nome dell'hotel, ma il numero è sempre lo stesso.
Si tratta ovviamente di una truffa (gli errori di ortografia dovrebbero renderlo chiaro), ma quello che mi ha colpito è che i messaggi arrivano ai bersagli da indirizzi di mail molto simili a quelli di persone che effettivamente si conoscono (e questo ne aumenta molto la credibilità) e sono tutti di Yahoo. Ipotizzo che il legame d'amicizia sia stato scoperto tramite le amicizie rese pubbliche su Facebook o altri social network.
State in guardia.
2012/08/22
Curiosity ha fatto il primo giro di prova
Arrivate fresche fresche da Marte:
Ne trovate una versione 3D su Planetary.org.
Aggiornamento: La NASA ha annunciato che il team scientifico di Curiosity ha scelto il nome ufficiale del luogo di atterraggio di Curiosity. Si chiamerà Bradbury Landing.
Ne trovate una versione 3D su Planetary.org.
Aggiornamento: La NASA ha annunciato che il team scientifico di Curiosity ha scelto il nome ufficiale del luogo di atterraggio di Curiosity. Si chiamerà Bradbury Landing.
2012/08/21
USA, candidato senatore: se è vero stupro, il corpo della donna blocca la gravidanza
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “fsco_v*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
La stupidità terminale tra i politici non conosce frontiere. Dagli Stati Uniti arriva la storia di Todd Akin, candidato senatore del Missouri, che in un'intervista televisiva sul tema dell'aborto dichiara che se una donna viene realmente stuprata, il suo corpo possiede un meccanismo che blocca la gravidanza. In altre parole, se rimane incinta non era vero stupro.
Intanto che raccattate la mascella con una mano e vi reggete la fronte con l'altra, qui c'è il video di questa perla agghiacciante di oscurantismo sessista:
Le parole esatte di Akin sono queste: “From what I understand from doctors that's really rare. If it’s a legitimate rape, the female body has ways to try to shut that whole thing down”. Traduco: “Stando a quello che mi dicono i medici, [una gravidanza indotta da stupro] è veramente rara. Se è uno stupro vero, il corpo femminile ha modi di cercare di bloccare tutta la cosa” (legitimate è usato nell'accezione di “autentico, genuino”, non in quello di “legittimo”).
Vi siete ripresi? Non è finita. Akin è membro del Comitato della Camera dei Rappresentanti per la Scienza, lo Spazio e la Tecnologia degli Stati Uniti (Science.house.gov), che ha giurisdizione sulla NASA e altri enti scientifici fondamentali. Uno che crede che le donne abbiano un utero magico contribuisce a decidere se andare su Marte o no. Uno che non sa come nascono i bambini fa parte del Sottocomitato per l'energia e l'ambiente e di quello per lo spazio e l'aeronautica.
Akin è stato criticato da tutti, compresi i suoi colleghi di partito (è un repubblicano, se ci tenete a saperlo, ma l'antiscienza è equamente distribuita), e s'è visto svanire i finanziamenti alla propria campagna politica, così ha pubblicato un video in cui corregge la propria dichiarazione e... chiede perdono. “L'errore che ho commesso sta nelle parole che ho detto, non nel cuore che ho”.
Uhm, no. L'errore sta nel cervello. L'errore magari si perdona, ma il fatto rimane che un incompetente assoluto resta al proprio posto a decidere di scienza. Scienza concreta, le cui conseguenze ci toccano tutti. Più che chiedere perdono, Akin dovrebbe offrire le proprie dimissioni e iscriversi a un corso di ginecologia for dummies. Come spesso accade, The Onion centra in pieno l'argomento, pubblicando una finta confessione di Akin che gli fa dire quello che avrebbe dovuto realmente dire.
Ci sarebbe poi da discutere di quell'agghiacciante, misogina distinzione fra presunti tipi di stupro. L'insinuazione alla base dell'idea dichiarata da Akin (e condivisa da quanti altri?) è che se ti stuprano e rimani incinta, dai, un po' ti dev'essere piaciuto, altrimenti non avresti concepito. Quindi non è vero stupro. Che alibi perfetto.
Ma da dove viene questa convinzione maschilista, bigotta e medievale propugnata con tanta certezza da Akin (che dice che gliel'hanno detta i medici) ma fatta a pezzi dai terribili fatti? Secondo le ricerche del Guardian, risale almeno al tredicesimo secolo, quando era addirittura codificata nelle leggi inglesi (“se, tuttavia, una donna ha concepito al momento citato nell'istanza, essa decade, perché senza il consenso della donna essa non potrebbe concepire”), ed era ancora inclusa nella giurisprudenza medica britannica nel 1814.
Aggiornamento: BoingBoing ha trovato una citazione dello stesso principio nella letteratura latina del secondo secolo. Caso mai qualcuno avesse il dubbio che si tratti di un'aberrazione tutta anglosassone. Secondo CNN, i “medici” dai quali Akin ha tratto la sua diceria sono uno solo: specificamente John Willke, che però non ha alcuna credenziale specifica; inoltre gli esperti smentiscono con le cifre le sue tesi.
Akin non è l'unico politico a crederla ancora vera: The Week segnala Leon Holmes, oggi giudice federale in Arkansas, Stephen Freind, rappresentante della Pennsylvania, e Henry Aldridge, rappresentante della North Carolina. Ed è molto popolare fra gli antiabortisti (grazie a @prosopopea per la segnalazione), perché rende irrilevante il dilemma morale di cosa fare in caso di stupro che porti a una gravidanza. Non succede quasi mai! Il problema non si pone! Torniamo a discutere se le donne hanno l'anima o se la Terra è davvero rotonda.
Sia ben chiaro: non intendo entrare qui nella polemica sulla legittimità dell'aborto. Mi interessa solo chiarire come stanno i fatti e segnalare un caso preoccupante di antiscienza asservita all'ideologia e di governanti fermi letteralmente all'Ottocento nella loro comprensione del mondo.
La stupidità terminale tra i politici non conosce frontiere. Dagli Stati Uniti arriva la storia di Todd Akin, candidato senatore del Missouri, che in un'intervista televisiva sul tema dell'aborto dichiara che se una donna viene realmente stuprata, il suo corpo possiede un meccanismo che blocca la gravidanza. In altre parole, se rimane incinta non era vero stupro.
Intanto che raccattate la mascella con una mano e vi reggete la fronte con l'altra, qui c'è il video di questa perla agghiacciante di oscurantismo sessista:
Le parole esatte di Akin sono queste: “From what I understand from doctors that's really rare. If it’s a legitimate rape, the female body has ways to try to shut that whole thing down”. Traduco: “Stando a quello che mi dicono i medici, [una gravidanza indotta da stupro] è veramente rara. Se è uno stupro vero, il corpo femminile ha modi di cercare di bloccare tutta la cosa” (legitimate è usato nell'accezione di “autentico, genuino”, non in quello di “legittimo”).
Vi siete ripresi? Non è finita. Akin è membro del Comitato della Camera dei Rappresentanti per la Scienza, lo Spazio e la Tecnologia degli Stati Uniti (Science.house.gov), che ha giurisdizione sulla NASA e altri enti scientifici fondamentali. Uno che crede che le donne abbiano un utero magico contribuisce a decidere se andare su Marte o no. Uno che non sa come nascono i bambini fa parte del Sottocomitato per l'energia e l'ambiente e di quello per lo spazio e l'aeronautica.
Akin è stato criticato da tutti, compresi i suoi colleghi di partito (è un repubblicano, se ci tenete a saperlo, ma l'antiscienza è equamente distribuita), e s'è visto svanire i finanziamenti alla propria campagna politica, così ha pubblicato un video in cui corregge la propria dichiarazione e... chiede perdono. “L'errore che ho commesso sta nelle parole che ho detto, non nel cuore che ho”.
Uhm, no. L'errore sta nel cervello. L'errore magari si perdona, ma il fatto rimane che un incompetente assoluto resta al proprio posto a decidere di scienza. Scienza concreta, le cui conseguenze ci toccano tutti. Più che chiedere perdono, Akin dovrebbe offrire le proprie dimissioni e iscriversi a un corso di ginecologia for dummies. Come spesso accade, The Onion centra in pieno l'argomento, pubblicando una finta confessione di Akin che gli fa dire quello che avrebbe dovuto realmente dire.
Ci sarebbe poi da discutere di quell'agghiacciante, misogina distinzione fra presunti tipi di stupro. L'insinuazione alla base dell'idea dichiarata da Akin (e condivisa da quanti altri?) è che se ti stuprano e rimani incinta, dai, un po' ti dev'essere piaciuto, altrimenti non avresti concepito. Quindi non è vero stupro. Che alibi perfetto.
Ma da dove viene questa convinzione maschilista, bigotta e medievale propugnata con tanta certezza da Akin (che dice che gliel'hanno detta i medici) ma fatta a pezzi dai terribili fatti? Secondo le ricerche del Guardian, risale almeno al tredicesimo secolo, quando era addirittura codificata nelle leggi inglesi (“se, tuttavia, una donna ha concepito al momento citato nell'istanza, essa decade, perché senza il consenso della donna essa non potrebbe concepire”), ed era ancora inclusa nella giurisprudenza medica britannica nel 1814.
Aggiornamento: BoingBoing ha trovato una citazione dello stesso principio nella letteratura latina del secondo secolo. Caso mai qualcuno avesse il dubbio che si tratti di un'aberrazione tutta anglosassone. Secondo CNN, i “medici” dai quali Akin ha tratto la sua diceria sono uno solo: specificamente John Willke, che però non ha alcuna credenziale specifica; inoltre gli esperti smentiscono con le cifre le sue tesi.
Akin non è l'unico politico a crederla ancora vera: The Week segnala Leon Holmes, oggi giudice federale in Arkansas, Stephen Freind, rappresentante della Pennsylvania, e Henry Aldridge, rappresentante della North Carolina. Ed è molto popolare fra gli antiabortisti (grazie a @prosopopea per la segnalazione), perché rende irrilevante il dilemma morale di cosa fare in caso di stupro che porti a una gravidanza. Non succede quasi mai! Il problema non si pone! Torniamo a discutere se le donne hanno l'anima o se la Terra è davvero rotonda.
Sia ben chiaro: non intendo entrare qui nella polemica sulla legittimità dell'aborto. Mi interessa solo chiarire come stanno i fatti e segnalare un caso preoccupante di antiscienza asservita all'ideologia e di governanti fermi letteralmente all'Ottocento nella loro comprensione del mondo.
Nuova infornata di foto, video e dati da Curiosity
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
La fotina che vedete qui accanto è arrivata poco fa da Marte (faccio ancora fatica a scriverlo senza un brivido d'incredula meraviglia): è la prima immagine del braccio robotico di Curiosity estratto dalla sua posizione ripiegata di viaggio. Poi ne sono arrivate altre. Ma nei giorni scorsi ci sono state moltissime novità; cerco di segnalare qui tutte quelle più interessanti.
Il sito della NASA che pubblica tutte le immagini grezze man mano che arrivano è stato rinnovato e migliorato per facilitare l'accesso alla quantità crescente di foto. È stata assemblata una bella panoramica quasi completa a colori, esplorabile in Gigapan. Zoomate e stupitevi. Anche questa è notevole; idem questa, pubblicata su Time. Rikyunreal ne ha creata un'altra su Forumastronautico.it. E poi c'è un'altra panoramica a 360° che include il monte Sharp. E c'è anche questa, da 29000 pixel di larghezza.
Brian Lynch ha assemblato un video usando le immagini della discesa di Curiosity e sincronizzandole con la cronologia e l'audio del Controllo Missione:
C'è anche un'animazione delle foto scattate durante la discesa, che includono anche lo sbuffo dell'impatto dello scudo termico. Anche questa versione è notevole. La versione migliore che ho trovato finora è questa:
Intanto il laser di bordo (realizzato in collaborazione con l'agenzia spaziale francese) ha già sparato un milione di watt per cinque miliardesimi di secondo: questa roccia, chiamata Coronation e grande come una mano, è stata il suo primo bersaglio di prova. Un'immagine del risultato è qui.
E dall'orbita intorno a Marte il Mars Reconnaissance Orbiter ha mandato questa foto in falso colore del sito di atterraggio:
Curiosity è il puntino al centro; si vedono le tracce dei getti dei motori della gru volante. I colori sono esaltati rispetto alla realtà, ma la foto mette in evidenza un fatto curioso: Marte è rosso solo perché è coperto di polvere ricca di ossido di ferro, ma in realtà sotto la polvere è blu-grigio come la roccia basaltica che ne costituisce la maggior parte della superficie. Il vento (o in questo caso, i potenti getti dei razzi) ogni tanto portano alla luce il vero colore di Marte.
Poi c'è quest'immagine, segnalata da Phil Plait, che mostra (sempre in colori esaltati) un cratere d'impatto recentissimo: grazie al fatto che abbiamo sonde orbitanti intorno a Marte da anni, possiamo vedere le differenze e l'evoluzione della superficie del pianeta e scoprire chicche come il fatto che il cratere fino al 2009 non c'era.
Wired ha raccolto una bella serie di foto e di info poco conosciute su Curiosity: le dimensioni davvero notevoli delle ruote, che scrivono "JPL" in codice Morse nella sabbia marziana, i codici per la realtà aumentata, il chip con oltre un milione e duecentomila nomi di persone che hanno aderito all'idea di portare su Marte il proprio nome, e la meridiana di bordo (che è in realtà principalmente un riferimento per la taratura di colore delle fotocamere, come descritto qui; grazie a Skure per la correzione). C'è anche una moneta da un centesimo di dollaro del 1909, usata come riferimento dimensionale intuitivo.
La NASA ha una spiegazione dettagliata delle ragioni della scelta di un sistema di atterraggio così complesso e una foto che mostra il confronto delle dimensioni di Curiosity rispetto ai rover precedenti:
Intanto, su un fronte molto più frivolo, segnalo che il modello in Lego di Curiosity ora ha anche la gru volante e ha raggiunto l'obiettivo dei 10.000 sostenitori. E che in onore del primo uso di un laser distruttivo su un altro pianeta, c'è già la T-shirt Curiosity ha sparato per prima.
Emily Lakdawalla segnala questo fantastico video nel quale l'inquadratura resta centrata sullo scudo termico in caduta. Sbaglio o alla fine si vede la nuvoletta alla Vil Coyote dell'impatto dello scudo?
È stato pubblicato il primo grafico delle condizioni meteo al sito di atterraggio (le situazioni meteo aggiornate saranno pubblicate qui) ed è stata provata la funzionalità dello sterzo delle ruote. Tutto è pronto per il primo spostamento di prova, previsto per domani. Maggiori info e immagini sono qui.
Il team di atterraggio di Curiosity è andato sul set di Big Bang Theory, per cui mi sa che li vedremo prossimamente in una puntata (foto).
La fotina che vedete qui accanto è arrivata poco fa da Marte (faccio ancora fatica a scriverlo senza un brivido d'incredula meraviglia): è la prima immagine del braccio robotico di Curiosity estratto dalla sua posizione ripiegata di viaggio. Poi ne sono arrivate altre. Ma nei giorni scorsi ci sono state moltissime novità; cerco di segnalare qui tutte quelle più interessanti.
Il sito della NASA che pubblica tutte le immagini grezze man mano che arrivano è stato rinnovato e migliorato per facilitare l'accesso alla quantità crescente di foto. È stata assemblata una bella panoramica quasi completa a colori, esplorabile in Gigapan. Zoomate e stupitevi. Anche questa è notevole; idem questa, pubblicata su Time. Rikyunreal ne ha creata un'altra su Forumastronautico.it. E poi c'è un'altra panoramica a 360° che include il monte Sharp. E c'è anche questa, da 29000 pixel di larghezza.
Brian Lynch ha assemblato un video usando le immagini della discesa di Curiosity e sincronizzandole con la cronologia e l'audio del Controllo Missione:
C'è anche un'animazione delle foto scattate durante la discesa, che includono anche lo sbuffo dell'impatto dello scudo termico. Anche questa versione è notevole. La versione migliore che ho trovato finora è questa:
Intanto il laser di bordo (realizzato in collaborazione con l'agenzia spaziale francese) ha già sparato un milione di watt per cinque miliardesimi di secondo: questa roccia, chiamata Coronation e grande come una mano, è stata il suo primo bersaglio di prova. Un'immagine del risultato è qui.
E dall'orbita intorno a Marte il Mars Reconnaissance Orbiter ha mandato questa foto in falso colore del sito di atterraggio:
Curiosity è il puntino al centro; si vedono le tracce dei getti dei motori della gru volante. I colori sono esaltati rispetto alla realtà, ma la foto mette in evidenza un fatto curioso: Marte è rosso solo perché è coperto di polvere ricca di ossido di ferro, ma in realtà sotto la polvere è blu-grigio come la roccia basaltica che ne costituisce la maggior parte della superficie. Il vento (o in questo caso, i potenti getti dei razzi) ogni tanto portano alla luce il vero colore di Marte.
Poi c'è quest'immagine, segnalata da Phil Plait, che mostra (sempre in colori esaltati) un cratere d'impatto recentissimo: grazie al fatto che abbiamo sonde orbitanti intorno a Marte da anni, possiamo vedere le differenze e l'evoluzione della superficie del pianeta e scoprire chicche come il fatto che il cratere fino al 2009 non c'era.
Wired ha raccolto una bella serie di foto e di info poco conosciute su Curiosity: le dimensioni davvero notevoli delle ruote, che scrivono "JPL" in codice Morse nella sabbia marziana, i codici per la realtà aumentata, il chip con oltre un milione e duecentomila nomi di persone che hanno aderito all'idea di portare su Marte il proprio nome, e la meridiana di bordo (che è in realtà principalmente un riferimento per la taratura di colore delle fotocamere, come descritto qui; grazie a Skure per la correzione). C'è anche una moneta da un centesimo di dollaro del 1909, usata come riferimento dimensionale intuitivo.
La NASA ha una spiegazione dettagliata delle ragioni della scelta di un sistema di atterraggio così complesso e una foto che mostra il confronto delle dimensioni di Curiosity rispetto ai rover precedenti:
Intanto, su un fronte molto più frivolo, segnalo che il modello in Lego di Curiosity ora ha anche la gru volante e ha raggiunto l'obiettivo dei 10.000 sostenitori. E che in onore del primo uso di un laser distruttivo su un altro pianeta, c'è già la T-shirt Curiosity ha sparato per prima.
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Emily Lakdawalla segnala questo fantastico video nel quale l'inquadratura resta centrata sullo scudo termico in caduta. Sbaglio o alla fine si vede la nuvoletta alla Vil Coyote dell'impatto dello scudo?
È stato pubblicato il primo grafico delle condizioni meteo al sito di atterraggio (le situazioni meteo aggiornate saranno pubblicate qui) ed è stata provata la funzionalità dello sterzo delle ruote. Tutto è pronto per il primo spostamento di prova, previsto per domani. Maggiori info e immagini sono qui.
2012/08/22
Il team di atterraggio di Curiosity è andato sul set di Big Bang Theory, per cui mi sa che li vedremo prossimamente in una puntata (foto).
2012/08/17
Disinformatico radio, podcast di oggi: il caso Mat Honan
Stamattina ho dedicato la prima puntata del Disinformatico radiofonico dopo la mini-pausa estiva all'“hackeraggio epico” subìto da Mat Honan, giornalista di Wired, ai primi del mese. Se ne è parlato tanto in Rete, ma io ho la fortuna di occuparmene a distanza di due settimane e di poter quindi fare un sunto di come è realmente andata la vicenda, senza le false piste dei primi giorni.
Nella violazione degli account di Honan ci sono lezioni per tutti e un potente promemoria del fatto che il cloud e la cancellazione a distanza sono armi a doppio taglio. Il giornalista si è trovato con il computer, il tablet e lo smartphone completamente azzerati e ha perso un anno di dati e foto personali. E questo è solo l'inizio.
Se vi interessa, trovate il mio racconto della disavventura di Mat Honan sul sito della Rete Tre della RSI sotto forma di serie di articoli e come podcast.
Nella violazione degli account di Honan ci sono lezioni per tutti e un potente promemoria del fatto che il cloud e la cancellazione a distanza sono armi a doppio taglio. Il giornalista si è trovato con il computer, il tablet e lo smartphone completamente azzerati e ha perso un anno di dati e foto personali. E questo è solo l'inizio.
Se vi interessa, trovate il mio racconto della disavventura di Mat Honan sul sito della Rete Tre della RSI sotto forma di serie di articoli e come podcast.
Pronti da scaricare i primi cinque capitoli di “Moon Hoax: Debunked!”
Sto traducendo e adattando in inglese il mio libro “Luna? Sì, ci siamo andati!” dedicato alle tesi di complotto lunare. Finora ho completato i primi cinque capitoli (circa metà del testo) e li ho messi a disposizione come file EPUB qui. Dato che include i capitoli sullo svolgimento di una missione lunare Apollo e sulle prove migliori del fatto che siamo andati sulla Luna, potete già usarlo per replicare ai dubbiosi anglofoni, se vi càpitano a tiro.
Se vi va di rivederlo e controllarlo, sia per eventuali refusi, sia per eventuali link interni ed esterni sbagliati, è tutto vostro: siate spietati. Il file EPUB scaricabile contiene anche i capitoli italiani corrispondenti ancora da tradurre. Segnalerò qui man mano la disponibilità degli aggiornamenti e della traduzione dei capitoli rimanenti. Buona lettura.
Se vi va di rivederlo e controllarlo, sia per eventuali refusi, sia per eventuali link interni ed esterni sbagliati, è tutto vostro: siate spietati. Il file EPUB scaricabile contiene anche i capitoli italiani corrispondenti ancora da tradurre. Segnalerò qui man mano la disponibilità degli aggiornamenti e della traduzione dei capitoli rimanenti. Buona lettura.
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