Buzzfeed ha pubblicato un’indagine che rivela una vasta rete di siti e pagine Facebook di disinformazione in italiano, controllata da una singola azienda, Web365, a sua volta gestita dall’imprenditore romano Giancarlo Colono usando soltanto sei dipendenti e alcuni giornalisti professionisti.
Questa rete, che include siti molto popolari come Direttanews.it e iNews24.it e varie pagine Facebook (chiuse ieri per intervento del social network dopo la pubblicazione dell’indagine), diffonde “retorica nazionalista, contenuti contro gli immigrati e disinformazione”, secondo Alberto Nardelli e Craig Silverman di Buzzfeed, che ne mostrano numerosi esempi nel proprio articolo.
Il fenomeno delle piovre di panzane, le reti di siti apparentemente slegati ma in realtà gestiti da uno stesso centro di coordinamento, non è nuovo: ne avevo scritto circa un anno fa insieme a David Puente a proposito della galassia di siti gestiti da Edinet con vari nomi che richiamavano quelli di testate giornalistiche molto conosciute. Ma la rete di fake news di Web365 è ben più potente: prima della sua chiusura, la pagina Facebook di DirettaNews.it (dotata, paradossalmente, di bollino di autenticazione del social network) aveva quasi tre milioni di like, ossia più di quelli delle principali testate giornalistiche italiane: più del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport.
Non solo: la rete di Web365 ha conquistato questa visibilità pur avendo un personale ridottissimo, a dimostrazione del potere straordinario dei social network di amplificare contenuti spazzatura e notizie false generate facendo leva su sensazionalismi, morbosità, luoghi comuni e paure.
Per carità, il giornalismo sensazionalista o di pettegolezzo e la propaganda politica esistono da sempre: ma la differenza enorme, rispetto al passato, è che oggi questa spazzatura è monetizzabile sfruttando gli utenti in modo automatico. È come se Novella 2000 incassasse soldi per il solo fatto che avete dato uno sguardo alla sua copertina in edicola.
Credit: BuzzFeed. |
L’inchiesta ha portato alla luce anche gli strani compagni di letto di questa rete: “legami stretti tra i membri della famiglia Colono e un’associazione cattolica denominata La Luce di Maria” (1,5 milioni di fan su Facebook), che accanto a considerazioni religiose propone presunte prove che Pokémon Go è stato inventato da Satana (copia su Archive.is) e articoli condivisi con DirettaNews.it. C’è anche la promozione, da parte di Direttanews.it e de La Luce di Maria, dei nazionalismi di Matteo Salvini. Giancarlo Colono e il fratello Davide hanno dichiarato di aver semplicemente contribuito a far partire le attività online de La Luce di Maria e di essere semplicemente seguaci affezionati.
Come già avvenuto in passato, ci sono conferme tecniche dei legami fra queste entità apparentemente slegate: per esempio, “Direttanews.it condivide un ID di Google Analytics con La Luce di Maria... il che significa che gli introiti pubblicitari vanno sullo stesso account”. I fratelli Colono hanno detto che la condivisione è dovuta a “circostanze precedenti”.
La vicenda ha avuto ampia risonanza sui giornali italiani, per esempio su La Stampa, Il Post e Repubblica, che citano vari esempi di fake news arruffapopolo pubblicate da Direttanews.it e dagli altri siti della rete per promuovere specifici partiti e movimenti politici.
Chi è rimasto alla romantica illusione che Internet sia un luogo libero da influenze e condizionamenti economici e politici farebbe bene a darsi finalmente una bella svegliata. Cito, per esempio, queste parole della senatrice Monica Casaletto: “uso la rete che è controllata da me e non da altri organi” (Facebook, 30 aprile 2017). Parole, fra l’altro, pubblicate subito dopo aver condiviso una notizia falsa.
2017/11/29 18:50. La stesura iniziale di questo articolo parlava erroneamente di circa 170 siti gestiti da Web365; in realtà, come dice correttamente l’articolo di Buzzfeed, non si tratta di siti ma di nomi di dominio. Ho corretto l’articolo per tenerne conto.
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