Ultimo aggiornamento: 2021/08/02 19:00.
Sfogliando un catalogo online mi è venuta spontanea una riflessione. Le automobili vengono tassate in base alle loro emissioni di CO2. I processi produttivi sono gravati da una tassa sull’anidride carbonica generata; idem i combustibili per riscaldamento. È la cosiddetta carbon tax. In Svizzera, per esempio, questa tassa incide per circa 30 centesimi di franco su ogni litro di olio da riscaldamento e aumenterà nel 2022.
La preoccupazione per i cambiamenti climatici è incentrata in gran parte sull’aumento della CO2 nell’atmosfera, che produce un effetto serra che aumenta la temperatura media planetaria. Dovremmo, insomma, fare di tutto per evitare di produrre e rilasciare CO2.
In queste condizioni, non è assurdo che invece la CO2 venga addirittura messa in vendita in bombolette, oltretutto per un’applicazione decisamente superflua come gasare l’acqua da bere? Ci sveniamo per ridurre le emissioni di anidride carbonica e poi andiamo a comprarla e la rilasciamo in atmosfera? Pare un controsenso.
Non ho ancora una risposta. Voi cosa riuscite a scoprire?
Aggiornamento (2021/08/02): Grazie a tutti i commentatori per gli spunti e le informazioni. In estrema sintesi, la quantità di CO2 usata per i gasatori è minuscola rispetto alle altri fonti di CO2; la CO2 utilizzata, inoltre, è spesso un sottoprodotto di processi industriali e verrebbe comunque rilasciata da questi processi, per cui viene catturata e usata dai gasatori prima di essere immessa nell’ambiente; e la gasatura dell’acqua di rubinetto riduce la produzione di bottiglie per l’acqua minerale, riducendo quindi l’inquinamento da plastica e le emissioni di CO2 causate dalla fabbricazione delle bottiglie di plastica e dal loro trasporto fino al luogo di consumo (il trasporto delle bombolette è molto più efficiente del trasporto di bottiglie piene d’acqua gassata). Ovviamente bere acqua del rubinetto non gassata è l’optimum, ma non è il caso di perdere il sonno sulle emissioni dei gasatori: conviene concentrarsi sulle emissioni causate dalle auto a carburante o dai voli in aereo.