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2019/08/30
Aggiornamento di iOS aggiorna l’aggiornamento che disaggiornava gli iPhone e iPad. Aggiornatevi
Se siete stati diligenti e avete aggiornato il vostro iPhone o iPad, avrete notato che un mesetto fa è uscita la nuova versione di iOS, la 12.4. Ora Apple ha già distribuito un altro aggiornamento, il 12.4.1.
Come consueto, la dicitura che accompagna l’aggiornamento parla di “importanti aggiornamenti di sicurezza e miglioramenti alla stabilità”, ma la realtà stavolta è un po’ diversa dal solito.
Questo nuovo aggiornamento, infatti, serve anche a correggere un difetto di iOS che consentiva di fare il jailbreak degli smartphone e tablet Apple: una cosa che non capitava da un bel po’ di tempo.
Ormai il jailbreak è passato parecchio di moda, perché i vantaggi che offriva (per esempio l’installazione di app piratate) sono diminuiti nel corso del tempo, ma c’è ancora chi lo pratica per passione, spesso senza rendersi conto che sta togliendo le protezioni messe da Apple per evitare attacchi informatici.
A marzo scorso un ricercatore, Ned Williamson, ha scoperto una falla in iOS che consentiva il jailbreak. Apple l’ha corretta a maggio con iOS 12.2, ma poi, non si sa perché, ha eliminato questa correzione nell’aggiornamento alla versione 12.4. Ora la versione 12.4.1 rimedia all’errore.
Lo so che fare gli aggiornamenti è una scocciatura, ma è importante: non va dimenticato che l’aggiornamento alla 12.4 correggeva una falla critica che consentiva a un aggressore di attaccare un iPhone semplicemente mandandogli un messaggio di iMessage appositamente confezionato, e gli esperti di Google hanno individuato un attacco che consentiva di rubare dati e installare software di sorveglianza su qualunque iPhone semplicemente inducendolo a visitare un sito ed è stato bloccato con l’aggiornamento di febbraio scorso.
Quindi, se non avete già aggiornato il vostro dispositivo iOS, andate in Impostazioni - Aggiornamento software e seguite le istruzioni.
Fonti aggiuntive: Sophos, Hot for Security, Sophos.
Come consueto, la dicitura che accompagna l’aggiornamento parla di “importanti aggiornamenti di sicurezza e miglioramenti alla stabilità”, ma la realtà stavolta è un po’ diversa dal solito.
Questo nuovo aggiornamento, infatti, serve anche a correggere un difetto di iOS che consentiva di fare il jailbreak degli smartphone e tablet Apple: una cosa che non capitava da un bel po’ di tempo.
Ormai il jailbreak è passato parecchio di moda, perché i vantaggi che offriva (per esempio l’installazione di app piratate) sono diminuiti nel corso del tempo, ma c’è ancora chi lo pratica per passione, spesso senza rendersi conto che sta togliendo le protezioni messe da Apple per evitare attacchi informatici.
A marzo scorso un ricercatore, Ned Williamson, ha scoperto una falla in iOS che consentiva il jailbreak. Apple l’ha corretta a maggio con iOS 12.2, ma poi, non si sa perché, ha eliminato questa correzione nell’aggiornamento alla versione 12.4. Ora la versione 12.4.1 rimedia all’errore.
Lo so che fare gli aggiornamenti è una scocciatura, ma è importante: non va dimenticato che l’aggiornamento alla 12.4 correggeva una falla critica che consentiva a un aggressore di attaccare un iPhone semplicemente mandandogli un messaggio di iMessage appositamente confezionato, e gli esperti di Google hanno individuato un attacco che consentiva di rubare dati e installare software di sorveglianza su qualunque iPhone semplicemente inducendolo a visitare un sito ed è stato bloccato con l’aggiornamento di febbraio scorso.
Quindi, se non avete già aggiornato il vostro dispositivo iOS, andate in Impostazioni - Aggiornamento software e seguite le istruzioni.
Fonti aggiuntive: Sophos, Hot for Security, Sophos.
2016/08/12
Aggiornamenti di sicurezza Apple e Microsoft per il weekend
Il recente bollettino di sicurezza di Microsoft non lascia molta scelta: ci sono nove falle da turare, cinque delle quali sono classificate al grado più alto di pericolosità, ossia “critico”.
L’aggiornamento che le risolve è già disponibile, per cui è opportuno installarlo appena possibile: le falle, infatti, riguardano i browser Internet Explorer ed Edge, rendendo gli utenti vulnerabili ad attacchi effettuabili semplicemente convincendoli a visitare una pagina Web appositamente confezionata; toccano anche Office, con vulnerabilità sfruttabili se l’utente apre un documento Office contenente istruzioni nascoste, ricevuto per esempio come allegato.
Ci sono anche falle critiche nella gestione dei font da parte di Windows, che potrebbero consentire all’aggressore di prendere il controllo del computer, e nella gestione dei documenti PDF pubblicati sui siti Web.
La buona notizia è che nessuna di queste falle è al momento sfruttata da attacchi in corso, ma di norma questi attacchi arrivano poco dopo la pubblicazione degli aggiornamenti che le risolvono e le descrivono. La pubblicazione, infatti, consente inevitabilmente ai criminali informatici di sapere dove concentrare i propri sforzi.
Apple, intanto, ha reso disponibile iOS 9.3.4, e anche in questo caso conviene aggiornarsi appena possibile, perché l’aggiornamento risolve una falla scoperta da Team Pangu, un gruppo di informatici noto soprattutto per i suoi strumenti di jailbreak. Apple, come al solito, è reticente nei dettagli e dice solo che la falla consente a un’applicazione di “eseguire codice arbitrario con privilegi di kernel”. Traduzione: è una brutta falla che permetterebbe a un’app ostile di far danni molto gravi. Correggetela installandola nella solita maniera.
L’aggiornamento che le risolve è già disponibile, per cui è opportuno installarlo appena possibile: le falle, infatti, riguardano i browser Internet Explorer ed Edge, rendendo gli utenti vulnerabili ad attacchi effettuabili semplicemente convincendoli a visitare una pagina Web appositamente confezionata; toccano anche Office, con vulnerabilità sfruttabili se l’utente apre un documento Office contenente istruzioni nascoste, ricevuto per esempio come allegato.
Ci sono anche falle critiche nella gestione dei font da parte di Windows, che potrebbero consentire all’aggressore di prendere il controllo del computer, e nella gestione dei documenti PDF pubblicati sui siti Web.
La buona notizia è che nessuna di queste falle è al momento sfruttata da attacchi in corso, ma di norma questi attacchi arrivano poco dopo la pubblicazione degli aggiornamenti che le risolvono e le descrivono. La pubblicazione, infatti, consente inevitabilmente ai criminali informatici di sapere dove concentrare i propri sforzi.
Apple, intanto, ha reso disponibile iOS 9.3.4, e anche in questo caso conviene aggiornarsi appena possibile, perché l’aggiornamento risolve una falla scoperta da Team Pangu, un gruppo di informatici noto soprattutto per i suoi strumenti di jailbreak. Apple, come al solito, è reticente nei dettagli e dice solo che la falla consente a un’applicazione di “eseguire codice arbitrario con privilegi di kernel”. Traduzione: è una brutta falla che permetterebbe a un’app ostile di far danni molto gravi. Correggetela installandola nella solita maniera.
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2015/07/09
Perché HackingTeam discuteva di malware dentro l’App Store di Apple?
È importante non saltare a conclusioni affrettate, ma questa mail di HackingTeam del 20 marzo scorso sembra parlare dell'esistenza recente di malware dentro l'App Store, capace di catturare “audio e screenshot a distanza”, senza richiedere jailbreak. Il malware sarebbe realizzato da un'azienda italiana. Se quest'apparenza venisse confermata, sarebbe uno smacco notevole per il modello di sicurezza di Apple.
L'app citata nella mail, YouEat, è tuttora presente nell'App Store (link intenzionalmente alterato da me), ma non è chiaro neanche ai membri di HackingTeam se sia quella l'app infettante spiona.
Ho contattato Apple segnalando la questione e sono in attesa di risposta.
Questi sono i punti salienti della mail di HackingTeam: ho sostituito con asterischi alcuni nomi e riferimenti.
L'app citata nella mail, YouEat, è tuttora presente nell'App Store (link intenzionalmente alterato da me), ma non è chiaro neanche ai membri di HackingTeam se sia quella l'app infettante spiona.
Ho contattato Apple segnalando la questione e sono in attesa di risposta.
Questi sono i punti salienti della mail di HackingTeam: ho sostituito con asterischi alcuni nomi e riferimenti.
2015-03-20 10:27:55 UTC
From ******@hackingteam.com
To *****@hackingteam.com, *****@hackingteam.com
Check this out (DON’T INSTALL): https://itunes.apple.com/tr/app/youeat-2.0/id877619161?mt=8
YouEat 2.0 ****** More by This Developer
YouEat is a companion application for the web site http://youeat.org. It's free and opensource.
http://www.youeat.org
Magari non c’entra nulla, ma puzza ...
[...]
Food for thoughts:
Ragazzi abbiamo ricevuto un messaggio da ********** riguardo la soluzione per iOS proposta al momento da RCS.
In pratica si tratta di una soluzione che su ogni iphone NO-JB riescono a prendere audio e screenshot. La società si chiama ****** e pare funzioni da 7.1.2 ma sulla 8 non hanno screenshot.
Guardando il loro sito e la loro expertise su gestione sicurezza mobile mi sembra plausibile che abbiano creato una app con specifiche funzionalità come siamo partiti noi. Il tutto just for your info,
[...]
aggiornamenti: per quanto riguarda ios l'azienda che ha fatto il software x iphone (solo audio e screenshot a distanza) si chiama ******* lui ha un socio che lavora all estero, san francisco. in azienda cè solo una persona che occupa di ios. è stato testato su iphone 4s con ios 7.1.2. dalla 8 in poi non funzionano più gli screenshot e comunque non è stato testato. io ho visto il prodotto circa 20 gg fà, ma da qualche giorno hanno fatto un accordo con *******. già **** publicizza il tutto dando il prodotto come funzionale e senza jailbreak. cercherò di aver altre info.( se ti fa piacere)
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2014/08/29
75˙000 iPhone infettati: colpa degli utenti che li craccano
Se lo lasciate stare, l'iPhone vive in un ecosistema piuttosto sicuro: Apple consente di installarvi soltanto app verificate, e per questo non c'è in giro molto malware per iPhone, nonostante sia una piattaforma appetibile per i criminali informatici. Ma ci pensano gli utenti a minare questa sicurezza: spinti solitamente dalla voglia di installare app a scrocco, di provenienza non verificata, fanno jailbreak (craccano), spalancando così le porte al malware e alla creatività dei malfattori.
Virus Bulletin segnala un'app ostile, denominata asiPh/AdThief-A, che ha effetto soltanto sugli iPhone, iPod touch o iPad craccati e usa un metodo insolito per guadagnare dalle infezioni: la frode pubblicitaria.
AdThief-A, infatti, intercetta le pubblicità presenti in molte app gratuite autentiche e ne sostituisce il codice di affiliazione: in questo modo, quando l'utente tocca una pubblicità, i soldi degli inserzionisti vanno al creatore del malware invece che ai creatori delle app genuine.
Secondo IT Pro, sono già 75˙000 i dispositivi iOS craccati che sono stati infettati da AdThief-A. Facendo due conti in tasca ai malfattori, se il malware riesce a sottrarre un centesimo di dollaro al giorno dalle app regolari sul 10% dei telefonini infettati, porta nelle tasche del criminale che l'ha realizzato 30˙000 dollari l'anno.
È vero che in questo caso i soldi rubati non escono dalle tasche degli utenti infettati, ma proprio per questo l'incentivo a rimuovere l'infezione è basso e quindi molti utenti vanno avanti come se niente fosse, alimentando il mercato del crimine online.
Non esistono antivirus per iOS (Apple non li consente), per cui restano due regole di fondo: primo, non craccate il vostro iCoso; secondo, non lasciate che un iCoso craccato usi la vostra rete informatica, specialmente in azienda. Potete identificare i dispositivi iOS craccati usando software appositi, offerti dalle principali società di sicurezza informatica.
Virus Bulletin segnala un'app ostile, denominata asiPh/AdThief-A, che ha effetto soltanto sugli iPhone, iPod touch o iPad craccati e usa un metodo insolito per guadagnare dalle infezioni: la frode pubblicitaria.
AdThief-A, infatti, intercetta le pubblicità presenti in molte app gratuite autentiche e ne sostituisce il codice di affiliazione: in questo modo, quando l'utente tocca una pubblicità, i soldi degli inserzionisti vanno al creatore del malware invece che ai creatori delle app genuine.
Secondo IT Pro, sono già 75˙000 i dispositivi iOS craccati che sono stati infettati da AdThief-A. Facendo due conti in tasca ai malfattori, se il malware riesce a sottrarre un centesimo di dollaro al giorno dalle app regolari sul 10% dei telefonini infettati, porta nelle tasche del criminale che l'ha realizzato 30˙000 dollari l'anno.
È vero che in questo caso i soldi rubati non escono dalle tasche degli utenti infettati, ma proprio per questo l'incentivo a rimuovere l'infezione è basso e quindi molti utenti vanno avanti come se niente fosse, alimentando il mercato del crimine online.
Non esistono antivirus per iOS (Apple non li consente), per cui restano due regole di fondo: primo, non craccate il vostro iCoso; secondo, non lasciate che un iCoso craccato usi la vostra rete informatica, specialmente in azienda. Potete identificare i dispositivi iOS craccati usando software appositi, offerti dalle principali società di sicurezza informatica.
2013/02/08
Disinformatico radio, pronto il podcast di oggi
Potete scaricare il podcast della puntata di stamattina del Disinformatico radiofonico che ho condotto per la Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera. Questi i temi con i rispettivi link di approfondimento: 7 milioni di PC infetti salvati da Microsoft e Symantec, il debutto di LibreOffice 4, gli otto caratteri che crashano le applicazioni sui Mac e le istruzioni per il jailbreak di iPhone, iPad e iPod touch con iOS6. La parola di Internet di questa settimana è appunto jailbreak.
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Le parole di Internet: jailbreak
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente l'8/2/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
jailbreak. Letteralmente “fuga da una prigione” in inglese: l'atto di togliere a un dispositivo informatico delle limitazioni o restrizioni imposte dal produttore per ragioni commerciali, amministrative o di sicurezza, spesso per creare barriere artificiali alla libertà d'uso dei dispositivi oppure ostacolare i prodotti delle aziende concorrenti.
Attualmente il jailbreak più popolare riguarda gli iPhone e (in misura minore) gli iPad e iPod touch di Apple, ma il concetto di fare il jailbreak (o “craccare”) esiste per esempio anche per i telefoni e tablet Android (con alcune differenze tecniche, per cui viene chiamato “rooting”) e alle console di gioco (per esempio Playstation). In quasi tutti i paesi del mondo il jailbreak è considerato legale se non viene effettuato per violare il diritto d'autore.
Il jailbreak dei dispositivi Apple è piuttosto popolare: secondo i gestori di Cydia, un deposito di app alternative accessibile soltanto dai dispositivi sui quali è stato effettuato il jailbreak, a fine 2012 circa 23 dei 500 milioni di dispositivi Apple mai venduti risultavano “craccati”.
Il termine jailbreak viene spesso usato impropriamente per indicare la rimozione dei vincoli tecnici che legano un telefonino a un singolo operatore di rete cellulare, permettendo di usare il telefonino anche con SIM di altri operatori. Questa rimozione si chiama propriamente “unlock” o “unlocking”. Jailbreak e unlock sono comunque concetti imparentati, dato che per effettuare un unlock è di solito necessario prima ottenere il jailbreak del dispositivo.
jailbreak. Letteralmente “fuga da una prigione” in inglese: l'atto di togliere a un dispositivo informatico delle limitazioni o restrizioni imposte dal produttore per ragioni commerciali, amministrative o di sicurezza, spesso per creare barriere artificiali alla libertà d'uso dei dispositivi oppure ostacolare i prodotti delle aziende concorrenti.
Attualmente il jailbreak più popolare riguarda gli iPhone e (in misura minore) gli iPad e iPod touch di Apple, ma il concetto di fare il jailbreak (o “craccare”) esiste per esempio anche per i telefoni e tablet Android (con alcune differenze tecniche, per cui viene chiamato “rooting”) e alle console di gioco (per esempio Playstation). In quasi tutti i paesi del mondo il jailbreak è considerato legale se non viene effettuato per violare il diritto d'autore.
Il jailbreak dei dispositivi Apple è piuttosto popolare: secondo i gestori di Cydia, un deposito di app alternative accessibile soltanto dai dispositivi sui quali è stato effettuato il jailbreak, a fine 2012 circa 23 dei 500 milioni di dispositivi Apple mai venduti risultavano “craccati”.
Il termine jailbreak viene spesso usato impropriamente per indicare la rimozione dei vincoli tecnici che legano un telefonino a un singolo operatore di rete cellulare, permettendo di usare il telefonino anche con SIM di altri operatori. Questa rimozione si chiama propriamente “unlock” o “unlocking”. Jailbreak e unlock sono comunque concetti imparentati, dato che per effettuare un unlock è di solito necessario prima ottenere il jailbreak del dispositivo.
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Jailbreak per iOS 6
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente l'8/2/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
È stato rilasciato Evasi0n, il software gratuito (sostenuto dalle donazioni libere) che usa un metodo molto sofisticato per fare il jailbreak, cioè togliere agli iPhone, iPad e iPod le restrizioni imposte da Apple con la versione più recente del sistema operativo di questi dispositivi, iOS 6, e quindi consentire ai proprietari di fare modifiche e installare app non approvate da Apple, per esempio per usare il dispositivo come modem o per usare sulla rete cellulare un'applicazione che Apple vuole limitare soltanto alle connessioni WiFi.
Evasi0n è disponibile per Windows (anche XP va bene), Mac OS X (dalla versione 10.6) e Linux. Usarlo è piuttosto semplice: per prima cosa bisogna fare una copia del contenuto del dispositivo usando iTunes (serve per poterlo ripristinare se per caso qualcosa va storto). Poi si disattiva la password del dispositivo e lo si collega via cavo a un computer sul quale c'è il software di Evasi0n.
Si lancia Evasi0n, si clicca su Jailbreak e si aspetta che il programma dica di lanciare la app di jailbreak che c'è ora sul dispositivo. Il dispositivo si riavvia e a questo punto si può lanciare l'app Cydia e installarla. Un altro riavvio e il procedimento è terminato: basta lanciare di nuovo Cydia per installare app di qualunque provenienza.
Va ricordato, però, che il jailbreak potrebbe violare le condizioni di garanzia di Apple e riduce la sicurezza del dispositivo: per esempio, se installate l'app SSH, chiunque può prendere il controllo del dispositivo se non cambiate la password predefinita, che è “alpine”; inoltre, siccome è possibile installare qualunque app, c'è il rischio di installare app infette, spione o difettose.
Attenzione, infine, a scaricare il programma di jailbreak direttamente dal sito Evasi0n.com e non da altre fonti: gli sciacalli della Rete stanno già disseminando false versioni del programma che sbloccano i dispositivi degli utenti, ma intanto li infettano.
È stato rilasciato Evasi0n, il software gratuito (sostenuto dalle donazioni libere) che usa un metodo molto sofisticato per fare il jailbreak, cioè togliere agli iPhone, iPad e iPod le restrizioni imposte da Apple con la versione più recente del sistema operativo di questi dispositivi, iOS 6, e quindi consentire ai proprietari di fare modifiche e installare app non approvate da Apple, per esempio per usare il dispositivo come modem o per usare sulla rete cellulare un'applicazione che Apple vuole limitare soltanto alle connessioni WiFi.
Evasi0n è disponibile per Windows (anche XP va bene), Mac OS X (dalla versione 10.6) e Linux. Usarlo è piuttosto semplice: per prima cosa bisogna fare una copia del contenuto del dispositivo usando iTunes (serve per poterlo ripristinare se per caso qualcosa va storto). Poi si disattiva la password del dispositivo e lo si collega via cavo a un computer sul quale c'è il software di Evasi0n.
Si lancia Evasi0n, si clicca su Jailbreak e si aspetta che il programma dica di lanciare la app di jailbreak che c'è ora sul dispositivo. Il dispositivo si riavvia e a questo punto si può lanciare l'app Cydia e installarla. Un altro riavvio e il procedimento è terminato: basta lanciare di nuovo Cydia per installare app di qualunque provenienza.
Va ricordato, però, che il jailbreak potrebbe violare le condizioni di garanzia di Apple e riduce la sicurezza del dispositivo: per esempio, se installate l'app SSH, chiunque può prendere il controllo del dispositivo se non cambiate la password predefinita, che è “alpine”; inoltre, siccome è possibile installare qualunque app, c'è il rischio di installare app infette, spione o difettose.
Attenzione, infine, a scaricare il programma di jailbreak direttamente dal sito Evasi0n.com e non da altre fonti: gli sciacalli della Rete stanno già disseminando false versioni del programma che sbloccano i dispositivi degli utenti, ma intanto li infettano.
2010/04/06
iPad jailbreak! [UPD 12:25]
Debutta l'iPad, protezione già scardinata. Comincia a diventare interessante
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "mario.c*" e "whatthehellis*".
L'iPad è finalmente in vendita (solo la versione wifi; quella 3G non ancora). Nella quiete post-orgasmica dei fanboy che hanno fatto la fila per comperarlo il primo giorno, qualcuno s'è dato da fare e a quanto pare ne ha già scavalcato le protezioni imposte da Apple per decidere quali applicazioni i suoi utenti possono far girare sulla loro nuova tavoletta magica. Il video è qui, e ha l'aria perlomeno plausibile; la fonte è MuscleNerd dell'iPhone Dev-Team, che ha una buona reputazione in fatto di jailbreaking di iPhone e iPod Touch. Alcuni dettagli della tecnica usata sono su Engadget.
Questo elimina (almeno temporaneamente) uno dei difetti più significativi dell'iPad: la mancanza di libertà di scelta delle applicazioni (solo quelle approvate da Apple possono essere installate). Se la persona che lo usa non può scegliere che programmi installarvi, non è un personal computer. Con un jailbreak le cose diventano già più interessanti e un po' di quella libertà d'uso viene riconquistata.
Resta quell'altro problemino, vale a dire la mancanza di supporto Flash, che per esempio attualmente rende impossibile per gli utenti iPad vedere parecchi siti interessanti, anche se la situazione sta migliorando. Immaginatevi di sfogliare il Disinformatico sul vostro luccicante iPad e scoprire che non potete vedere questo notevole video di CollegeHumor linkato nell'articolo. O che non funzionano Hulu o pezzi di Myspace o IMDB. Improvvisamente il vostro gadget ultramoderno viene battuto da un netbook del 2008. Lo stesso vale se per caso volete stampare qualcosa che avete concepito sull'iPad: non c'è una porta USB (per averla ci vuole un accessorio che si paga a parte). Per queste e altre cose l'iPad dipende comunque da un vero computer e non lo sostituisce. Grazie, aspetterò la prossima versione. O quella di un altro produttore che non decide tutto per me e supporta Flash.
C'è anche quell'altra questioncella per la quale mi sono preso un bel po' di male parole: il retro bombato. In alluminio, che si graffia facilmente, perché l'Ipad è pensato per essere appoggiato, ma non su un tavolo, perché secondo Yahoo se lo si mette su un piano liscio scivola e gira su se stesso quando lo si sfiora per comandarlo (chi ce l'ha faccia la verifica). Mettergli dei piedini di gomma o un astuccio protettivo sarebbe l'equivalente di tenere la plastica sulle sedie del salotto buono.
Ma pazienza: ci sono due cose per le quali potrei quasi essere tentato di prendere un iPad, magari quando il suo prossimo sistema operativo avrà eliminato i limiti di multitasking e i prezzi saranno scesi, come è avvenuto per l'iPhone. Una è l'uso di un iPad come monitor remoto domestico (via wifi) di un altro PC, tramite VNC e simili (per esempio Desktop Connect; foto qui). Un oggetto da 700 grammi, sottile e compatto, sul quale gira (virtualmente) OS X? Adesso cominciamo a ragionare: questo è quello che si aspettavano gli appassionati (sì, lo so, con quest'accrocchio OS X non gira realmente sull'iPad, ma è come se lo facesse, salvo per giochi e altre amenità ad alto refresh dello schermo).
L'altra è il riconoscimento vocale. Io vivo di riconoscimento vocale grazie al software della Dragon, che mi ha salvato dai dolori atroci ai tendini delle mani che mi stavano rendendo insopportabile l'uso di qualunque tastiera (da più di vent'anni scrivo per lavoro quasi un milione di caratteri al mese). Poter andare in giro e dettare su un oggetto leggero, sottile, che si accende subito (a differenza del netbook che uso oggi per queste cose) e ha una batteria che dura a lungo sarebbe un bonus fantastico. E potrei usare l'iPad anche per le mie presentazioni Keynote. C'è Dragon Dictation per iPad, gratuito per un breve periodo. Se qualcuno sa come funziona (per l'inglese), mi faccia un fischio.
Aggiornamento: per gli indecisi che non sanno se comprare o meno l'iPad, suggerisco questo flowchart ironico (da BBspot) ma molto veritiero.
E qui su Lifehacker è spiegato come ottenere l'interfaccia di mail dell'iPad in Firefox su un computer vero: basta cambiare lo user agent.
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