È disponibile temporaneamente sul sito della Rete Tre della RSI il podcast della scorsa puntata del Disinformatico radiofonico. Ecco i temi e i rispettivi articoli di supporto:
- L'industria del videogioco conta più di quella del cinema: “Call of Duty” batte “Avatar” per il minor tempo richiesto per incassare un miliardo di dollari.
- L''imminente debutto della Timeline di Facebook, che rivoluzionerà l'uso di questo social network, nel bene e nel male, spingendoci a immettervi non solo il nostro presente ma anche il nostro passato; riemergono i vecchi post, con potenziali nuovi imbarazzi.
- Youhavedownloaded.com permette un facilissimo monitoraggio pubblico dei download P2P effettuati da chiunque: basta conoscerne l'indirizzo IP.
- Con lo stesso monitoraggio si è arrivati alla presunta scoperta di download illegali effettuati da case cinematografiche, agenzie di riscossione dei diritti d'autore e dalla residenza ufficiale del presidente francese Sarkozy.
- Chicca: la prima registrazione sonora, datata 1860, recuperata 140 anni dopo con l'aiuto dell'informatica.
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Questi articoli erano stati pubblicati inizialmente sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non sono più disponibili. Vengono ripubblicati qui per mantenerli a disposizione per la consultazione.
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Record d'incassi: “Call of Duty” batte “Avatar”
Quale prodotto d'intrattenimento detiene il record per aver guadagnato un miliardo di dollari d'incassi nel minor tempo? Se avete pensato ad Avatar, il kolossal digitale 3D di James Cameron, avreste avuto ragione fino a pochi giorni fa. Nel 2009 questo film raggiunse il traguardo del miliardo in soli 17 giorni.
Il successo davvero notevole della scommessa di Cameron è stato però migliorato, appunto, pochi giorni fa. Ma non da un altro film: da un videogioco. Call of Duty: Modern Warfare 3 ha raggiunto il miliardo d'incassi in soli sedici giorni, portando alla Activision, la società produttrice del gioco, ben 30 milioni di giocatori.
Call of Duty: Modern Warfare 3 aveva già stabilito un record vendendo 6,5 milioni di copie nelle prime ventiquattro ore, incassando 400 milioni di dollari. E non è la prima volta: il predecessore di Modern Warfare, intitolato Black Ops, aveva portato a casa poco meno (390 milioni di dollari) nel primo giorno di vendite.
Anche altri titoli di società concorrenti, come il nuovo Battlefield 3 di Electronic Arts, possono vantare vendite da capogiro: cinque milioni di copie vendute in una settimana. Electronic Arts, inoltre, sta per lanciare Star Wars: The Old Republic (in uscita il 20 dicembre), che promette incassi altrettando invidiabili. A titolo di confronto, il film che detiene il record d'incassi del 2011 (Harry Potter e i Doni della Morte, parte 2) ha totalizzato 1,3 miliardi di dollari, ma ci ha messo cinque mesi.
Il mondo dei videogiochi online stima incassi globali di 65 miliardi di dollari per il 2011, in aumento rispetto ai 62,7 dell'anno scorso, e da vari anni ha sorpassato l'industria del cinema (27 miliardi) e quella musicale (40 miliardi). La prossima volta che qualcuno parla di un film dicendo che sembra un videogioco, potrebbe non essere un termine di paragone negativo. Almeno dal punto di vista dei soldi.
Fra sette giorni Facebook cambia tutto
Facebook sta per cambiare radicalmente aspetto. Dal 23 dicembre prossimo sarà attivo automaticamente e obbligatoriamente il Diario (Timeline in originale), vale a dire un'organizzazione molto più cronologicamente ordinata dei contenuti. I primi a provare il nuovo aspetto sono stati i neozelandesi, nei giorni scorsi, e i coraggiosi possono già attivarlo subito andando alla pagina apposita di Facebook (https://www.facebook.com/about/timeline), che contiene una spiegazione delle nuove funzioni, e cliccando sul tasto verde "Ottieni il diario" in fondo alla pagina.
Si può scegliere fra un'anteprima privata e la pubblicazione immediata del nuovo aspetto cliccando su Pubblica ora nell'anteprima stessa. La prima cosa da fare, visto che la nuova impostazione di Facebook è molto orientata alle immagini, è scegliere una buona foto di copertina, che sarà visibile a tutti e comparirà come striscione in testa al profilo dell'utente.
Per il resto, la struttura della pagina è una vera e propria linea temporale, collocata al centro e ordinata in modo da far comparire per primi gli elementi più recenti, che sono disposti a destra e a sinistra della linea stessa secondo uno zigzag che può causare un certo disorientamento iniziale.
In alto a destra c'è poi una cronologia più sommaria, suddivisa in mesi e anni: l'intento di Facebook è trasformare il profilo di ogni utente nel deposito pubblico di tutta la storia della sua vita e non solo degli eventi successivi alla nascita di Facebook. Ognuno valuterà se questo sia un bene o un male. Maggiori dettagli sono disponibili (in italiano) su Il Post.
Residenza Sarkozy e major antipirateria colte a scaricare film?
Sembra una notizia troppo ghiotta e ironica per essere vera, ma pare proprio che qualcuno presso Sony, NBC e Fox sia stato colto a piratare musica e film. Considerato che l'industria del cinema sta spingendo fortemente per un inasprimento delle pene per chi scarica, chiedendo poteri straordinari d'interdizione dei siti e degli utenti colpevoli, da giudicare senza processo, gli indizi, se confermati, sarebbero decisamente imbarazzanti.
Anche in casa Sarkozy c'è chi pirata, nonostante la legge francese HADOPI punisca severamente il download illegale. Perlomeno questo è quel che risulta dalle indagini effettuate usando Youhavedownloaded.com (YHD), un sito che archivia il traffico dei circuiti peer-to-peer e permette di sapere quali file sono stati scaricati da uno specifico indirizzo IP.
Il sito Nikopic.com, infatti ha provato a immettere in YHD gli indirizzi IP 62.160.71.0-255, che corrispondono al Palais de l’Élysée, residenza ufficiale di Sarkozy, e ha scoperto che a novembre da quegli indirizzi sono stati scaricati vari film americani e musica dei Beach Boys.
Secondo Torrentfreak.com, invece, degli indirizzi IP appartenenti a Sony Pictures, NBC Universal e Fox avrebbero scaricato materiale illegale: l'intera stagione di un telefilm (Game of Thrones), della musica trance, un DVD di Cowboy e alieni, e molto altro.
Anche qualcuno presso Google è stato colto a scaricare una copia abusiva di Windows 7, e un sito olandese ha scoperto che un indirizzo IP dell'agenzia locale di riscossione dei diritti d'autore Buma/Stemra ha scaricato una copia del telefilm Entourage e del videogioco Battlefield 3.
La Buma/Stemra ha replicato dichiarando che i loro indirizzi IP sono stati falsificati. Tesi tecnicamente fattibile ma abbastanza improbabile, e comunque molto interessante, perché d'ora in poi anche chi viene accusato di download illegale potrà difendersi con la stessa giustificazione.
Che cosa avete scaricato? Youhavedownloaded lo sa
Se usate i circuiti peer-to-peer come Bittorrent e simili per scaricare film da Internet, sappiate che è facilissimo per chiunque sapere esattamente che cosa avete scaricato. Non solo per le case cinematografiche, ma anche per i comuni mortali, per cui se per esempio vi sentite a disagio nell'ammettere di aver scaricato l'ultima puntata della saga dei vampiri sbrilluccicanti, vi conviene cambiare strategia di download.
È infatti nato da poco il sito Youhavedownloaded.com, che sta accumulando un enorme archivio del traffico dei circuiti peer-to-peer, associando i file scaricati agli indirizzi IP dei loro scaricatori, ma senza includere altri dati personali. Se visitate il sito vi esponete automaticamente all'elenco di quali file avete scaricato, sulla base del vostro indirizzo IP. I dati utilizzati per questo servizio sono pubblicamente accessibili da sempre, ma ora sono consultabili con estrema facilità anche dai non esperti. Per sapere che cosa ha scaricato uno specifico utente è sufficiente conoscerne l'indirizzo IP.
Youhavedownloaded.com, nato some sito puramente dimostrativo per allertare gli utenti sulla visibilità delle loro attività in Rete, ha finora accumulato dati su oltre 52 milioni di indirizzi IP e permette anche di sapere quante volte è stato scaricato uno specifico file. Non è un sistema infallibile, perché per ora raccoglie solo una parte del traffico dei circuiti peer-to-peer: questo vuol dire che un indirizzo IP può risultargli “pulito” anche quando non lo è.
Il sito offre anche un "widget" per fare scherzi agli amici e sottolineare quanto siano in realtà pubbliche le loro navigazioni in Rete: se pubblicate il widget di Youhavedownloaded.com sul vostro sito, ogni persona che lo vedrà si troverà elencato tutto quello che è stato scaricato dal suo indirizzo IP.
Decisamente inquietante, ma attenzione: molti utenti hanno indirizzi IP dinamici (ossia che cambiano nel tempo), per cui è facile incappare in attribuzioni errate. Buon divertimento.
La prima registrazione audio? Nel 1859
L'invenzione della registrazione sonora è comunemente attribuita a Thomas Edison, ma in realtà Edison fu soltanto il primo a trovare un modo pratico sia per registrare suoni, sia per riprodurli. Prima di lui altri inventori avevano sviluppato vari congegni che permettevano di registrare audio ma non di riascoltare la registrazione. Lo scopo di queste registrazioni non riascoltabili era studiare le forme e le ampiezze delle onde sonore, rappresentandole graficamente.
Così nel 1860, ben 151 anni fa, il francese Édouard-Léon Scott de Martinville aveva usato il suo fonautografo per catturare suoni su un foglio di carta coperto di nerofumo (la finissima fuliggine prodotta dalle lampade a olio), incidendoli sotto forma linee tracciate in questo nerofumo da una setola di maiale collegata a una membrana di pergamena che raccoglieva il suono raccolto da un cilindro o da un corno.
Per inquadrare il periodo: in America iniziava la presidenza di Abramo Lincoln, in Italia Garibaldi iniziava la spedizione dei Mille e in Francia c'era Napoleone III. Se si fosse compreso prima il potenziale di queste tecnologie di registrazione, oggi potremmo avere un incredibile catalogo di registrazioni di personaggi storici di un secolo e mezzo fa. O anche molto prima, visto che i materiali necessari erano disponibili fin dall’antichità.
Ma ci vollero anni per rendersi conto che quelle tracce grafiche generate dai suoni potevano essere riconvertite in qualcosa di udibile. Verso il 1870 alcuni sperimentatori riuscirono a registrare e riprodurre suoni usando una versione aggiornata della tecnica di Scott, ma poi arrivò il fonografo di Edison e quelle primissime registrazioni furono dimenticate. Per oltre 140 anni si pensò che fossero irrecuperabili.
Poi, nel 2008, un gruppo di ricercatori denominato First Sounds è riuscito a procurarsi una scansione di alta qualità dei fonautogrammi di Scott e ad analizzarla digitalmente. Il risultato è ascoltabile qui o, in versione rallentata per tentare di restituire il timbro originale, presso First Sounds. Affascinante.