Ho parlato spesso di come il mondo della musica sta cambiando grazie a Internet e di come i canoni tradizionali della distribuzione, della produzione e dei compensi agli artisti debbano essere ripensati, come unico modo per risolvere il problema della pirateria musicale trasformandolo da un problema a un vantaggio.
Ma predicare è facile, razzolare coerentemente un po' meno. Così nei mesi scorsi, con l'aiuto di mio figlio Simone, già ben recensito per la sua musica nei Drop Alive, ho prodotto un album con una cantautrice ribattezzatasi per l'occasione Perla Complottista, in ossequio a una delle mie passioni recenti. Non temete: testi e voce non sono miei.
È una scommessa: si può produrre un disco di esordio nell'era di Internet, senza DRM, senza appoggiarsi alle campagne promozionali delle major, e portare a casa almeno i soldi investiti? O tutti lo pirateranno senza troppi complimenti?
L'album si chiama Stereotipo per motivi di copyright (Luogocomune era già stato preso). Devo dire con onore che la prima recensione è nientemeno quella di Rockline, ed è anche buona. Almeno credo, anche se "psych-rock sperimentale molto visionario e mesmerizzante, come se fosse immerso in un ambiente di acido lisergico che conduce verso un trip allucinato" non mi suona del tutto lusinghiero. Mi accontenterò.
2016/12/30
Avevo completamente dimenticato di aver scritto quest’articolo, e il link alla recensione di Rockline oggi porta a una pagina completamente diversa, per cui persino io ho fatto fatica a rendermi conto che si trattava di un pesce d’aprile. Oggi un lettore è passato di qui, ha lasciato un commento, e mi ha fatto riscoprire questa perla creata da Rockline.
Per fortuna Archive.org conserva ancora una copia della finta recensione di Stereotipo. La linko qui e ne includo qui sotto uno screenshot ingrandibile.
2019/09/30
Nei commenti, l’autore della pseudo-recensione mi ha segnalato oggi che il testo è tornato online qui e che c’è anche un secondo album.
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