Un lettore mi manda questa foto di un articolo del Corriere della Sera nel quale Matteo Salvini dice che “La Svizzera, compilando un foglio, ti mette a disposizione fino a 500mila euro”. È falso.
Io abito e lavoro in Canton Ticino, il cantone svizzero più colpito dal coronavirus, e conosco direttamente la situazione. Sul sito del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia del Cantone si trovano tutte le informazioni in proposito, con un approfondimento qui.
Anche TVSvizzera.it ha pubblicato un articolo di chiarimento sull’argomento con un titolo molto chiaro: “No, in Svizzera i soldi non piovono dal cielo”.
Primo: non “mi” mette a disposizione. Li mette a disposizione delle aziende, non dei singoli cittadini o residenti. Accostando il provvedimento svizzero a quello britannico e statunitense, sembra che si tratti di una cifra destinata a ogni singolo abitante. No.
E non è una mia interpretazione personale: Salvini stesso ha detto, al TG2, che secondo lui si applicherebbe a “cittadini e imprese”.
In realtà al Tg2 parla di "cittadini e imprese"— Bluetooth 🇪🇺 (@Secitofonando) March 29, 2020
Sarà un lapsus (?), ma sicuramente senza alcuna "intermediazione", e che arriva alle orecchie di molta più gente di quanta non ne possa raggiungere sui social pic.twitter.com/4HbwAr427w
Non solo: come ha notato Bufale un tanto al Chilo, il team mediatico di Salvini ha addirittura messo a confronto il modulo di autodichiarazione per gli spostamenti in Italia con il “foglio” per il credito alle aziende svizzero. Non è un paragone fra mele e pere, ma fra burro e ferrovia:
Secondo: si tratta di un credito ponte, non di una elargizione a fondo perduto, cosa ben diversa dalle misure britanniche e USA.
Terzo: il “fino a” va capito bene, altrimenti sembra che siano soldi a pioggia per tutti. In realtà si tratta di “crediti transitori corrispondenti al massimo al 10% della [...] cifra d’affari annua”. In altre parole, viene coperto circa un mese di fatturato, non di più. Il che significa che per avere diritto a 500.000 franchi bisognerebbe avere un fatturato di cinque milioni di CHF.
Quarto: non è vero che si ottiene “compilando un foglio”. La procedura esatta è questa:
La richiesta di credito si effettua in 7 passaggi
- Registrazione dei dati relativi all’impresa.
Registri i dati dell’impresa richiedente, eventualmente effettuando una ricerca nel registro IDI.- Dichiarazione circa i requisiti minimi
- Calcolare l'importo del credito
Indichi l’importo auspicato del credito. Per il calcolo occorre indicare la cifra d’affari.- Organizzazione di fideiussione competente
EasyGov assegna l’organizzazione di fideiussione competente in funzione della sede dell’impresa. Le imprese a forte partecipazione femminile possono scegliere l’organizzazione di fideiussione SAFFA.- Registri i dati di contatto della banca creditrice.
- Panoramica
Controlli tutti i dati inseriti prima dell’invio.- Conclusione
Sulla base dei dati registrati, EasyGov genera una richiesta di credito.
Inoltre le imprese devono soddisfare determinati requisiti e devono autocertificare di "subire perdite di fatturato sostanziali in seguito alla pandemia di coronavirus", spiega sempre Tvsvizzera.it. E ci sono controlli: "Se in un secondo momento, dopo un controllo effettuato a posteriori, le informazioni dovessero rivelarsi false, vengono inflitte multe (fino a 100'000 franchi)", precisa il Dipartimento federale delle finanze (DFF) nella lista di domande e risposte.”
E ovviamente non sono 500.000 euro, ma franchi svizzeri.
Certo, rispetto alle procedure iperburocratiche e labirintiche di altri paesi (come l’Italia), questa è una passeggiata, ma non è così spettacolarmente generosa e abbondante come l’ha descritta ripetutamente Salvini.
Sul ”noi no perché abbiamo l’euro” taccio per compassione. Mi sono permesso di segnalare i fatti a Salvini via Twitter.
Nota: ogni commento politico verrà cestinato direttamente.
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