È falso: persino l’articolo linkato dal tweet dice chiaramente che “l'asteroide 52768 passerà a circa 6 milioni di chilometri dalla Terra”, ossia se ne starà tranquillamente a sedici volte la distanza fra la Terra e la Luna. La sua traiettoria è ben conosciuta e non può cambiare di colpo.
Scrivere che “sfiorerà” causa comprensibilmente panico in chi legge il tweet e guarda l’immagine, ed è un classico caso di titolo acchiappaclic irresponsabile. Certo, su scala cosmica un passaggio di un asteroide a 6 milioni di chilometri è relativamente vicino, ma per gli astronomi. Non per il pubblico generico che si informa tramite fonti come TGCom24.
La falsa notizia dell’asteroide che “sfiora” la Terra è un classico che ritorna periodicamente. Stavolta, però, c‘è una differenza: nel titolo dell’articolo linkato dal tweet, infatti, la parola sfiorerà è messa tra virgolette. Questo fa capire che è uno “sfioramento” per modo di dire, non letterale.
Ma nel tweet le virgolette non ci sono. Mi viene il dubbio che ci sia un sistema automatico che genera i tweet di TGCom24 e che questo sistema rimuova le virgolette per motivi tecnici interni.
Il passaggio di un asteroide nelle vicinanze della Terra è sempre un evento interessante dal punto di vista astronomico. Il modo giusto per parlarne al pubblico, però, non è certo questo. Bisogna specificare che si tratta di un passaggio innocuo e usare una grafica nella quale la Terra non venga centrata. Bisognerebbe magari anche linkare il Center for Near Earth Object Studies, il riferimento serio della NASA per tutte le traiettorie di asteroidi.
Guardate come fa comunicazione su Twitter AsteroidWatch, l’account ufficiale del CNEOS:
On April 29. asteroid 1998 OR2 will safely pass Earth by 3.9 million miles/6.2 million km. A @Daily_Express article implying there is a "warning" about this asteroid is false. A complete listing of all asteroid passes is always public at https://t.co/i6i8HwCDJq. Carry on!— Asteroid Watch (@AsteroidWatch) March 4, 2020
Notate il “safely”. Notate anche la smentita dell’articolo del Daily Express che insinua, falsamente, che ci sia un “avvertimento”.
Basterebbe poco, insomma. Ma se si facesse così, addio titolo acchiappaclic.
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