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Il Disinformatico

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2013/12/30

Antibufala preventiva: la foto dell’Europa dallo spazio


Molti la faranno girare su Facebook, Instagram, Twitter e gli altri social network spacciandola per un'immagine dei fuochi d'artificio di mezzanotte di questo capodanno che sarebbero visibili dallo spazio, ma la foto qui sopra mostra tutt'altro: secondo Strudel.org, sito specializzato nelle indagini su foto astronomiche taroccate, è una mappa satellitare composita che evidenzia con colori differenti le variazioni dell'illuminazione notturna nel periodo dal 1993 al 2003. Il rosso indica un aumento e il blu indica una diminuzione.

Del resto, non avrebbe senso che tutta l'Europa accendesse i fuochi d’artificio contemporaneamente, visto che i suoi vari paesi sono su fusi orari differenti e quindi festeggiano la mezzanotte in momenti diversi. C’è poi il fatto che non c’è una nuvola in cielo su tutto il continente, e questo pare sospetto.

La fonte originale della foto è http://sabr.ngdc.noaa.gov/ntl/index.html?Defr&europe (sito non più attivo, ma archiviato presso Archive.org). Una versione che copre l'intero pianeta è qui.

2013/12/29

La qualità nascosta delle immagini degli sbarchi lunari

Ho preparato una breve demo del lavoro di recupero e restauro di video, filmati e fotografie che sto raccogliendo nel documentario libero e gratuito Moonscape. Buona visione, meglio se a tutto schermo, e grazie a tutti coloro che hanno contribuito al documentario. Il lavoro continua.


Per i più curiosi, le foto che recano il logo di Raitre sono tratte da una puntata di Ulisse.

2013/12/28

Le stelle in time-lapse non stancano mai. Se poi ci sono anche raggi laser...

Il cielo notturno delle Hawaii, ripreso da Sean Goebel (dettagli su Space.com). Da godere, naturalmente, a tutto schermo e al buio.

Datagate: Glenn Greenwald spiega perché la sorveglianza globale è un’ossessione letale

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Mi manca il tempo di tradurre le ottime parole di Greenwald, ma il suo recentissimo intervento in video al Chaos Communication Congress di Amburgo che potete seguire qui sotto in inglese merita di essere ascoltato e diffuso. Se qualcuno ha voglia di preparare una trascrizione, la pubblico e traduco volentieri.


L'audio è disponibile qui su Soundcloud e qui sotto. C'è anche un archivio generale qui.

Disinformatico radio del 2013/12/27 [UPD 2014/01/30]

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

È disponibile il podcast della puntata di ieri del Disinformatico radiofonico che ho condotto per la Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera. Questi sono i temi che ho trattato, con i link ai relativi articoli di supporto: nel podcast trovate anche una chiacchierata sui successi e i flop della tecnologia informatica del 2013 e su quello che ci aspetta, informaticamente parlando, nel 2014.

NOTA: I link originali al momento non funzionano a causa dei lavori in corso sul sito della RSI. Usate il link nuovo, se disponibile.

Iron Maiden battono la pirateria suonando dove vengono maggiormente piratati. Ho dovuto riscrivere massicciamente l'articolo perché la fonte che avevo usato, Citeworld, è stata poi smentita sul dettaglio che i Maiden avevano pianificato i tour in base ai dati di pirateria. Grazie a tutti i lettori che mi hanno segnalato al volo la smentita. Mi sono fidato di una fonte solitamente attendibile (come hanno fatto anche Billboard e Rolling Stone) e in questo ho sbagliato. Scusate.

Filtri antiporno, autogol spettacolare. Il governo britannico ha varato dei filtri sui contenuti di Internet, convinto di poter bloccare la pornografia. Ma siccome i filtri sono stupidi e definire la pornografia non è banale, sono stati aggirati subito e nelle maglie del filtro sono finiti anche siti assolutamente legittimi, come quello della parlamentare promotrice dell'iniziativa: nei suoi post antiporno usava troppo spesso parole attinenti alla sessualità. Geniale.

Datagate: il messaggio di fine anno di Edward Snowden. Breve e intenso, l'ho tradotto in italiano. Da leggere per meditare su come la sorveglianza pervasiva e preventiva sia un pericolo assoluto. Per tutti, non solo per i politici.

Pulizie di fine anno: impostazioni di Facebook (nuovo link). Ho compilato una rapida lista di impostazioni prudenti di questo social network, come complemento al mio libro sull'argomento (che spiega il perché delle impostazioni che consiglio). Date un'occhiata e controllate che il vostro account Facebook sia in ordine.


2013/12/27

Apollo 8, 45mo anniversario: il livetweet

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. 

45 anni fa si concludeva il primo volo umano intorno alla Luna. Nei giorni scorsi mi sono divertito a fare un livetweet in tempo "reale" della missione. Se vi interessa, lo trovate raccolto qui su Storify.*

*2018/12/21: Storify non esiste più. Del livetweet raccolto non c’è traccia neanche su Archive.org. 

Sto pensando di scrivere un e-book dedicato a questa missione, con tutte le foto e i link ai filmati/video e con tutte le chicche più interessanti di un'impresa storica. Se fosse senza DRM, in formato EPUB, a 5 euro, vi interesserebbe? Fatemi sapere il vostro parere non vincolante tramite il sondaggio qui sotto, tanto per avere un'idea dell'interesse per la cosa. Se ricevo 300 adesioni, mi metto all'opera.

Pulizie di fine anno: impostazioni di Facebook

2014/01/30: Questo articolo era stato scritto originariamente per il sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, ma è ora inaccessibile, per cui lo ripubblico qui.

In questi giorni spesso si coglie l'occasione per un riordino di casa e per buttar via le cose vecchie: magari è un buon momento per fare pulizia anche nel computer. Se siete utenti di Facebook e volete dare una rassettata alle impostazioni del vostro account, ho preparato una lista rapida delle scelte consigliate per le tante opzioni di questo social network. Accedete a queste impostazioni via Web, cliccando sull'ingranaggio nella barra blu superiore di Facebook, poi su Impostazioni account e infine sulle voci della colonna di sinistra della schermata di Facebook. Buon lavoro.

Generale. Il nome e il nome utente dovrebbero essere preferibilmente differenti da quello reale; usate magari il vostro nomignolo, per essere reperibili dagli amici ma non dagli scocciatori. Usate se possibile un indirizzo di e-mail diverso da quello che usate comunemente: rende più difficile rubarvi l'account. La casella Consenti agli amici di includere... va disattivata.

Protezione. Navigazione protetta, Notifiche di accesso, Approvazione degli accessi e Generatore di codici vanno attivati. La Password per le applicazioni non è indispensabile. Meglio attivare e impostare i Contatti fidati. Per i Dispositivi riconosciuti, verificate periodicamente che non contengano dispositivi che non usate più; nelle Sessioni attive, controllate periodicamente che non ci siano sessioni diverse da quelle che usate abitualmente. Se ci sono, scegliete Termina attività per ciascuna sessione non vostra.

Privacy. In Chi può vedere le mie cose?, scegliete Amici di amici (ma ricordatevi che tanto la privacy offerta da Facebook è scavalcabile); attivate l'opzione Limita i post passati va preferibilmente attivata scegliendo Solo vecchi post. In Chi può contattarmi?, scegliete Amici di amici per entrambi i parametri. In Chi può cercarmi?, scegliete Amici per le prime due opzioni, No per la terza.

Diario e aggiunta di tag. In Chi può aggiungere cose sul mio diario?, scegliete Solo io e . Per Chi può vedere le cose che sono sul mio diario?, impostate Amici e Solo io. Alle opzioni della domanda Come faccio a gestire i tag aggiunti dalle persone e i suggerimenti di tag?, rispondete selezionando rispettivamente Sì, Solo io e Amici (obbligatorio per minorenni) oppure Nessuno.

Notifiche. Modalità di ricezione delle notifiche: disattivate Emetti un suono alla ricezione di ogni notifica; in E-mail, attivate Solo le notifiche sul tuo account, su sicurezza e privacy. Nelle Notifiche push, scegliete per Attività che ti riguardano; Mai o Su Facebook per Attività degli amici più stretti; Post degli amici oppure No per Attività nei gruppi; tutto attivo per Richieste e attività delle applicazioni.

Per cellulare. Facoltativamente, immettere un numero di telefonino da usare con Facebook. L'ideale sarebbe usarne uno apposito e riservato, specialmente se si tratta di un account di lavoro.

Seguaci. Se non si tratta di un account di lavoro, scegliete Amici.

Applicazioni. In Applicazioni che usi, per Vuoi usare applicazioni scegliete . Esaminate periodicamente l'elenco delle applicazioni ed eliminate quelle indesiderate o non più usate oppure regolate per ciascuna applicazione i permessi e la visibilità. Evitate applicazioni inutili. In Applicazioni usate dagli altri, tenete tutto disattivato. Nella Personalizzazione istantanea, scegliete No. Per le Versioni più vecchie, scegliete Solo io.

Inserzioni. In Siti di terzi e Inserzioni e amici, scegliete Nessuno. Per Pubblico personalizzato, scegliete Disattivato.

Pagamenti. Nei Metodi di pagamento, non salvatene nessuno.

Nelle app di Facebook conviene inoltre disattivare la geolocalizzazione (disattivando i Servizi sulla posizione di Messenger), disattivare la Sincronizzazione foto, scegliere per Riproduci automaticamente video solo su Wi-Fi e disattivare Notifiche ed SMS.

Datagate: il messaggio di fine anno di Edward Snowden

Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 27/12/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.

Fra i vari messaggi natalizi televisivi di capi di stato e celebrità, quest'anno ne spicca uno decisamente atipico: quello di Edward Snowden, artefice nel 2013 di una sequenza sensazionale di rivelazioni sulla pervasività della sorveglianza elettronica effettuata dagli Stati Uniti anche nei confronti di paesi alleati. Ecco la traduzione del testo del suo breve messaggio, di cui è disponibile anche il video.


Salve e buon Natale. Sono onorato di avere la possibilità di parlare con voi e con la vostra famiglia quest'anno.

Di recente abbiamo scoperto che i nostri governi, operando di concerto, hanno creato un sistema planetario di sorveglianza di massa che osserva tutto quello che facciamo.

Lo scrittore britannico George Orwell ci aveva preavvisato del pericolo di questo tipo di informazioni. I metodi di raccolta descritti nel suo libro [1984] – microfoni e telecamere, teleschermi che ci guardano – non sono nulla in confronto a quello che abbiamo a disposizione oggi. Abbiamo in tasca dei sensori che ci tracciano dovunque andiamo.

Pensate a cosa significa questo per la privacy della persona comune. Un bambino che nasce oggi crescerà senza alcun concetto di riservatezza. Non saprà mai cosa significa avere un istante in privato, un pensiero non analizzato e non registrato. E questo è un problema, perché la riservatezza conta. La privacy è quello che ci consente di decidere chi siamo e chi vogliamo essere.

La discussione in corso oggi deciderà quanta fiducia possiamo riporre sia nella tecnologia che ci circonda, sia nel governo che la regolamenta. Insieme possiamo trovare un equilibrio migliore, mettere fine alla sorveglianza di massa e ricordare al governo che se veramente vuole sapere come la pensiamo, chiedercelo costa sempre meno che spiarci.

Per tutti coloro che sono là fuori in ascolto, grazie e buon Natale.

Filtri antiporno, autogol spettacolare

Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 27/12/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.

Ogni tanto qualcuno si sveglia e decide che è giunto il momento di mettere fine alla pornografia su Internet. Purtroppo, per ragioni anche tecniche, è come decidere di vietare per legge al vento di soffiare. Di recente ci ha provato il governo britannico, imponendo una serie di filtri antiporno che tutti i fornitori di Internet nel Regno Unito sono obbligati ad attivare. I filtri bloccano i contenuti definiti “osceni e di cattivo gusto”, i siti che istigano all'odio e all'autolesionismo, i siti che promuovono droghe, alcolici e tabacco, e i siti d'incontri. I singoli utenti hanno l'opzione di rifiutare il filtro, ma il rifiuto implica essere schedati automaticamente come pornomaniaci.

Il risultato, esattamente come avevano previsto i tecnici che sono rimasti inascoltati dai politici, infervorati da un furore puritano molto spendibile con l'elettorato, è stato un flop clamoroso. Tanto per cominciare, i filtri sono stati aggirati nel giro di ventiquattro ore grazie per esempio a un'estensione di Google Chrome, battezzata Go Away Cameron (dal nome del primo ministro che ha promosso la campagna pro-filtri) e liberamente scaricabile. L'estensione funziona fra l'altro anche per eludere i filtri di altri paesi.

Ma la conseguenza peggiore di questi filtri è che hanno reso inaccessibili (salvo uso di tecniche di elusione) molti siti assolutamente legittimi, primi fra tutti quelli di educazione sessuale per minori e per il supporto nei casi di abusi e violenza sessuale domestica, promossi dalle autorità locali. Nelle maglie del sistema di blocco sono finiti anche la British Library (la biblioteca nazionale britannica), i siti del Parlamento e del governo britannico e molti altri siti che nulla hanno a che vedere con la pornografia. Soprattutto ci è finito il sito di Claire Perry, la parlamentare che si è adoperata intensamente per l'introduzione di questi filtri.

La ragione è molto semplice: il sito della Perry, nel fare campagna in favore di filtri antipornografia, ha ovviamente usato frequentemente parole legate all'argomento, come porn oppure sex, col risultato che i filtri, che agiscono in gran parte ciecamente sulla base delle parole presenti in una pagina Web senza valutarne il contesto, hanno censurato la parlamentare che li aveva chiesti.

Iron Maiden battono la pirateria suonando dove vengono maggiormente piratati

Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 27/12/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione. È stato inoltre aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.


Di solito la pirateria musicale è fumo negli occhi per chi fa musica. Viene istintivo partire lancia in resta e associarsi alle varie forme di repressione promosse dalle principali case discografiche. Ma qualcuno ha pensato di usare un approccio alternativo e usare la pirateria come strumento commerciale.

La Musicmetric, una società specializzata nel rilevamento del traffico sul circuito di scambio BitTorrent, ha svolto una ricerca per scoprire in quali zone del mondo erano maggiormente piratati i brani degli Iron Maiden: principalmente l'America Latina. Ha notato inoltre che fra i dieci paesi con il maggior numero di seguaci su Twitter degli Iron Maiden c'erano Brasile, Venezuela, Messico, Colombia e Cile.

Il ragionamento proposto dalla Musicmetric è che se in un certa area geografica certi artisti vengono molto scaricati, vuol dire che in quell'area ci sono molti loro fan. E allora perché non approfittare di questo dato statistico e andare a suonare dal vivo proprio dove ci sono più fan, invece di sguinzagliare gli avvocati? Greg Mead, cofondatore della società di rilevamento, ha notato che “i Maiden hanno avuto un notevole successo nel trasformare gli scaricamenti gratuiti in fan paganti. È una chiara dimostrazione del fatto che avre un approccio globale ai tour dal vivo può essere remunerativo e che avere i dati per tenere traccia di dove stanno i tuoi fan diventerà sempre più vitale."

In effetti i tour degli Iron Maiden nei paesi ad alto tasso di pirateria hanno fatto incassi altissimi. La loro esibizione a San Paolo, da sola, ha totalizzato oltre due milioni e mezzo di dollari. La Iron Maiden LLP, società che cura gli interessi della band, ha avuto un rendimento superiore alla media dell'industria discografica britannica ed è stata indicata fra le “Mille aziende che ispirano il Regno Unito” dalla Borsa di Londra.

Una strategia originale e, a quanto pare efficace, basata su un'osservazione molto pragmatica: chi scarica la tua musica lo fa perché la tua musica gli piace. È un fan, a modo suo. Vai da lui e gli offri un concerto: un'esperienza che non si può scaricare o piratare.

AGGIORNAMENTO (2013/12/28): la versione originale di questo articolo indicava che gli Iron Maiden avevano esplicitamente incaricato la Musicmetric di svolgere l'indagine. La fonte di quest'informazione, Citeworld, ha poi rettificato la notizia: gli Iron Maiden non hanno incaricato la società e non hanno utilizzato direttamente i suoi dati per pianificare i propri tour. In ogni caso i Maiden hanno suonato prevalentemente nei paesi nei quali erano maggiormente piratati e hanno tratto ottimi guadagni dai concerti in quelle aree.
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