Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2014/07/16
BeppeGrillo.it e i macachi di Modena: se siete nel giusto, perché falsificate i video?
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “magget*”.
BeppeGrillo.it ha pubblicato una petizione affinché “sia immediatamente interrotta la sperimentazione su primati presso lo stabulario dell'Università di Modena e Reggio Emilia” e un video che mostra presunti cinismi e crudeltà dichiarate dagli sperimentatori. Nella diffusione del video è coinvolto anche Paolo Bernini (quello del microchip sottopelle), che ha contribuito alla sua realizzazione.
Pensatela come volete sulla sperimentazione animale; le opinioni sono libere, ma i fatti sono fatti e sono uguali per tutti, ed è meglio conoscerli prima di farsi un'opinione. Soprattutto se poi c'è chi vuole manipolare le opinioni presentando distorsioni e falsificazioni.
Fatto: il video è stato montato scegliendo ad arte le dichiarazioni dei ricercatori in modo da farli sembrare cinici e spietati vivisezionisti.
Per esempio, il video cita una voce che dice che si tratta di “esperimenti condotti in assenza di anestesia”. Detto così, a prima vista sembra che i ricercatori aprano la testa ai macachi mentre sono svegli, per il gusto di far soffrire una creatura. In realtà l'operazione chirurgica necessaria per preparare la sperimentazione (inserimento di elettrodi sensibilissimi nel cervello) viene effettuata eccome in anestesia; è l'esperimento che avviene senza anestesia. Differenza fondamentale, perché la sperimentazione consiste nel vedere quali impulsi viaggiano nel cervello quando il macaco esegue dei compiti e quindi sarebbe difficile farglieli fare in anestesia, e perché il cervello non prova dolore (lo si vede anche nella chirurgia umana).
Un altro esempio: il video sceglie anche una frase di una persona che dice che “essendo ricerca di base ha il puro scopo della conoscenza”. Presa così e tolta dal suo contesto, la frase dà l'impressione che questi ricercatori ficchino elettrodi nei cervelli dei macachi un po' a caso, per vedere che succede e per il puro piacere della conoscenza fine a se stessa, senza lo scopo di curare qualche malattia specifica.
Forse chi pensa ai microchip magici ha una visione poco chiara di come funziona la scienza: la ricerca di base non è astratta. Si chiama di base perché è il fondamento indispensabile sul quale poggiano le ricerche delle cure delle malattie. Niente ricerca di base, niente cure. Se qualcuno pensa che le scoperte mediche emergano belle e pronte da asettici laboratori pieni di grandi pensatori con regoli calcolatori e foglietti di carta, ha bisogno di un ripasso urgente di realtà.
Quello che stanno dicendo i ricercatori, prudentemente, è che non possono garantire che la loro ricerca fornirà specificamente una cura per questa o quella malattia: semplicemente, se non sappiamo come funziona di base il cervello, non potremo mai sviluppare cure per le sue malattie. Sarebbe come pretendere che il vostro meccanico vi ripari l'auto che non va senza sapere come funziona un motore a scoppio.
Veniamo al colpo più basso: la foto della siringa piantata vicino all'occhio di un macaco. Raccapricciante. Ma non proviene dallo stabulario di Modena e non è una crudeltà inutile: è il test della tubercolina, necessario per evitare che la tubercolosi si diffonda fra gli animali. Se avete un gatto o un cane, sapete bene che a volte le siringhe servono anche dal veterinario. Non sono un bello spettacolo, ma servono. Ma c'è chi invece sceglie di prendere un'immagine che non c'entra nulla con la situazione di Modena, la toglie dal suo contesto e la carica di emozioni che impediscono di riflettere.
Questi sono metodi disonesti. Selezionare ad arte le immagini, tagliare e rimontare le dichiarazioni, fraintendere quello che è stato realmente detto, affrontare i temi senza saperne nulla e senza consultare gli esperti, fidandosi soltanto delle proprie sensazioni di pancia e dei propri preconcetti, non è informazione: è il repertorio tipico del complottismo più inutile.
Se volete saperne di più e verificare i fatti, leggete Autismo: una speranza grazie alla ricerca sui macachi dello stabulario di Modena; La verità sullo stabulario di Modena; Esperimenti comportamentali secondo il Cittadino Paolo Bernini. Poi leggete questa guida di Telethon sui fatti della sperimentazione animale. e sentite anche la campana diretta degli accusati, ossia dei ricercatori, in questo video:
Lo so, ci vuole tempo, ed è tutto più facile se si ignorano i fatti e si decide con l'intestino invece che con il cervello: dal cervello emergono soluzioni, dall'intestino... no. A voi la scelta.
BeppeGrillo.it ha pubblicato una petizione affinché “sia immediatamente interrotta la sperimentazione su primati presso lo stabulario dell'Università di Modena e Reggio Emilia” e un video che mostra presunti cinismi e crudeltà dichiarate dagli sperimentatori. Nella diffusione del video è coinvolto anche Paolo Bernini (quello del microchip sottopelle), che ha contribuito alla sua realizzazione.
Pensatela come volete sulla sperimentazione animale; le opinioni sono libere, ma i fatti sono fatti e sono uguali per tutti, ed è meglio conoscerli prima di farsi un'opinione. Soprattutto se poi c'è chi vuole manipolare le opinioni presentando distorsioni e falsificazioni.
Fatto: il video è stato montato scegliendo ad arte le dichiarazioni dei ricercatori in modo da farli sembrare cinici e spietati vivisezionisti.
Per esempio, il video cita una voce che dice che si tratta di “esperimenti condotti in assenza di anestesia”. Detto così, a prima vista sembra che i ricercatori aprano la testa ai macachi mentre sono svegli, per il gusto di far soffrire una creatura. In realtà l'operazione chirurgica necessaria per preparare la sperimentazione (inserimento di elettrodi sensibilissimi nel cervello) viene effettuata eccome in anestesia; è l'esperimento che avviene senza anestesia. Differenza fondamentale, perché la sperimentazione consiste nel vedere quali impulsi viaggiano nel cervello quando il macaco esegue dei compiti e quindi sarebbe difficile farglieli fare in anestesia, e perché il cervello non prova dolore (lo si vede anche nella chirurgia umana).
Un altro esempio: il video sceglie anche una frase di una persona che dice che “essendo ricerca di base ha il puro scopo della conoscenza”. Presa così e tolta dal suo contesto, la frase dà l'impressione che questi ricercatori ficchino elettrodi nei cervelli dei macachi un po' a caso, per vedere che succede e per il puro piacere della conoscenza fine a se stessa, senza lo scopo di curare qualche malattia specifica.
Forse chi pensa ai microchip magici ha una visione poco chiara di come funziona la scienza: la ricerca di base non è astratta. Si chiama di base perché è il fondamento indispensabile sul quale poggiano le ricerche delle cure delle malattie. Niente ricerca di base, niente cure. Se qualcuno pensa che le scoperte mediche emergano belle e pronte da asettici laboratori pieni di grandi pensatori con regoli calcolatori e foglietti di carta, ha bisogno di un ripasso urgente di realtà.
Quello che stanno dicendo i ricercatori, prudentemente, è che non possono garantire che la loro ricerca fornirà specificamente una cura per questa o quella malattia: semplicemente, se non sappiamo come funziona di base il cervello, non potremo mai sviluppare cure per le sue malattie. Sarebbe come pretendere che il vostro meccanico vi ripari l'auto che non va senza sapere come funziona un motore a scoppio.
Veniamo al colpo più basso: la foto della siringa piantata vicino all'occhio di un macaco. Raccapricciante. Ma non proviene dallo stabulario di Modena e non è una crudeltà inutile: è il test della tubercolina, necessario per evitare che la tubercolosi si diffonda fra gli animali. Se avete un gatto o un cane, sapete bene che a volte le siringhe servono anche dal veterinario. Non sono un bello spettacolo, ma servono. Ma c'è chi invece sceglie di prendere un'immagine che non c'entra nulla con la situazione di Modena, la toglie dal suo contesto e la carica di emozioni che impediscono di riflettere.
Questi sono metodi disonesti. Selezionare ad arte le immagini, tagliare e rimontare le dichiarazioni, fraintendere quello che è stato realmente detto, affrontare i temi senza saperne nulla e senza consultare gli esperti, fidandosi soltanto delle proprie sensazioni di pancia e dei propri preconcetti, non è informazione: è il repertorio tipico del complottismo più inutile.
Se volete saperne di più e verificare i fatti, leggete Autismo: una speranza grazie alla ricerca sui macachi dello stabulario di Modena; La verità sullo stabulario di Modena; Esperimenti comportamentali secondo il Cittadino Paolo Bernini. Poi leggete questa guida di Telethon sui fatti della sperimentazione animale. e sentite anche la campana diretta degli accusati, ossia dei ricercatori, in questo video:
Lo so, ci vuole tempo, ed è tutto più facile se si ignorano i fatti e si decide con l'intestino invece che con il cervello: dal cervello emergono soluzioni, dall'intestino... no. A voi la scelta.
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