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Il Disinformatico: fufologia

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2021/06/04

Rapporto governativo USA sugli UFO: nessuna traccia delle “grandi rivelazioni” strombazzate da stampa e ufologi

Ultimo aggiornamento: 2021/06/04 23:20.

Non dite che non ve l’avevo detto: il tanto annunciato rapporto del governo statunitense sui fenomeni aerei non identificati, attesissimo dagli ufologi che promettevano che avrebbe contenuto grandi rivelazioni e avrebbe segnato l’inizio di una nuova era di ammissioni di visite extraterrestri, è uscito (nel senso che il suo contenuto è stato comunicato agli addetti governativi di livello superiore) ed è un flop. Non contiene nessuna prova di avvistamenti di veicoli alieni. Nessuna rivelazione. Niente.

Lo ha annunciato poco fa il New York Times, scrivendo che gli addetti all’intelligence non hanno trovato prove che i recenti avvistamenti da parte di piloti della Marina statunitense siano veicoli spaziali extraterrestri. Non sono ancora in grado di spiegare cosa siano gli oggetti ripresi. Tutto qui.

Il NYT ha successivamente cambiato il titolo, rispetto a quello iniziale che vedete qui, in “U.S. Finds No Evidence of Alien Technology in Flying Objects, but Can’t Rule It Out, Either”.

Dal rapporto, che verrà fornito al Congresso degli Stati Uniti il 25 giugno, si evince, secondo il NYT, che la stragrande maggioranza degli oltre 120 episodi documentati nell’arco degli ultimi due decenni non è legata a tecnologie avanzate militari o governative statunitensi; potrebbe trattarsi di veicoli di altre potenze militari terrestri. Il rapporto non contiene nient’altro di significativo.

Molto rumore per nulla, come previsto. Gli ufologi infervorati continueranno ad attaccarsi al fatto che il rapporto non esclude esplicitamente e categoricamente l’ipotesi dei veicoli extraterrestri e continueranno a fantasticare (il rapporto non esclude esplicitamente e categoricamente neanche l’ipotesi che si tratti delle renne di Babbo Natale, se è per quello). I giornalisti acchiappaclic continueranno a scrivere fiumi di fuffa sull’ennesimo video sgranato, senza fare uno straccio di verifica tecnica. E il circo continuerà a girare ed esibirsi al pubblico con lo slogan di sempre: più gente entra, più bestie si vedono.

Ne ho parlato anche su Wired.it con Emilio Cozzi.

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A tutti gli ufologi scornati che ce l'hanno con me: intendiamoci bene. La vita extraterrestre mi interessa così tanto, e la ritengo così plausibile, che ho fatto gratuitamente da interprete per l'astrofisica Jill Tarter (progetto SETI) pochi giorni fa

C’è gente che fa ricerca seria di civiltà extraterrestri. Usa il metodo scientifico e investe tempo e denaro per tentare di dare risposta a una delle più belle e profonde domande dell'umanità. A questa gente dono volentieri il mio tempo.

A chi invece crede che qualunque video sgranato di cosi che si muovono sia una prova inconfutabile di visite extraterrestri, senza prima considerare tutte le altre spiegazioni normali, dico solo una cosa: non siate così creduloni. C'è gente che specula sulla vostra credulità. Giornalisti in cerca di clic facili e ufologi ciarlatani che vendono libri paccottiglia e spennano soldi a chi va ai loro convegni a sentir raccontar frottole spacciate per fatti.

Imparate come funziona una fotocamera, come funziona un radar, come funziona una telecamera a infrarossi, come si fanno gli effetti speciali (digitali e analogici). Studiate astronomia, fisica, ottica. Capirete da soli quanti video "ufologici" sono in realtà fenomeni normalissimi. E non vi farete fregare dai ciarlatani.

Essere scettici sui video ufologici non è negare la vita intelligente nell'universo: è semplicemente non volere essere fregati dai ciarlatani e dagli autoinganni di chi vuole credere a tutti i costi. Studiate. Strada facendo, scoprirete fenomeni straordinari ma veri. Provateci.

 

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico) o altri metodi.

2019/05/24

No, il Pentagono non ha “finalmente ammesso che sta tuttora indagando sugli UFO”

Moltissime testate giornalistiche stanno pubblicando la “notizia” secondo la quale il Pentagono avrebbe “finalmente ammesso che sta tuttora indagando sugli UFO” e viene menzionata “un'iniziativa governativa segreta denominata Advanced Aerospace Threat Identification Program (Aatip)”.

Addirittura, un portavoce del Pentagono, Christopher Sherwood, avrebbe “riconosciuto che il dipartimento sta ancora indagando sui presunti avvistamenti di astronavi aliene.” (Tio.ch; Swissinfo.ch; ANSA; i link portano a copie permanenti su Archive.org).

È una stupidaggine, e per scoprirlo basta usare gli strumenti del giornalismo informatico.

Una ricerca in Google con le parole più significative della notizia, ossia il nome del portavoce e la sigla dell’iniziativa, porta subito alle fonti originali, che sono in lingua inglese e tra le quali spicca l’immancabile tabloid britannico The Sun. Chiunque faccia giornalismo serio sa che se c’è una fonte della quale non è opportuno fidarsi, è proprio il Sun.


Se si va a leggere l’articolo del Sun (copia permanente su Archive.org), salta fuori che è firmato da “Aletha Adu for Sun Online and Steven Greenstreet for NY Post”. In coda all’articolo c'è anche l’indicazione della fonte usata dal Sun: “A version of this story originally appeared on the NY Post.” E nel testo dell’articolo del Sun c'è anche un link alla notizia originale sul New York Post (copia permanente su Archive.org).

Leggendo sulla fonte originale (il NY Post) la dichiarazione del portavoce del Pentagono Christopher Sherwood, salta fuori che il portavoce non ha affatto parlato di “presunti avvistamenti di astronavi aliene”, come il NY Post vuole furbescamente suggerire con la sua grafica inequivocabile:



Sherwood ha infatti parlato di “aircraft”, ossia aerei, non di spacecraft (veicoli spaziali):

“The Department of Defense is always concerned about maintaining positive identification of all aircraft in our operating environment, as well as identifying any foreign capability that may be a threat to the homeland"

“The department will continue to investigate, through normal procedures, reports of unidentified aircraft encountered by US military aviators in order to ensure defense of the homeland and protection against strategic surprise by our nation’s adversaries.”

In traduzione: “Il Dipartimento della Difesa si preoccupa sempre di mantenere un’identificazione positiva di qualunque aereo nel nostro ambiente operativo, nonché di identificare eventuali risorse straniere che possano rappresentare una minaccia al territorio nazionale”; “Il Dipartimento continuerà a investigare, tramite le normali procedure, i rapporti di aerei non identificati incontrati dagli aviatori militari statunitensi per garantire la difesa del territorio nazionale e la protezione contro la sorpresa strategica da parte degli avversari del nostro paese.”

Le parole di Sherwood sono molto chiare: ci vuole una fantasia notevole, o una malizia ancora più notevole, per distorcerle e interpretarle come una rivelazione ufologica.

--

Anche quel “finalmente ammesso”, che fa sembrare che sia stato smascherato chissà quale segreto, è una fandonia. La cosiddetta “iniziativa governativa segreta” AATIP è in realtà nota e documentata dal 2017, come spiega questo articolo del New York Times che ne traccia le origini in dettaglio. Lo stesso articolo del NYT spiega che non è vero che “Il Pentagono finora aveva sempre detto di aver chiuso l'Aatip nel 2012”: il Pentagono aveva invece detto che aveva cessato di stanziare fondi per l’AATIP in quell’anno. Due cose molto diverse.

L’AATIP era stato finanziato in gran parte su richiesta del senatore Harry Reid, che è noto per la sua passione per l’ufologia, e gran parte dei soldi era finita nelle casse di una società di ricerca aerospaziale gestita dal miliardario Robert Bigelow, amico del Senatore Reid e ufologo altrettanto convinto.

Una situazione insomma piuttosto discutibile, poco extra e molto terrestre, che si abbina però molto bene con un altro dettaglio.

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Infatti l’autore dell’articolo del New York Post, Steven Greenstreet, non è un giornalista qualsiasi che racconta un fatto di cronaca. È anche lui un ufologo convinto, come dichiara nel suo profilo Instagram:




Aggiungiamoci anche il fatto che un collega debunker, UfoOfInterest, segnala una curiosa coincidenza: guarda caso sta per uscire sul canale TV History un “documentario” che parla proprio di questa “notizia”. History è quello di Alieni: nuove rivelazioni, tanto per capirci.



Chi produce questo “documentario”? Una casa di produzione obiettiva e giornalisticamente distaccata? Non proprio. Si tratta della To The Stars Academy, come nota sempre UfoOfInterest: un’organizzazione diretta da Tom deLonge, quello dei Blink-182 e noto ufologo convinto, tanto da dichiarare di aver dovuto “lasciare la band” per dedicarsi “allo studio degli alieni” (Virginradio.it).

La dirigenza della To The Stars Academy include anche Hal Puthoff: il fisico che credette di aver scoperto i poteri paranormali di Uri Geller e fu smentito dal prestigiatore James Randi, come ben raccontato a suo tempo da Piero Angela. Un incidente che non depone a favore della sua cautela nell’abbracciare l’insolito.

Il team della TTSA include inoltre Luis Elizondo, che guarda caso è l’ex gestore dell’iniziativa “segreta” AATIP del Pentagono, come nota il New York Times.

Com’è piccolo il mondo.

Insomma, la “notizia” è non solo falsa: ha anche tutta l’aria di essere stata scritta a scopo autopromozionale da ufologi che se la suonano e se la cantano tra loro e intanto vendono pseudodocumentari alle reti televisive. Suggerirei un po’ di sano scetticismo.

2018/04/17

Nufologia: l’“UFO” avvistato vicino alla Stazione Spaziale

Credit: Wired/NASA/kingwilly200
Wired.it segnala (purtroppo regalandogli clic) l’ennesimo video ufologico che asserisce di documentare la presenza di un UFO vicino alla Stazione Spaziale Internazionale in una delle riprese delle telecamere esterne, diffuse in streaming.

Il video mostra (da 0:57 in poi) solo delle macchie luminose indistinte che lampeggiano. Ma questo sarebbe sufficiente, stando allo “scopritore” di questo fenomeno, tale kingwilly200, per dichiarare che si tratta di “un’astronave aliena di quasi un chilometro di larghezza”.

Come faccia kingwilly200 a determinare le dimensioni di un oggetto senza aver alcun riferimento o parallasse non è chiaro. Come faccia poi a sapere che l’oggetto è sicuramente un’astronave, e per di più aliena, è ancora meno chiaro.

L’unica cosa chiara è che si tratta di uno dei tanti, troppi ufologi la cui fantasia galoppa a senso unico: qualunque bagliore è per forza un’astronave aliena. Questo modo insensato di ragionare è una piaga per tutta l’ufologia. È come dire “ho sentito un rumore di zoccoli, sarà sicuramente un unicorno”. L’idea che possa essere un cavallo, un asino o una zebra, per esempio, non sfiora nemmeno questi diversamente pensanti.

In questo caso basta ragionare un attimo. La parte della Stazione che si vede è uno dei suoi bracci robotici esterni, che ruota lentamente su se stesso. I bagliori che costituirebbero l’“astronave aliena” sono sincronizzati con i riflessi del sole sull’oggetto scatolare visibile in basso a sinistra: man mano che l’oggetto scatolare ruota insieme al braccio e l’angolazione del sole cambia per via del moto orbitale della Stazione, anche i bagliori ufologici si spostano e cambiano.

L’UFO è semplicemente una serie di riflessi interni dell’obiettivo della telecamera: è un fenomeno frequentissimo nelle foto ufologiche scattate in presenza di sorgenti luminose puntiformi, come per esempio i lampioni: nell’angolo diagonalmente opposto della foto compare un bagliore.

@ufoofinterest, bravo e paziente analista di immagini ufologiche, ha preparato un video che spiega più chiaramente il fenomeno:




Ancora una volta, insomma, gli ufologi si fanno prendere da entusiasmi inutili e rivelano la propria incompetenza e incapacità di ragionare e informarsi.

2017/09/28

La strana storia dell’“autopsia dell’alieno” ha un seguito: a teatro

Nel 1995 il mondo intero parlò del filmato della cosiddetta “autopsia dell’alieno”: un filmato in bianco e nero di 17 minuti che mostrerebbe, appunto, l’autopsia effettuata sul cadavere di un extraterrestre precipitato nel 1947 a Roswell, nel New Mexico. Oggi lo si trova facilmente su Internet (per esempio qui; attenzione, è piuttosto impressionante), ma all’epoca molte TV nazionali pagarono fior di soldi per avere il privilegio di presentarlo ai telespettatori, che arrivarono a milioni, generando lauti incassi per le emittenti.

Sin da subito gli esperti di medicina, gli storici e gli esperti di effetti speciali segnalarono che si trattava di un falso: i metodi usati per l’autopsia erano contrari a ogni pratica medica, le riprese erano di pessima qualità e mostravano vari oggetti, oggi di uso quotidiano, che nel 1947 non esistevano ancora. Ma comunque il video divenne popolarissimo e ormai si è cementato nella cultura ufologica: molti lo conoscono ma non ne sanno le origini decisamente bizzarre.

Il video della presunta autopsia fu venduto come autentico alle TV di tutto il mondo da un imprenditore, Ray Santilli, insieme al socio Gary Shoefield, ma nove anni dopo, nel 2006, Santilli stesso ammise che non era autentico ma (a suo dire) era una “ricostruzione” di un filmato autentico che aveva visto nel 1992 e che si era deteriorato. Nessuno ha mai visto questo presunto originale deteriorato, e chi vede il video oggi non sa di queste ammissioni e di questi retroscena.

Adesso c’è una novità: un uomo di nome Spyros Melaris si è fatto avanti dicendo di essere l’autore delle finte riprese e ha raccontato tutta la propria storia in uno spettacolo teatrale a Londra, fornendo documenti e dettagli che sembrano confermare il suo ruolo di regista e autore del filmato. Dice che l’accordo originale con Santilli e Shoefield prevedeva che avrebbero realizzato il filmato e poi un documentario che avrebbe rivelato la messinscena. Melaris assoldò John Humphreys, esperto di effetti speciali che aveva lavorato alla serie TV britannica Doctor Who, e si procurò materiale chirurgico degli anni Quaranta e varie frattaglie animali. I “chirurghi” nel filmato erano in realtà lo stesso Humphreys e la compagna di Melaris.

Oggi Melaris si scusa pubblicamente per quello che ha fatto: “Per me era solo uno scherzo, un divertimento, ma ho imparato la lezione. Vorrei dire che c’è una parte importante di me che prova rimorso. Ho sottovalutato la reazione”. Ancora una volta, insomma, l’ufologia si dimostra un campo minato nel quale abbondano truffatori, impostori e ciarlatani che approfittano della passione delle persone per ricavarne soldi e popolarità: per questo è necessario essere estremamente cauti di fronte a qualunque asserzione straordinaria.


Fonti: Mysterious Universe, Paranoia Magazine.

2017/06/26

Anonymous, alieni e NASA: la fiera delle cretinate acchiappaclic

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ringrazio mgaggio per la segnalazione. Pubblicazione iniziale: 2017/06/26 17:51. Ultimo aggiornamento: 2017/06/29 19:20.

No, la NASA non è in procinto di annunciare l’arrivo o la scoperta degli extraterrestri, anche se alcuni giornalisti allocchi (o pronti a prostituirsi per qualche clic) ne parlano come se fosse una certezza. I link seguenti portano a copie archiviate su Archive.is.

Repubblica (nella sezione Scienze, nientemeno, senza firma): Anonymous: "La Nasa sta per annunciare l'esistenza degli alieni"

Il Messaggero (a firma di Enzo Vitale; versione del 2017/06/27 alle 15:58 UTC, successivamente aggiornata estesamente): Anonymous: «Presto la Nasa rivelerà l'esistenza degli extraterrestri»

Corriere della Sera (a firma di Federico Cella, articolo successivamente aggiornato il 2017/06/27 15:59): «Gli alieni esistono», Anonymous anticipa la Nasa (ma stiamo calmi)

Huffington Post (senza firma, nella sezione Scienza): Anonymous hackera la Nasa: "È pronta a svelare l'esistenza degli alieni"

TGcom24 (senza firma): Anonymous, "Gli alieni esistono e la Nasa è vicina allʼannuncio"

La “notizia“ sarebbe che uno sconosciuto, che dice di far parte di Anonymous (cosa che può fare chiunque), ha pubblicato su Youtube un video in cui interpreta (rigorosamente a modo suo) una dichiarazione attribuita a Thomas Zurbuchen della NASA. Già questo basterebbe a liquidare la “notizia“ come una fesseria che non meriterebbe neanche un nanosecondo del vostro tempo e non dovrebbe occupare spazio in una testata giornalistica, se non per sbufalarla, ma pazienza.

Per fortuna ci sono anche giornalisti seri, che preferiscono ancora usare il mestiere invece di andare pigramente a caccia di clic. Questi giornalisti sono andati alla fonte originale, come bisognerebbe sempre fare. Lo hanno fatto quelli di The Independent, recuperando l’originale della dichiarazione di Zurbuchen, fatta il 26 aprile 2016 (quindi più di un anno fa, con buona pace di chi titola “è vicina all’annuncio”).

In questa dichiarazione, Zurbuchen elenca ai politici, di fronte ai quali sta facendo un resoconto dell’operato della NASA, le tante attività scientifiche in corso per la ricerca di vita extraterrestre e poi aggiunge che “con tutta questa attività legata alla ricerca della vita, in così tanti settori differenti, siamo vicini a una delle scoperte più profonde mai fatte” (“With all of this activity related to the search for life, in so many different areas, we are on the verge of one of the most profound discoveries, ever.”).

E se i giornalisti delle testate che cito sopra avessero cercato e letto tutta la dichiarazione originale, invece di fidarsi del pezzettino tagliato ad arte da un anonimo su Youtube, avrebbero notato che Zurbuchen mette assolutamente in chiaro che la NASA non ha affatto trovato segni di vita extraterrestre: dice infatti “anche se non abbiamo ancora trovato segni inconfutabili di vita altrove, la nostra ricerca sta facendo progressi notevoli...” (“while we haven’t found definitive signs of life elsewhere just yet, our search is making remarkable progress...”).

Inoltre sarebbe bastato un minimo di verifica per scoprire che lo sconosciuto non fa parte di Anonymous.

Tutto qui: un ciarlatano ha pubblicato su Youtube un video di cretinate sugli alieni. Ma alcuni giornali scelgono di parlarne lo stesso. In particolare, il titolo di Huffington Post (“Anonymous hackera la Nasa”) va descritto per quello che è, senza mezzi termini: una bugia. O se preferite la terminologia di oggi, una fake news. La NASA, infatti, non è stata hackerata da Anonymous in merito a questa vicenda.

Ancora una volta, troppe testate giornalistiche hanno sprecato un’occasione per dimostrare di offrire qualità e hanno preferito rincorrere e pompare una fandonia. Forse è questa la risposta al Paradosso di Fermi: gli alieni non ci vengono a visitare perché hanno letto i nostri giornali e hanno deciso che siamo troppo stupidi.

L’unica domanda da fare, a questo punto, è agli editori e ai giornalisti che hanno pubblicato questi articoli con questi titoli: non vi vergognate?


2017/06/26 18:40.
Poco fa è arrivata la precisazione diretta di Zurbuchen (grazie a @ufoofinterest per la segnalazione):




2017/06/27 20:00. Uno dei giornalisti che ho citato mi ha scritto via mail che riceverò comunicazioni dai suoi legali. Ho risposto che le leggerò con interesse.


2017/06/28 8:35. Ho aggiunto i link alle versioni aggiornate degli articoli delle testate citate.


2017/06/29 19:20. Per maggiore chiarezza, ho riformulato alcune frasi. Inoltre sottolineo che la mia critica si riferisce alle versioni dei titoli e degli articoli che erano online al momento della pubblicazione iniziale di questo mio articolo e non alle versioni successivamente modificate estesamente.

2016/05/27

Fufologia: capo di stato maggiore USA parla pubblicamente di “omini verdi”

Ancora una volta gli ufologi (non tutti, ma tanti di loro) dimostrano il problema principale dell’ufologia: la totale mancanza di senso della realtà.

La notizia ufologica del momento è che “il generale Mark A. Milley, capo di stato maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti (US Army), ha dichiarato al pubblico..., che i futuri soldati potranno confrontarsi con dei temibili avversari ‘ibridi’ e ‘piccoli omini verdi’”.

Non mancano i video che documentano le parole del generale e ne discutono senza farsi la domanda più ovvia: perché mai un militare dovrebbe fare una rivelazione del genere dopo decenni di presunto silenzio tombale e insabbiamento a qualunque costo? E perché mai la farebbe con così tanta disinvoltura?

La risposta è semplicissima, ma sembra sfuggire ai più forsennati fra gli appassionati di ufologia: l’espressione inglese little green men, usata dal generale Milley, è sì molto usata in inglese per indicare semiseriamente gli extraterrestri, ma nel gergo militare ha un significato completamente diverso e tristemente terrestre: indica infatti le forze militari che indossano tute verdi anonime e partecipano ai conflitti senza dichiarare un’appartenenza formale a uno stato. Un termine tecnico militare, insomma: infatti Milley, nel video, si stava appunto rivolgendo a un pubblico composto da militari a Northfield, nel Vermont, il 21 aprile 2016.

Secondo le ricerche pubblicate da Metabunk, fra l’altro, il termine non è un’invenzione estemporanea del generale ma è entrato da tempo nell’uso formale nel settore, come testimoniato da varie pubblicazioni militari. Armytimes ha addirittura chiarito pubblicamente il possibile equivoco. Niente alieni verdi e di piccola statura, insomma, neanche stavolta; e tanto di cappello a tutti gli ufologi che non si sono fatti distrarre da questa notizia-fuffa, ottima per attirare clic e incassi pubblicitari ma pessima per chi vuole fare ufologia seria.

2016/02/22

Antibufala: suoni segreti captati dagli astronauti lunari!

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori e con il contributo tecnico di @RiccardoDeias, @pd_76 e @Solincos. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Pubblicazione iniziale: 2016/02/22 22:04. Ultimo aggiornamento: 2019/03/23 23:30.

Oggi (22 febbraio) ricorre il ventennale del volo spaziale di due italiani insieme: il 22 febbraio 1996 partivano per lo spazio Maurizio Cheli e Umberto Guidoni sullo Shuttle. Sarebbe magari carino parlare dell’eredità delle loro esperienze in occasione dell’anniversario. Macché: i giornalisti di Repubblica, Il Giornale, La Stampa si buttano a pesce invece su un’altra storia spaziale e rifilano ai loro lettori una panzana datata 1969, copiandola dai media fuffaroli americani senza la minima verifica.

La balla pubblicata da queste testate racconta che quando la missione Apollo 10 era dietro la Luna gli astronauti captarono un suono “simile a una musica” che “non fu divulgato per quarant’anni. La Nasa, incapace di spiegare il fenomeno, secretò e archiviò tutto quello che la radio dell’astronave aveva registrato in quel lasso di tempo e rese pubbliche le trascrizioni delle conversazioni avvenute solo nel 2008” (Repubblica). 

La Stampa, nella sezione Tuttoscienze, pubblica un articolo a firma di Fulvio Cerutti che dice che l’episodio è “rimasto top secret sino al 2008” ed è un “fenomeno a cui non è mai stata trovata una spiegazione” (l’articolo è stato parzialmente corretto dopo la mia segnalazione).

Il Giornale, a firma di Franco Iacch, scrive che “l’episodio top secret... è stato declassificato in parte solo nel 2008 (con pesanti censure)” e che gli astronauti nelle loro cuffie udirono “urla”. Iacch conclude scrivendo che “Le registrazioni integrali captate dall’Apollo 10 rimangono top secret”.

Il Corriere pubblica sull’argomento un video con didascalia che dice che il “suono, registrato e trascritto dalla Nasa, è rimasto top secret fino al 2008”. Il link è stato successivamente cambiato.

Ne parla anche Panorama con un articolo di Sabrina Pieragostini, scrivendo che “per decenni l’ente spaziale ha preferito mantenere nascosta la notizia”.

Come mai tutto questo improvviso e simultaneo interesse del giornalismo italiano per un’oscura vicenda di quasi cinquant’anni fa? Semplice: hanno tutti fatto copiaincolla dai media americani, in particolare dalle pagine di notizie bislacche dell’Huffington Post (traduzione italiana qui), che stanno pompando la storia per promuovere una nuova serie televisiva del Science Channel, intitolata NASA’s Unexplained Files. Se guardate i suoi video promozionali (uno e due) vedrete che il ritmo del montaggio rivela chiaramente che si tratta di un programma di spazzatura sensazionalista alla stregua di Alieni Nuove Rivelazioni. E se ascoltate bene l’inglese, noterete che le dichiarazioni degli intervistati, fra i quali c’è anche l’astronauta lunare Al Worden, sono state palesemente rimontate ad arte per farle sembrare a sostegno del mistero.

Solo che non c'è nessun mistero. A parte quello di come facciano, certi giornalisti nostrani ed esteri, a guardarsi allo specchio la mattina senza vergognarsi, a furia di ingannare i propri lettori pubblicando fandonie senza uno straccio di controllo dei fatti.

Infatti è una balla che l’episodio sia rimasto segreto fino al 2008, nonostante lo scriva anche ANSA: come confermato dalla mia esperienza personale nella raccolta di documentazione spaziale storica e come ribadito dalla NASA su Tumblr (e anche qui), l’audio e le trascrizioni della missione Apollo 10 sono pubblicamente disponibili sin dal 1973 a chiunque ne facesse richiesta presso i National Archives statunitensi. Nel 2012 audio e trascrizioni sono stati inoltre pubblicati online per lo scaricamento libero. Lo spezzone audio in questione è questo (a 2:51 e 7:43); le trascrizioni delle registrazioni a bordo di Apollo 10 sono disponibili qui come scansioni degli originali (uno dei brani in questione è a pagina 241) e qui come trascrizioni digitali.

Ecco quello che dissero gli astronauti durante il quinto giorno di volo, il 23 maggio 1969:


102:13:02 Cernan: Quella musica suona persino spaziale, vero? Lo senti? Quel fischio?

102:13:06 Stafford: Sì.

102:13:07 Cernan: Whooooooooooo.

102:13:12 Young: Anche tu hai sentito quel fischio?

102:13:14 Cernan: Sì. Sembra, sai, musica spaziale.

102:13:18 Young: Chissà cos’è.

[...]

102:17:58 Cernan: Accidenti, quella è davvero musica strana.

102:18:01 Young: Dovremo scoprire cos’è. Non ci crederà nessuno.

102:18:07 Cernan: No. È un fischio, sai, come una cosa spaziale.

102:18:10 Young: Probabilmente è colpa del rilevamento di distanza VHF, immagino.


In originale:

102:13:02 Cernan: That music even sounds outer-spacey, doesn't it? You hear that? That whistling sound?

102:13:06 Stafford: Yes.

102:13:07 Cernan: Whooooooooooo.

102:13:12 Young: Did you hear that whistling sound, too?

102:13:14 Cernan: Yeah. Sounds like - you know, outer-space-type music.

102:13:18 Young: I wonder what it is.

[...]

102:17:58 Cernan: Boy, that sure is weird music.

102:18:01 Young: We're going to have to find out about that. Nobody will believe us.

102:18:07 Cernan: No. It's a whistling, you know, like an outer space-type thing.

102:18:10 Young: Probably due to the VHF ranging, I'd guess.


Fra l’altro, la vicenda è talmente “top secret” che ne parlò apertamente nel 1974 l’astronauta di Apollo 11 Mike Collins nel suo libro Carrying the Fire, dicendo (nel capitolo 13) che gliel’avevano raccontata, prima che partisse per la Luna, proprio gli astronauti di Apollo 10. Per chi è troppo pigro per consultare un libro, inoltre, tutta la faccenda era già stata sbufalata pubblicamente sette anni fa su Internet da ApolloHoax, come segnalato da Metabunk. Quelli di NASA’s Unexplained Files evidentemente hanno preferito far finta di niente e i giornalisti italiani ed esteri si sono accodati.

È falso anche che “non è mai stata trovata una spiegazione”: fu trovata già nel 1969, spiega Collins nel suo libro. I suoni erano il risultato di normali interferenze fra le radio VHF del modulo lunare e del modulo di comando (le due parti indipendenti nelle quali si divideva il veicolo spaziale per effettuare l’allunaggio).

Se i giornalisti di Repubblica, Corriere, Il Giornale e La Stampa avessero dato un'occhiata alle trascrizioni e ascoltato l’audio originale, invece di fare un pigrissimo copiaincolla dagli articoli di fuffa altrui, si sarebbero accorti che i suoni sono banalissimi (niente “urla”) e che oltretutto gli astronauti li considerano talmente poco misteriosi che subito dopo averli notati si mettono a parlare d’altro. Anzi, uno di loro, John Young, già propone una spiegazione al momento: “Probably due to the VHF ranging, I guess” (“Probabilmente è colpa del rilevamento di distanza VHF, immagino”) e poi cambia discorso. Uno di loro, Gene Cernan, contattato oggi dalla NASA, ha detto chiaro e tondo: “Non mi ricordo che quell’episodio mi abbia emozionato abbastanza da prenderlo sul serio. Probabilmente era soltanto interferenza radio. Se avessimo pensato che fosse qualcosa di diverso, lo avremmo riferito a tutti nei briefing dopo il volo. Non ci abbiamo più pensato per niente.” Lo ha ribadito anche a Fox News.

Se i suddetti giornalisti si fossero soltanto presi la briga di fare una telefonatina a un esperto, si sarebbero accorti di essere stati fregati da una campagna promozionale per un programma-fuffa e avrebbero evitato di propinare ai loro lettori una nuova fregnaccia spaziale. Sarebbe bastato, per esempio, consultare la discussione sull’argomento di Collectspace, noto forum di esperti del settore, oppure mandare un tweet a Luigi Pizzimenti, storico delle missioni Apollo (suo il libro Progetto Apollo: Il sogno più grande dell’uomo), curatore del Padiglione Spazio presso il Museo del Volo Volandia e presidente dell'Associazione per la Divulgazione Astronomica e Astronautica, per entrare in contatto tramite lui con Al Worden, l’astronauta intervistato dal programma del Science Channel, e avere subito una smentita secca della pseudonotizia: “I don't think there is any mystery to the event” (“Non credo che ci sia alcunché di misterioso nell’evento”), ha scritto Worden a Pizzimenti. Worden ha detto molto altro su questa faccenda: ne trovate un resoconto completo qui nel blog di Pizzimenti.

Luigi, fra l’altro, riassume bene il disappunto che prova chi fa vera ricerca storica dell’esplorazione spaziale quando legge queste scempiaggini. Mi scrive in una mail (che cito qui col suo permesso):

“È mai possibile che si pubblichino bufale senza nessun riscontro scientifico? Sono stufo di rispondere in prima persona a domande generate da lettori, che perplessi, mi scrivono se ciò che hanno letto è vero. Per favore: rivolgetevi direttamente a chi scrive cose non vere e non confermate. Esiste una miriade di missioni spaziali in corso e tante in preparazione, lasciate perdere il Programma Apollo e parlate di attualità, magari andando sul posto, verificando le notizie di persona. Perché cercare sempre qualcosa che non esiste per parlare a sproposito del Programma Apollo? Perché ci sono giornalisti che scrivono di cose che non conoscono? Perché parlano di persone che non hanno mai conosciuto? Perché una volta tanto non prendono la valigia e vanno di persona a chiedere come sono andate le cose? Ve lo dico io: perché costa fatica, denaro e tanto lavoro e poi ci vuole passione, tanta passione, e solitamente chi scrive queste bufale tempo e passione non ne ha, ma deve semplicemente riempire uno spazio vuoto.”

Seguite quindi il consiglio di Luigi: scrivete alle redazioni di questi giornali e chiedete loro di giustificare, o almeno rettificare, le balle che vi hanno propinato. E chiedetevi se è questo il modo di fare giornalismo.

2015/11/27

No, l’astronauta Scott Kelly non ha fotografato un UFO. Piantatela, fufologi

Ma perché ogni puntino indistinto, ogni macchia di luce, ogni sagoma insolita nelle foto scattate dagli astronauti deve essere per forza un veicolo extraterrestre? I fufologi sembrano presi da una frenesia che rende ridicolo un argomento profondo e bellissimo come la vita su altri mondi.

Un esempio perfetto della faciloneria che rende imbarazzante lavorare nella ricerca seria in questo campo arriva da una fotografia pubblicata su Twitter dall’astronauta statunitense Scott Kelly, impegnato in una permanenza lunga quasi un anno a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

In un angolo della foto c'è una striscia luminosa irregolare, con due punti più brillanti. Basta questo, ai fufologi e ai giornali a caccia di clic, per annunciare l’avvistamento di un veicolo alieno, scatenandosi addirittura in stime delle sue dimensioni.

Ma è sufficiente schiarire leggermente una fotografia della stessa veduta in alta risoluzione, come ha fatto l’ottimo UfoOfInterest, per capire che stavolta gli extraterrestri non c’entrano nulla. La luce è infatti semplicemente una parte della Stazione Spaziale Internazionale.


Nell’animazione qui sopra la fonte luminosa è etichettata come HDEV equipment, ma più precisamente si tratta del bagliore proveniente da uno degli oblò della Stazione.



Fonti aggiuntive: Time, Forbes, Wired.it, Rai, Fark.

2015/09/15

Antibufala: un UFO riemerge dal ghiaccio in Antartide!

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2015/09/17 18:15.


Se vedete questa storia spacciata per vera prossimamente nei siti di ufologia, ditemelo: vuol dire che quegli ufologi non sanno fare uno straccio di ricerca e abboccano a qualsiasi panzana. Il Mirror britannico, evidentemente affamato di clic a basso costo, ha pubblicato la “scoperta” di un ufologo russo, Valentin Degterev, che avrebbe avvistato in Antartide un disco volante alieno precipitato.

Avete capito bene: secondo Degterev quella sagoma lenticolare al centro dell'immagine qui sopra è sicuramente un veicolo extraterrestre. Perché si sa che gli alieni, quando si schiantano con un disco volante, si schiantano elegantemente di taglio.

Ovviamente i riferimenti alle varie versioni cinematografiche de La Cosa vengono spontanei e rendono più golosa e cliccabile la notizia, ma ci vogliono trenta secondi per sbufalarla. Andando alle coordinate indicate (80°34'08.4"S 30°05'19.3"W) si vede la sagoma annunciata dall'ufologo, ma basta andare alle stesse coordinate in Google Earth per ottenere un'immagine molto più definita, che chiarisce che si tratta semplicemente di una spaccatura naturale:


Fine del mistero. Naturalmente ci sarà qualcuno che dirà che dentro la spaccatura c'è sepolto l'UFO. In questo caso lo invito ad andare a prenderne di persona un pezzo, così farà la fine degli esploratori de La Cosa e ce ne libereremo una volta per tutte.


2015/09/09

Antibufala: il video di un UFO che sfiora un volo della Ryanair

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni di “lllaa*” e “plbisio*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento, come ha fatto “cavez*”). Ultimo aggiornamento: 2015/09/10 00:05.

IN BREVE: Il video è un falso.

IN DETTAGLIO: Numerosi giornali, come La Stampa, segnalano un video che mostrerebbe un aereo della Ryanair che viene sfiorato da uno o più oggetti volanti ed effettua una brusca virata, come se manovrasse per evitare gli oggetti.

La fonte originale della “notizia”, diffusa come al solito dal Daily Mail, dal quale il giornalismo italiano si ostina a copiaincollare senza spirito critico, è il sito Lionsgroundnews.com, che è una fabbrica di fuffa di prim'ordine, con titoli come “la sparatoria in diretta TV in Virginia fu orchestrata dagli Illuminati?” oppure “Alieno misterioso trovato in Russia”. Mai che trovino un alieno non misterioso.

Già questo basterebbe a liquidare la pseudonotizia come una cretinata acchiappaclic partorita da un sito di diversamente furbi pieno di pubblicità, ma c'è da aggiungere che il video ha già superato le centomila visualizzazioni ed è preceduto da uno spot di Youtube, per cui sta generando incassi per Lionsgroundnews. Diversamente furbi, ma mica scemi.

Inoltre, come al solito, va detto che in un'era nella quale qualunque personal computer può falsificare facilmente foto e video non ci si può fidare ciecamente di un video che non abbia dati e testimoni che ne confermino l'autenticità e l'integrità, specialmente quando il video tocca un argomento, come l'ufologia, nel quale imbroglioni, ciarlatani e cialtroni abbondano e si fanno soldi facilmente sfruttando le emozioni altrui.

Servono fatti, insomma, e i fatti scarseggiano in maniera molto sospetta. Secondo la descrizione e i documenti che accompagnano il video, la ripresa sarebbe stata effettuata da una passeggera olandese di un volo Ryanair e sarebbe stato girato “5-10 minuti dopo la partenza dall'aeroporto di Eindhoven” con destinazione Malaga. Il video sarebbe stato recapitato a Lionsground il 24 agosto scorso.

L'identità della passeggera non è indicata, ma uno dei documenti dice che “la persona che ha registrato l'evento ha detto che l'UFO volava davanti all'aereo, fu in grado di tracciare un angolo di 45 gradi e volò sotto l'aereo, diventando visibile sull'altro lato, stando al secondo testimone, che era seduto sul lato sinistro dell'aereo, nella parte anteriore. Secondo questo testimone, l'UFO superò la velocità dell'aereo e pochi secondi dopo il pilota vede una enorme, brusca virata.”

Questo sarebbe uno scontrino dei bagagli pertinente, parzialmente mascherato. Il volo è l'FR 2576, che effettivamente copre per Ryanair la rotta Eindhoven-Malaga con partenza alle 11:15 e arrivo alle 13:50. AGP è la sigla dell'aeroporto di Malaga.

Ho chiesto a Lionsground, tramite messaggio privato e su Twitter, di indicare non solo l'identificativo ma anche la data del volo, in modo da poter fare controlli incrociati con le registrazioni di quota e posizione dei singoli voli, che sono pubblicamente accessibili tramite siti come Flightradar24.com. Finora non ho avuto risposta.

È inutile perdere altro tempo intorno alla vicenda finché non ci sarà qualcosa di più di un video parziale, sgranato e anonimo. Per ora si può ipotizzare qualunque cosa: un incontro con uno stormo di uccelli o un drone o anche, più banalmente, un falso realizzato sfruttando una virata un po' brusca dell'aereo e aggiungendo gli “UFO”.

Personalmente propendo a naso per quest'ultima ipotesi, visto che l'oggetto principale è sorprendentemente ben delineato per essere qualcosa che si muove rispetto a un aereo in volo ed è particolarmente lento (ci mette ben undici fotogrammi ad attraversare l'inquadratura). Ma se arriveranno altri dati sarò ben contento di liquidare l'ipotesi della frode.


2015/09/09 22:48


Come temevo, il video è un falso. L'ennesimo, squallido falso di chi vuole inquinare l'ufologia in cambio di soldi. Quando dico che in ufologia bisogna essere dannatamente cauti e che gli imbroglioni sono sempre in agguato, mi si dice che sono troppo scettico, ma è proprio a questo genere di speculazione che mi riferisco.

La scoperta della falsificazione è merito di Ufosonearth.com, che si è accorto che nel momento in cui il presunto UFO ricompare dietro l'ala dell'aereo subisce una mascheratura netta che non corrisponde alla sagoma dell'ala. Viene mascherato dal terreno. E questo dimostra senza ombra di dubbio che siamo di fronte a un falso digitale.

Guardate qual è la sagoma del bordo posteriore dell'ala in questo fotogramma di pochi istanti prima:


Evidenzio la sagoma alla buona con una linea rossa:


Ora guardate invece l'aspetto dell'“UFO” quando riemerge dopo che è passato sotto l'ala:


Notate la riga diagonale, a circa 45 gradi, che tronca di netto l'“UFO” in una zona che non c'entra nulla con il bordo dell'ala? È il risultato del maldestro mascherino usato per far sembrare che l'”UFO” sovrapposto digitalmente passi sotto l'ala. Un mascherino ben fatto avrebbe dovuto seguire il bordo dell'ala. Se l'oggetto fosse stato davvero sotto l'ala, sarebbe stato scontornato dal suo bordo.

Non so se il falso è opera di Lionsground o se Lionsground è stato imbrogliato da un passeggero che ha creato il video. Non ha importanza: la storia è penosa e i giornali che l'hanno ripubblicata acriticamente invece di chiedere a un esperto dovrebbero vergognarsi di partecipare all'imbroglio. Si vede che anche nelle redazioni blasonate, di fronte Sua Maestà il Clic Pubblicitario la deontologia cala disinvoltamente i pantaloni.

Ringrazio UfoOfInterest per la segnalazione e per la GIF animata che vedete qui sotto e che chiarisce bene l'errore del falsario.

2015/07/17

“Alieni” avvistati dalla Stazione Spaziale, la NASA spegne le telecamere? No

Sono arrivate parecchie segnalazioni di un video che sembra mostrare oggetti non identificati che ruotano su se stessi e passano accanto alla Stazione Spaziale Internazionale. Vengono ripresi dalle telecamere di bordo, ma sul più bello la registrazione s'interrompe e viene sostituita da un cartello di attesa.

No, non è la prova che la NASA sa degli alieni e li nasconde spegnendo le telecamere quando vengono inquadrati per sbaglio. Le riprese provengono dall'esperimento HDEV: una serie di telecamere HD installate a bordo della Stazione nel 2014 e accese ininterrottamente a inquadrare la Terra. Le loro immagini sono pubblicamente disponibili in diretta presso eol.jsc.nasa.gov/HDEV/. oppure presso Ustream.tv. Se le si segue per un po' ci si accorge che il cartello “attendere prego” compare molto spesso, a causa del fatto che nel girare intorno alla Terra la Stazione deve periodicamente commutare da un satellite ripetitore a un altro e questo causa delle brevi interruzioni di trasmissione. La sua comparsa, insomma, non è un maldestro tentativo di censura.

In quanto agli oggetti, ammesso che il video sia autentico (e su questo UfoOfInterest ha parecchi dubbi), cose di questo genere compaiono spesso e da decenni nelle riprese spaziali: tipicamente si tratta di piccoli frammenti di rivestimento che ogni tanto si staccano dai veicoli spaziali (per esempio a causa delle continue dilatazioni e contrazioni termiche alle quali sono sottoposti) e si muovono per varie ragioni (per esempio perché sospinti dai getti dei motori di manovra o per semplice “effetto molla” prodotto dal distacco).

In questo caso specifico non si può dire di più perché l'autore del video non ha indicato quando è stato ripreso e quindi non è possibile confrontarlo con la cronologia degli eventi di bordo e sapere se, per esempio, era in corso una delle periodiche manovre di correzione d'assetto o se degli astronauti erano al lavoro all'esterno della Stazione, causando il distacco di qualche frammento. Di certo un video sgranato di provenienza imprecisata e senza datazione non basta come prova dell'esistenza di visitatori extraterrestri: non quando ci sono spiegazioni ben più normali per quello che viene mostrato.


Fonti aggiuntive: Diregiovani, Wired.it, Express.

2015/06/30

No, non sono UFO: sono Giove e Venere che danno spettacolo

Credit: Patrick Cullis.
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Ultimo aggiornamento: 2015/07/01.

I due punti brillanti vicini che vedete in cielo di sera in questi giorni non sono visitatori alieni, anche se non mancheranno i soliti ottusangoli che li scambieranno per UFO perché passano troppo tempo a guardare videofuffa su Youtube invece di prendere in mano un bel libro d'astronomia o semplicemente usare l'app Sky Map di Google. Sono due pianeti: Venere e Giove, i due corpi celesti più brillanti a parte il Sole e la Luna.

Credit: The Planets Today.
La loro vicinanza è solo apparente: in realtà i due pianeti sono separati da circa 830 milioni di chilometri e sembrano vicini solo a chi sta sulla Terra o comunque lungo la linea retta immaginaria che unisce la Terra, Venere e Giove. I pianeti del Sistema Solare sono disposti in questo momento come mostrato nello schema qui accanto (che ovviamente non è in scala).

Il loro moto intorno al Sole li ha fatti allineare con la Terra progressivamente nelle scorse settimane e il picco di massima vicinanza apparente è stasera. Saranno separati da circa un terzo di grado, tanto da poterli coprire entrambi con la punta del mignolo con il braccio teso e sembreranno una stella doppia spettacolare.

Nei prossimi giorni i due pianeti si allontaneranno progressivamente, ma saranno comunque separati da meno di due gradi (la larghezza di un pollice a braccio teso) per una settimana. Potrete vederli a occhio nudo, nuvole permettendo, praticamente da qualunque luogo abitato nel mondo, guardando verso ovest di sera: saranno inconfondibilmente brillanti.

Anche un piccolo telescopio o un buon binocolo mostrerà i due pianeti in dettaglio: la falce radiosa di Venere e il cerchio striato di Giove, accompagnato dai suoi satelliti.

Il fenomeno è noto in astronomia come congiunzione ed è bello ma non straordinariamente raro o anomalo: Venere e Giove furono molto vicini ad agosto del 2014 e lo saranno di nuovo il 26 ottobre prossimo (ma all'alba). A maggio del 2000 ci fu una congiunzione ancora più stretta (0.01°), ma i due pianeti erano troppo vicini al Sole nel cielo della Terra per essere visibili. Il 27 agosto 2016 ci sarà un'altra bella congiunzione serale di Venere e Giove, con una separazione di un solo decimo di grado.

Venere, Giove e la Luna qualche sera fa.
Credit: Paolo Attivissimo.
Non dovrebbe essere necessario dirlo, ma per tutti quelli che ancora si ostinano a credere che i pianeti influiscano sulle sorti umane o che hanno ancora dei dubbi inculcati da Roberto Giacobbo e compagnia cantante, sottolineo che le congiunzioni planetarie non hanno alcun effetto sulla Terra o sui suoi abitanti: non causano terremoti e non portano sfiga. Sono invece uno spettacolo da godere e che non dovremmo cercare di legare egocentricamente alle nostre piccole beghe terrene, ma dovremmo cogliere come invito ad ammirare l'enormità dell'Universo e magari a farci cominciare a conoscere i fatti dell'astronomia intanto che portiamo in discarica le fandonie smerciate dal business dell'astrologia. Buona visione.


Aggiornamento (2015/07/01). Per chi pensava che fosse impossibile scambiare Giove e Venere per un UFO e che i miei avvertimenti fossero inutilmente precauzionali è arrivato puntuale questo articolo di ParmaToday.

Il lettore che ha segnalato l'avvistamento si è poi ravveduto, ma non prima di aver mandato la foto al giornale. Il giornale ha poi rimosso e ripubblicato l'articolo con un altro titolo a un altro link.

Questi sono i danni causati dalla fufologia.

2015/02/17

Antibufala: il consigliere di Obama dice che “abbiamo incontrato gli alieni”

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Il Giornale titola senza esitazioni: Il consigliere di Obama: “Abbiamo incontrato gli alieni”. Secondo l'articolo a firma di Mario Valenza pubblicato oggi, il “consigliere uscente del presidente Barack Obama, John Podesta” avrebbe scritto su Twitter che “Dobbiamo ammettere che abbiamo incontrato gli alieni”.

Balle. Il tweet di Podesta citato nell'articolo dice una cosa completamente diversa. Dice testualmente: “1. Finally, my biggest failure of 2014: Once again not securing the #disclosure of the UFO files. #thetruthisstilloutthere cc: @NYTimesDowd”.

In traduzione: “Infine, il mio più grande insuccesso del 2014: non essere riuscito, ancora una volta, a garantire la #divulgazione dei file sugli UFO.” Segue un hashtag che cita e storpia lo slogan della serie TV X-Files: “la verità è (ancora) là fuori”.

Vedete da qualche parte le parole “abbiamo incontrato gli alieni” nel tweet citato? No. E non è emerso nessun altro tweet di Podesta che contenga queste parole. Se lo trovate, ditemelo.

Analoga fandonia, sempre attribuita a John Podesta, è stata pubblicata oggi da RaiNews, secondo la quale Podesta avrebbe detto “Dobbiamo dire la verità sugli UFO” e avrebbe parlato di “divulgare i file sugli alieni” [aggiornamento: dopo uno scambio di tweet, RaiNews ha corretto quest'ultima frase in “file sugli UFO”]. Ma non c'è nessun tweet di Podesta che dica queste affermazioni.

Va chiarito che parlare di “file sugli UFO” non significa parlare per forza di incontri alieni: significa chiedere che vengano pubblicati i documenti governativi sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Oggetti che non è affatto detto siano veicoli alieni: anzi, si è visto che molti avvistamenti si riferiscono ad aerei militari ad alte prestazioni e molti altri hanno spiegazioni molto normali (per esempio la Luna; sì, l'ufologo Flavio Vanetti, sul Corriere, ha scambiato la Luna per un UFO e per questo è stato meritatamente sbugiardato al volo da Ufoonline.it).

Inoltre attribuire a Podesta la frase “dobbiamo dire la verità sugli UFO” implica, molto gravemente, che finora siano state detto solo bugie, cosa ben diversa dalla semplice speranza di desecretazione dichiarata dal consigliere di Obama.

Ed è proprio “Dobbiamo dire la verità sugli UFO” la frase attribuita a Podesta ieri dal Il Mattino, da Blitz Quotidiano (che attribuisce a Podesta anche le frasi “gli alieni esistono”“chi sostiene l'esistenza degli alieni pensa che il 2015 potrebbe essere un anno di svolta” e “i governi dovrebbero ammettere non solo che gli alieni esistono, ma che sono stati in contatto con loro per anni”, senza linkare la fonte) e da Leggo, a conferma che il copiaincolla regna sovrano nelle redazioni e nelle tastiere di coloro che si atteggiano a giornalisti e purtroppo dimostrano sempre più spesso di essere soltanto puttane del clic:

Rainews, 17 febbraio (versione pre-correzione)

Leggo.it, 16 febbraio

Il Mattino, 16 febbraio.
Persino la foto dell'alienaccio brutto è uguale a quella di Leggo.

Se solo i giornalisti imparassero a copiaincollare da fonti decenti, invece che dalle fabbriche di cialtronate, sarebbe già un passo avanti: infatti le vere dichiarazioni ufologiche di Podesta (che non includono alcuna affermazione di aver incontrato alieni o di doverlo ammettere, ma solo il già citato rammarico di non aver ottenuto la pubblicazione delle varie indagini governative sul fenomeno degli oggetti volanti non identificati) erano già state pubblicate dal New York Times il 16 febbraio, da Russia Today il 15 febbraio e dal Washington Post il 13 febbraio. Sarebbe bastato riprendere quelle. Ma sarebbe stato necessario dire addio ai clic generati dal sensazionalismo bugiardo.


Aggiornamento: al coretto stonato dei traduttori disinvolti s'è aggiunto l'inossidabile Vladimiro Bibolotti, che sul Fatto Quotidiano ha scritto il 18 febbraio (quindi dopo lo sbufalamento pubblico della “notizia”) che John Podesta ha parlato di “incontri con gli Extraterrestri”. Non solo: da buon fufologo, ritiene che la chiusura dell'account Twitter di Podesta “fa sospettare [...] che forse le recenti dichiarazioni di Podesta, possono avere dato fastidio in certi ambienti”. Qualcuno dovrebbe spiegargli che l'account non è stato chiuso: è stato semplicemente rinominato perché Podesta cambia lavoro (va a fare il consulente elettorale per Hillary Clinton) ed è stato sostituito da Brian Deese, che quindi subentra all'account Twitter. Tutto qui. E il cambio di lavoro di Podesta è noto da ben prima delle sue dichiarazioni. Ma per i fufologi, tutto è prova di complotto.


Fonti aggiuntive: Doubtful News.

2015/01/27

AntibUFOla: il Papa ha detto che Gesù era un alieno. Garantisce il Centro Ufologico Nazionale

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “piegre*” e “pchiod*” e con il contributo d'indagine di @Ufoofinterest e @Mikaelazanzi ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora.

Secondo Sicilia UFO Research, blog di Salvatore Giusa, il 25 ottobre scorso Papa Francesco avrebbe fatto una “incredibile affermazione”: Gesù era un alieno, come si può sentire in questo video.

Il sito ufologico cita infatti queste parole del Papa, che nel video si esprime in spagnolo: “Noi non siamo salvatori di nessuno, siamo trasmettitori di un “alieno” che ci salvò tutti e questo possiamo trasmetterlo soltanto se assumiamo nella nostra vita, nella nostra carne e nella nostra storia la vita di questo “alieno” che si chiama Gesù”.

Si accoda a questa traduzione anche il Centro Ufologico Nazionale, il cui presidente Vladimiro Bibolotti ne scrive, sul Fatto Quotidiano, citando come fonte della dichiarazione e della traduzione un articolo di Avvenire.

Salvatore Giusa su Sicilia UFO Research


Vladimiro Bibolotti, presidente CUN, sul Fatto Quotidiano

In effetti Avvenire scrive proprio “alieno”, sbagliando alla grande sulla base della trascrizione pubblicata dalla Radio Vaticana:


Infatti se si va a prendere una delle tante trascrizioni dell'originale spagnolo o si chiede a un madrelingua (come riferisce di aver fatto Ufoofinterest), invece di saltare subito a conclusioni improbabili per confermare la propria visione del mondo, si scopre come stanno realmente le cose: la frase in questione recita “Nosotros no somos salvadores de nadie. Somos transmisores de alguien que nos salvó a todos. Y eso solamente lo podemos transmitir si asumimos en nuestra vida en nuestra carne, en nuestra historia, la vida de ese alguien que se llama Jesús.”

Alguien, non alien.

E alguien vuol dire semplicemente qualcuno.



Per chi avesse dubbi sulla pronuncia di alguien, @Carlopiana ha un link a un campione di pronuncia.

È così che gli ufologi trascinano nel ridicolo l'ufologia.



Aggiornamento (2015/02/01)


La discesa nel ridicolo prosegue con il contributo di Roberto Pinotti, sempre del CUN, secondo il quale non può trattarsi di un banale errore di traduzione ma deve esserci sotto un “intelligente esperimento di macrosociologia il cui positivo risultato inciderà prossimamente in Vaticano”.

Questo è il problema di fondo dell'ufologia: le poche voci di buon senso che vorrebbero studiare l'argomento con serietà e rigore sono sommerse dalla folla di eccentrici per i quali nulla avviene mai per caso e tutto è connesso in una trama che soltanto loro hanno la sagacia di cogliere.

2015/01/03

“Voyager” e la “base aliena” sulla cometa

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “belmer*” e “rincewin*”.

Nella puntata di Voyager andata in onda ieri e visibile qui (per chi ha un indirizzo IP italiano o sa come ottenerne uno) c'è una perfetta dimostrazione di come lavora la redazione di quel programma.

A 1:37:20 viene mostrata l''immagine che vedete qui accanto. La voce fuori campo dice testualmente che “Il 25 novembre 2014 è stata diffusa dal Washington Post una strana fotografia. Il fotografo in questione è la sonda Rosetta, in una missione spaziale sviluppata dall'Agenzia Spaziale Europea, l'ESA. A dieci anni dalla sua partenza dal nostro pianeta, Rosetta avrebbe fotografato sulla cometa 67P Churyumov-Gerasimenko i resti di una base aliena. La notizia sarebbe stata rubata alla NASA da un hacker, che l'avrebbe poi diffusa.”

Notate che Voyager attribuisce inequivocabilmente la notizia a una fonte seria e autorevole come il Washington Post, dandole quindi un'autenticità al di sopra di ogni dubbio. Il resto della notizia viene proposto con una vera e propria insalata dubitativa di sarebbe e di avrebbe, ma l'attribuzione al Post è presentata come un dato di fatto assoluto e indubbio.

Ma si tratta di una bufala: il Washington Post non ha affatto pubblicato quell'immagine, che è un fotomontaggio proveniente non dal Post, ma da una pagina Facebook che si spaccia per il Post e si chiama in realtà Breakingnews99. Inoltre la “base aliena” è in realtà semplicemente la pianta del parco del palazzo di Sanssouci, in Germania:

Credit: Wikipedia.
E questo, secondo quanto mostrato dalla redazione di Voyager, sarebbe il modo in cui il Washington Post impagina le notizie (con tanto di errori grammaticali, visto che snapshot è singolare e reveal è plurale):


Ci ho messo meno di cinque minuti a trovare la fonte della foto taroccata e la corrispondenza con il parco di Sanssouci, anche perché la storia era già sbufalata parzialmente in Rete sin dal 25 novembre scorso sul sito satirico Rebubblica, oltretutto in italiano. E io sono semplicemente un giornalista che lavora da solo, senza accesso a risorse particolari: mentre Voyager, non dimentichiamolo, è una trasmissione della RAI, pagata dal canone e dotata di una redazione di stipendiati.

Non chiedetemi come è possibile che una redazione della RAI arrivi a mandare in onda una bufala così palese. Chiedetelo a Giacobbo. Educatamente, ma chiedetelo. I soldi del canone che gli pagano lo stipendio (e lo pagano alla sua redazione) sono i vostri.

2014/12/30

Antibufala: l’UFO “decollato dalla Luna”

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “meksone” e “and.cass*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sapete perché non sopporto gli ufologi? Perché con rarissime eccezioni sono stupendamente, irrimediabilmente, spettacolarmente incompetenti. E con la loro rumorosa incompetenza non fanno altro che rendere ridicolo un campo d'indagine che potrebbe essere serio se solo la piantassero di dire corbellerie e scambiare ogni pixel sfuocato per una gita fuori porta dei venusiani.

Se poi i giornalisti, invece di riportare acriticamente le suddette corbellerie, si degnassero di avere un attimo di senso critico invece di fare le puttane del clic, l'ufologia potrebbe finalmente diventare una scienza anziché una scemenza. Macché.

Prendete per esempio l'ultimo caso strombazzato dai giornali in questi giorni: la notizia della ripresa di “un Ufo che decolla dalla Luna", pubblicata qui dal Corriere Adriatico (screenshot qui accanto) e dal Mattino di Napoli. L'annuncio proviene dal Centro Ufologico Mediterraneo, non nuovo a prendere granchi spaziali (come l'accusa a Samantha Cristoforetti di nascondere di aver visto un veicolo alieno).

Il CUM (sigla infelice per chi mastica l'inglese, ma lasciamo stare) afferma testualmente e ripetutamente che si tratta di un “ufo” che “si alza dal suolo lunare”. L'autore della segnalazione, Angelo Maggioni, scrive che “considerando tutte le variabili ed i fattori in gioco, una valida ipotesi è che esso potesse trovarsi ragionevolmente nei pressi della Luna o fuori dall’atmosfera terrestre.”

Formulare ipotesi è dovere di ogni ricercatore; ma il vero ricercatore fa anche un passo in più, che è quello di cercare di scartare le ipotesi non supportate dai fatti e di metterle alla prova, invece di saltare alle conclusioni come fa invece il Maggioni, proclamando che “Secondo il sito ATTIVO.TV il cratere Aristarchus, non sarebbe altro che una base exstraterrestre [sic]. E se lo dice il sito ATTIVO.TV, dev'essere per forza vero. Quindi l'oggetto prodigioso indubbiamente “si alza dal suolo lunare” e dev'essere un veicolo extraterrestre. Fine dell'indagine, se così vogliamo chiamarla.

Un ricercatore serio e competente avrebbe fatto, invece, una cosa molto semplice e ovvia: verificare l'avvistamento presso altri astrofili lontani dal suo punto di osservazione. Se l'oggetto non compare anche nelle registrazioni video della Luna effettuate nello stesso istante da altri osservatori geograficamente ben distanti, allora è un oggetto vicino a chi lo riprende (palloncino, uccello, satellite, aereo, meteora, raggio cosmico sul sensore, eccetera) e non è qualcosa che “si alza dal suolo lunare”.

È una verifica perfettamente fattibile, perché c'è praticamente sempre qualche astrofilo o astronomo che osserva la Luna e ne registra l'aspetto: lo si fa per studiare gli impatti delle meteore sulla Luna, e si confrontano registrazioni video fatti in luoghi separati proprio per escludere gli oggetti atmosferici dal conteggio delle meteore lunari, come raccontato per esempio qui e qui.

Un ufologo serio, prima di pubblicare con così tanta certezza l'annuncio che “un ufo si alza dal suolo lunare”, avrebbe contattato gli astrofili e gli astronomi (non è difficile) e avrebbe chiesto se altri osservatori avevano visto qualcosa transitare di fronte alla Luna alle 15:07 del 28 dicembre 2014, come è successo al Maggioni. Di fronte a un “no”, avrebbe concluso che l'oggetto non era affatto sulla Luna. Di fronte a un “sì”, avrebbe avuto uno scoop scientificamente validato. Fine della storia.

Invece cos'ha fatto il Maggioni insieme al CUM, al Mattino e al Corriere Adriatico? Ha annunciato immediatamente la sensazionale “scoperta”. Eppure nel proprio resoconto scrive: “non dimentichiamo i fenomeni di prospettiva che potrebbero trarci in inganno.” Per poi dimenticarseli subito, questi fenomeni, perché il sito ATTIVO.TV dice che nel cratere Aristarchus c'è una base aliena, e quindi che altre prove servono?

È proprio questo quello che non va nell'ufologia: è propagandata chiassosamente da persone che sono talmente innamorate della propria visione del mondo da ignorare i metodi di verifica più elementari; talmente infervorate da essere capaci di mettere nero su bianco quello che dovrebbero fare e poi non farlo; talmente fissate sul binario unico del proprio pensiero da non accorgersi dei propri sbagli e accusare invece gli altri di non avere una mente aperta; talmente egocentriche da incazzarsi quando qualcuno osa far notare i loro errori. Pochi si sottraggono a questo modello: lo ha fatto, in questo caso, Ufoonline.it, che cito con piacere e mi è stato segnalato dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo.

Incazzatevi pure, fufologi del Centro Ufologico Mediterraneo, ma non è colpa mia se scrivete cialtronerie e vi rendete ridicoli. E incazzatevi pure, giornalisti, ma non è colpa mia se pubblicate qualunque cialtroneria senza verificarla.


Aggiornamento (2015/01/02): Ho ricevuto un commento apparentemente proveniente da un Angelo Maggioni. È talmente ridicolo che sospetto che si tratti di un troll, per cui non lo pubblico. Anche perché se fosse autentico, il Maggioni ci farebbe una figura talmente ridicola che neppure io desidero infliggergli. Per ora.


Aggiornamento (2015/01/05): Viste le numerose richieste, pubblico il commento apparentemente proveniente dal Maggioni. Non mi interessa sapere se è davvero suo e con quali intenti è stato scritto: il fatto stesso che qualcuno perda tempo a inviarmi simili deliri è sufficientemente eloquente. Eccolo nella sua deprimente interezza, esattamente come l'ho ricevuto.

FINO A CHE CI SARAI TU A SCRIVERE ARTICOLI COME QUESTO ( STUPIDI E SENZA VALORE ) E FINO A CHE ESISTERà FUFOINTEREST UFOLINE E MAZINGA Z IO SARò IL VOSTRO INCUBO PEGGIORE PIù MI CRITICHERETE , OFFENDERETE E CALUGNERETE PIù IO SARò PRESENTE DUNQUE PIù CRITICHE PIù FORTE SARà LA MIA PRESENZA , IL MONDO SARà UN GIORNO LIBERO DA SPAZZATURA COME QUESTO ARTICOLO E CERTE PERSONE CHE INVECE DI ANDARE A LAVORARE CREANO BLOGHETTI DA STRAPAZZO FACENDO I MESSIA DEL NULLA ...ANDATE A LAVORARE CIALTRONI !!!!!
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