Pubblicazione iniziale: 2021/05/05 11:52. Ultimo aggiornamento: 2021/05/09 10:15.
Come al solito, una parte della stampa, quella che spesso si vanta di difenderci contro le fake news, non riesce a resistere alla tentazione di disseminare notizie false quando c’è di mezzo la tecnologia e in particolare lo spazio.
Stavolta quella parte di stampa parla di un “razzo incontrollato” che “rischia di abbattersi sull’Italia” e cita addirittura “scienziati” che preannuncerebbero “ingenti danni e pioggia di detriti”.
Non c’è nessun pericolo significativo: la storia è una patetica montatura costruita da ciarlatani, acchiappaclic e incompetenti.
I fatti sono questi: uno stadio di un vettore cinese Lunga Marcia 5B, quello che pochi giorni fa ha portato nello spazio il primo componente della stazione spaziale di questo paese, rientrerà nell’atmosfera nei prossimi giorni.
Per ora nessuno sa né quando né dove ricadrà. Chiunque dica che rischia di cadere in un luogo preciso sta dicendo una stupidaggine. La Terra è enormemente vasta, per cui le probabilità che questo oggetto rientri in uno specifico punto sono le stesse che avete di sentirvi suonare il citofono e scoprire che c’è Beyoncé sotto casa vostra che vuole farvi una serenata; le probabilità che frammenti significativi colpiscano qualcuno sono microscopiche; quelle che colpisca proprio voi ancora più infinitesimali.
Mettetevi il cuore in pace e pensate ai rischi ben più concreti che correte
ogni giorno. Tipo quello di leggere fesserie sul giornale. Fesserie come
questa:
Se volete conoscere i dati tecnici, li trovate su Aerospace.org, che pubblica (anche su Twitter) il ground track, ossia la traccia delle zone man mano sorvolate dallo stadio, che cambiano in continuazione per via della rotazione terrestre. Lo stesso fa, su Twitter, lo EU Space Surveillance and Tracking (@EU_SST).
Questa traccia stabilisce dei limiti massimi e minimi di latitudine: al di fuori di questi limiti il vettore non può ricadere, punto e basta. Per cui se state a Parigi o a Milano è fisicamente impossibile che ricada dalle vostre parti.
L’astronomo Phil Plait segnala che il vettore sorvola la terraferma soltanto per un quarto del tempo complessivo, mostrando questo grafico (molto utile in generale) che indica la percentuale di terraferma sorvolata al variare dell’inclinazione del piano dell’orbita:
Le agenzie spaziali civili e militari di tutto il mondo stanno monitorando l’evoluzione dello stadio in ricaduta, che ha ampi margini di incertezza dovuti alla densità variabile dell’atmosfera che lo sta man mano frenando e ad altri fattori. Questi margini si ridurranno nei prossimi giorni. Se ci saranno notizie, saranno loro a darle, senza catastrofismi.
L’unica particolarità della situazione è che normalmente i vettori usati per
mettere in orbita un satellite o un componente di una stazione spaziale non
entrano in orbita anch’essi ma raggiungono velocità inferiori (suborbitali) e
quindi ricadono subito in modo pianificato e controllato, senza pericoli.
Questo, intenzionalmente, non è avvenuto per il vettore cinese: il piano di
volo prevedeva infatti il suo inserimento in orbita con rientro non
controllato nei giorni successivi. Non è un approccio responsabile, ma in ogni
caso il rischio rimane modestissimo.
Se volete saperne ancora di più, Space-track.org pubblica i dati tecnici costantemente aggiornati (anche su Twitter), N2YO pubblica la posizione stimata in tempo reale e c’è un articolo di approfondimento su Ars Technica che inoltre cita il caso precedente di un altro Lunga Marcia 5B che ha effettuato lo stesso tipo di rientro a maggio 2020 e i cui frammenti avrebbero potuto colpire New York se fossero rientrati quindici minuti prima: finirono invece nell’Atlantico senza fare danni e si parla di un possibile ritrovamento di rottami in Costa d’Avorio.
La Protezione Civile italiana ha pubblicato un comunicato che spiega la situazione e traccia i ground track che riguardano l’Italia l’8 e 9 maggio. Purtroppo alcuni comunicati, come quello della Regione Siciliana, hanno seminato panico inutile con frasi come questa: “Fino a domani mattina alle ore 8.30, la popolazione è invitata a evitare
luoghi all´aperto e restare dentro gli edifici, possibilmente lontano
da finestre e nei piani non sottostanti il tetto.” Capisco lo zelo burocratico di pararsi il deretano, ma qui siamo al limite del procurato allarme.
La situazione attuale in sintesi: per ora si stima che lo stadio ricadrà intorno all’8 maggio o poco dopo. Probabilmente finirà nel Pacifico, semplicemente perché il Pacifico è immenso e copre gran parte della Terra. Gran parte delle 22 tonnellate di materiale che lo compongono si frammenterà nel calore del rientro. Tutto qui.
Questi sono i dati più recenti:
Latest TIP (as of 2021-05-07 0456Z) for CZ-5B (Long March 5B) (48275 / 2021-035B) shows projected re-entry at 2021-05-08 23:13(UTC) +/- 540 minutes at latitude 38.1 longitude 62.5
— Space-Track (@SpaceTrackOrg) May 7, 2021
NOTE: This is a huge, 18 hour window, and the time/location of re-entry will continue to vary wildly
Latest TIP (as of 2021-05-08 0222Z) for CZ-5B (#LongMarch5B) (48275 / 2021-035B) shows projected re-entry at 2021-05-09 0252(UTC) +/- 360 minutes at latitude -39.4 longitude 180.5.
— Space-Track (@SpaceTrackOrg) May 8, 2021
NOTE: Still not a reliable time or location, given the large window; both will still vary wildly
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2021/05/09 10:15. Lo stadio del vettore cinese Lunga Marcia 5B è rientrato in atmosfera sull’Oceano Indiano nella zona delle Maldive, come segnalato dall’Agenzia Spaziale Italiana. Non risultano notizie di danni a cose o persone.