No, il gattino di Elena Lenina tinto di rosa non è morto. La bufala, pubblicata dal Messaggero (screenshot qui accanto), da Panorama a firma di Barbara Massaro, da LiberoQuotidiano e naturalmente dal Daily Mail e da molti altri siti di notizie di vari paesi (e anche in televisione dal varietà d'informazione Studio Aperto), racconta che la scrittrice e modella russa Elena Lenina avrebbe tinto di rosa shocking un gattino per una festa e che il micio sarebbe morto per sospetto avvelenamento del sangue qualche mese dopo. Sui social network la storia è stata ripresa, fra gli altri, anche da Francesco Facchinetti.
Falso. Il gatto sta bene e la Lenina ha postato su Twitter le foto che lo mostrano, cresciuto e ancora un po’ rosato, e ha linkato un articolo su Dni.ru che smonta la bufala. L'attuale proprietaria del gatto, inoltre, ha osservato che nessun giornalista l'ha contattata per verificare se il gatto fosse davvero morto.
Antiviral segnala che questa storia è già vecchia in Russia, dove a settembre 2014 la Lenina è andata in televisione per mostrare che il gatto stava bene nonostante la discutibile tinta, e Yuri Kulachev, che il Daily Mail cita come critico e accusatore, ha in realtà chiesto scusa in TV.
Ancora una volta, troppi giornalisti e troppe redazioni blasonate dimostrano di aver talento solo nel copiare dai peggiori ma non nel cercare conferme delle notizie.
Aggiornamento (2015/03/04): Il Messaggero ha rimosso l'articolo originale e pubblicato altrove una rettifica. Fra l'altro, l'articolo originale conteneva l'attribuzione sbagliata dell'autore e citava una giornalista che non c'entrava nulla. Per evitare di coinvolgere una persona che non ha colpa, ho pertanto usato uno screenshot nel quale il nome errato è stato cancellato.
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