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Il Disinformatico

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2008/07/30

Conferenza sull’Undici Settembre a Lugano

Basta con il complottismo: parliamo seriamente di 11/9 con gli esperti


L'11 settembre 2008, alle 18, si terrà a Lugano una conferenza pubblica, intitolata "11/9 La Cospirazione Impossibile", per esaminare insieme ad esperti di settore le teorie alternative riguardanti gli attentati dell'11 settembre 2001.

L'ampia sala che ospiterà l'incontro, aperto a tutti, è l'Auditorium dell'Università della Svizzera Italiana, in via G. Buffi 13.

Durante la conferenza, di cui sarò uno dei relatori, vi sarà ampio spazio per le domande del pubblico e verranno presentati documenti, filmati e immagini che consentiranno di chiarire i termini della questione e ricordare la vera natura dell'11/9, per molti sbiadita dal tempo.

L'approccio non sarà limitato alla confutazione delle teorie cospirazioniste: sarà mirato a consentire a chi non si sente complottista, ma ha semplicemente dei dubbi, di comprendere meglio la dinamica di un giorno che ha cambiato la storia. Questo sarà possibile grazie alla ricca documentazione pubblicata in questi anni da fonti tecniche e giornalistiche.

E' possibile scaricare una cartina della città e una mappa dell'Università che, insieme alle istruzioni fornite dall'ateneo, consentono di raggiungere agevolmente l'Auditorium. Per ulteriori informazioni, siete pregati di contattare gli organizzatori presso micinque@gmail.com.


L'ingresso principale dell'Università.


Un paio di foto dell'Auditorium, per gentile concessione di Ilapede:



2008/07/29

Un brano dell’ultimo romanzo di Arthur Clarke

The Last Theorem, romanzo postumo di Arthur C. Clarke



Ne trovate un brano in anteprima, in inglese, qui sul Telegraph. Il libro è stato scritto da Clarke con Frederik Pohl; a differenza di altri romanzi postumi, questo ha fatto in tempo ad essere riveduto e approvato dall'autore. Esce il 5 di agosto.

Stando a Wikipedia, il libro parla di un giovane matematico dello Sri Lanka che trova una dimostrazione breve dell'ultimo teorema di Fermat e viene assunto dalla CIA per via delle applicazioni di questa scoperta in campo crittografico, Ma ci sono di mezzo anche alieni e una delle idee predilette di Clarke: l'ascensore spaziale.

Il Disinformatico radiofonico torna a settembre

Pausa estiva per il Disinformatico alla radio



La puntata radiofonica di oggi è l'ultima prima della pausa estiva: ci risentiremo a settembre. Nel frattempo, vi lascio con i podcast e qualche chicca che non ho avuto il tempo di segnalare nelle puntate precedenti, a partire dalle bellissime immagini di Nasa Images, che raccoglie il meglio di cinquant'anni di esplorazione spaziale.

Sempre in tema di immagini spaziali, date un'occhiata a queste provenienti dalla sonda Cassini, che trovate in anteprima qui sotto (gli originali più grandi sono spettacolari).

Poi c'è un ricordo di Wargames, con interviste ai protagonisti e agli informatici veri che ne plasmarono la natura e crearono, una volta tanto, un personaggio che non era uno smanettone timido e imbranato, ma cambiava i voti scolastici della propria ragazza (Ally Sheedy) per fare colpo su di lei. A sua volta, Wargames ha creato e plasmato un'intera generazione di informatici, sedotti da quello che avevano visto in quel film.

Per i Trekker, non perdetevi Of Gods and Men, film di Star Trek realizzato da fan, ma con la partecipazione a iosa degli attori originali. Godibile? Per certi versi è meglio di alcuni dei flm "ufficiali" (Nemesis, per dirne uno). E si vede gratis.

Per chi ama Guerre Stellari: la collezione di opere d'arte classiche photoshoppate per inserirvi i personaggi della saga ideata da George Lucas, presso Worth1000. E non perdetevi George Lucas incapsulato nella carbonite. Chi ha da intendere, intenda.

Per la serie "le antibufala che non colsi", ricordate la recente storia del grattacielo girevole? Salta fuori che l'"architetto" che le ha proposte non è affatto un architetto e non ha mai progettato un grattacielo in vita sua. Ma non mi dite.

Per chi mi sta chiedendo cosa c'è dietro l'appello per i 37 cani, è probabilmente autentico, ma ad alto rischio di obsolescenza. Qui trovate il sito che promuove l'inizativa. Dettagli appena ne ho.

Le gioie del DRM: la musica di Yahoo scadrà il 30 settembre

Yahoo Music chiude e si porta via la musica legalmente acquistata dai suoi polli clienti


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Comprereste un CD che avesse stampigliata sopra una data di scadenza? No, vero? Eppure questo è quello che succede a chi si fida del DRM (Digital Rights Management), ossia il lucchetto digitale che vincola ogni canzone al legittimo acquirente e che in teoria dovrebbe sconfiggere la pirateria musicale. I discografici ce l'hanno spacciato come male necessario per difendersi dagli scrocconi, ma la realtà si sta rivelando ben diversa.

Il 23 luglio scorso, Yahoo! Music Store ha annunciato che chiuderà i battenti, riferisce Ars Technica. Non solo: chiuderanno i battenti anche i server che gestiscono il DRM. In pratica, non solo l'effetto sulla pirateria musicale di questo DRM sarà stato nullo, ma verranno puniti principalmente i clienti onesti che hanno acquistato legalmente questa musica lucchettata, perché una volta chiusi i server DRM di Yahoo, questi clienti onesti non potranno più autenticare la musica acquistata, per esempio per trasferirla a un nuovo computer.

Non è neanche la prima volta che i clienti onesti si beccano una fregatura tramite il DRM. MSN Music, il servizio musicale lucchettato di Microsoft, ha recentemente fatto lo stesso giochino, e ci sono volute le proteste degli utenti per convincere Microsoft a tenere attivi i server di autenticazione e permettere agli utenti di continuare a fruire della musica lucchettata. Ma nel 2011, comunque, quei server chiuderanno.

Per rimediare alla chiusura del servizio, Yahoo consiglia quella che un tempo sarebbe stata chiamata pirateria: masterizzare su CD la musica di Yahoo, in modo da toglierle il lucchetto digitale.

Ma allora cosa l'hanno messo a fare?

2008/07/30

InformationWeek segnala che Yahoo rimborserà gli acquirenti oppure fornirà loro copie non lucchettate dei brani acquistati, secondo modalità ancora da definire.

Un altro successo del DRM, insomma.

La password del missile nucleare è... ehm... ZZZZZ....

Militari si appisolano alla postazione di lancio nucleare. Ma tanto avevano le password sbagliate



Se vi preoccupate per le vostre difficoltà nel gestire le tante password che ci accompagnano nella vita su Internet, pensate come si sentono i tre militari in servizio presso la base di lancio di missili nucleari Minot, nel North Dakota, che si sono appisolati sul posto di lavoro con in mano i codici di lancio, riferiscono KansasCity.com e CNN. Si sono fatti una pennichella di due o tre ore.

Ma niente paura: è soltanto un errore procedurale. Fortunatamente, si fa per dire, avevano i codici di lancio sbagliati, perché erano quelli vecchi. In altre parole, se ci fosse stato davvero bisogno di lanciare i missili, non avrebbero potuto farlo.

Wow, che deterrente solido e convincente.

Come se non bastasse, la base di Minot è la stessa che recentemente ha caricato per errore un bombardiere B-52 con non una, non due, ma sei bombe atomiche e gli ha fatto sorvolare mezza America senza che l'equipaggio a bordo sapesse cosa stava trasportando.

Consolatevi: i vostri problemi di sicurezza sono poca cosa in confronto a questi.

La madre di tutte le falle informatiche risolta in segreto: siete ancora a rischio?

Cospirazioni reali: la falla nel DNS turata segretamente


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sei mesi fa, un ricercatore, Dan Kaminski della società di sicurezza informatica IOActive, ha scoperto un difetto nel funzionamento del DNS o Domain Name System: il sistema distribuito che, in estrema sintesi, smista il traffico di Internet e che quando digitate un nome di un sito lo traduce in una coordinata numerica (l'indirizzo IP) che indica dove si trova su Internet quel sito e permette quindi di raggiungerlo.

Il difetto permetteva di alterare il funzionamento del DNS in modo da fornire agli utenti delle "traduzioni" sbagliate e quindi far credere agli utenti di star visitando un sito fidato, per esempio la propria banca, mentre in realtà stavano visitando il sito-trappola, visivamente identico, di un aggressore.

La falla era potenzialmente devastante: minava alla base la fiducia nei sistemi di Internet e, come dice Kaminski, permetterebbe di prendere il controllo di Internet in dieci secondi. E' stato quindi compiuto in gran segreto uno sforzo coordinato fra i più grandi nomi del mercato informatico per turarla prima che diventasse di dominio pubblico e ne approfittassero i vandali e i criminali della Rete.

Non si tratta di un errore di programmazione di uno specifico programma, ma di una vulnerabilità insita nelle specifiche di funzionamento del DNS: praticamente tutti i programmi di gestione del DNS hanno (o avevano) questa stessa falla proprio perché seguono le specifiche tecniche. Tutti i più diffusi sistemi operativi e quasi tutti i provider erano vulnerabili: l'elenco stilato dal CERT per descrivere il problema è sterminato e contiene i nomi più in vista del settore: 3com, Alcatel-Lucent, Apple, AT&T, Belkin, Cisco, D-Link, Debian, FreeBSD, Fujitsu, Gentoo, Hewlett-Packard, IBM, Internet Systems Consortium, Mandriva, Microsoft, Novell, OpenBSD, Red Hat, Slackware, Sun Microsystems, SUSE, Ubuntu, ZyXEL, giusto per citarne qualcuno.

La vulnerabilità, oltretutto, era gravissima: permetteva a un aggressore di sostituirsi perfettamente a un sito fidato, assumendone in tutto e per tutto l'identità, beffando antivirus, antispyware, firewall e ogni altra misura di sicurezza tradizionale. Roba da mettere in ginocchio il mercato del commercio elettronico e paralizzare le aziende che dipendono sempre più dai servizi di Internet.

Il 31 marzo scorso, sedici esperti di sicurezza da tutto il mondo si sono radunati in gran segreto presso il campus di Microsoft, a Redmond, per decidere la strategia da adottare per evitare un vero e proprio disastro informatico: tenere segreta la natura della falla e coordinarsi (anche fra concorrenti) per distribuire simultaneamente la patch che correggeva il problema.

Praticamente tutti i sistemi operativi, e quindi tutti gli utenti e tutti i provider di accesso a Internet, devono applicare una o più patch al proprio software di gestione del DNS o passare a una versione aggiornata.

La segretezza non è durata a lungo, nonostante il numero ristrettissimo di persone a conoscenza del problema (complottisti, prendete nota): una delle società di sicurezza coinvolte, la Matasano Security, ha pubblicato per errore lo spiegone, che trovate in copia qui, il 21 luglio, tredici giorni dopo l'annuncio pubblico dell'esistenza della falla, dato senza dettagli e con preghiera di non discuterne pubblicamente. L'ha ritirato subito, con tante scuse, ma ormai il danno è fatto (complottisti, prendete nota anche di questo).

Ai primi di luglio, praticamente tutti i principali produttori di software (tranne Apple per OS X Server) hanno distribuito un aggiornamento dei propri prodotti che risolve la falla, per cui se avete l'aggiornamento automatico del vostro Windows, Mac o Linux, avete già fatto il vostro dovere per blindarvi. Il problema sta principalmente nelle aziende e nei provider di accesso a Internet, che per ragioni tecniche talvolta hanno esitato a installare un aggiornamento così radicale, ma chiunque abbia o gestisca un domain name server deve mettersi a posto. Presso Doxpara trovate un test (basta cliccare su Check My DNS) per sapere se il vostro provider è già a posto. Se non lo è, potete ricorrere a OpenDNS.

Nel frattempo sono già spuntate le prime forme di attacco basate su questa falla, per cui non c'è tempo da perdere. I più curiosi possono godersi Evilgrade, il video dimostrativo pubblicato da Infobyte che usa questa falla per spacciare falsi aggiornamenti dei programmi più diffusi.

Fonti: The Register, Doxpara.com, Cgisecurity, The Inquirer, Wired, BBC.

2008/07/24

Astronauta lunare crede agli alieni: i lunacomplottisti vanno in loop infinito

Astronauta lunare: gli UFO esistono e gli alieni ci hanno visitato


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Edgar Mitchell, uno dei due astronauti che camminarono sulla Luna durante la missione Apollo 14, ha dichiarato di essere "stato informato che siamo stati visitati su questo pianeta e che il fenomeno UFO è reale". Non solo: dice anche che l'incidente di Roswell è autentico e che da sessant'anni i governi tengono segreta tutta la faccenda delle visite aliene.

La notizia esplode ovunque in Rete: Slashdot, The Inquirer, News.com.au, Telegraph, BoingBoing, giusto per citare alcuni siti. L'origine della storia è Kerrang, dove trovate l'audio dell'intervista telefonica a Mitchell.

I lunacomplottisti esultano, perché naturalmente credono agli UFO e possono dire "Vedi? Esistono, l'ha detto persino un astronauta".

Ma esultano soltanto per un istante. Perché poi si accorgono che quell'astronauta è una delle persone che loro accusano da quarant'anni di essere uno dei bugiardi traditori che hanno falsificato le missioni lunari, per cui assolutamente non gli possono credere. Oops.

Dai, Ed, che scherzo da prete.

Appena smetto di ridere vi racconto tutta la storia di Ed Mitchell.


2008/07/25: La trascrizione delle parole di Mitchell


Ecco una stesura veloce del testo integrale delle dichiarazioni dell'astronauta Edgar Mitchell. La trascrizione è stata realizzata con Dragon Naturally Speaking (io ripetevo le parole dette dagli interlocutori) e poi riveduta a mano un paio di volte. Se trovate refusi o decifrate le parole incomprensibili, avvisatemi via mail o nei commenti.

INTERVISTATORE: Do you believe in life on other planets?

MITCHELL: Oh yes, there's not much question at all, but there's life throughout the universe. We're not alone in the universe at all.

I: You're convinced that we're not alone in the universe?

M: Oh, I... know for sure we're not alone in the universe. Now, have we been able to identify for sure where the other planets are? No, we have not. Certainly not in our solar system. But they've identified quite a number of planets, now, that very likely could be life-bearing planets, and... I happen to be privileged to know... to have... be in on the fact that we have been visited on this planet and the UFO phenomenon is real, although it's been covered up by our governments for quite a long time.

I: Wow! Hang on a minute. But this is big. So... I'm... Whoa... This is... All of this is quite a shock to me.

M: Well, I'm sorry, you haven't been reading the papers recently, they're starting to open up quite a bit.

I: So you're telling me... whoa, this is a lot of information to take on board. Hang on a minute. I mean, listen, I've heard like, you know, crazy UFO nuts tell me this kind of thing before. I've never had Dr. Ed Mitchell, you know, the sixth man to walk on the moon, a respected scientist in his own right, uh, announce to me that we've been... visited by... aliens from... other planets and that they... they definitely are out there, there's no debating it.

M: Well, that's [incomprensibile] talked to me, I would have told you about it before.

I: So... So you... you believe in all of... you believe the whole idea...

M: Well, no, there's more nonsense out there about this that there is real knowledge, but there is... it is a real phenomenon, and there's quite a few of us... it's been well covered up by all of our governments for the last 60 years or so, but slowly it leaks out and some of us are privileged to have been briefed on some of it. I happen to have grown up in the... I don't even know you... whether you know this place, Roswell, New Mexico, where presumably the Roswell incident of 1947 took place, and I'm quite knowledgeable [incomprensibile] there, since I grew up there, but I've also been in military circles and intelligence circles that knows beneath the surface of what has been, uh... public knowledge, that yes, we have been visited.

I: So... and... and.. you're serious? You're not going to go, "You know, I was just pulling your leg about that, it's not true"?

M: [incomprensibile]

I: I'm just... I was wondering if I'm... I've just stumbled upon... astronaut humour, and in a couple of minutes you're going to go, "I was only pulling your leg".

M: No, I won't... won't do that.

I: Wow, so... wow! So.. what... so... I mean, so you've been briefed on the fact that there are... we've been visited.

M: Well, I haven't... briefed is one word for it. I have been involved in... in... much of this work. It's not my main work, it's not my main interest. But I have been deeply involved in certain committees and certain research programs with very credible scientists and intelligence people that do know the real inside story, and I'm... I'm not hesitant to talk about it.

I: What is the real inside story?

M: Well, I've just been telling you, we have been visited.

I: Are they... I mean, are we in regular contact, or was it a one-off crash, or...?

M: Well, no, there's been quite a few... there's quite a bit of contact going on, I can't tell you because I don't know all the extent of it, I don't know all the inside details because that isn't my really main interest, but the fact that we have been visited, the Roswell crash was real and a numbers... number of other contacts have been real and ongoing. Uh, it's pretty well known for... to those of us who have... been briefed and been close to the subject matter.

I: So why is it being covered up then? Why is it that it's not mainstream?

M: Well, the reason for that goes back to the main incidents that really started taking place after World War II, when in the United States at least, I can't speak for European governments or the South American governments, all of them have recently started opening their files, and most... I mean, it's been opened, this is starting to open up, and read the Internet or look at... look at some of the press, the international press, you get, start to get stories coming out now. But...

I: I've... I've... I've had people on the show telling me that we're mount–...that... that governments are mounting up towards disclosure, towards saying that this is the case. Do you think it'll be the case that there will be an actual disclosure on this, maybe this year, that the governments will come out?

M: I don't know whether it will be this year in the United States, but certainly we 've already had it in the last few years from the Belgian government, the French government, the Brazilian government, the Mexican government, they've opened their files and admitted that they had the files.

I: Okay, right, let me get my head together. Okay, listen, here's what I now. I've had people on the show talking about the fact that the Catholic Church has said, belief in life on other planets doesn't compromise your Catholicism.

M: Of course, that just happened recently in association with a major release, I believe, of the British government...some of the British government files, they weren't their deepest files, but some files were released.

I: Yep, what's happening is at the moment, over the next four years, all the UFO files here in the UK are being released. Do you think it's the case we are ramping up towards maybe the UK admitting?

M: Well, I can't say how fast it's going to happen, but certainly the public awareness of it... uh... is increasing, public acceptance is increasing. The amount of... misinformation... covert and actual attempts to cover up, seem to be decreasing. I think we're headed toward... real disclosure in some very serious organisations, uh, moving in that direction.

I: What do you... you've had a long time to think about this. What you think the impact will be on the world when it's finally mainstream news that there are alien beings that live outside this planet?

M: Well, I think at this point it's probably "Ho-hum, so what's new?" I think that certainly in the United States well over 70% of the people now accept this as fact although they may not... they do not know... all the correct story, they do know that there has been, or accept the fact, there has been visitation, UFOs in the skies all the time that are very likely alien craft. Now, not all of them are, I suspect some of them are home-grown. I suspect that in the last 60 years or so, that there has been some, uh, back-engineering and the creation of this type of equipment that is not nearly as sophisticated, yet, as what the apparent visitors have.

I: So... as part of this... I mean, as part of you knowing about this and also going public with it, are you worried for your own safety with this kind of stuff or are you convinced that [incomprensibile]?

M: Oh, I think that those days are gone. There used to be a concern among the people on the inside, but I don't think they're knocking anybody off for that any more or, uh, doing drastic things to them.

I: What do you think the intent of the aliens is? Is it hostile or peaceful?

M: No no no, it's not hostile, it's pretty obvious that if it were hostile, we would've been gone by now.

I: Really?

M: We could have been. We had no defense, if that's what their real intent was.

I: And what... are we talking... What do they look like, are we talking, like, you know, the traditional sort of...?

M: You've seen some of the pictures, uh... the pictures that I know of, some of them are... uh... are these little.. little people look strange... that look strange to us. As far as I know from my... from my, uh, contacts that have had contact, that looks... is pretty accurate.

I: Wow! Do you think other people who are involved in the moon landings know about this?

M: Some of them do. But again, it's like other people, if you're interested enough to dig into it and want to know about it, you can know about it.

I: Because... uh, listen, I don't want... I know you're a busy guy and I know there's other people...

M: Yeah, this phone that... is not leaving me alone, this other phone is ringing all the time, and... I'm by myself here at the moment.

I: I've... This has been... easily one of the most significant conversations in my life. Unbelievable. Uh, Uh... just... I want to thank you for joining us, and, uh, Doctor Ed Mitchell, that's inc... Listen, you're a friend of the show, if you want to accept that friendship and... and wow, what an incredible conversation. Listen man, thanks for joining [troncato dalla fine della registrazione, presumo "us"]


2008/07/29


In sintesi, Mitchell non dice di aver avuto contatti diretti con alieni o veicoli alieni, ma di averne saputo attraverso le parole di altri. La sua accusa ai governi di aver cospirato per tenere segreta la verità è basata soltanto su vaghe dicerie. Quello che colpisce è che Mitchell annuncia una delle notizie più importanti della storia (il contatto con altre civiltà) e poi la liquida dicendo che "non è il mio interesse principale". Come sarebbe a dire? Cos'altro ci può mai essere di più "principale" e di più interessante rispetto a una notizia del genere?

Mitchell non ha prove e non fa nomi di testimoni né indica circostanze precise (salvo dire che l'incidente di Roswell del 1947 è "autentico"). Un po' poco, per un'affermazione così straordinaria.

Le dichiarazioni di Mitchell vanno calate nel contesto. Mitchell, come notano i commenti qui sotto, è ben conosciuto da tempo per le sue affermazioni riguardanti i poteri paranormali: condusse privatamente degli esperimenti di telepatia durante la sua missione nel 1971. La cosa non deve stupire, perché era un periodo nel quale la parapsicologia era in auge. Qui trovate un articolo del 2003 che racconta in dettaglio gli esperimenti e i rapporti di Mitchell con il presunto sensitivo Uri Geller e offre vari esempi delle concezioni mistiche decisamente originali di Mitchell.

Già nel 1973 aveva fondato l'Institute of Noetic Sciences per indagare sui fenomeni paranormali, e afferma (senza prove) di essere stato guarito dal cancro ai reni da un guaritore fra il 2003 e il 2004.

In altre parole: Mitchell è stato un grande astronauta che ha sempre albergato idee trascendentali piuttosto estreme. E' perfettamente plausibile che un'esperienza intensissima come il viaggio nello spazio per sbarcare sul suolo di un altro corpo celeste abbia stimolato ulteriormente queste idee: chi non sarebbe spinto a pensieri mistici di fronte alla visione di tutto il nostro pianeta tanto lontano da poterlo coprire con il proprio pollice?

Non siamo dunque di fronte a uno scettico che presenta dei fatti concreti, ma a una persona con decenni di inclinazioni mistiche che presenta delle dicerie. Di conseguenza è d'obbligo molta cautela prima di prendere per buone certe affermazioni.

Quest'episodio, con le reazioni istintive che ha provocato in molti, è un caso classico della fallacia del cosiddetto "principio d'autorità": ci viene naturale fidarci delle persone che hanno ricoperto ruoli importanti e autorevoli, anche quando parlano di cose che stanno al di fuori della loro sfera di competenza. Mitchell è stato un astronauta quarant'anni fa: ha imparato a fare cose tecniche assolutamente straordinarie, come pilotare il modulo lunare. Ma questo non gli conferisce competenze o autorevolezza in altri settori, come la parapsicologia, verso i quali anzi chi ha una preparazione scientifica è particolarmente vulnerabile: il caso dei fisici Russell Targ e Harold Puthoff, gabbati dai giochi di prestigio di Uri Geller negli anni Settanta del secolo scorso, fece storia in questo senso.

2008/07/22

IPhone, parliamone ancora alla radio

La Rete Uno della RSI mi ha invitato per una chiacchierata più ampia sui pro e contro dell'iPhone nel programma Millevoci, in onda domani (23/7) alle 11.10. Se vi interessa seguirla in streaming in diretta, il formato Real Audio è disponibile qui.

UFO alle Torri Gemelle

Un filmato ufologico classico insegna un'altra trappola dei video


Esaminate attentamente questo video, che mostra un UFO ripreso da un elicottero vicino alle Torri Gemelle di New York:



Sorprendente, vero? Molti pensano che si tratti di un vero filmato che mostra un veicolo volante dalle caratteristiche impossibili per la tecnologia umana e quindi di sicura origine aliena. La realtà è un po' differente: si tratta di un filmato realizzato una decina d'anni fa come pubblicità per un canale televisivo statunitense dedicato alla fantascienza, il SciFi Channel. Il problema è che il passaparola incompleto ne ha fatto perdere le origini, per cui ormai lo si tramanda come se fosse un filmato ufologico autentico. Un fenomeno molto frequente in questo settore e contro il quale bisogna stare sempre in guardia: la separazione di un documento, di una foto o di un filmato dalla sua fonte, e quindi dal suo contesto, è un problema tipico dell'informazione diffusa via Internet.

Le origini di questo filmato sono state rintracciate nel 2003 dal sito Rense.com, che non è certo propenso alla smentita delle teorie cosmiche più fantasiose: ecco alcuni fotogrammi tratti dall'originale del filmato.



Una chicca svelata da Rense.com: la "Barbara Sicuranza" il cui nome si vede in questa serie di fotogrammi è quello dell'attrice pagata da SciFi Channel per recitare la parte dell'avvistatrice a bordo dell'elicottero: in realtà indicava il cielo e l'UFO è stato inserito in seguito digitalmente. Il suo curriculum, infatti, include questo spot sotto il nome di SCI-FI Promo (The Blimp). La chicca è che Barbara Sicuranza è la moglie di Chris Stein, chitarrista cofondatore del celeberrimo gruppo musicale Blondie.

Il filmato integrale, comprese la testa e la coda promozionale di SciFi.com, è qui sotto e linkato qui.

Guerre Stellari a 52 pollici

Reinterpretazioni a go-go di Guerre Stellari: difficile non ridere anche se non siete fan


Wired segnala una compilation di versioni alternative di Guerre Stellari realizzate con perizia fuori dal comune da gruppi di appassionati. Ne segnalo due fra tutte: Lego Star Wars e Thumb Wars... tutta la storia raccontata in parodia da pollici, sui quali sono applicate digitalmente bocche, occhi e sopracciglia, con un effetto esilarante anche per chi non conosce l'inglese, che rischia di mettere in secondo piano la cura delle scenografie (non perdetevi il Millennium Falcon "modificato" o la battaglia con le spade laser).

Una bella dimostrazione di come la tecnologia digitale e Internet liberino la creatività di gente che altrimenti non riuscirebbe a farsi conoscere.
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