Diciamolo: ChatGPT queste scemenze non le avrebbe scritte.
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2023/06/20
Giornalismo a neurone spento: Repubblica e TGCom24 ci regalano radar subacquei e tiro di confetti
2021/08/27
Ci risiamo: testate giornalistiche pubblicano come vera la foto (falsa) degli attentati a Kabul
Ultimo aggiornamento: 2021/08/27 17:30.
Niente, è tutto inutile. Faccio un’antibufala preventiva, segnalando i colleghi di AFP Factuel, che avvisano che la foto spacciata come immagine dell’attentato a Kabul di ieri non c’entra nulla e risale al 2015:
Cette photo qui circule en plusieurs langues ne montre pas non plus l'explosion d'aujourd'hui.
— AFP Factuel 🔎 (@AfpFactuel) August 26, 2021
Elle est relayée sur internet depuis 2015
➡️ https://t.co/oVcNkpIyRJ pic.twitter.com/fzLGVi9I9i
Ma il malcostume giornalistico di pubblicare immagini prese da chissà dove, senza fare alcun controllo elementare sulla loro provenienza o preesistenza, continua indifferente e refrattario a ogni preavviso. Questo è Alberto Berlini su Today.it (pseudolink; copia permanente):
Questa è Famiglia Cristiana (pseudolink; copia permanente):
Mi arrivano segnalazioni riguardanti anche altre testate:
Anche Il sole 24 ore, che però scarica preventivamente la responsabilità. "L'abbiamo trovata così su Twitter mica possiamo verificare tutto", diranno pic.twitter.com/5otENHx97C
— Andrea Fontana (@twittatore) August 26, 2021
A @RaiNews spacciano un video di un bombardamento su Gaza per il video dell'attentato all'aeroporto di #kabul. Ottimo.
— @ElBarto@ (@00ElBarto00) August 26, 2021
Il #Gazzettino cartaceo pubblica la foto precisando che è tratta dal profilo di @sudhirchaudhary pic.twitter.com/ISTxEqgeO6
— Bizio Gradenigo (@BizioGradenigo) August 27, 2021
Stasera cosa ieri sera a @InOndaLa7 hanno mostrato questa foto falsa con dicitura "fonte profilo Twitter..."
— Michele Biemmi (@biemmic) August 27, 2021
Dopo la pubblicazione iniziale di questo mio articolo mi è arrivata la segnalazione che si è aggiunto anche TGCom24:
Pentagono: una sola esplosione giovedì a Kabul #afghanistan https://t.co/q8au3uWqBa pic.twitter.com/rQ9MaFy9K5
— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) August 27, 2021
Finché le notizie false verranno pubblicate proprio da coloro che dovrebbero difenderci dalle notizie false, e finché il metodo di lavoro delle redazioni sarà “pubblica qualunque cosa trovata in rete, chissenefrega da dove viene e se è vera o no”, sarà difficile liberarsi delle fake news.
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2020/03/06
Tweet di Tgcom24: “Un asteroide grande come l'Everest sfiorerà la Terra il 29 aprile”. È falso
È falso: persino l’articolo linkato dal tweet dice chiaramente che “l'asteroide 52768 passerà a circa 6 milioni di chilometri dalla Terra”, ossia se ne starà tranquillamente a sedici volte la distanza fra la Terra e la Luna. La sua traiettoria è ben conosciuta e non può cambiare di colpo.
Scrivere che “sfiorerà” causa comprensibilmente panico in chi legge il tweet e guarda l’immagine, ed è un classico caso di titolo acchiappaclic irresponsabile. Certo, su scala cosmica un passaggio di un asteroide a 6 milioni di chilometri è relativamente vicino, ma per gli astronomi. Non per il pubblico generico che si informa tramite fonti come TGCom24.
La falsa notizia dell’asteroide che “sfiora” la Terra è un classico che ritorna periodicamente. Stavolta, però, c‘è una differenza: nel titolo dell’articolo linkato dal tweet, infatti, la parola sfiorerà è messa tra virgolette. Questo fa capire che è uno “sfioramento” per modo di dire, non letterale.
Ma nel tweet le virgolette non ci sono. Mi viene il dubbio che ci sia un sistema automatico che genera i tweet di TGCom24 e che questo sistema rimuova le virgolette per motivi tecnici interni.
Il passaggio di un asteroide nelle vicinanze della Terra è sempre un evento interessante dal punto di vista astronomico. Il modo giusto per parlarne al pubblico, però, non è certo questo. Bisogna specificare che si tratta di un passaggio innocuo e usare una grafica nella quale la Terra non venga centrata. Bisognerebbe magari anche linkare il Center for Near Earth Object Studies, il riferimento serio della NASA per tutte le traiettorie di asteroidi.
Guardate come fa comunicazione su Twitter AsteroidWatch, l’account ufficiale del CNEOS:
On April 29. asteroid 1998 OR2 will safely pass Earth by 3.9 million miles/6.2 million km. A @Daily_Express article implying there is a "warning" about this asteroid is false. A complete listing of all asteroid passes is always public at https://t.co/i6i8HwCDJq. Carry on!— Asteroid Watch (@AsteroidWatch) March 4, 2020
Notate il “safely”. Notate anche la smentita dell’articolo del Daily Express che insinua, falsamente, che ci sia un “avvertimento”.
Basterebbe poco, insomma. Ma se si facesse così, addio titolo acchiappaclic.
2019/06/09
Quando le fake news le fanno i giornalisti: il “malore” di Miley Cyrus
Lo stesso, anzi peggio, fa Il Giornale. In un articolo a firma di Novella Toloni, pubblicato due giorni fa e non ancora rettificato, la Toloni “informa” i lettori del Giornale che “La cantante e attrice americana ha, infatti, avuto una violenta reazione allergica dopo aver mangiato pietanze a base di molluschi. Inconsapevole della sua intolleranza Miley Cyrus ha mangiato il pesce che le ha procurato una forte reazione, con rigonfiamento della gola e conseguente insufficienza respiratoria.” (copia su Archive.org).
“Miley Cyrus, si mostra ai fan con la cannula dell'ossigeno dopo un malore” |
Ma non è vero niente. Miley Cyrus ha partecipato a un episodio della serie di fantascienza distopica Black Mirror di Netflix, per la quale ha fatto un post promozionale su Instagram e su Twitter usando il nome del proprio personaggio nella puntata, Ashley O. Nei suoi post, per chiarezza, c’è l’hashtag #BlackMirror e viene menzionato l’account @netflix.
“Ashley O is unable to perform due to a detrimental shellfish allergy. She is still capable of SHELFIES! #AshleyO #BlackMirror @netflix” |
Senza fare troppi spoiler, nella puntata di Black Mirror il personaggio interpretato da Miley Cyrus è in ospedale, come spiega Davide Sica su Everyeye.it. Ed è solo per questo che la cantante ha fatto questi post, cambiando identità e mettendo questi hashtag e queste menzioni. Nella realtà non ha avuto nessun malore e nessuna reazione allergica a molluschi. Per saperlo basterebbe informarsi prima di scrivere.
Paradossalmente, Novella Toloni cita proprio la puntata di Black Mirror, dicendo che “Miley Cyrus parla di lei come Ashley O il suo personaggio nella7 serie Netflix "Black mirror" per scherzare sulla vicenda, che però è tutt'altro che leggera.” E lo stesso fa l’anonimo estensore di TGcom24: “Ora la cantante e attrice di "Black Mirror" (Miley è la protagonista di un episodio della stagione 5 della nota serie tv nei panni della pop idol Ashley O, ndr)...”. Ma a nessuno dei due si accende la lampadina.
Per carità, posso capire che in una redazione di stressati sottopagati possa capitare l’equivoco o l’errore. Ma quello che trovo imperdonabile è che l’errore non venga corretto.
E poi ci sono i giornalisti che dicono ancora che le fake news stanno su Internet.
2019/06/10: La notizia falsa su TGCom24 è ancora lì, intatta e senza vergogna. La notizia falsa sul Giornale è stata invece riscritta senza alcuna rettifica, con buona pace della deontologia.
Ringrazio Claudio Michelizza di Bufale.net per la segnalazione iniziale.
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2017/07/17
Muore Martin Landau, quattro giornali pubblicano lo stesso errore madornale
Avete presente gli errori intenzionali inseriti nelle mappe per beccare chi copia, le trap street di cui scrivevo ad aprile scorso? La morte dell’attore Martin Landau ha messo in luce qualcosa di analogo nei giornali di lingua italiana: specificamente, nel Corriere della Sera, in Repubblica, ne L’Unione Sarda e nel Corriere del Ticino.
Tutti e quattro, infatti, nell’annunciare la scomparsa di Landau hanno pubblicato la stessa castroneria, dicendo che Spazio 1999, serie di fantascienza nella quale Landau interpretava il Comandante Koenig, era stata creata da Gene Roddenberry.
Ma come ben sa qualunque appassionato di fantascienza, Spazio 1999 era opera dei britannici Gerry e Sylvia Anderson, mentre lo statunitense Roddenberry era padre di tutt’altra serie: Star Trek. Confondere le due cose è come essere tifosi di calcio e confondere la Roma con la Lazio.
Questo è il Corriere della Sera, che scrive “L’attore Martin Landau, che tanti ricordano per l’interpretazione del comandante Koenig in Spazio 1999, serie fantascientifica cult creata da Gene Roddenberry, lo stesso produttore di Star Trek e Ufo”, raddoppiando la dose di panzane (anche UFO era di Gerry e Sylvia Anderson) e poi insiste scrivendo “Poi l’incontro con Gene Rodddenberry, «papà» di Star Trek, di Ufo e di altre fortunatissime serie tv, che lo recluta, ancora assieme alla moglie, per Spazio 1999”, aggiungendo un Roddenberry con 3 D (copia su Archive.is):
Muore Martin Landau e il @Corriere, a firma di "A. Full.", dimostra di non saper neanche copiare da Wikipedia. Se questo è giornalismo. pic.twitter.com/9rQzMCTI7J— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 17 luglio 2017
Questa è L’Unione Sarda (grazie a Federico Pisanu), che scrive “Spazio 1999, serie fantascientifica cult creata da Gene Roddenberry, lo stesso produttore di Star Trek e Ufo”:
Questa è Repubblica, che nel tweet scrive “Roddenberr”, perdendo per strada la Y finale:
No ragazzi, sbagliate voi... lo dice anche @repubblica! pic.twitter.com/szCbQjNUTm— CattivoPensiero (@CattivoPensiero) 17 luglio 2017
Questo è il Corriere del Ticino, che scrive “'Spazio 1999', serie fantascientifica cult creata da Gene Roddenberr”. Anche qui la Y finale s’è persa nell’iperspazio (copia su Archive.is):
@disinformatico Anche il CdT non scherza.... pic.twitter.com/ysbRH5ryBm— Andrea Rezzonico (@AndyRezz) 17 luglio 2017
Certo, è un errore che non fa crollare il mondo, ma è un errore rivelatore. La sua ripetizione su quattro testate differenti indica che i giornali si copiano fra loro o copiano tutti dalla stessa fonte (presumibilmente un’agenzia). O meglio, indica che copiaincollano senza neanche pensare, e pure male (notate i vari “Roddenberr.”).
E naturalmente non c’è nessun controllo di qualità. Tant’è che al momento in cui scrivo queste righe (le 15:40 del 2017/07/17) nessuna delle testate ha corretto o pubblicato una rettifica, men che meno due righe di scuse.
Dopo la pubblicazione iniziale di questo mio articolo mi è arrivata la segnalazione dello stesso svarione sull’Huffington Post italiano: “Poi l'incontro con Gene Roddenberry, padre di Star Trek, che lo recluta, ancora assieme alla moglie, per Spazio 1999” (copia su Archive.is).
Stessa storia, mi segnala @teleblin, anche su TGCom24, che scrive: “Sempre con la moglie viene reclutato da Gene Rodddenberry regista, tra le tante serie tv di fantascienza, anche di "Star Trek" e di "Ufo", che gli chiede di lavorare in "Spazio 1999"” (copia su Archive.is). Anche qui, Rodddenberry scritto con 3 D e oltretutto promosso regista (in realtà era produttore e non ha mai diretto puntate di Star Trek o Spazio 1999 o UFO).
Per chi conosce la materia trattata da questi articoli, l’impressione amara che ne risulta è semplice: i giornali se ne strafregano della correttezza e della qualità, e quindi se ne strafregano del lettore, facendo finta di offrirgli notizie create da loro che invece provengono con il copiaincolla da qualche agenzia di improvvisati.
Se avessero almeno il pudore di scrivere che la fonte della notizia è un’agenzia che viene semplicemente ripubblicata in automatico, almeno sapremmo a chi dare la colpa. Cosa più importante, se le testate non segnalano che si tratta di copiaincolla da un’agenzia, il lettore pensa che la notizia sia confermata da quattro fonti indipendenti. È dura spiegargli che quattro giornali hanno torto e tu hai ragione.
E poi gli editori dei giornali dicono che il crollo delle vendite è colpa di Internet. Ditemi voi che motivo dovrei avere di pagare per leggere notizie sbagliate. Se questo è quello che succede nei campi in cui sono competente e mi accorgo degli errori, cosa succede in quelli in cui non lo sono?
2017/07/20 9:40. Dopo la pubblicazione iniziale di questo mio articolo, Repubblica ha rifatto il proprio articolo copiandolo pari pari da Wikipedia.
Adesso @repubblica copia direttamente parola per parola da Wikipedia, senza pudore. E senza citare la fonte. pic.twitter.com/8up5StDK4t— Paolo Attivissimo (@disinformatico) July 17, 2017
Alcuni commentatori hanno obiettato che questi errori sono nella versione online gratuita e non in quella cartacea. A parte il fatto che comunque la versione online porta il marchio della testata e quindi un errore nella versione online è una macchia sulla testata nel suo complesso, e che il messaggio “se non paghi ti rifilo m*rda” non mi sembra particolarmente costruttivo o rispettoso del lettore, @teleblin mi ha inviato la scansione della versione cartacea del Corriere della Sera. Non contiene la panzana di Roddenberry creatore di Spazio 1999, ma in compenso offre ai lettori paganti questa doppia perla: “dal 1974 al 1977... in anticipo sui tempi di Star Trek” (falso: Star Trek era già in televisione dal 1966) e “[ricevendo] pure la partner, Barbara Bain, in moglie” (falso: erano sposati dal 1957). Online o su carta cambia poco, insomma: proprio non ce la fanno.
2017/06/26
Anonymous, alieni e NASA: la fiera delle cretinate acchiappaclic
No, la NASA non è in procinto di annunciare l’arrivo o la scoperta degli extraterrestri, anche se alcuni giornalisti allocchi (o pronti a prostituirsi per qualche clic) ne parlano come se fosse una certezza. I link seguenti portano a copie archiviate su Archive.is.
Repubblica (nella sezione Scienze, nientemeno, senza firma): Anonymous: "La Nasa sta per annunciare l'esistenza degli alieni"
Il Messaggero (a firma di Enzo Vitale; versione del 2017/06/27 alle 15:58 UTC, successivamente aggiornata estesamente): Anonymous: «Presto la Nasa rivelerà l'esistenza degli extraterrestri»
Corriere della Sera (a firma di Federico Cella, articolo successivamente aggiornato il 2017/06/27 15:59): «Gli alieni esistono», Anonymous anticipa la Nasa (ma stiamo calmi)
Huffington Post (senza firma, nella sezione Scienza): Anonymous hackera la Nasa: "È pronta a svelare l'esistenza degli alieni"
TGcom24 (senza firma): Anonymous, "Gli alieni esistono e la Nasa è vicina allʼannuncio"
La “notizia“ sarebbe che uno sconosciuto, che dice di far parte di Anonymous (cosa che può fare chiunque), ha pubblicato su Youtube un video in cui interpreta (rigorosamente a modo suo) una dichiarazione attribuita a Thomas Zurbuchen della NASA. Già questo basterebbe a liquidare la “notizia“ come una fesseria che non meriterebbe neanche un nanosecondo del vostro tempo e non dovrebbe occupare spazio in una testata giornalistica, se non per sbufalarla, ma pazienza.
Per fortuna ci sono anche giornalisti seri, che preferiscono ancora usare il mestiere invece di andare pigramente a caccia di clic. Questi giornalisti sono andati alla fonte originale, come bisognerebbe sempre fare. Lo hanno fatto quelli di The Independent, recuperando l’originale della dichiarazione di Zurbuchen, fatta il 26 aprile 2016 (quindi più di un anno fa, con buona pace di chi titola “è vicina all’annuncio”).
In questa dichiarazione, Zurbuchen elenca ai politici, di fronte ai quali sta facendo un resoconto dell’operato della NASA, le tante attività scientifiche in corso per la ricerca di vita extraterrestre e poi aggiunge che “con tutta questa attività legata alla ricerca della vita, in così tanti settori differenti, siamo vicini a una delle scoperte più profonde mai fatte” (“With all of this activity related to the search for life, in so many different areas, we are on the verge of one of the most profound discoveries, ever.”).
E se i giornalisti delle testate che cito sopra avessero cercato e letto tutta la dichiarazione originale, invece di fidarsi del pezzettino tagliato ad arte da un anonimo su Youtube, avrebbero notato che Zurbuchen mette assolutamente in chiaro che la NASA non ha affatto trovato segni di vita extraterrestre: dice infatti “anche se non abbiamo ancora trovato segni inconfutabili di vita altrove, la nostra ricerca sta facendo progressi notevoli...” (“while we haven’t found definitive signs of life elsewhere just yet, our search is making remarkable progress...”).
Inoltre sarebbe bastato un minimo di verifica per scoprire che lo sconosciuto non fa parte di Anonymous.
Tutto qui: un ciarlatano ha pubblicato su Youtube un video di cretinate sugli alieni. Ma alcuni giornali scelgono di parlarne lo stesso. In particolare, il titolo di Huffington Post (“Anonymous hackera la Nasa”) va descritto per quello che è, senza mezzi termini: una bugia. O se preferite la terminologia di oggi, una fake news. La NASA, infatti, non è stata hackerata da Anonymous in merito a questa vicenda.
Ancora una volta, troppe testate giornalistiche hanno sprecato un’occasione per dimostrare di offrire qualità e hanno preferito rincorrere e pompare una fandonia. Forse è questa la risposta al Paradosso di Fermi: gli alieni non ci vengono a visitare perché hanno letto i nostri giornali e hanno deciso che siamo troppo stupidi.
L’unica domanda da fare, a questo punto, è agli editori e ai giornalisti che hanno pubblicato questi articoli con questi titoli: non vi vergognate?
2017/06/26 18:40. Poco fa è arrivata la precisazione diretta di Zurbuchen (grazie a
Contrary to some reports, there’s no pending announcement from NASA regarding extraterrestrial life.— Thomas Zurbuchen (@Dr_ThomasZ) June 26, 2017
2017/06/27 20:00. Uno dei giornalisti che ho citato mi ha scritto via mail che riceverò comunicazioni dai suoi legali. Ho risposto che le leggerò con interesse.
2017/06/28 8:35. Ho aggiunto i link alle versioni aggiornate degli articoli delle testate citate.
2017/06/29 19:20. Per maggiore chiarezza, ho riformulato alcune frasi. Inoltre sottolineo che la mia critica si riferisce alle versioni dei titoli e degli articoli che erano online al momento della pubblicazione iniziale di questo mio articolo e non alle versioni successivamente modificate estesamente.
2016/03/24
La bufala di Mason Wells, ragazzo “scampato a tre attentati”
L’agenzia di stampa AGI titola “Mason Wells, il mormone scampato a tre attentati”. Il ragazzo, dice AGI, è rimasto ferito nell’attentato di Buxelles del 22 marzo, “era presente all’attentato del 2013 alla maratona di Boston” ed “era anche a Parigi il 13 novembre” (del 2015, data degli attentati parigini).
Tantissime testate giornalistiche italiane ripetono la notizia a pappagallo: Il Mattino, Huffington Post (“Mason Wells, ferito durante l'attentato di Bruxelles, è scampato ad altri 2 attacchi terroristici a Parigi e Boston”), TGCom24, QuotidianoNet, eccetera. Ma è una bufala.
Qual è infatti la straordinaria tecnica usata da Mason Wells per sopravvivere a ben tre attentati? Semplice: basta non esserci. Wells è sì rimasto ferito seriamente nell’attentato di Bruxelles, ma al momento dell’attentato a Boston era a un isolato di distanza e in occasione di quelli di Parigi era a due ore di distanza dalla città. È scritto chiaramente nell’articolo della ABC che è la fonte originale della notizia.
Chad Wells says he and his son were only a block from the Boston marathon bombing in 2013. They went to watch his wife run the race. None of them was injured, but they felt the ground shake.
The younger Wells also was two hours away from Paris during a series of attacks in the city last November.
Non c’è, insomma, alcuna incredibile coincidenza, perché due dei tre eventi descritti non sono successi. A questa stregua è davvero facile essere “scampati” a degli attentati, come nota Butac.it. Se i giornalisti controllassero le fonti prima di scrivere, eviterebbero di pubblicare cretinate come questa, che sono un insulto a chi è davvero rimasto coinvolto negli attentati. Ma la storia di Mason Wells è la classica notizia emotivamente consolatoria che si tira fuori regolarmente quando c’è un attentato e allora si abbassa la guardia. Tanto l’importante è che la gente clicchi sul link o compri il giornale. Informarla veramente? Un optional.
Fonti aggiuntive: Snopes.com.
2015/02/26
Antibufala: Italia, gli negano la patente perché è gay
Un ventottenne di Pavia, tale Simone R., originario della Spezia, si è visto negare dalla Prefettura di Milano il rinnovo della patente di guida perché è omosessuale e questo farebbe mancare i “requisiti psicofisici richiesti”: l'uomo ha quindi presentato ricorso al giudice di pace di Pavia. Così, perlomeno, raccontano in queste ore moltissime testate giornalistiche: Corriere della Sera (a firma di Paola Arosio), ADNKronos, L'Unione Sarda, TGcom24, La Provincia Pavese, Il Mattino, Affaritaliani, Leggo, Il Giornale (a firma di Ivan Francese), Huffington Post e altre ancora (screenshot qui accanto).
La notizia avrebbe portato anche a un'interrogazione parlamentare del deputato Alessandro Zan (PD) ai ministri dei trasporti e della salute, stando ad alcune delle suddette testate; altre scrivono che per ora si tratta soltanto di un'intenzione.
Ma l'unica fonte diretta della storia della patente negata per omosessualità che viene citata dalle testate giornalistiche è l'associazione Agitalia, a sua volta citata da ADNKronos. Il problema è che Agitalia è una nota fabbrica di bufale, come segnalano diligentemente da tempo Bufale un tanto al chilo e Il Tirreno: anche qui, sembra che nessuna delle testate che ho citato all'inizio si sia presa la briga di cercare Agitalia su Google prima di fidarsene o di fidarsi di ADNKronos. Affaritaliani, fra l'altro, si limita a riportare per intero la nota di Agitalia; il copiaincolla elevato ad arte. Eppure già ieri Francesco Loiacono, su Fanpage.it di Milano, poneva dubbi sull'intera vicenda. Dubbi puntualmente ignorati dalle altre testate nonostante fossero a portata di clic tramite Google.
La giornalista Elena Tartaglione ha invece fatto i debiti controlli: “Ho chiamato l'ufficio stampa della prefettura di Milano, citata nel lancio”, mi ha scritto,“mi hanno detto che non ne sanno nulla, che non risulta, che non hanno nessuna persona con quelle caratteristiche che ha fatto esposti, che hanno provato a contattare Agitalia invano, e che insomma è una bufala. Ma non faranno smentite e comunicati.”
La notizia di base è quindi priva di riscontri e proviene da una singola fonte di pessima reputazione.
Lo stato dell'interrogazione parlamentare di Zan era invece ancora confuso al momento della pubblicazione iniziale di questo articolo: sulla propria pagina Facebook, Zan aveva scritto ieri su Twitter di aver “disposto interrogazione”. Successivamente gli ho chiesto aggiornamenti via Twitter, e qualche ora più tardi mi ha risposto di averla “presentata oggi” (26/2). L'ho letta ed è in forma dubitativa: chiede innanzi tutto di accertare se la notizia è vera. Zan mi ha chiarito inoltre di aver preso la notizia da ADNKronos, che a sua volta sostiene di avere come fonte il giudice di pace, e che farà ulteriori verifiche. Ho chiesto lumi ad ADNKronos e ho contattato via mail il giudice di pace di Pavia.
Va chiarito, infine, che questo (presunto) episodio attuale di discriminazione assurda è distinto da quelli avvenuti realmente in passato.
Ancora una volta, insomma, troppe testate giornalistiche pubblicano una notizia senza alcun controllo e senza accorgersi che viene diffusa da un bufalificio conclamato. Per fortuna fra i tanti giornalisti che lavorano male ce n'è qualcuno che si guadagna lo stipendio invece di consumare i tasti Ctrl, C e V.
Aggiornamento (2015/02/01): Ancora nessuna risposta né da ADNKronos, né dal giudice di pace di Pavia.
2008/09/09
TGcom, La Stampa pubblicano foto false di Sarah Palin
Le foto-bufala della candidata repubblicana alla vicepresidenza continuano, e continuano soprattutto le figure patetiche delle redazioni dei media "tradizionali": quelli seri, quelli pagati per fare il mestiere.
Il TgCom ha infatti pubblicato una serie di foto di Sarah Palin descrivendole come "foto osé sul Web". Se è questo che i signori del TgCom definiscono osé, allora mi sa che hanno visto ben poco di Internet, ma lasciamo stare.
La cosa importante è che le hanno pubblicate senza alcuna formula dubitativa: anzi, questa, che vedete qui sotto, è presentata addirittura con la didascalia "Un'immagine del governatore in tenuta molto sexy (hottiesinthenews.com)". Nessun accenno all'ipotesi che potrebbe trattarsi di un falso.
E infatti è un falso clamoroso. Questa è la schermata del TgCom:
E questa è una foto di Sarah Palin in cui il volto e i capelli sono, guarda caso, assolutamente identici a quelli della foto pubblicata dal TgCom: in altre parole, la testa della Palin è stata presa dalla foto qui sotto e incollata sul corpo di qualcun altro (date un'occhiata all'aggiornamento più sotto).
Va detto che il ritratto in minigonna è un falso piuttosto ben fatto e almeno visivamente potrebbe ingannare l'occhio non allenato (fate un po' di pratica presso il Fake Detective, se le donne svestite non turbano la vostra sensibilità, e imparerete i trucchi classici dei falsi digitali). Il colorito della pelle del viso corrisponde a quello del corpo, la direzione delle ombre è grosso modo giusta, e i contorni del viso non sono ritagliati con l'accetta come lo sono invece nella falsissima foto della "copertina di Vogue" pubblicata addirittura in prima pagina da La Stampa:
Notate che La Stampa ha oltretutto tagliato il riferimento a The KoKon.com, senza chiedersi cosa ci facesse sulla copertina di Vogue l'indirizzo di un sito che non è altro che un blog politico personale.
Anche in assenza di tracce evidenti di fotomontaggio, resta il fatto che è piuttosto improbabile che la signora Palin faccia circolare foto di questo genere, e la provenienza delle immagini da un canale assolutamente non ufficiale e privo di ogni garanzia (come indicato esplicitamente nell'immagine stessa) avrebbe dovuto mettere in allerta la redazione. Non lo ha fatto, e questo significa che non sono stati fatti controlli adeguati: si è preferito sbattere il mostro in prima pagina.
I segugi di Internet hanno fatto quello che i dilettanti delle rotative non hanno saputo fare: per la foto in bikini, hanno innanzitutto notato che il fucile è in realtà un modello ad aria compressa, un giocattolino insomma, con il quale una cacciatrice di alci come la Palin difficilmente si farebbe ritrarre, e poi hanno trovato anche la foto originale su Flickr.
La ragazza dell'originale si chiama Elizabeth. No, non ho il suo numero di telefono, ma potete chiederlo all'autore della foto originale, che si fa chiamare Doctor Casino.
Anche la foto originale della testa della Palin è stata scovata, e WowoWow spiega come è stato realizzato il falso e come riconoscerne gli errori.
Ma che male fanno queste cose, direte voi? Sono equivoci innocenti. Nossignore: sono sintomo di un modo di lavorare scalcinato, dove la foto si pubblica fregandosene della fonte o dell'affidabilità, basta che faccia colpo. Basta che faccia vendere. E fallimenti come questi non solo minano la credibilità dei giornali, ma perpetuano falsità dalle quali è difficile liberarsi. Infatti nonostante le smentite, alcuni giornalisti della CNN credono ancora che le foto siano autentiche e vi basano le proprie valutazioni della Palin ("she looks good in a bikini clutching an AK-47, but is she equipped to run the country?").
Complimenti a tutte le redazioni coinvolte e grazie per la lezione di giornalismo. La prossima volta che sento uno di voi blaterare che i blogger sono inaffidabili e solo voi siete depositari della deontologia e degni di diffondere al volgo la Verità, un pernacchione accompagnato da queste foto non ve lo toglie nessuno. Anzi, potrei prendervi a randellate con la copia cartacea de La Stampa che mi è arrivata grazie a uno dei partecipanti all'incontro di Torino (perdonami, nella fretta mi è sfuggito il tuo nome, ma grazie di cuore per il trofeo).
2008/12/13
Grazie al motore di ricerca per immagini Tineye.com, ho trovato la foto dalla quale è stato tratto il corpo che indossa la minigonna e la camicetta: è una foto proveniente da un'asta di eBay.de. Le immagini qui sotto sono cliccabili per ingrandirle.