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Il Disinformatico: Doctor Who

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2023/10/22

Sci-Fi Universe, 13-14 gennaio 2024 a Peschiera del Garda: due giorni di fantascienza, astronomia e astrofisica. Ecco il secondo blocco di ospiti

Pubblicazione iniziale: 2023/10/22 01:45.

A metà settembre ho potuto finalmente annunciare pubblicamente che sto co-organizzando un raduno di appassionati di scienza e fantascienza insieme allo Stargate Fanclub Italia, formalmente denominato Sci-Fi Universe (ma noto informalmente come SciallaCon), che si terrà il 13 e 14 gennaio 2024 a Peschiera del Garda, presso il Parc Hotel.

Ai primi di ottobre sono stati annunciati i primi ospiti e si sono aperte le iscrizioni, che stanno procedendo meglio di quanto osassimo sperare. La notte di Dungeons and Dragons (la D&D Night) è già tutta prenotata. Oggi posso annunciare alcuni degli altri ospiti dell’evento (oltre a me stesso, visto che farò una conferenza sulla traduzione e le procedure di segretezza di Doctor Who, con materiale raro).

Ricordo brevemente i costi: l’ingresso per tutti e due i giorni costa 30 euro di base, che diventano 15 euro per persone da 12 a 17 anni e portatori di handicap; i bambini sotto i 12 anni e gli accompagnatori di portatori di handicap entrano gratuitamente. Trovate tutti i dettagli nelle FAQ, mentre il modulo di iscrizione è disponibile qui. I posti disponibili non sono tantissimi, per cui consiglio di iscriversi subito.

Ricordo inoltre che le iscrizioni sono separate dalle prenotazioni alberghiere, per consentire la massima libertà di scelta e flessibilità ai partecipanti e non imporre nulla a nessuno, e che il nostro obiettivo è uno solo: divertirci radunandoci tra appassionati in un evento senza scopo di lucro (tanto che anch’io e tutti i co-organizzatori pagano l’iscrizione come tutti).

Infine sottolineo che la Sci-Fi Universe è soprattutto un’occasione di incontro fra appassionati: per questo abbiamo riservato nel programma degli spazi in cui “fare decompressione” e chiacchierare senza l’ansia di perdersi qualche evento. Vogliamo essere scialli, non stressanti.

Ecco la nuova infornata di ospiti (relatori e attori), che si aggiungono a Dan Starkey (Strax di Doctor Who), Gabriella Cordone Lisiero (Star Trek Italian Club e traduzione di serie TV), Simone Jovenitti (astrofisica), Alessandra Carrer e Luigi Garlaschelli (steampunk e scienza), alle associazioni Deep Space One, Italian KlinZha Society e Stargate Fanclub Italia, ai workshop di scrittura creativa con Ida Daneri, di costuming con GEA Lab, di doppiaggio con Luca Gatta della Scuola di Doppiaggio Brescia, alle esperienze in realtà virtuale a tema (spade laser e Stazione Spaziale) e alla serata di osservazione astronomica con Physical Pub.

Stefano Petroni


Stefano è stato a lungo presidente dell’associazione Deep Space One e si occupa del The Orville Fan Club Italia: ci parlerà della serie TV The Orville nel suo intervento, intitolato La visione di Seth MacFarlane: Uno sguardo su “The Orville”, domenica 14 gennaio alle ore 10:30.

Omar Serafini

Omar Serafini è responsabile dell’Area Pianificazione e Controllo di Gestione di MFE – MediaForEurope oltre che showrunner e co-autore del podcast italiano indipendente FantascientifiCast, dedicato alla fantascienza. Nella sua conferenza “70 anni… Minus One: lunga vita al Re!” (domenica 14 alle 18) ci racconterà tutto su Godzilla, dalla sua prima apparizione nella baia di Tokyo nel 1954 ai suoi fasti cinematografici più recenti.

Davide Formenti

Davide fa divulgazione scientifica per bambini e ragazzi e con il Maestro Giovanni Mongini ha scritto il saggio Gli esploratori dell’infinito, dedicato all’astronomia, alle missioni spaziali e alla filmografia di fantascienza, curando la parte scientifico-tecnologica. Ce lo presenterà domenica 14 gennaio alle 10.

Gino Lucrezi

Fondatore e amministratore della pagina Facebook italiana della serie The Expanse, Gino terrà la conferenza intitolata “The Expanse – Raccontare una storia con tanti strumenti” sabato 13 alle 18:15 e ripercorrerà la storia e l’evoluzione di questa serie molto apprezzata dai fan.

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Ai club e gruppi già annunciati si aggiungono il Doctor Who Italian Fan Club, lo Star Trek Italian Club Alberto Lisiero, l’Associazione Culturale Steampunk Nord-Est, Moonbase’99 (club dedicato alla fantascienza televisiva anni ‘70, soprattutto inglese, come UFO e Spazio 1999), Star Wars Universe. L’elenco aggiornato dei club e gruppi è qui su Scifiuniverse.it.

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Il programma completo della Sci-Fi Universe è disponibile qui.

Se volete saperne di più e restare aggiornati, seguite la SFU sui social network: Facebook, X/Twitter, YouTube, Instagram, WhatsApp e TikTok. Naturalmente c’è anche la mail: info chiocciola scifiuniverse.it.

2023/10/07

Aperte le iscrizioni a Sci-Fi Universe, due giorni di fantascienza, astronomia e astrofisica a Peschiera del Garda il 13-14 gennaio 2024: programma e primi ospiti

Pubblicazione iniziale: 2023/10/07 23:59. Ultimo aggiornamento: 2023/10/09.

Come preannunciato a metà settembre, il 13 e 14 gennaio 2024 a Peschiera del Garda si terrà la prima edizione di Sci-Fi Universe (per gli amici SciallaCon): due giorni di convention dedicati a scienza e fantascienza e all’incontro fra appassionati, ai quali parteciperò come co-organizzatore, presentatore e relatore insieme a molti ospiti, che ora posso cominciare ad annunciare pubblicamente; altri ospiti (e altri gruppi) verranno resi noti nei prossimi giorni.

Prima di tutto, sono aperte le iscrizioni (30 euro base; 15 euro per persone da 12 a 17 anni e portatori di handicap; gratuito per bambini sotto i 12 anni e per gli accompagnatori di portatori di handicap; dettagli nelle FAQ): il modulo di iscrizione è disponibile qui. I posti disponibili non sono illimitati, per cui consiglio di iscriversi subito.

Ricordo che le iscrizioni sono separate dalle prenotazioni alberghiere, per consentire la massima libertà di scelta e flessibilità ai partecipanti. L’evento si terrà al Parc Hotel.

Gli ospiti annunciati finora (oltre al sottoscritto) sono i seguenti:

Dan Starkey (Strax di Doctor Who)

Brillante intrattenitore e persona molto disponibile con i fan, è un attore inglese classe ’77, conosciuto soprattutto per le numerose apparizioni nella serie sci-fi della BBC Doctor Who, dove ha interpretato diversi Sontaran, tra cui il noto Strax della Paternoster gang.

Vi aspetta con due panel aperti a tutti gli iscritti (uno sabato e l’altro domenica), sarà a disposizione per autografi e selfie durante due sessioni e avrete la possibilità di incontrarlo di persona durante l’esclusivo Meet & Greet, che sarà solo su prenotazione e a numero chiuso.

Gabriella Cordone Lisiero

Da sempre appassionata di fantascienza, traduttrice e sceneggiatrice di fumetti, tra cui Legs Weaver e Nathan Never. È anche narratrice e redattrice di riviste e, con il marito Alberto, ha contribuito alla diffusione della fantascienza in Italia in anni in cui i mezzi a disposizione non erano proprio all’avanguardia.

Attivamente impegnata nel mondo del fantastico, dedica buona parte del suo tempo allo Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”. L’associazione, nata semplicemente per far conoscere e mettere in contatto tra loro gli appassionati di Star Trek, è oggi uno dei più longevi fanclub italiani ispirati ad una serie sci-fi.

Con lei inizieremo gli interventi sabato mattina, dopo l’apertura della convention: quattro chiacchiere su come gli aspetti umano e sociale su cui si fonda lo STIC-AL abbiano influito e contribuito alla sua longevità.

Simone Jovenitti

Nato a Milano e da sempre appassionato di musica e alpinismo, Simone ha deciso poi di dedicare i propri studi all’astrofisica. Dopo la laurea magistrale in fisica, ha iniziato a lavorare sul lensing gravitazionale e sulla polarizzazione del fondo cosmico a microonde.

Conseguito poi il dottorato in astrofisica sulla calibrazione di puntamento dei telescopi ASTRI, per lo studio da terra dei raggi cosmici, attualmente è ricercatore post-doc presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica. È presidente dell’associazione PhysicalPub per la comunicazione scientifica, con cui coltiva e trasmette la passione per le stelle tramite numerosi corsi, eventi e conferenze.

THE WOW SIDE OF THE MOON – La scienza della Luna e della sua esplorazione è il titolo della sua conferenza, che si terrà sabato 13 gennaio alle ore 16.

Alessandra Carrer e Luigi Garlaschelli (steampunk e scienza)

Laureato in chimica, professore e ricercatore universitario presso il Dipartimento di Chimica organica dell’Università di Pavia, Luigi Garlaschelli è autore di decine di lavori scientifici. Da diversi anni si interessa di anomalie, pseudoscienze e fenomeni paranormali e misteriosi. È socio dal 1991 del #CICAP e per anni è stato il responsabile delle Sperimentazioni. Ha partecipato inoltre a trasmissioni televisive e documentari.

Alessandra Carrer è designer e grafica, si occupa di comunicazione e di immagine. Lavora il vetro con l'antica tecnica 'a lume' e replica reperti archeologici di pasta vitrea. Ha pubblicato "Scienziati pazzi. Quando la ricerca sconfina nella follia" (con L. Garlaschelli, Carocci, 2017). È Presidente dell'Associazione Steampunk Nordest.

E dalla scienza allo steampunk il passo è breve! Quindi non perdetevi la loro conferenza “Scienza, fantascienza e Steampunk“, in programma domenica 14 gennaio alle ore 15:00! Da Verne e Wells, passando per trapiantatori di teste e rianimatori di cadaveri, attraverso un’insolita carrellata di fatti curiosi, il Prof. Alchemist e Sky Lady presenteranno l’immaginazione della fantascienza ottocentesca e le ricerche di alcuni scienziati pazzi, veri o immaginari, che si sono in seguito trasformate in conquiste della scienza moderna.

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Oltre agli ospiti, saranno presenti anche club di fantascienza italiani storici, come lo Star Trek Italian Club Alberto Lisiero, l’associazione Deep Space One e la Italian KlinZha Society (in aggiunta allo Stargate Fanclub Italia, che organizza la SFU); sono inoltre previsti dei workshop a numero chiuso e delle esperienze in realtà virtuale:

Per gli appassionati di Dungeons and Dragons ci sarà una D&D Night. Tempo permettendo, ci sarà anche una serata di osservazione astronomica con Physical Pub. E ci sarà tanta musica (a tema e non solo), con occasioni di divertimento e ballo molto speciali.

I costumi legati alla fantascienza sono incoraggiati per tutta la durata della Sci-Fi Universe. Sì, sarò in costume anch’io: astenersi impressionabili.

Il programma è a vostra disposizione qui.

Se volete restare aggiornati sulle prossime novità, seguite la SFU sui social network: Facebook, X/Twitter, YouTube, Instagram, WhatsApp e TikTok.

2023/09/18

Ci vediamo il 13-14 gennaio 2024 a Peschiera del Garda per Sci-Fi Universe? Due giorni di fantascienza, astronomia e astrofisica

Pubblicazione iniziale: 2023/09/18 15:43. Ultimo aggiornamento: 2023/09/22 9:35.

Finalmente posso annunciare pubblicamente un progetto che ho in lavorazione da parecchi mesi (chi è venuto al Pranzo dei Disinformatici ha avuto un’anteprima): la co-organizzazione di una convention dedicata a scienza e fantascienza. Formalmente si chiama Sci-Fi Universe, ma per gli amici è la SciallaCon: due giorni (13 e 14 gennaio 2024) a Peschiera del Garda, presso il Parc Hotel, per incontrarsi tra gente che ha la passione per la fantascienza e la scienza, per chiacchierare sciallamente faccia a faccia con persone che magari si conoscono solo online e per vedere e ascoltare cose e conferenze che è impossibile trovare online o fare altrove.

La Sci-Fi Universe è organizzata dallo Stargate Fanclub Italia, un’associazione a carattere culturale che si occupa di divulgare la passione per la saga di Stargate e per la fantascienza in generale in Italia. Non posso ancora annunciarvi gli ospiti e i relatori, ma posso già dirvi che sarò il conduttore dei due giorni di incontri e farò da traduttore per gli ospiti non italofoni. Inoltre, per i fan di Doctor Who ma non solo, terrò una conferenza inedita, intitolata Doctor Who Secrets, con contenuti introvabili sul dietro le quinte della produzione, sulle scene tagliate (e sul perché dei tagli) e sulla traduzione di alcune puntate di questa serie. E se volete vedermi in costume, preparatevi a una sorpresa, visto che il cosplay a tema fantascientifico è incoraggiato :-)

Se vi state chiedendo il motivo di una data così insolita come metà gennaio, è stata scelta intenzionalmente per non sovrapporsi ad altri eventi analoghi: la SFU non sostituisce, si aggiunge. Perché le occasioni per trovarsi fra appassionati e fare festa non bastano mai.

Cito inoltre dal sito della SFU: si tratta di un “evento concentrato soprattutto sulla divulgazione e la condivisione, non solo della passione per la fantascienza ma anche per tutte quelle scienze legate all’universo e al progresso: astronomia, astrofisica, chimica… Sci-Fi Universe sarà l’evento dedicato a tutti gli appassionati del genere, ai club e ai gruppi legati alla fantascienza, nonché ai loro associati e a chiunque sia interessato ad avvicinarsi al mondo delle convention. Sarà l’occasione per indossare ancora una volta la maglietta nerd che teniamo in quel cassetto, per continuare a dire che la TOS è sempre la serie Trek che più ci è rimasta nel cuore, per creare un nuovo costume o comprare la divisa per la quale aspettavamo solo la giusta occasione… per ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi, appassionati come noi a questo immenso e magnifico universo letterario, televisivo, cinematografico e videoludico.”

Questo mio annuncio è per ora solo un promemoria per darvi modo di sapere le date e tenerle libere se vi interessa partecipare: programma dettagliato, iscrizioni, nomi e temi dei relatori e tutto il resto arriveranno a breve. Potete già leggere le FAQ per sapere qualche dettaglio e i prezzi e contattare la SFU per avere maggiori informazioni. Posso già dirvi che potete alloggiare e mangiare dove preferite, anche se stare al Parc Hotel è ovviamente più comodo, e che gli orari sono stati scelti per permettere anche di non alloggiare del tutto e venire solo per la giornata (o le giornate). Le prenotazioni alberghiere sono indipendenti dalla convention; se volete prenotare camere, potete farlo anche subito (anzi, è consigliabile, soprattutto se volete alloggiare al Parc Hotel). Non occorre che aspettiate l’apertura delle iscrizioni alla SFU.

La struttura e la convention sono pienamente accessibili a portatori di handicap. Come scrive il sito della SFU, nella scelta del luogo abbiamo valutato diversi dettagli: oltre alla comodità nel raggiungerla sia in auto che con i mezzi pubblici e alla graziosa posizione geografica, abbiamo pensato anche al benessere degli eventuali accompagnatori che, meno interessati all’evento, potessero avere a disposizione attività alternative come la piscina, la palestra e la spa. Abbiamo cercato un ambiente curato e confortevole, con camere accoglienti e sale riunioni all’avanguardia sotto il punto di vista tecnologico, di taglia adeguata alla misura del nostro evento, dove si potesse anche consumare i pasti tutti insieme e con la comodità di non doversi spostare di luogo, in modo da trasformare anche quelle occasioni in un’opportunità di aggregazione ed amicizia.

Nei prossimi giorni verranno annunciati i relatori e le relatrici di Sci-Fi Universe 2024. Se volete saperne di più, cominciate a seguire la SFU sui social network: Facebook, X/Twitter, YouTube, Instagram, WhatsApp e TikTok. Naturalmente c’è anche la mail: info chiocciola scifiuniverse.it.

2021/07/31

Doctor Who e le lamentele sulla cultura “woke”

Ultimo aggiornamento: 2021/08/03 20:00.

Questo non è un articolo vero e proprio: sono solo appunti sparsi, che pubblico perché ho il presentimento che questa questione sarà importante, per gli appassionati di Doctor Who e di fantascienza in generale, ma non solo, nei mesi e negli anni che verranno.

C’è una lamentela, da parte di alcuni media ultraconservatori britannici molto popolari (che hanno i loro corrispettivi anche in altri paesi, Svizzera e Italia comprese), secondo la quale le nuove serie TV e i film recenti avrebbero troppi personaggi femminili e storie troppo incentrate sui temi sociali come la discriminazione, i cambiamenti climatici e il consumismo. Questo presunto eccesso viene definito sommariamente e sprezzantemente “cultura woke.

L’autore di fantascienza Charlie Stross ha segnalato una serie di tweet di Alan McWhan che risponde con citazioni precise a questa critica. Doctor Who, come Star Trek e tanta altra fantascienza, non è improvvisamente woke: non è diventato attento adesso ai grandi temi. Lo è sempre stato.

Riporto qui i tweet originali, con le fonti delle citazioni trovate gentilmente da Gabriella Cordone Lisiero con l’aiuto di molti whoviani: se non conoscete la serie o non sapete della polemica, ignoratela pure. Scusatemi se non mi fermo a spiegarla, ma richiederebbe pagine su pagine di premesse.

#DoctorWho has gone woke!” What, the Doctor Who whose very first story literally said “we’re all stronger if we work together”? (An Unearthly Child - La ragazza extraterrestre)

The Doctor Who whose second story literally said “pacifism is a wonderful ideal… but you’ve gotta keep punching Nazis to get there”? (The Daleks - I Dalek)

The #DoctorWho whose MVP for the first two seasons was a female, middle aged History teacher at a bog standard British school, who absolutely irrefutably taught The Doctor we know today the moral code by which the character lives? (si riferisce a Barbara Wright, per esempio nella serie di puntate The Aztecs - Gli aztechi)

The Doctor Who that was railing against profiteering business interests that were destroying the planet by the time its second season started, in 1964? (Planet of Giants - Il pianeta dei giganti)

The #DoctorWho that was giving a disproportionate number of roles to French, German, Belgian, and other non-British characters by 1967, including some of the first speaking parts for non-white actors in the history of British television? (per citarne uno su tutti: The Reign of Terror - Il regno del terrore, ambientato durante la Rivoluzione Francese)

The #DoctorWho that was putting feminism and equality front and centre by the time it introduced astrophysicist Zoe Herriot by 1969, multiple degree holding Cambridge graduate Liz Shaw by 1970, and gutsy investigative journalist Sarah-Jane Smith by 1974? (rispettivamente, The Wheel in Space, Spearhead from Space e The Time Warrior

The Doctor Who that was raising the issue of global warming by 1968? (The Green Death)

The Doctor Who that was warning about non-biodegradable plastics before most people were even aware of the existence of plastics? (Spearhead from Space e Terror of the Autons

THAT Doctor Who has “gone woke”?! 

Behave. 

Doctor Who had already taught me about global warming, corporate greed (The Invasion), over-zealous tax regimes, sexism (tutte le compagne classiche ma soprattutto Liz, Sarah Jane e Ace), fascism and SO much more by the time I left primary school in 1982 that any accusations of “wokism” by card-carrying right wing arseholes like Kelvin MacKenzie 40 years later result in little more than a roll of the eyes and a disparaging, “Have you ever actually WATCHED #DoctorWho?” (per il “fascism”: Genesis of the Daleks, con dialoghi come “You see, if someone who knew the future pointed out a child to you and told you that that child would grow up totally evil, to be a ruthless dictator who would destroy millions of lives, could you then kill that child?”)

Gabriella ha preparato la traduzione:

#DoctorWho è diventato "woke"! Che cosa? Il Doctor Who la cui primissima storia letteralmente ci ha insegnato che "siamo più forti se lavoriamo insieme"?
Il Doctor Who la cui seconda storia diceva letteralmente "il pacifismo è un ideale meraviglioso... ma bisogna continuare a combattere i Nazisti per arrivarci"?
Il #DoctorWho che per le prime due stagioni aveva il suo protagonista più importante in una donna di mezza età, insegnante di storia in una normale e scadente scuola britannica. Donna che in modo assolutamente inconfutabile insegnò al Dottore che conosciamo oggi il codice morale che guida la vita del personaggio?
Il Doctor Who che, quando è cominciata la sua seconda stagione nel 1964, inveiva contro gli interessi commerciali profittatori che distruggono il pianeta?
Il #DoctorWho che fin dal 1967 ha dato un numero sproporzionato di ruoli a personaggi francesi, tedeschi, belgi e altri non britannici, comprese alcune delle prime parti con battute per attori non bianchi nella storia della televisione britannica?
Il #DoctorWho che ha messo al centro della scena il femminismo e l'equaglianza quando ha presentato l'astrofisica Zoe Herriot nel 1969, la laureata a Cambridge in molteplici materie Liz Shaw nel 1970 e la coraggiosa giornalista investigativa Sarah-Jane Smith nel 1974?
Il Doctor Who che aveva sollevato il problema del riscaldamento globale nel 1968?
Il Doctor Who che metteva in guardia dalla plastica non biodegradabile prima che la maggior parte della gente fosse consapevole dell'esistenza della plastica?
QUEL Doctor Who è “diventato woke”?!
Ma per favore.
Doctor Who mi aveva parlato di riscaldamento globale, avidità aziendale, regimi fiscali troppo zelanti, sessismo, fascismo e MOLTO di più prima che io lasciassi le elementari nel 1982, e qualsiasi accusa di essere "woke" da parte di idioti che se ne accorgono quarant'anni dopo mi fa solo alzare gli occhi al cielo dicendo "Ma avete mai davvero GUARDATO #DoctorWho?”

Qualche altro esempio:

 

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico) o altri metodi.

2017/07/20

Doctor Who sarà interpretato da una donna. Gente, fatevene una ragione e crescete

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni di lettori come nicolagrec* e p.suffr*. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ultimo aggiornamento: 2017/07/29 20:40.

Credit: BBC.

Domenica scorsa la BBC ha annunciato che il prossimo interprete principale della serie Doctor Who sarà una donna, Jodie Whittaker, dopo 54 anni di interpreti maschili, e in Rete è scoppiato il putiferio (anche fra i fan italiani).

L’annuncio ha messo in luce un paio di cose: la prima è che ci sono tantissimi maschietti talmente insicuri che l’idea che una donna possa interpretare un ruolo iconico, forte ed eroico li mette in crisi. Una crisi che sarei tentato di chiamare isterica.

La seconda è che questa polemica dimostra che chi strilla non conosce neanche le basi di Doctor Who. Il Dottore è un alieno mutaforma che si rigenera in corpi sempre differenti: essendo alieno, non è “maschio” o “femmina”. Le categorie di sessualità terrestri sono irrilevanti.

Non solo: rigenerazioni con cambio di sesso sono già avvenute in Doctor Who.

-- Il Master, che è un Time Lord come il Dottore, si è già rigenerato in un corpo femminile tempo fa (nel 2016, in Dark Water);
-- il Generale si è rigenerato passando da un corpo maschile a uno femminile (in Hell Bent, 2015, video), cambiando anche colore della pelle (grazie a webwizard per la dritta);
-- si era già detto, nella serie, che i Time Lord lo fanno (The Corsair, in The Doctor's Wife, 2011; grazie a @gavhriel83 per questa segnalazione);
-- il Dottore stesso forse è già stato femmina da piccolo: lo dice Missy nella prima puntata della nona stagione, The Magician’s Apprentice, a 18:10: “Since he was a little girl”, ma forse sta mentendo (chicca segnalatami da @gsellitto);
-- Il Radio Times offre ulteriori esempi in questo articolo.

In altre parole: un Dottore che diventa donna è canon, fatevene una ragione e crescete.

La terza è che purtroppo c’è ancora tanta gente che valuta le persone in base a quello che hanno tra le gambe invece di quel che hanno tra le orecchie. Gente che è talmente fragile che si sente minacciata dall’emergere di ruoli forti interpretati da donne, come Wonder Woman o come Rey in Star Wars, giusto per citarne un paio di recenti. Gente (comprese alcune donne) ancora ferma allo stereotipo della damigella da salvare, come se non ci fossero già stati gli esempi del capitano Janeway in Star Trek Voyager o, prima ancora, di Ripley di Alien e della principessa Leia di Guerre Stellari.

Soprattutto noi fan di fantascienza, che esploriamo quotidianamente i limiti del possibile e non ci facciamo problemi ad accettare alieni superintelligenti con sette gambe o le orecchie a punta, dovremmo essere al di sopra di queste beghe sessiste. Siamo appassionati di un genere che, in teoria, dovrebbe aprire la mente. Oltretutto Jodie Whittaker ha talento da vendere: lo ha dimostrato in Broadchurch, Attack the Block, Black Mirror e tante altre sue interpretazioni, di cui trovate una buona selezione su DigitalSpy.

Sulla questione la risposta migliore è stata data dall’account Twitter di un dizionario:



Alla fine la BBC, obbligata per statuto, ha risposto magistralmente e ufficialmente alle lamentele:

Da quando il primo Dottore si è rigenerato nel 1966, il concetto che il Dottore sia un essere che si evolve costantemente è stato un elemento centrale del programma. L’introduzione continua di idee fresche e di voci nuove in tutto il cast e gli autori e gli addetti alla produzione è stata un fattore chiave della longevità della serie. Il Dottore è un alieno dal pianeta Gallifrey ed è stato assodato, nella serie, che i Signori del Tempo possono cambiare genere.

Fine della storia. O quasi.

Infatti i fan italiani, in particolare, me compreso, si sono posti un dilemma linguistico: lo chiameremo ancora il Dottore? Certo che sì: la Dottoressa suonerebbe ridicolo, interromperebbe la continuità, causerebbe problemi di doppiaggio continui, e farebbe perdere la neutralità che invece il termine ha in inglese. Sono in contatto con chi traduce in italiano gli episodi di Doctor Who: resterà il Dottore.

Del resto, mi segnala un’amica, c’è un precedente nel doppiaggio italiano. Ne La signora del West, il medico donna, Micaela Quinn, era chiamato “il dottor Mike.” 

Ora possiamo tornare a goderci Doctor Who come tutte le famiglie britanniche da 54 anni a questa parte, ossia i genitori sul divano e i bambini dietro il divano dalla paura?

2017/04/13

Pranziamo il 23 aprile a Lugano con un attore di Doctor Who?

Il 23 aprile, domenica, a Lugano ci sarà uno degli attori del cast di Doctor Who per un pranzo con i fan. È una cosa intima, nata all'ultimo momento per una felice coincidenza: i posti disponibili sono pochi.

L'ospite è Dan Starkey (che interpreta Strax, quello al centro nella foto). Io ci sarò, come fan e come traduttore: se vi va di partecipare, contattate @elydax su Twitter o consultate la pagina Facebook apposita per tutti i dettagli. L'incontro è organizzato dal Doctor Who Italian Club.

2017/03/24

Wikileaks rivela il “cacciavite sonico” della CIA per colpire i Mac

Wikileaks ha pubblicato un altro lotto dei documenti riservati che illustrano le tecniche di intrusione informatica sviluppate e utilizzate dalla CIA, come raccontavo il 10 marzo scorso.

Questo nuovo lotto rivela varie forme di attacco specifiche per i computer della Apple. Una, in particolare, è decisamente intrigante, perché usa un accessorio apparentemente innocuo del Mac: l’adattatore Ethernet per le porte Thunderbolt, usato per connettere il computer a una rete cablata. Un oggetto che normalmente si attacca a un computer senza alcuna esitazione e senza pensare a possibili pericoli.

Ma la CIA ha trovato il modo di modificare questi adattatori per scavalcare le protezioni del Mac e installare dei programmi ostili. Chicca per i fan di Doctor Who: questa tecnica viene chiamata dalla CIA Sonic Screwdriver, ossia “cacciavite sonico”, come lo strumento multiuso usatissimo dal Dottore nella serie TV britannica. Un’altra testimonianza che gli informatici della CIA sono dei grandi appassionati di fantascienza.

Niente panico, comunque: questa tecnica funzionava solo sui MacBook costruiti fra fine 2011 e la metà del 2012, e Apple ha rilasciato da tempo degli aggiornamenti del firmware di questi computer che risolvono il problema. Inoltre va sottolineato che questo attacco richiedeva un accesso fisico al computer preso di mira e quindi non era sfruttabile via Internet, ma resta intrigante l’idea di usare le periferiche e gli accessori di un computer per attaccarli.

Un altro aspetto da notare, per chi pensa che queste fughe di notizie siano dannose o inutili perché rivelano tecniche che solo la CIA sarebbe capace di sviluppare, è che questa modalità di attacco è stata in realtà sviluppata da informatici indipendenti ed è stata poi copiata dalla CIA: qualcosa di molto simile era stato infatti presentato al raduno statunitense di esperti Black Hat nel 2012 dall’informatico che si fa chiamare semplicemente snare.


Fonte: Ars Technica.

2015/11/02

Le Scienze si dedica ad Einstein e mi ospita per la “strega di Churchill”

L’articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2015/11/02 14:55.

Il numero 567 de Le Scienze ora in edicola è quasi interamente dedicato ad Einstein e alla sua eredità straordinaria, con articoli che non vedo l’ora di leggere (sommario). Nello stesso numero trovate anche un mio articolo, La Strega di Churchill, dedicato allo strano caso dell’ultimo grande processo per stregoneria avvenuto in Europa, datato 1944. No, non è un mio refuso: il Witchcraft Act (“legge sulla stregoneria”) fu davvero usato in Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale.

Questi sono alcuni link di approfondimento della vicenda:

– Il Fraudulent Mediums Act (1951) che sostituì il Witchcraft Act del 1735 e fu successivamente sostituito dal Consumer Protection from Unfair Trading Regulations nel 2008;

– Il sito ufficiale dedicato a Helen Duncan, la “strega”;

Foto e ritagli di giornali dell’epoca;

– Lo speciale della BBC The Blitz Witch.

Segnalo infine due chicche per gli appassionati di fantascienza: la prima è che se ricordate il film La Terra contro i dischi volanti (Earth vs. the Flying Saucers), del 1956, l’esplosione di una nave da guerra mostrata in questo celebre film (e nel teaser qui sotto intorno a 30 secondi dall'inizio) è autentica: è proprio quella della HMS Barham “vista” da Helen Duncan. All’epoca, pur essendo passati solo quindici anni dal disastro, nessuno si fece scrupoli a usare le riprese reali della morte di oltre 800 persone per farne una produzione hollywoodiana. È come se oggi usassero le riprese originali dei crolli delle Torri Gemelle nel rifacimento di Independence Day.




La seconda chicca riguarda un altro affondamento “visto” dalla Duncan: quello della HMS Hood, affondata dai tedeschi il 24 maggio 1941. A bordo della Hood aveva prestato servizio fino a poche settimane prima un certo Jon Pertwee. Sì, quel Jon Pertwee che sarebbe poi diventato uno degli interpreti più popolari di Doctor Who. L’Universo è piccolo.

2015/01/05

Karen Gillan (Amy di Doctor Who, Nebula in Guardiani della Galassia) in Italia il 2-3 maggio

Karen Gillan, nota ai fan di Doctor Who come Amy Pond (compagna del Dottore dal 2010 al 2013) e a chi ha visto Guardiani della Galassia come una poco riconoscibile Nebula, sarà in Italia il 2-3 maggio.

La Gillan sarà ospite della Sticcon, il raduno annuale dedicato a Star Trek, alla fantascienza e al fantastico che si terrà a Bellaria dal 29 aprile al 3 maggio.

L'annuncio è stato dato via Twitter poco fa dallo Star Trek Italian Club, accompagnato dall'immagine che vedete qui sotto.

Si tratta della prima anticipazione della Sticcon, alla quale parteciperò anch'io, come consueto, sia come fan sia come traduttore per gli ospiti. Troverete prossimamente dettagli e istruzioni per prenotarsi presso Sticcon.it.

2014/10/10

Foto intime rubate anche a Matt Smith (Doctor Who)

Per chi criticava il fatto che le immagini rubate alle celebrità erano tutte di donne e pertanto costituivano un'ulteriore manifestazione di sessismo, è arrivato lo sbufalamento, sotto forma di foto intime trafugate dal telefonino di Matt Smith, protagonista di Doctor Who.

So che tutti i fan avrebbero preferito David Tennant, ma visto che il fiume di violazioni non accenna a fermarsi, non è detto che non capiti. Non è mai troppo tardis.

Per chi si sta chiedendo maliziosamente come faccio a sapere di queste immagini del wibbly un po' wobbly di Matt Smith: le ha segnalate involontariamente poco fa la BBC su Twitter. No, non darò il link alle foto.

Nota tecnica interessante: Smith sembra avere in mano una fotocamera, non un iPhone, a differenza di quasi tutte le immagini rubate ad altre celebrità, ma l'altra persona che c'è con lui nelle foto ha un cellulare, e dall'angolazione delle foto sembra che gli scatti provengano dal cellulare. Morale della storia: puoi prendere tutte le precauzioni che vuoi, ma la tua privacy dipenderà sempre dall'anello più debole della catena.

2014/09/04

Una scena del prossimo Doctor Who verrà rimontata per rispetto verso i giornalisti decapitati

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La cronaca amara e terribile delle decapitazioni dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff da parte di un gruppo d'invasati che non merita neanche di essere citato per nome si fa sentire anche in un mondo così positivo e lontano da queste tragedie disumane come quello di Doctor Who.

La BBC ha annunciato che la puntata di Doctor Who in onda questo sabato sera nel Regno Unito (Robot of Sherwood) verrà rimontata per togliere una scena, girata a febbraio scorso, nella quale un personaggio viene decapitato.

Non descrivo ulteriori dettagli per non anticipare nulla a chi segue la serie in differita grazie alla Rai, ma dato che ho visto la versione non tagliata della puntata, che contiene quella scena a 38:40 dall'inizio, dico solo che concordo con la scelta della BBC. Lasciarla avrebbe mancato di rispetto ai giornalisti uccisi, perché tratta l'argomento con una leggerezza che in questo momento sarebbe stridente.

Non sarà facile per i realizzatori di Doctor Who riuscire a tagliarla, dato che è un elemento decisamente importante della trama della puntata, ma è un tributo di sensibilità che ogni whoviano saprà comprendere.


Aggiornamento (2014/09/07): La puntata in questione è andata in onda e il rimontaggio è davvero notevole, ma resta un'incongruenza. Se non volete spoiler, non leggete oltre.

RIPETO: SE NON VOLETE SPOILER, NON LEGGETE OLTRE.

Ok, vi ho avvisato. Ve la siete cercata: SE VOLETE LO SPOILER, selezionate il testo di questo paragrafo. Nella versione originale della puntata, lo Sceriffo di Nottingham è parzialmente un robot: ferito gravemente dall'arrivo del vascello alieno, è stato riparato dagli alieni stessi dandogli parti robotiche. Il Dottore, Robin e Clara se ne accorgono quando Robin lo decapita durante il duello finale (grazie al fatto che Clara e il Dottore hanno coperto lo Sceriffo a sorpresa con un grosso telo), ma lo Sceriffo continua a combattere comicamente con la testa da una parte e il corpo dall'altra, prendendo in ostaggio Clara. Robin risolve astutamente il dramma tirando la testa allo Sceriffo, che lascia la presa su Clara per afferrare la testa e rimettersela sul collo. A quel punto il duello riprende. Una scena pensata per far ridere, insomma, e che proprio per questo striderebbe con i fatti di cronaca.

L'incongruenza che resta dopo il taglio della scena è che (SE VOLETE LO SPOILER, selezionate il testo di questo paragrafo) lo Sceriffo, anche nella versione andata in onda, parla del fatto di essere “first of a new breed, half man, half engine, never aging, never tiring” (primo di una nuova razza, metà uomo, metà ordigno, che mai invecchia e mai si affatica), ma questa battuta non ha senso senza la scena che avrebbe dovuto precederla. Anzi, anche il titolo della puntata a questo punto non ha più senso, perché in questa versione nessuno dei personaggi principali è un robot..

2014/07/14

Doctor Who, la prossima puntata è finita online. Tranquilli, non faccio spoiler

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Sono finiti online non solo i copioni, ma anche il video integrale della prossima puntata di Doctor Who, attesissima dai fan (me compreso) per il debutto di Peter Capaldi nei panni del Dottore, previsto per il 23 agosto prossimo. Non vi preoccupate: qui non rivelo nulla della trama.

Il video (che ho visto soltanto in parte per controllarne l'attendibilità) è in bianco e nero, non ha la colonna sonora musicale, è più lungo di una puntata normale e ha gli effetti speciali ancora incompleti e la sigla della stagione precedente. Se lo guardate, quasi sicuramente vi guasterete la puntata; può essere un cimelio interessante soltanto dopo la messa in onda della puntata, per vedere le differenze rispetto al prodotto finito.

A parte questo, è interessante capire la dinamica della fuga di immagini da una produzione comprensibilmente ossessionata dal segreto come quella di Doctor Who.

Il Radio Times ha dato la notizia della fuga del materiale, dicendo che i file dei copioni e dei video delle puntate erano reperibili attraverso una ricerca in Google, perché erano stati messi online, su un server della BBC di nome BBCmiami.com, piazzandoli in chiaro (senza cifrarli) e in una directory indicizzata da Google e pubblicamente accessibile senza neanche una password. E come si chiamava la directory? Doctor Who Season 8.

Credit: Graham Cluley


Un fail che ridefinisce il concetto di epic, dal punto di vista informatico. Un errore dilettantesco multiplo che conferma che c'è ancora troppa gente che ragiona in termini di security through obscurity: non c'è bisogno di proteggere i dati con la crittografia o gli accessi limitati, basta che li metti in un posto pubblico senza però dire a tutti dove sono. È l'equivalente informatico della chiave di casa sotto lo zerbino. Ma nell'era dei motori di ricerca, che vedono e catalogano qualunque cosa sia alla loro portata, questo è un modo di pensare pericolosamente stupido.

Se ve lo state chiedendo, il Marcelo Camargo at Drei Marc nel sottotitolo è presumibilmente un riferimento a questa azienda brasiliana di sottotitolazione.


Aggiornamento (2014/07/14 11:50): La BBC dice che la fuga di materiale è stata causata da un ufficio della BBC negli Stati Uniti (“BBC Worldwide said the breach was caused by a BBC office in the US”).


Aggiornamento (2014/07/14 13:20): Guardate questa sigla iniziale amatoriale per la nuova stagione di Doctor Who: ha attirato l'attenzione del Radio Times e a giudicare dai credits nei copioni trafugati (immagine qui accanto) la BBC avrebbe deciso di usarla come ispirazione per la sigla effettiva, con tanto di riconoscimento ufficiale all'autore, Billy Hanshaw.

Se confermata, sarebbe una bella dimostrazione di come i fan possono essere visti come alleati da coltivare invece che come pirati da reprimere.

2013/12/12

Sherlock incontra Doctor Who

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Non ho parole. Questo è un fanedit, non un montaggio commerciale della BBC.


Godetevelo, se potete, in alta definizione guardandolo su Youtube.

Questo è il “dietro le quinte”:

2013/11/24

Il cinquantenario di “Doctor Who”

Ieri è andata in onda la puntata speciale di Doctor Who che celebra i cinquant'anni dalla trasmissione della prima puntata della serie di fantascienza più longeva della storia.

Non dico nulla per non spoilerare, ma è un divertissement davvero speciale per tutti i fan della serie (e probabilmente incomprensibile per chi non conosce Doctor Who), strapiena di chicche e allusioni che richiedono almeno un paio di visioni per essere colte tutte. È una puntata di Natale fuori stagione del Dottore: un bel regalo anticipato.

Pubblico queste righe anche per dare uno spazio in cui parlarne insieme, ma mi raccomando: niente spoiler. I commenti di questo blog sono moderati, per cui casserò qualunque commento che riveli dettagli della trama della puntata.

Il cinquantenario è stato festeggiato alla grande, con proiezioni in varie sale cinematografiche in 3D e trasmissione televisiva (quasi) simultanea in almeno settanta paesi (dieci milioni di telespettatori solo nel Regno Unito), e con una serie di documentari, mini-episodi e video di contorno davvero notevole: non perdetevi, in particolare, The Fiveish Doctors e An Adventure in Space and Time: una ricostruzione storica amorevole e dettagliatissima come solo la BBC sa fare nei suoi momenti migliori. Ah, e procuratevi il mini-episodio The Night of the Doctor.

Allons-y!

2013/05/17

Le cose che non colsi - 2013/05/17

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “maicolengel”.

Darth Vader e Boba Fett a Bellaria (Rimini) il 25 e 26 maggio. Mancano pochi giorni alla Sticcon, uno dei raduni di fantascienza italiani ai quali cerco di non mancare mai. Quest'anno gli ospiti saranno David Prowse (Darth Vader) e Jeremy Bulloch (Boba Fett) da Star Wars e Robert Duncan McNeill (Tom Paris) e Robert Picardo (Dottore Olografico) da Star Trek Voyager. Ah, ci saranno anche Dario Argento e una serie di conferenze scientifiche (io curerò quella sulle vere astronavi atomiche). Il programma dettagliato è qui.

Star Trek incontra la NASA. Gli astronauti Michael Fincke (che ha fatto un cameo in una puntata di Enterprise), Kjell Lindgren e Chris Cassidy (dalla Stazione Spaziale) fanno un Google Hangout (video qui sotto) con gli attori del nuovo film della saga, Chris Pine, John Cho e Alice Eve, insieme a tanti ospiti. Imperdibile. Chicca: Cassidy s'è già visto un po' del film mentre faceva ginnastica. Nello spazio.



Space Oddity come non l'avete mai sentita. Cantata da Chris Hadfield a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, con immagini indimenticabili. Dodici milioni di visualizzazioni in pochi giorni. Ho aspettato che Hadfield rientrasse sano e salvo a terra per segnalare qui questo video: vedere Hadfield immedesimarsi troppo in Major Tom sarebbe stato sgradevole. La chitarra è una Larrivée Parlor, portata su con lo Shuttle. Suonarla in assenza di peso è una sfida molto particolare, come spiega lo stesso Hadfield. E per chi inevitabilmente si lamenta di quanto sarebbe costato il video invece di pensare a quanta ispirazione e passione sta generando, Xkcd ha fatto i conti: quasi zero. Poesia della scienza.



Star Trek spiegato. Un bellissimo articolo su Slate spiega perché Star Trek è così differente da ogni altra serie TV. E al tempo stesso spiega che i nuovi film sono una baracconata chiassosa che non c'entra nulla. Il vero Trek fa divertire, ma fa anche riflettere. Quello di oggi è solo divertimento. Bah.

Bing finalmente traduce in Klingon. Mai più senza. (Startrek.com).

Qual è l'astronave più veloce? Una infografica animata mette a confronto l'Enterprise, il Millennium Falcon, il TARDIS, la Galactica, la Serenity e altre astronavi della realtà e della fantascienza. Risultati interessanti anche se prevedibili.

Il vostro nome in Gallifreyano. Shermansplanet.com ha una sezione con un manuale spiega come comporre le scritte della lingua dei Time Lord di Doctor Who. Ipnotico e perfetto per una T-shirt enigmatica ed elegante. C'è anche l'app per Windows, Mac e Linux che disegna le scritte (grazie a Flora per la dritta).

Un Dottore in più? Spoiler o depistaggio: ci sarebbe un Dottore aggiuntivo, interpretato da John Hurt, che causerebbe una rinumerazione. Ma la fonte originale è il Sun, quindi da prendere con molta cautela (Tv3.ie).

Puntata finale di Doctor Who svelata in anticipo, ma non dai pirati. I DVD della serie sono stati spediti troppo presto a chi li ha ordinati in USA: i dischi contengono anche l'ultima puntata, che non è ancora andata in onda. Si prega di non spoilerare: tanto The Name of the Doctor verrà trasmessa domani.

Cat-Vengers. Non dico altro (Jennyparks.com).



Oggi è la Giornata Anti-Superstizione. È venerdì 17, per cui il CICAP ha indetto la quinta Giornata Anti-Superstizione. Rompete uno specchio, versate del sale, passate sotto una scala aperta e dimostrate che essere superstiziosi porta male. Raduni in varie città d'Italia e al Salone del Libro (Queryonline).

Un Sole spettacolare dall'Australia. Non dico altro per non rovinarvi la sorpresa di veder sorgere un Sole assolutamente straordinario. Lo spiegone è qui (in inglese).


2013/05/05

Le cose che non colsi - 2013/05/05

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “federicapad*” e “matteo.ros*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Si può discutere serenamente di complottismo? Sì. Ho registrato per Border Nights un confronto con Paolo Franceschetti, che non si può definire “complottista” perché gli manca il livore tipico di queste persone e ci si può anche scherzare insieme, ma è comunque un sostenitore di numerose tesi di cospirazione. Ne è venuta fuori una chiacchierata interessante (spettacolari i commenti sul blog di Franceschetti). Io mi congedo a 102 minuti circa; il resto è un delirio totale (specialmente la musica) nel quale manca l'elemento fondamentale: uno straccio di prova. Nota a margine: i dettagli sulla tecnologia satellitare pervasiva asserita da Franceschetti non mi sono ancora arrivati.





Ieri era lo Star Wars Day. Il 4 di maggio è lo Star Wars Day, giorno nel quale si celebra tutto quello che riguarda la saga creata da George Lucas. Perché il 4 di maggio? Perché in inglese “4 di maggio” si dice “May the fourth”, che suona molto come “May the Force [be with you]”, l'inizio della versione originale della frase-slogan “Che la Forza sia con te”. E oggi, ovviamente, è il Revenge of the Fifth.

C'è chi fa i pancake a tema (la moglie di Wil Wheaton di Star Trek: The Next Generation):



Partecipa allo Star Wars Day anche il comandante della Stazione Spaziale Internazionale, Chris Hadfield, che twitta “There is no try - only do. May the 4th be with you” e manda la foto qui sotto. Se qualcuno sa dirmi dove si compra quel magnifico mappamondo gonfiabile che mostra la Terra com'è dallo spazio, me lo dica: lo voglio fortissimamente.


Intanto ci sono delle belle foto d'epoca dal set di Return of the Jedi, pubblicate per l'uscita del libro di J.W. Rinzler The Making of Star Wars: Return of the Jedi.


La Stazione passa sopra Stonehenge. Un monumento all'ingegno antico incontra un monumento all'ingegno moderno. Chissà cos'avrebbero pensato i creatori di Stonehenge se avessero saputo che un giorno la loro opera sarebbe stata sorvolata da esseri umani che vivono in una casa nel cielo. Bellissima foto di Tim Burgess.

EXPLORED - Stonehenge ISS Pass


Luca Parmitano sta per andare nello spazio. Il 28 maggio un astronauta italiano partirà per la Stazione Spaziale Internazionale. Viaggerà a bordo di una Soyuz russa insieme a Fyodor Yurchikhin e Karen Nyberg e tenterà la traiettoria veloce già sperimentata con uno volo precedente dello stesso vettore. Farò un livetweet con tutti i link per seguire l'evento e Astronauticast farà una diretta speciale in streaming video.


Un anno nello spazio. Scott Kelly e Mikhail Kornienko saranno i primi a passare un anno ininterrotto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale: è un passo indispensabile per capire come si logora l'organismo nel corso di missioni lunghe, per esempio verso Marte. Non stabiliranno un nuovo record assoluto: Valeri Polyakov e Sergei Avdeyev hanno trascorso più di 365 giorni in orbita in una singola missione e Sergei Krikalev ha totalizzato 803 giorni in sei missioni.


Penn e Teller, illusionisti così bravi che la spiegazione del trucco è bella quanto il trucco. È un video ormai classico, per loro, ma io resto sempre senza parole.



È un dottore, tutti lo chiamano “il Dottore” e di nome fa Tim Lord. Come fa a non essere fan di Doctor Who? (The Bloggess).

Meno male che erano quelli che sapevano usare Internet. Membri del M5S si fanno soffiare le mail. Nuova infornata, subito resa “inaccessibile” tramite i provider italiani (Par-Anoia.net).

Codici segreti d'epoca. Finalmente il Daily Mail pubblica qualcosa di decente: la spiegazione di come gli inglesi riuscivano a nascondere messaggi cifrati dentro lettere apparentemente innocenti durante la prigionia. Mentre i tedeschi contavano sulle macchine di cifratura, i britannici preferivano l'enigmistica.

2013/04/20

Le cose che non colsi - 2013/04/20

Trovate qui il podcast della puntata di ieri del Disinformatico radiofonico, in cui ho parlato dell'oscuramento di 27 siti di sharing in Italia e di come è assurdamente facile aggirarlo, di come sapere se un sito non risponde per colpa nostra o per colpa sua, per poi passare a una tripletta sui complotti: il Generatore Casuale di Teorie Complottiste, la sorprendente classifica delle credenze di complotto (alcune fondate, molte altre no; analisi qui) e la scoperta che Bart Sibrel, un lunacomplottista, è un rettiliano.

Dallo spazio (dalla Stazione Spaziale Internazionale) arriva questa splendida foto dell'Italia di notte (via @fragileoasis):


Una bambina recensisce Doctor Who (The Bells of St John). Lindalee è adorabile, se amate Doctor Who e conoscete l'inglese, e permette di capire come i bambini vedono questa serie che sta per celebrare cinquant'anni di vita. Santo cielo, Lindalee si ricorda la puntata meglio di me.

Si possono dirottare gli aerei col cellulare? Lo sostiene il ricercatore di sicurezza Hugo Teso durante Hack in the Box, dove presenta una demo sorprendente, ma la FAA e le agenzie per la sicurezza aerea dicono che è una bufala (BBC, InformationWeek, The Inquirer, The Register, Net-Security).

Forse Steve Jobs non rubò l'idea del Mac visitando la Xerox; la vide in TV. La Xerox è stata presa in giro per decenni per essersi fatta soffiare l'idea dell'interfaccia dello Xerox Alto (mouse, grafica, stampante laser nel 1979) facendolo vedere a un giovane Steve Jobs. Ma è emerso che l'Alto non era affatto un segreto ben custodito: c'era persino uno spot televisivo (Wired).

Come fu realizzato il Triceratops malato in Jurassic Park. Meraviglioso.



Whatsapp è sicuro? In termini di furto di dati, di furto d'identità e di spam, nel 2012 non lo era, secondo questa ricerca. Qualcuno sa come stanno le cose adesso?

Sirius, l'ufologia incontra i sostenitori delle energie esotiche alternative. C'è un complotto per nascondere il fatto che con soli sei milioni di dollari si potrebbe generare energia dal nulla – o meglio, dall'espansione dell'universo. Ma “loro” non vogliono farcelo sapere: stranamente si sono dimenticati di bloccare l'uscita del solito documentario che “rivela tutto” (recensione di Doubtful News).

Febbre da Bitcoin. Macchine ultrapotenti per generare Bitcoin. Impressionante, ma il rischio è che il costo del loro consumo di corrente superi il valore dei Bitcoin generati.

Ötzi, l'uomo dei ghiacci, era gay? The Straight Dope ha tutti i dettagli di questa diceria.

Come fa la Cina a censurare Weibo, la versione locale di Twitter, in tempo reale? Per forza bruta. 70.000 messaggi al minuto sorvegliati da un piccolo esercito di censori (Technology Review).

Malware che sfrutta gli attentati di Boston. Come previsto, la curiosità troppo morbosa viene punita da un trojan che usa come esca presunte immagini degli attentati (Naked Security).

Arriva Google Glass, come lo useremo? Male, secondo questo video umoristico: per far finta di seguire le conversazioni, per simulare di sapere più di quello che sappiamo davvero, per seguire le partite di nascosto.


Trovati pianeti molto simili alla Terra. La sonda Kepler ha trovato tre pianeti poco più grandi della Terra situati nella zona abitabile della loro stella (dove potrebbe esistere acqua allo stato liquido). Sono a 1200 anni luce da noi, nella costellazione della Lira (NASA, Slate). Siamo la prima generazione, in tutta la storia dell'umanità, che può dare una risposta scientifica alla domanda se siamo soli nell'universo. Fantastico.

2012/12/24

TARDIS in realtà aumentata. Non dico altro


Greg Kumparak ha usato il software libero Blender per creare una realtà aumentata ispirata a Doctor Who. Non importa se non capite cosa dice Greg: se conoscete la serie, preparatevi a sorridere e a implorarlo di distribuire la sua creazione. Adesso è Natale anche per gli whoviani (e domani c'è una nuova puntata).

2012/11/25

Doctor Who spiegato in poche parole

“No, guarda, c'è una scatola blu. È più grande dentro che fuori. Può andare ovunque nel tempo e nello spazio e a volte va persino dove vorrebbero che andasse. E quando arriva, c'è dentro un tizio che si chiama Il Dottore e ci sarà qualcosa che non va e lui farà del suo meglio per sistemarla e forse ci riuscirà perché è un grande. Ora siediti, sta' zitto e guardati Blink.

– Neil Gaiman, alla WonderCon 2011, in risposta a
chi gli chiedeva di spiegare Doctor Who ai non iniziati.

Citazione originale e video: “No, look, there's a blue box. It's bigger on the inside than it is on the outside. It can go anywhere in time and space and sometimes even where it's meant to go. And when it turns up, there's a bloke in it called The Doctor and there will be stuff wrong and he will do his best to sort it out and he will probably succeed 'cause he's awesome. Now sit down, shut up, and watch 'Blink'.”

2011/10/13

Rigenerare gli arti, primi passi concreti

Far ricrescere falangi e muscoli non è più fantascienza


Recentemente Discover Magazine ha pubblicato un articolo affascinante sulla rigenerazione dei tessuti umani che sembra attingere a piene mani alla fantascienza di Doctor Who pur essendo molto reale (anche se alcuni aspetti sono controversi). Ho chiesto a Elena Albertini, whoviana DOC, di raccontarlo per il Disinformatico. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Per favore, leggete l'intero articolo e gli aggiornamenti prima di giudicare.



Si sa che del maiale non si butta via niente, ma da qui a pensare che ci potrebbe trasformare tutti in novelli Jack Harkness o Dottori di Doctor Who ce ne passa. Eppure il maiale è fondamentale per una nuova tecnica di rigenerazione dei tessuti che permetterebbe di ricostruire parti mancanti complesse, come un dito o addirittura un arto completo.

Non si tratta quindi di rigenerare solo un tipo di tessuto, per esempio il tessuto muscolare asportato per un incidente o per un tumore, ma anche ossa, cartilagine e quant'altro. Fantascienza?

Nel 2007 Discovery Channel trasmise un documentario nel quale narrava la storia di un veterano di guerra, Lee Spievack, che aveva perso una porzione della prima falange di un dito, recisagli da una pala di un modellino di aeroplano. Il fratello di Spievack, chirurgo a Boston, gli aveva inviato una polvere “magica”, dicendogli di spargerla sulla ferita, avvolgere la mano con della plastica e applicare la polvere un giorno sì e uno no fino a quando non avesse terminato la quantità che gli aveva mandato. Dopo quattro mesi la falange di Lee si era rigenerata: unghia, osso, muscolo... tutto quanto, come si vede qui accanto. Evito di mostrarvi immagini della falange prima della rigenerazione; le trovate in Rete.

Agli appassionati di fantascienza non può che venire in mente il caro dottor McCoy che con due semplici pastiglie fa ricrescere un rene a una paziente in attesa della dialisi nel film Star Trek IV, oppure la mano amputata al Dottore e rigenerata in pochi minuti nel episodio The Christmas Invasion di Doctor Who, appunto. Eppure non si tratta di fantascienza, ma scienza vera e propria.

Questa “polvere magica” è composta da una parte della vescica di maiale conosciuta come matrice extracellulare o MEC, una sostanza fibrosa che occupa gli spazi tra le cellule. Un tempo si pensava fosse semplicemente materiale che teneva insieme le cellule; ora invece si sa che contiene proteine molto interessanti (laminina, collagene e fibronectina) che possono risvegliare le capacità latenti del corpo di rigenerare i tessuti.

Un altro caso è quello del caporale americano Isais Hernandez. In un'esplosione aveva perduto il 70% del muscolo della coscia destra ed era stato sottoposto a un intervento nel quale una parte di un muscolo della schiena gli era stato trapiantato nella coscia. Il risultato non era affatto soddisfacente, ma era l'unica alternativa all'amputazione.

Sfortunatamente, se buona parte del muscolo di un arto viene rimosso è molto facile perdere completamente la funzionalità dell'arto e le probabilità di rigenerazione del muscolo sono molto remote. Il corpo, infatti, entra in modalità di sopravvivenza e cerca di chiudere la ferita il più in fretta possibile per evitare infezioni, utilizzando tessuto cicatriziale, che però indebolisce l'arto, lasciandolo storpio.

Dopo tre anni di fisioterapia faticosa e dolorosissima, la gamba di Hernandez non presentava miglioramenti di sorta. Si rivolse quindi al dottor Wolf, che inserì nella gamba uno strato sottile della stessa sostanza usata per la “polvere magica”. I risultati furono sorprendenti: il muscolo ricominciò a crescere e dopo sei mesi la forza nella gamba era aumentata dell'80%. Oggi Hernandez ha ritrovato la completa funzionalità della gamba destra.

Adesso la sfida è riprodurre il successo di Hernandez in altri pazienti. Una squadra di scienziati all'Università di Pittsburgh, nel McGowan Institute for Regenerative Medicine, ha iniziato una sperimentazione su ottanta pazienti sottoposti al trattamento con MEC in cinque diversi istituti. Gli scienziati cercheranno di usare il materiale per rigenerare i muscoli di pazienti che hanno perso almeno il 40% della massa muscolare, cosa che solitamente spinge i medici a effettuare amputazioni.

Per molti medici, l'idea di usare parti di maiale per rigenerare tessuti umani è considerato alquanto bizzarra, per usare un eufemismo. Per questo Stephen Badylak, il dottore che scoprì questa tecnica negli anni '80, fu riluttante a parlarne apertamente per anni. Neanche lui, ammette, credeva ai propri risultati: ora è a capo della sperimentazione al McGowan Insitute.

Già il fatto che tessuti provenienti da un'altra specie non provochino una forte risposta immunitaria nel corpo umano sembra impossibile, ma non basta: questo materiale può trasformarsi in pochi mesi in qualsiasi tipo di tessuto che sia stato danneggiato. Muscolo, pelle o vaso sanguigno.

Quando Badylak pubblicò per la prima volta le proprie scoperte nel 1989, il campo della medicina rigenerativa era inesistente. Oggi gli sforzi più conosciuti in questo settore si concentrano sulla crescita di tessuti al di fuori del corpo umano dentro speciali “bioreattori”. Le tecniche di Badylak, invece, stimolano l'esercito di cellule staminali presenti nel corpo per guarire senza l'uso di strutture esterne.

La scoperta che ha portato a questo approccio inconsueto è nata quasi per caso. Tutto è iniziato con un'idea balzana e un bastardino di nome Rocky. Badylak era rimasto affascinato dalla tecnica sperimentale della cardiomioplastica, che prevede di avvolgere un muscolo, solitamente preso dal dorso del paziente, intorno al cuore e di farlo contrarre attraverso un pacemaker per aiutare il cuore a pompare sangue. Uno dei problemi di questa tecnica è che per sostituire l'aorta viene usato un tubo sintetico che spesso causa infiammazioni ed emboli.

Badylak era convinto che se avesse trovato un sostituto per il vaso sanguigno all'interno del corpo del paziente avrebbe impedito l'insorgere di infiammazioni. Così un pomeriggio, dopo aver sedato un cagnolino di nome Rocky, Badylak procedette ad asportargli l'aorta e a sostituirla con un pezzo del suo intestino tenue. Non pensava che l'animale avrebbe superato la notte, ma perlomeno, se non fosse morto dissanguato, avrebbe dimostrato che l'intestino era abbastanza resistente da farvi scorrere il sangue, cosa che avrebbe permesso ulteriori studi.

Per chi, come me, sta sentendo un brivido gelido dietro la schiena, dico subito che il cagnolino è sopravvissuto e il giorno dopo era in piedi, scodinzolante, in attesa della colazione. Non solo, ma ha vissuto per altri otto anni.

Badylak ripeté la procedura su altri quattordici cani con successo. Sei mesi più tardi operò uno di questi cani per capire come mai erano sopravvissuti. Ed è qui che le cose incominciarono a diventare ancora più strane: Badylak non riuscì a trovare l'intestino trapiantato.

Dopo aver controllato e ricontrollato che fosse l'animale giusto, prelevò un pezzo di tessuto della zona del trapianto e la osservò al microscopio. Rimase allibito. “Stavo guardando qualcosa che non sarebbe dovuto succedere” dice Badylak. “Andava contro tutto quello che mi era stato insegnato.” Poteva vedere i segni delle suture, ma il tessuto intestinale era sparito e al suo posto era ricresciuta l'aorta.

Nessuno confonderebbe mai un intestino con un'aorta; sono tessuti completamente diversi. Dopo aver controllato anche gli altri cani e aver riscontrato gli stessi risultati, incominciò a sospettare che l'intestino fosse in grado di sopprimere le infiammazioni e allo stesso tempo promuovere la rigenerazione dei tessuti.

Si ricordò di una scoperta bizzarra a proposito del fegato: se si ingerisce del veleno che distrugge tutte le cellule del fegato, l'organo si può rigenerare se lo scaffold di supporto, la sua “impalcatura”, rimane intatto. Forse lo scaffold era la chiave.

Il passo successivo fu quindi di togliere gli strati dell'intestino fino ad arrivare a un sottile strato di tessuto connettivo chiamato appunto matrice extracellulare: la magica MEC. Con questo “nuovo” materiale Badylak eseguì altri trapianti con successo. Provò allora a utilizzare la MEC proveniente dall'intestino di un gatto e trapiantarlo in un cane, certo che quest'ultimo lo avrebbe rigettato, non certo solo per la nota antipatia tra le due razze. E invece, ancora una volta, con sua grande sorpresa, non ci fu alcun rigetto.

Rendendosi conto che avrebbe dovuto utilizzare un bel po' di intestino tenue per i suoi esperimenti, decise di rivolgersi a uno dei tanti macelli di maiali presenti in Indiana. Oltre all'intestino tenue incominciò a usare anche la vescica, che offriva le stesse caratteristiche. I suoi esperimenti continuarono, passando dalle arterie principali alle vene e alle arterie secondarie fino alla rigenerazione del tendine d'Achille. Grazie a quest'ultima scoperta, la società DePuy di Warsaw, in Indiana, sovvenzionò ulteriori ricerche nel campo ortopedico; con il suo aiuto, nel 1999 la FDA (Agenzia per gli alimenti e i medicinali degli Stati Uniti) ne approvò l'utilizzo sugli esseri umani.

I chirurghi incominciarono quindi a utilizzare la MEC per riparare la cuffia dei rotatori della spalla, le ernie addominali e i danni da reflusso esofageo e per la ricrescita delle meningi del cervello. Ma fu solo grazie al chirurgo John Itamura che Badylak scoprì finalmente il vero punto di forza della MEC.

Itamura aveva impiantato uno scaffold di MEC nella spalla di un paziente, che otto settimane più tardi era tornato per un'altra operazione che non aveva alcun collegamento con quella precedente. Questo permise al dottore di ottenere un raro campione umano prelevato dalla zona d'intervento alla spalla. La biopsia mostrò che lo scaffold era sparito, come ci si aspettava, ma c'era una sorpresa: al microscopio si poteva vedere che la zona dell'operazione pullulava di attività. Non si trattava di una reazione infiammatoria anche se vi assomigliava molto. In realtà, con la scomparsa dello scaffold erano state rilasciate delle molecole chiamate peptidi criptici, che potrebbero spiegare il fenomeno particolare della MEC.

Queste molecole hanno un ruolo di reclutamento delle cellule, e ben presto Badylak capì che a essere reclutate erano le cellule staminali, quelle che possono trasformarsi in qualsiasi tipo di tessuto.

Siamo quindi a una svolta che ha dell'incredibile: poter rigenerare i tessuti danneggiati o distrutti. Ma la ricerca non si ferma qui. Lo staff di Badylak adesso sta lavorando alla possibilità di far ricrescere gli arti di un mammifero, come se fosse una salamandra, in una sorta di manica con una riserva di liquido che avviluppa un dito amputato di un topo e permette ai ricercatori di controllare l'ambiente di guarigione. Aggiungendo fattori di crescita come acqua e fluido amniotico e variando la corrente elettrica si ricreano le condizioni che esistono in un embrione umano: un ambiente perfetto per aiutare la trasformazione delle cellule staminali nei vari tessuti che compongono un corpo.

L'idea di ricreare un ambiente embrionale alla fine di un arto di un mammifero per farlo ricrescere è considerata troppo fantascientifica da molti critici. Il progetto è ancora senza fondi, ma Badylak non si dà certo per vinto.

Ancora una volta la scienza raggiunge la fantascienza, e se in un prossimo futuro oltre a far ricrescere i muscoli in braccia e gambe per evitare l'amputazione sarà anche possibile rigenerare l'arto completo allora potremmo avvicinarci sempre di più al sogno dell'eterna giovinezza e forse anche dell'immortalità. Ma proprio Torchwood, in Miracle Day, insegna che l'immortalità generalizzata sarebbe una catastrofe sociale più che una benedizione.


Aggiornamenti


Ben Goldacre, medico e noto debunker, è molto scettico sulla storia della falange ricresciuta. La sua indagine su questo aspetto, pubblicata dal Guardian nel 2008, si concentra principalmente sulle esagerazioni pubblicate dai media, secondo i quali sarebbe ricresciuto l'intero dito di Lee Spievack. In realtà la parte mozzata misurerebbe circa un centimetro e il letto dell'unghia sarebbe rimasto intatto, e a volte lesioni di questo genere si riparano bene anche da sole. Goldacre ne parla anche qui su Badscience.net; i commenti contengono moltissime considerazioni e link interessanti.

Ho trovato varie pubblicazioni scientifiche di Badylak sull'argomento: The extracellular matrix as a scaffold for tissue reconstruction (2002), Vascular Endothelial Growth Factor in Porcine-Derived Extracellular Matrix (2001); molti altri si trovano tramite Google Scholar cercando il nome dell'autore insieme alle parole “porcine” ed “extracellular matrix”. Il suo esperimento sui cani sembra essere quello descritto in Small intestinal submucosa as a large diameter vascular graft in the dog (1988). L'articolo di Discover Magazine cita anche una pubblicazione di Badylak del 2011 nella quale si descrive la rigenerazione di parti dell'esofago.

A prescindere dal singolo caso, il concetto di rigenerazione come terapia non è fantascienza: un rapporto stilato dall'NIH statunitense nel 2006 fa il punto sull'argomento; Scientific American ha dedicato un intero numero allo stato dell'arte. Ma come sempre, asserzioni straordinarie richiedono prove straordinarie. –– Paolo
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