Gli alimentatori dei laptop Apple hanno delle pratiche alette retrattili intorno alle quali si può avvolgere il cavo di alimentazione, Purtroppo, però, questo cavo si logora puntualmente alla radice, ossia nel punto nel quale esce dall’alimentatore. Questo succede perché avvolgendolo nella maniera normale, quella che viene istintivo usare, lo si piega fortemente proprio in quel punto. A furia di piegarlo così giorno dopo giorno, alla fine la plastica si logora e il cavo si rovina. Dopo un po’ l’alimentatore è talmente logoro che smette di funzionare.
Per evitare di arrivare a questo punto c’è un trucchetto banale che però fa risparmiare la spesa dell’acquisto di un alimentatore nuovo: avvolgere il cavo dopo aver formato un’ansa con la parte iniziale, come mostrato nel video qui sotto, che ho registrato durante la diretta del Disinformatico di oggi alla Radiotelevisione Svizzera:
Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2018/09/28
Dieci anni di Android
In questi giorni ricorre il decimo anniversario di Android, annunciato nel 2007 ma reso disponibile al pubblico (sotto forma di telefonini funzionanti) nel 2008, come segnala The Register, raccontando in dettaglio la storia di questo sistema operativo che oggi detiene circa il 90% del mercato degli smartphone.
Vale la pena di ricordare i rivali dell’epoca che abbiamo ormai abbandonato quasi completamente: Symbian, BlackBerry, Windows Mobile, e di ritornare a com’erano quei primi smartphone Android, come l’HTC G1. Sì, aveva una tastiera fisica e uno schermo la cui risoluzione oggi farebbe sorridere.
Era la prima, rudimentale risposta all’iPhone di Apple e al suo iOS, lanciato nel 2007. I primi smartphone Android interamente touch arrivarono qualche mese dopo. E il resto è storia.
Vale la pena di ricordare i rivali dell’epoca che abbiamo ormai abbandonato quasi completamente: Symbian, BlackBerry, Windows Mobile, e di ritornare a com’erano quei primi smartphone Android, come l’HTC G1. Sì, aveva una tastiera fisica e uno schermo la cui risoluzione oggi farebbe sorridere.
Era la prima, rudimentale risposta all’iPhone di Apple e al suo iOS, lanciato nel 2007. I primi smartphone Android interamente touch arrivarono qualche mese dopo. E il resto è storia.
Una sorpresina nascosta dentro Google
Chicca destinata ai solutori più che abili, come si dice in enigmistica:
1. Andate a Google.com.
2. Digitate “text adventure” nella casella di ricerca e premete Invio.
3. Aprite la Console web del vostro browser: in Firefox, Tools - Web Developer - Web Console (in italiano Strumenti - Sviluppo web - Console web)
4. Compare la dicitura Would you like to play a game? (yes/no).
5. Se digitate yes nella casella di testo in basso, come ho fatto io nello screenshot qui sopra, otterrete queste istruzioni:
Type single word commands, no need to describe the subject. For example, "grab banana peel" should just be "grab" or "use banana peel" should just be "use"
Commands: north, south, east, west, up, down, grab, why, inventory, use, help, exits, map, and friends.
A strange tingle trickles across your skin. You feel lightheaded and sit down. Feeling better you stand up again and notice your reflection in a window. You are still the same big blue G you've always been and you can't help but smile.
But wait! Where are your friends red o, yellow o, blue g, green l, and the always quirky red e?
You see a statue of a metal man peeking out of a building. A park is just across the street.
Possible exits: north
Buon divertimento!
Fonte: Cracked.com.
2018/09/27
Video della conferenza “Difendiamoci dalle bufale” a Desio
L’8 maggio scorso ho tenuto a Desio una conferenza su bufale e fakenews, organizzata dall’associazione culturale Puppenfesten. Se volete, potete (ri)vederla liberamente qui su Vimeo. Per il momento l’embed qui sotto non funziona, ma lo predispongo nel caso che le impostazioni del video vengano cambiate da chi l’ha pubblicato, ossia TMB TV.
Truffe sul Web: donne ingannate
Martedì scorso (25/9) sono stato ospite della trasmissione Tacco 12 della Radiotelevisione Svizzera per parlare degli aspetti tecnici e informatici del romance scam: la truffa online nella quale un truffatore si spaccia per un innamorato (o innamorata) e raggira la vittima usando una serie sorprendentemente sofisticata di trucchi tecnici e psicologici. In studio abbiamo ospitato una protagonista di una di queste truffe, che ha raccontato in dettaglio la propria storia. La registrazione dello streaming video è qui sotto.
Cosa succede se un razzo Soyuz con equipaggio prende fuoco prima del decollo? Questo
Gli astronauti che volano oggi verso la Stazione Spaziale Internazionale a bordo delle Soyuz russe sono seduti su una notevolissima quantità di propellente altamente infiammabile. Se questo propellente dovesse prendere fuoco di colpo, le conseguenze sarebbero, come dire, sgradevoli.
Per evitare di essere coinvolti in un grande kaboom, l’intera capsula contenente gli astronauti ha una sorta di gigantesco “seggiolino eiettabile”: sopra di essa è montato un razzo ad altissima accelerazione, che in caso di emergenza solleva capsula e astronauti, li allontana molto rapidamente dal vettore e li porta in quota. La capsula apre poi il paracadute di rientro e atterra a qualche chilometro di distanza dalla rampa di lancio.
Tutto questo, perlomeno, in teoria. Ma una volta, il 26 settembre 1983, dalla teoria si passò alla pratica. Come racconta Astronautix, la missione Soyuz T-10-1, che doveva portare due cosmonauti (Strekalov e Titov) alla stazione spaziale Salyut-7, subì il primo pad abort di un equipaggio nella storia dell’astronautica.
Circa un minuto prima del decollo previsto, alla base del vettore Soyuz, molto simile a quelli usati ancora oggi, si sviluppò un violento incendio. Strekalov, avendo già fatto un volo spaziale, si accorse dai rumori che c’era qualcosa di anomalo e disse a Titov di stringere ancora di più le cinture mentre lui faceva altrettanto, per prepararsi allo shock dell’azionamento del sistema di espulsione. Pochi istanti dopo il razzo d’emergenza si attivò, scaraventandoli lontano con un’accelerazione di circa 20 g.
I due cosmonauti si salvarono, mentre il razzo bruciava per poi esplodere sotto di loro. Qui sotto trovate un filmato della loro disavventura.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Per evitare di essere coinvolti in un grande kaboom, l’intera capsula contenente gli astronauti ha una sorta di gigantesco “seggiolino eiettabile”: sopra di essa è montato un razzo ad altissima accelerazione, che in caso di emergenza solleva capsula e astronauti, li allontana molto rapidamente dal vettore e li porta in quota. La capsula apre poi il paracadute di rientro e atterra a qualche chilometro di distanza dalla rampa di lancio.
Tutto questo, perlomeno, in teoria. Ma una volta, il 26 settembre 1983, dalla teoria si passò alla pratica. Come racconta Astronautix, la missione Soyuz T-10-1, che doveva portare due cosmonauti (Strekalov e Titov) alla stazione spaziale Salyut-7, subì il primo pad abort di un equipaggio nella storia dell’astronautica.
Circa un minuto prima del decollo previsto, alla base del vettore Soyuz, molto simile a quelli usati ancora oggi, si sviluppò un violento incendio. Strekalov, avendo già fatto un volo spaziale, si accorse dai rumori che c’era qualcosa di anomalo e disse a Titov di stringere ancora di più le cinture mentre lui faceva altrettanto, per prepararsi allo shock dell’azionamento del sistema di espulsione. Pochi istanti dopo il razzo d’emergenza si attivò, scaraventandoli lontano con un’accelerazione di circa 20 g.
I due cosmonauti si salvarono, mentre il razzo bruciava per poi esplodere sotto di loro. Qui sotto trovate un filmato della loro disavventura.
26 September 1983. Soyuz T-10-1 (Soyuz T-10a) mission to the Salyut 7 space station, was destroyed on the launch pad by fire. The launch escape system of the Soyuz spacecraft fired two seconds before the vehicle exploded, saving the crew. pic.twitter.com/A7m16bxXMg— Ron Eisele (@ron_eisele) September 26, 2018
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Video della mia conferenza “Balle spaziali”
A maggio scorso sono stato ospite del Gruppo locale Cicap Lazio a Roma per una conferenza intitolata Balle spaziali: niente a che vedere, stavolta, con il film di Mel Brooks, ma tutta dedicata ai miti e alle false credenze che riguardano l’astronomia, lo spazio e l’esplorazione spaziale.
Credevo di aver già segnalato il video della conferenza in questo blog, ma non ne trovo traccia, per cui lo faccio ora grazie al promemoria di @ziosubo. Colgo l’occasione per ringraziare chi ha fatto il montaggio del video, perché è davvero ben fatto. Buona visione.
Credevo di aver già segnalato il video della conferenza in questo blog, ma non ne trovo traccia, per cui lo faccio ora grazie al promemoria di @ziosubo. Colgo l’occasione per ringraziare chi ha fatto il montaggio del video, perché è davvero ben fatto. Buona visione.
2018/09/25
La redazione Scienze di Repubblica non sa distinguere un disegno dalla realtà
Repubblica, specificamente la sua redazione che si occupa di scienze, pensa che questo disegno sia un’immagine reale.
Sì, sotto il disegno c’è la didascalia “La tempesta di polvere su Titano nelle immagini scattate dalla sonda Cassini”. L’articolo originale è qui (link intenzionalmente alterato); una copia archiviata che non regala clic a Repubblica è qui.
L’immagine originale è pubblicata sul sito dell’ESA qui ed è descritta chiaramente come “Artist’s impression of a dust storm on Titan”.
Prima che qualcuno dica che magari l’ha scritta un povero titolista o stagista sottopagato e che quindi dovrei perdonare lo svarione, vorrei mettere in chiaro che non ce l’ho con l’ipotetico stagista/titolista, ma con un editore, un direttore responsabile e una redazione che scelgono di far scrivere le notizie a stagisti o titolisti pur sapendo che sono incompetenti.
Vorrei anche ricordare che se un giornale pensa che questo sia un modo corretto e serio di fare informazione sulle scienze, probabilmente lo pensa e lo fa anche per tutte le altre notizie.
Grazie a @ricky_pru per la segnalazione.
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L’immagine originale è pubblicata sul sito dell’ESA qui ed è descritta chiaramente come “Artist’s impression of a dust storm on Titan”.
Prima che qualcuno dica che magari l’ha scritta un povero titolista o stagista sottopagato e che quindi dovrei perdonare lo svarione, vorrei mettere in chiaro che non ce l’ho con l’ipotetico stagista/titolista, ma con un editore, un direttore responsabile e una redazione che scelgono di far scrivere le notizie a stagisti o titolisti pur sapendo che sono incompetenti.
Vorrei anche ricordare che se un giornale pensa che questo sia un modo corretto e serio di fare informazione sulle scienze, probabilmente lo pensa e lo fa anche per tutte le altre notizie.
Grazie a @ricky_pru per la segnalazione.
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2018/09/21
Ci vediamo a Bergamo il 22/9 per il raduno di Tesla Owners Italia?
Domani (22 settembre) sarò moderatore e co-relatore al Tesla Owners Italia Forum che si terrà a Bergamo dalle 15:30 alle 17:30, alla Sala Galmozzi in via Torquato Tasso 4. L’accesso è gratuito.
L’evento è organizzato da Tesla Owners Italia, ma non si parlerà solo di Tesla: affronteremo il tema generale dei cambiamenti climatici, parleremo di esperienze reali di viaggi con auto elettriche in occasione della Settimana della Mobilità organizzata dal Comune, e di case autonome o produttrici di energia.
Questo è il programma dell’evento.
Si partirà dagli effetti e dalle soluzioni al cambiamento climatico con Paola Fiore, Climate Reality Leader; poi io parlerò di SpaceX, che da sogno strampalato si sta trasformando nel più importante operatore spaziale mondiale, con l’aspirazione di aprire la colonizzazione di Marte.
Daniele Invernizzi, presidente di Ev-Now, ci racconterà di Hyperloop e Boring company, mezzi completamente alternativi di mobilità, e poi con l’assessore Stefano Zenoni parleremo dell’ingrediente principale e necessario per la diffusione dell’auto elettrica: l’infrastruttura di ricarica a livello nazionale e a livello locale, come nel caso di Bergamo, con 22 colonnine di ricarica in corso di installazione.
Ma forse la novità più importante riguarda le nostre case che da affamate consumatrici di energia possono trasformarsi in unità autosufficienti in grado non solo di ricaricare l’auto elettrica ma anche di produrre cibo per chi le abita: ce ne parlerà l’architetto Pierpaolo Zampini.
Il cambiamento climatico: una realtà
La realtà elettrica: in viaggio
Dalla casa attiva energia e cibo
Farò il viaggio in Tesla: se volete seguirmi in tempo reale, puntate un browser qualsiasi a https://glympse.com/!disinformatico dalle 11.10 di sabato in poi.
L’evento è organizzato da Tesla Owners Italia, ma non si parlerà solo di Tesla: affronteremo il tema generale dei cambiamenti climatici, parleremo di esperienze reali di viaggi con auto elettriche in occasione della Settimana della Mobilità organizzata dal Comune, e di case autonome o produttrici di energia.
Questo è il programma dell’evento.
Si partirà dagli effetti e dalle soluzioni al cambiamento climatico con Paola Fiore, Climate Reality Leader; poi io parlerò di SpaceX, che da sogno strampalato si sta trasformando nel più importante operatore spaziale mondiale, con l’aspirazione di aprire la colonizzazione di Marte.
Daniele Invernizzi, presidente di Ev-Now, ci racconterà di Hyperloop e Boring company, mezzi completamente alternativi di mobilità, e poi con l’assessore Stefano Zenoni parleremo dell’ingrediente principale e necessario per la diffusione dell’auto elettrica: l’infrastruttura di ricarica a livello nazionale e a livello locale, come nel caso di Bergamo, con 22 colonnine di ricarica in corso di installazione.
Ma forse la novità più importante riguarda le nostre case che da affamate consumatrici di energia possono trasformarsi in unità autosufficienti in grado non solo di ricaricare l’auto elettrica ma anche di produrre cibo per chi le abita: ce ne parlerà l’architetto Pierpaolo Zampini.
Il cambiamento climatico: una realtà
- La sfida del cambiamento climatico e le soluzioni - Luca Del Bo (presidente Tesla Owners Italia) e Paola Fiore (Sustainability Management Specialist)
- Marte: una nuova casa per noi terrestri? - Paolo Attivissimo
- Cosa lega SpaceX, Tesla, Hyperloop e Boring Company - Daniele Invernizzi (presidente eV-Now! - VP Tesla Owners Italia)
La realtà elettrica: in viaggio
- La chiave di successo è la ricarica Ultra Veloce per i viaggi e quella di Destinazione capillare - Daniele Invernizzi
- La rete di ricarica di Bergamo - Stefano Zenoni (assessore mobilità Comune di Bergamo)
Dalla casa attiva energia e cibo
- Produzione e accumulo energia rinnovabile - progettazione della casa ideale - Pierpaolo Zampini (architetto, VP Tesla Owners Italia)
Farò il viaggio in Tesla: se volete seguirmi in tempo reale, puntate un browser qualsiasi a https://glympse.com/!disinformatico dalle 11.10 di sabato in poi.
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Tesla (auto)
Puntata del Disinformatico RSI del 2018/09/21
Ultimo aggiornamento: 2018/09/22 00.25.È disponibile per lo scaricamento il podcast (solo audio) della puntata di oggi (21 settembre) del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera; lo streaming video integrale della puntata è invece incorporato più sotto.
Includo qui alcune foto dell’oggetto misterioso di oggi e un indizio: proviene da un osservatorio astronomico. Buon ascolto e buona visione.
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| “Valore 6000.- Sfr” sulla scatola è un’indicazione molto allettante. Non so cosa voglia dire “XX 1500 TV”. |
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| 9300 904 30003 XX1500TV A 420. “Noqil” o “No. 912”? |
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| Le diciture in tedesco sulla scatola includono la data del 21 gennaio 1987. Forse la parola chiave è Bildverstaerkererroehre (Bildverstärkerröhre). È un amplificatore ottico? |
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| Il contenitore metallico che sta dentro la scatola. |
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| Le scritte sull’altro lato del contenitore metallico. |
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| Ecco finalmente l’oggetto misterioso. Reca la dicitura “XX1500TV Mullard - Made in Great Britain - Serial No. 609012”. |
![]() |
| Una estremità dell’oggetto senza il cappuccio. |
![]() |
| L’estremità opposta dell’oggetto. |
![]() |
| Il nome Mullard vi dice qualcosa? |
2018/09/21 18:30 - La soluzione
Dopo la mia richiesta di aiuto su Twitter mi sono arrivate varie spiegazioni, fra cui questa di @7sJoe: è un intensificatore di immagini per visione notturna. Mi avete anche trovato il manuale con lo schema per collegarlo! Grazie!
Qui trovi le informazioni necessariehttps://t.co/V2qhTApy2r— merlinoilmago (@merlinoontheweb) September 21, 2018
qui vedi un pezzo simile, e la sua posizione, in quello che penso sia un telescopiohttps://t.co/AFmi5wxA04— polipo de polipi (@polipodepolipi) September 21, 2018
E' un intensificatore di immagini per visione notturna come scritto da altri.— 7sJoe (@7sJoe_) September 21, 2018
Il datasheet con le specifiche per collegarlo lo trovi qui https://t.co/KU6YRW4MA5
Penso che sia quello giusto
2018/09/22 00.25 - Podcast pronto
Ho aggiornato l’articolo per segnalare che è ora disponibile anche il podcast audio della puntata.
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