Prima che questa storia della stella gigante Betelgeuse che sarebbe in procinto di esplodere come supernova approdi nei
media generalisti e scateni l'ennesima ondata di paura insensata e di marketing catastrofista, ecco un po' di fatti.
In sintesi: non c'è alcun motivo scientifico per dire che l'esplosione di questa stella è imminente. Se anche lo fosse, sarebbe comunque innocua.
Betelgeuse è una stella nella costellazione di Orione: è la "spalla" sinistra (per chi guarda) della figura umana molto schematica che la costellazione rappresenta (è indicata dalla freccia nell'
immagine su Wikipedia). È un colosso: rispetto al nostro Sole, ha una massa venti volte maggiore e un diametro circa mille volte più grande. Se si trovasse al posto del Sole, la Terra e Marte sarebbero al suo interno. Ed è centomila volte più luminosa del Sole: nonostante si trovi a circa 640 anni luce di distanza, è nona nella
top ten delle stelle più luminose nel cielo terrestre.
Si sa che Betelgeuse avrà vita breve per via delle sue dimensioni e della sua natura, ma quando gli astrofisici usano l'aggettivo
breve intendono milioni di anni anziché miliardi. Se
Astronomia.com scrive che
"sta ormai per esplodere in una supernova", non intende che avverrà domani o dopodomani. Quindi ci sono pochissime probabilità che questa stella muoia proprio nei prossimi mesi come si vocifera.
La notizia della sua fine imminente, prevista entro
"settimane/mesi", arriva invece da una fonte anonima in un blog di catastrofisti,
Doomers.us, che riferisce l'avviso arrivatole da un'altra fonte anonima: il figlio che
"lavora sul Mauna Kea". Il massimo dell'affidabilità, insomma. Caso mai non bastasse, leggete questa perla contenuta nella notizia:
Quando collasserà, sarà luminosa almeno quanto la luna piena e forse luminosa quanto il sole. Per sei settimane. Quindi la gente davvero fortunata (per la quale Betelgeuse è visibile solo di notte) avrà giorni di 24 ore, tutti gli altri avranno almeno un po' di tempo con due soli nel cielo. L'ora di luce in più dovuta all'ora legale non brucia i raccolti, ma questo potrebbe farlo.
Sì, avete letto bene: in originale dice "The extra hour of light from daylight savings time won't burn the crops, but this might." In altre parole, il genio che ha diffuso la notizia è convinto che l'ora legale fornisca un'ora di luce in più. Non credo serva aggiungere altro.
Ma divertiamoci un po': e se succedesse davvero? Secondo Phil Plait, di Bad Astronomy, Betelgeuse è vicina alla fine del proprio ciclo vitale, che in quanto supergigante rossa termina con una deflagrazione colossale: una supernova. Ma quando avverrà (sempre che non sia avvenuta, visto che la sua luce ci arriva con circa 640 anni di ritardo), la distanza che la separa da noi è talmente vasta che non ne subiremo alcun effetto deleterio. Una supernova, per fare danni, deve trovarsi a non più di 25 anni luce: Betelgeuse è a 640 anni luce. Le stime indicano che quando diventerà supernova, sarà luminosa quasi quanto la luna piena: non certo come il sole, come dice la notizia-bufala.
Sarà un grande spettacolo, visibile a occhio nudo, come già avvenuto in passato per altre stelle (nell'anno 185, nel 1006, nel 1054, nel 1572 e nel 1604), ma senza conseguenze nefaste per nessuno. A parte Ford Prefect.