Sono stato invitato da Telespazio a parlare stasera alle 19 di ritorno umano alla Luna insieme ad Amedeo Balbi (astrofisico e professore universitario), Emilio Cozzi (giornalista e autore, nonché conduttore della serata), Koen Geurtz (Moonlight LCNS Program Manager di Telespazio) e Valentina Sumini (ingegnere e architetto).
L’annuncio di Telespazio è qui; qui sotto potete seguire la serata in video su YouTube. Gli altri canali digitali di Telespazio sono su Twitter e Linkedin.
Qualche giorno fa vi avevo preannunciato la risoluzione di un mistero
astronomico che avrebbe smontato i catastrofisti: ora l’embargo alla notizia
(adottato come consueto per coordinare l’uscita mediatica) è terminato e posso
quindi spiegare di cosa si tratta (avevo lasciato indizi enigmistici già nel preannuncio, ma non sembra averli colti nessuno).
Ricordate il panico periodico per la stella Betelgeuse, che secondo igiornali generalisti (tipo il Corriere della sera) minaccia di
esplodere tanto violentemente che la Terra potrebbe essere
“illuminata e riscaldata” da “due soli nel cielo”? Sì, questa
stupidaggine la
scriveva
davvero il Corriere nel 2011.
Ne avevo scritto anch’io nel
2010, quando era emerso lo stesso allarme. Ogni tanto questa storiella riaffiora
e va, come al solito, smentita e spiegata per l’ennesima volta.
Betelgeuse è una stella gigante che dalla Terra è visibile a occhio nudo nella
costellazione di Orione: è indicata dalla freccia nell’immagine qui sopra,
tratta da
Wikipedia. Ha una massa venti volte maggiore del nostro Sole e un diametro circa mille
volte più grande: se si trovasse al posto del Sole, la Terra e Marte sarebbero
al suo interno. È una delle pochissime stelle di cui i nostri attuali
telescopi riescono a scorgere qualche dettaglio della superficie. Oltre a
essere immensa, è anche molto luminosa: circa centomila volte più del Sole,
tanto che è fra le dieci stelle più brillanti nel nostro cielo nonostante si trovi a circa 640 anni luce di distanza (circa 6 x 1015 chilometri) da noi.
Questa stella ha una particolarità: ogni tanto cambia luminosità abbastanza di
colpo. La variazione è talmente marcata che è rilevabile a occhio. A fine 2019
e all’inizio del 2020 Betelgeuse ha avuto uno di questi repentini, inspiegati
cali di luminosità, per poi tornare alla brillantezza consueta ad aprile 2020.
Ma stavolta gli astronomi hanno usato il
telescopio VLT dell’ESO
(European Southern Observatory), in Cile, per esaminare in dettaglio la situazione.
La superficie di Betelgeuse prima e durante il grande affievolimento del
2019-2020: da sinistra, gennaio 2019, dicembre 2019, gennaio 2020, marzo 2020.
Immagine ottenuta dal telescopio VLT. Credit: ESO/M. Montargès et al.
L’astronomo Miguel Montargès (Observatoire de Paris e KU Leuven) e i suoi
colleghi hanno cominciato ad acquisire immagini e hanno visto che la
superficie di Betelgeuse era significativamente più scura, specialmente nella
sua regione meridionale. Le immagini hanno mostrato un cambiamento
rapidissimo, nel giro di qualche settimana, assolutamente straordinario per un
oggetto celeste di dimensioni così colossali.
Le
immagini pubblicate
oggi sono le uniche che documentano questa variazione di luminosità in così
grande dettaglio. Qui sotto potete vedere un video che mostra la variazione di Betelgeuse.
I ricercatori coordinati da Montargès hanno pubblicato su Nature i risultati delle loro indagini: l’offuscamento misterioso è causato da un velo di polvere causato da un calo della temperatura superficiale della stella.
La superficie di Betelgeuse, spiegano i ricercatori, cambia quando delle enormi bolle di gas si spostano o cambiano dimensioni al suo interno, e la stella ha espulso una di queste bolle giganti poco prima dell’affievolimento del 2019-2020. La superficie si è poi raffreddata (relativamente parlando) e questo calo ha consentito al gas espulso di condensarsi e formare polvere solida, come si vede nell’animazione seguente.
Questo evento ha consentito di osservare la nascita della polvere stellare e ha dimostrato che avviene molto rapidamente e nelle immediate vicinanze delle stelle stesse (“vicinanze” su scala cosmica: un paio di miliardi di chilometri). Questa polvere contiene gli elementi dai quali si formano i pianeti e, in ultima analisi, la vita.
La spiegazione degli astronomi mette a tacere le teorie secondo le quali il calo di luminosità era un’avvisaglia della morte imminente di Betelgeuse in una spettacolare esplosione (supernova).
Le future osservazioni della stella, in particolare con l’Extremely Large Telescope (ELT) dell’ESO, permetteranno di vedere direttamente Betelgeuse in notevole dettaglio e di approfondire la nostra conoscenza del fenomeno. Ma già adesso abbiamo avuto, a occhio nudo, la dimostrazione che il firmamento non è così fisso come molti pensano.
La vicenda di Betelgeuse, il catastrofismo mediatico e la sua risoluzione scientifica sono un ottimo esempio della differenza fondamentale fra inspiegabile e inspiegato. Moltissimi fenomeni vengono definiti troppo disinvoltamente “inspiegabili”, quando in realtà sono spiegabilissimi se si riescono a ottenere informazioni sufficienti. Restano inspiegati, ma non inspiegabili, se queste informazioni non emergono. Tutto qui. Qualunque riferimento alla recente mania per gli avvistamenti militari di UFO “inspiegabili” è assolutamente intenzionale.
Questo articolo fa parte delle Storie di Scienza: una serie libera e
gratuita, resa possibile dalle donazioni dei lettori. Se volete saperne di
più,
leggete qui. Se volete fare una donazione, potete cliccare sul pulsante qui sotto.
Grazie!
“I semiconduttori sono materiali posti tra un conduttore e un isolante su
cui si installano circuiti integrati, composti da transistor, che permettono
il funzionamento di un dispositivo elettronico e la sua capacità di memoria.
Sono al centro di una miriade di prodotti tecnologici.”
Questa imbecillaggine carpiata multipla con avvitamento e supercazzola
prematurata è stata pubblicata oggi dal Corriere della sera, secondo la
segnalazione fatta su Twitter da
@Teleblin.
Per quelli che dicono
“eh, ma la redazione online non è quella vera, che è quella che fa il
giornale cartaceo”: la perla è apparsa sul Corriere cartaceo, non su quello online, in
questa pagina:
Secondo
@1carloalberto, il testo del Corriere potrebbe essere una copiatura cinofallica di
questa pagina di Ispionline.it, che dice guarda caso “Un semiconduttore è un materiale posto tra un conduttore e un isolante su
cui si installano circuiti integrati, composti da transistor, che permettono
il funzionamento di un dispositivo elettronico e la sua capacità di
memoria”.
Mi sfugge la logica di copiare una descrizione di semiconduttori da un sito di
un istituto per gli studi di politica internazionale invece che da un testo di
elettronica, ma il Corriere per ora
tace
sull’origine della cretinata che ha pubblicato e quindi non si sa se questa
sia la fonte effettiva o
chi
abbia scritto il pezzo per il giornale.
Questo ciarpame è il modo in cui i giornali, quelli che si atteggiano a
baluardo contro le fake news, pretendono di insegnare i fatti
scientifici ai lettori. Poi non stupiamoci se siamo circondati da idioti
anti-5G, terrapiattisti e antivaccinisti.
Il canale Youtube Nuovi Mondi, dedicato ad aggiornamenti e curiosità del mondo della scienza e dell'esplorazione spaziale e gestito dal ricercatore INAF Giacomo Carrozzo insieme ad
altri ricercatori INAF e ASI, mi ha invitato a parlare di allunaggi in diretta stasera dalle 21.30. Potrete seguire la chiacchierata qui sotto oppure su Facebook.
Sicuramente non ci sarà tempo di analizzare tutte le teorie bizzarre sugli allunaggi; ma per questo c’è il mio libro digitale gratuito Luna? Sì, ci siamo andati!.
2021/06/15: Abbiamo parlato un po’ di tutto, dalla Fecal Containment Bag (la “toilette” dei primi astronauti) agli effetti speciali sbagliati di 2001 Odissea nello spazio, ed è arrivato anche il commento di un complottista, al quale ho risposto con le parole che riservo per tutti quelli che chiedono un “confronto” con i sostenitori delle tesi alternative: invitereste a un convegno di ginecologia una persona che sostiene che i bambini li porta la cicogna? No. E quindi non ha senso chiedere confronti fra chi porta fatti tecnici assodati, basati sulla scienza elementare, e chi porta solo le proprie fantasie.
Dopodomani 16/6 alle 17.00 ora italiana uscirà una notizia di astronomia che non piacerà ai fufologi e
ai catastrofisti acchiappaclic. Un mistero menagramo eliminato grazie alla
scienza.
Per ora la notizia è sotto embargo: mi limito a preannunciarla qui in modo che
rimanga traccia del fatto che io e tanti altri colleghi ne eravamo già al
corrente.
Ho già pronto l’articolo che racconta tutti i dettagli.
Abbattere definitivamente stupide teorie allarmiste agisce bene sull’essere
sereni.
2021/06/16 17:10. Embargo finito, il mio articolo è online qui.
Per staccare un attimo oggi la Dama del Maniero e io abbiamo visto il film Infinite, con Mark Wahlberg, Chiwetel Ejiofor e Sophie Cookson. Beh, il film è potabile, ma a una condizione: abbandonate ogni pretesa di razionalità e godetevi gli effetti speciali, gli inseguimenti e qualche battutina. Ma la gasolina citata in una battuta, che è pronunciata in italiano anche nell’originale e non è stata corretta in sede di doppiaggio, proprio se la potevano risparmiare e ci ha fatto fare un salto sul divano.
Spiego senza spoiler: nell'audio originale un personaggio femminile fa una sorta
di waterboarding a un altro usando benzina. Nell'originale parla in italiano (a circa 32 minuti dall’inizio).
"Perché dimenticare la sofferenza" dice "e te ne ricorderai come se fosse acqua passata. Adesso arriva la GASOLINA."
Quando l’abbiamo sentita è partito un gastrospasmo doppio: totale interruzione dell’immersione nell’azione e risata di coppia. La frase in italiano non ha alcun senso e in realtà non ha senso neppure la scena stessa, nell’ambito della trama, ma è un film fracassone da popcorn dove le violazioni della fisica sono più numerose dei proiettili sparati e delle auto distrutte, per
cui non è il caso di farsi troppe domande.
L'attrice che pronuncia lo strafalcione, stando ai credits, è Giorgia Seminara, che non ho
capito se è italiana e quindi consapevole della perla che le hanno fatto
dire oppure è ignara della questione. Ma chi gliel’ha scritta poteva almeno usare Google Translate invece di prendere gasolina dallo spagnolo (vuol dire benzina).
Lo so, è la mia condanna: non riesco a non notare errori di questo genere.
2021/10/10. C’è un aggiornamento divertente su questa storia: mi ha scritto l’attrice, spiegandone i retroscena.
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Stamattina (12/6) è comparso su Twitter un avviso che dice che qualcuno ha
postato su un forum sul deep Web un annuncio che offre (a suo dire) i dati di
vaccinazione Covid di 7,4 milioni di italiani.
[ALERT] A forum on the DeepWeb has posted a post selling COVID-19
vaccination data of 7.4 Million Italians.
pic.twitter.com/O5EcOEqM3s
— DarkTracer : DarkWeb Criminal Intelligence (@darktracer_int)
June 12, 2021
So di che forum si tratta, ma non credo che sia opportuno divulgare qui questo
dato. Mi limito a precisare che deep Web non è il dark Web che
piace tanto ai giornalisti sensazionalisti: è semplicemente la parte di
Internet che i motori di ricerca non indicizzano, ed è liberamente
consultabile con un comune browser (non occorre Tor, insomma).
La persona che afferma di avere questi dati ha pubblicato sul forum in
questione un campione dei dati a riprova di quello che dice, precisando che la
versione completa include delle password (circa cinque milioni e mezzo) e che
il dataset è in vendita a un prezzo imprecisato.
I campi pubblicati finora nel campione sono i seguenti:
mail
nome
ruolo (sempre blank)
cognome
data_nascita
gia_positivo (sempre blank)
verificato_2 (yes/no)
codice_fiscale
tel cellulare
In un altro campione i campi sono invece:
anno (quasi sempre 2021)
mese (sempre 2)
nome
email
giorno (valore numerico a una o due cifre)
status (valori Iscritto o Trasferimento in ingresso)
cognome
altre_asl
privacy_1
privacy_2
verificato
data_nascita
verificato_2
cap_domicilio
cap_residenza
codice_fiscale
David Puente su Open
fornisce ulteriori dettagli e sospetta che si tratti di una truffa, nel senso
che i dati non sarebbero privati ma sarebbero in realtà pubblici e di una
categoria ben specifica (i record esaminati da Puente riguardano
“medici, psicologi e psicoterapeuti del Sud Italia”). Anche
ItalianTech
ha pubblicato una prima analisi del campione reso pubblico, che conferma
l’appartenenza dei dati a operatori sanitari, e ha successivamente contattato l’autore dell’annuncio, che dice di aver messo in vendita i dati a 5000 dollari e non ha parole gentili per la competenza tecnica dei gestori dei siti dai quali ha estratto i dati.
Secondo una fonte riservata che conosce direttamente i dati, almeno parte del
campione proverrebbe dal database della web app di vaccinazione della Regione
Campania. Alcune delle persone sarebbero operatori sanitari perché i primi ad
essere vaccinati sono stati appunto questi operatori. Un primo riscontro
sembra confermare che almeno una parte dei dati messi in vendita corrisponde
esattamente al contenuto del database campano.
Sono in contatto con l’autore dell’annuncio, che dichiara che si tratta di
un’aggregazione di vari database provenienti da fonti differenti (circa 150, secondo le informazioni raccolte da Matteo Flora). A suo dire
le password sono in parte in chiaro e per la maggior parte hashed.
Insomma, ci sono dubbi sull’autenticità dell’offerta. Non va dimenticato che
si tratta di un’offerta fatta da una persona che si presenta come criminale
informatico e che quindi ha ogni incentivo per mentire o confondere la
situazione in modo da ottenere la massima monetizzazione delle proprie
attività.
Questo è quello che so e che posso pubblicare al momento.
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donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere
ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico) o
altri metodi.
È disponibile il podcast di oggi de Il Disinformatico della Rete Tre
della Radiotelevisione Svizzera, condotto da me insieme a Tiki. Questi sono gli
argomenti trattati, con i link ai rispettivi articoli di approfondimento:
Cybersecurity360.it segnala che ci sono quattro vulnerabilità di sicurezza in
Microsoft Office che “se sfruttate con successo, potrebbero consentire a
un attaccante di creare documenti Word ed Excel contenenti codici
malevoli con cui attaccare i sistemi non aggiornati.“
Si sospetta che queste falle siano presenti da anni in Office, perché sono state trovate nel codice legacy per Excel 95, per cui chi usa versioni vecchie di questa suite può essere a rischio. Installate quindi subito gli aggiornamenti di sicurezza di MS Office e installate la versione più recente della suite.
Martedì scorso (8 giugno) moltissimi siti Internet sono diventati inaccessibili per circa un’ora: siti governativi, Amazon, Reddit, Twitch, Hulu, PayPal, Vimeo e molte testate giornalistiche.
Alcuni giornali hanno parlato frettolosamente di attacco hacker, senza alcuna prova a sostegno, per poi correggere il tiro. La ragione reale, infatti, è stata molto, molto più banale.
Incredibilmente banale: il collasso è stato causato da una singola azienda, Fastly, che è andata a gambe all’aria. Già questo è imbarazzante, ma non è finita: Fastly è crollata per colpa di un singolo utente.
Sul serio: un utente di Fastly ha cambiato le proprie impostazioni, ed è venuta giù buona parte di Internet. Come è possibile?
Fastly è un fornitore statunitense di edge cloud o cloud perimetrale: un servizio che rende più veloce il caricamento dei siti, li protegge contro gli attacchi informatici e li aiuta quando ci sono picchi di traffico da parte di visitatori. È uno di una rosa piuttosto ristretta, che include nomi come Amazon Web Services e Cloudflare. Praticamente tutti i siti Internet si appoggiano a questi fornitori, per cui l’idea che Internet sia in grado di sopportare un attacco nucleare, come si diceva al suo debutto, è ormai un mito da seppellire.
Incidenti come questo, dovuti alla dipendenza da questi fornitori, sono piuttosto frequenti anche se relativamente brevi. Nel 2017 capitò ad Amazon Web Services, che per quattro ore mise fuori uso siti come Netflix e Spotify. Nel 2019 toccò a Cloudflare, che mandò in tilt Dropbox, Discord, Medium, Soundcloud e molti altri siti frequentatissimi. E proprio stasera (10 giugno) un “aumento della temperatura ambiente” di un datacenter Amazon a Francoforte ha causato grossi problemi di connettività, nei quali sono probabilmente incappato anch’io: il webinar su Zoom che stavo coordinando è andato a gambe all’aria in diretta, lasciando scollegate alcune centinaia di partecipanti senza alcuna possibilità di riconnettersi (Zoom usa AWS).
The root cause of this issue was a failure of a control system which
disabled multiple air handlers in the affected Availability Zone. These
air handlers move cool air to the servers and equipment, and when they
were disabled, ambient temperatures began to rise. Servers and
networking equipment in the affected Availability Zone began to
power-off when unsafe temperatures were reached. Unfortunately, because
this issue impacted several redundant network switches, a larger number
of EC2 instances in this single Availability Zone lost network
connectivity.
While our operators would normally had been able to restore cooling
before impact, a fire suppression system activated inside a section of
the affected Availability Zone. When this system activates, the data
center is evacuated and sealed, and a chemical is dispersed to remove
oxygen from the air to extinguish any fire. In order to recover the
impacted instances and network equipment, we needed to wait until the
fire department was able to inspect the facility. After the fire
department determined that there was no fire in the data center and it
was safe to return, the building needed to be re-oxygenated before it
was safe for engineers to enter the facility and restore the affected
networking gear and servers. The fire suppression system that activated
remains disabled. This system is designed to require smoke to activate
and should not have discharged. This system will remain inactive until
we are able to determine what triggered it improperly. In the meantime,
alternate fire suppression measures are being used to protect the data
center.
Once cooling was restored and the servers and network equipment was
re-powered, affected instances recovered quickly. A very small number of
remaining instances and volumes that were adversely affected by the
increased ambient temperatures and loss of power remain unresolved.
Il collasso di martedì scorso è stato causato involontariamente da uno dei clienti di Fastly, che ha appunto cambiato le proprie impostazioni, in maniera assolutamente legittima, e così facendo ha attivato un bug che era presente in un aggiornamento software che Fastly aveva diffuso ai propri clienti a metà maggio. Il bug ha fatto sì che l’85% della rete di Fastly desse errore.
Per fortuna i tecnici di Fastly hanno capito rapidamente la causa del problema e nel giro di una cinquantina di minuti scarsi sono riusciti a rimettere in funzione il 95% della propria rete. L’azienda si è scusata e ha spiegato in parte cosa è successo in questa cronologia degli eventi e in questo rapporto.
L’unica cosa rimasta inspiegata è l’identità del cliente di Fastly che ha fatto crollare mezza Internet. Non so voi, ma se l’avessi fatto io lo metterei nel curriculum.