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2011/03/09
Antibufala: erbe medicinali vietate nell’UE dal primo aprile!
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente su Wired.it, dove ora non è più disponibile, per cui lo ripubblico qui.
Da alcuni mesi circola in Rete, via mail e Facebook, un allarme per una direttiva dell'Unione Europea che avrebbe conseguenze catastrofiche per le terapie basate su erbe e rimedi naturali. Nell'allarme, di cui trovate molte copie online, si afferma che “La Comunita' Europea dal 2011 vuole cancellare la liberta' di scelta di come ci si vuole curare... sara' proibito qualsiasi insegnamento di terapie alternative!”.
Sempre secondo l'appello, “dal 1 aprile 2011 tutte le erbe medicinali diventeranno praticamente illegali nell'Unione Europea” grazie alla “European Directive on Traditional Herbal Medicinal Products (THMPD)”: saranno proibiti “tutti i preparati fino ad oggi chiamati integratori alimentari”. Inoltre saranno chiuse “tutte le scuole omeopatiche ed altre scuole di terapie naturali” e sarà vietata “la vendita di libri riguardanti terapie erboristiche, fitoterapiche e di oligoelementi”.
L'appello rimanda a una petizione in inglese su Ipetitions.com, che accusa l'UE, il governo britannico, l'establishment medico e i media nazionali di aver volutamente tenuto all'oscuro la popolazione. Dietro tutto l'affare ci sarebbe l'industria farmaceutica, ansiosa di bloccare il successo delle terapie alternative. Niente paura: tutto è rimediabile, secondo l'appello, raccogliendo 35 milioni di firme (o, più correttamente, di adesioni online). Finora, però, la petizione è arrivata solo a quota 103.000 adesioni. E c'è un altro problema: visitando il sito dell'erboristeria che ha avviato la petizione si scopre una pagina che chiarisce che la petizione è aperta soltanto ai cittadini britannici (“This petition is valid for UK citizens and Ex-Pats only... EU members and the International community must not sign this petition unless you have UK Citizenship”).
Ma esiste questa direttiva così liberticida? Sì, esiste, anche se l'appello si guarda bene dal fornire un riferimento per consultarla. Per fortuna basta una rapida ricerca negli archivi pubblici dell'Unione Europea per trovarla: è la direttiva 2004/24/CE con la relativa direttiva di modifica 2004/27/CE. Il tutto è disponibile anche in italiano.
Leggendo la direttiva si scopre che non vieta affatto l'insegnamento delle terapie alternative o la vendita di libri sull'argomento e non impone la chiusura delle scuole di omeopatia o terapie naturali, come asserisce l'appello. Più semplicemente, qualunque prodotto vegetale tradizionale che voglia essere venduto come medicinale nell'UE dovrà rispettare le stesse regole di qualità e trasparenza e le stesse garanzie di sicurezza ed efficacia che pretendiamo dai medicinali prodotti in laboratorio dalle società farmaceutiche. Se un prodotto non viene venduto come medicinale ma viene offerto come integratore alimentare o alimento, non ricade nell'ambito di questa direttiva.
In altre parole, le erbe medicinali non verranno affatto rese illegali dal primo aprile e non sarà necessario rivolgersi a un pusher per procurarsi un po' di salvia o di menta. Come capita spesso, l'appello cavalca i pregiudizi di chi teme grandi complotti da parte dei poteri forti e del Nuovo Ordine Mondiale (citato persino dall'estensore dell'appello originale).
Prima che qualcuno insinui che sto difendendo Big Pharma, suggerisco la lettura del comunicato stampa della Federazione Erboristi Italiani, che non a caso s'intitola “Quanto allarmismo!”. Parole sante.
Da alcuni mesi circola in Rete, via mail e Facebook, un allarme per una direttiva dell'Unione Europea che avrebbe conseguenze catastrofiche per le terapie basate su erbe e rimedi naturali. Nell'allarme, di cui trovate molte copie online, si afferma che “La Comunita' Europea dal 2011 vuole cancellare la liberta' di scelta di come ci si vuole curare... sara' proibito qualsiasi insegnamento di terapie alternative!”.
Sempre secondo l'appello, “dal 1 aprile 2011 tutte le erbe medicinali diventeranno praticamente illegali nell'Unione Europea” grazie alla “European Directive on Traditional Herbal Medicinal Products (THMPD)”: saranno proibiti “tutti i preparati fino ad oggi chiamati integratori alimentari”. Inoltre saranno chiuse “tutte le scuole omeopatiche ed altre scuole di terapie naturali” e sarà vietata “la vendita di libri riguardanti terapie erboristiche, fitoterapiche e di oligoelementi”.
L'appello rimanda a una petizione in inglese su Ipetitions.com, che accusa l'UE, il governo britannico, l'establishment medico e i media nazionali di aver volutamente tenuto all'oscuro la popolazione. Dietro tutto l'affare ci sarebbe l'industria farmaceutica, ansiosa di bloccare il successo delle terapie alternative. Niente paura: tutto è rimediabile, secondo l'appello, raccogliendo 35 milioni di firme (o, più correttamente, di adesioni online). Finora, però, la petizione è arrivata solo a quota 103.000 adesioni. E c'è un altro problema: visitando il sito dell'erboristeria che ha avviato la petizione si scopre una pagina che chiarisce che la petizione è aperta soltanto ai cittadini britannici (“This petition is valid for UK citizens and Ex-Pats only... EU members and the International community must not sign this petition unless you have UK Citizenship”).
Ma esiste questa direttiva così liberticida? Sì, esiste, anche se l'appello si guarda bene dal fornire un riferimento per consultarla. Per fortuna basta una rapida ricerca negli archivi pubblici dell'Unione Europea per trovarla: è la direttiva 2004/24/CE con la relativa direttiva di modifica 2004/27/CE. Il tutto è disponibile anche in italiano.
Leggendo la direttiva si scopre che non vieta affatto l'insegnamento delle terapie alternative o la vendita di libri sull'argomento e non impone la chiusura delle scuole di omeopatia o terapie naturali, come asserisce l'appello. Più semplicemente, qualunque prodotto vegetale tradizionale che voglia essere venduto come medicinale nell'UE dovrà rispettare le stesse regole di qualità e trasparenza e le stesse garanzie di sicurezza ed efficacia che pretendiamo dai medicinali prodotti in laboratorio dalle società farmaceutiche. Se un prodotto non viene venduto come medicinale ma viene offerto come integratore alimentare o alimento, non ricade nell'ambito di questa direttiva.
In altre parole, le erbe medicinali non verranno affatto rese illegali dal primo aprile e non sarà necessario rivolgersi a un pusher per procurarsi un po' di salvia o di menta. Come capita spesso, l'appello cavalca i pregiudizi di chi teme grandi complotti da parte dei poteri forti e del Nuovo Ordine Mondiale (citato persino dall'estensore dell'appello originale).
Prima che qualcuno insinui che sto difendendo Big Pharma, suggerisco la lettura del comunicato stampa della Federazione Erboristi Italiani, che non a caso s'intitola “Quanto allarmismo!”. Parole sante.
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2011/02/13
“MedBunker” ieri a Lugano: concentrato contro le diluizioni
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2011/02/16.
È terminata qualche ora fa la conferenza luganese di Salvo di Grazia, alias WeWee, il medico che indaga sulle presunte terapie alternative, autore del blog Medbunker. Tanti fatti, tanta sostanza e una spolverata di humour per una carrellata nel mondo bizzarro dell'omeopatia, dei fiori di Bach, del Reiki e di tanti altri metodi di cura, con la spiegazione delle loro origini (spesso imbarazzanti a livelli esilaranti) e i dati del loro fallimento, ma anche con tante riflessioni sulle ragioni sociali del loro successo e sul costo umano delle tragedie e dei casi disperati che vengono risucchiati da queste pseudomedicine: che non sono “pseudo” per partito preso, ma perché, prove alla mano, non funzionano. Il dibattito con e fra il pubblico, nella sessione di domande e risposte, è stato un complemento davvero notevole e ricco di spunti ulteriori.
L'unico rammarico, come capita spesso in questi casi, è che nessuno dei sostenitori delle terapie alternative si è offerto per un contraddittorio. O meglio, un sostenitore è venuto ma non ha proferito parola. Eppure non abbiamo certo avuto toni intimidatori: come Scettici Allegri del Cicap Ticino abbiamo anzi proposto solo un invito a informarsi e riflettere, e ci siamo concessi un paio di momenti di frivolezza, compreso il mio “suicidio omeopatico”. Doppio, visto che dal pubblico mi hanno scherzosamente contestato un errore metodologico. Ho ingerito due interi flaconi di sonnifero omeopatico della Boiron, uno a 9CH e uno ancora più “potente” a 30CH, e come potete notare sono ancora qui bello sveglio [la versione iniziale di questo articolo è stata scritta all'una e mezza di notte dopo la conferenza]. Anche le mie figlie e l'amico e socio CICAP Ticino Rodri (foto a inizio articolo) hanno preso una bella overdose di sonnifero omeopatico, ma dopo la conferenza abbiamo tirato l'una di notte senza problemi tutti insieme. Fa pensare, vero?
Il dottor Salvo Di Grazia ha anche fatto una dimostrazione pratica dei principi dell'omeopatia per far vedere che cosa c'è nei prodotti omeopatici (o meglio, cosa non c'è) e chiarire che assumere un prodotto omeopatico significa usare diluizioni talmente estreme da non contenere neanche un atomo del principio attivo originale.
Ha disposto una lunga serie di bicchieri: nel primo ha versato del liquore. Poi ha preso una goccia del liquore e l'ha messa nel secondo bicchiere, che conteneva circa cento gocce d'acqua. Poi ha prelevato una goccia dal secondo e l'ha messa nel terzo, anch'esso contenente cento altre gocce d'acqua. E così via, per tutti e trenta i bicchieri delle tre file che vedete nella foto qui accanto.
Questo è il principio della diluizione centesimale sul quale si basa l'omeopatia. Ma la chimica ci insegna che dopo l'undicesima diluizione di questo tipo non c'è più neanche una molecola della sostanza iniziale: si sta diluendo acqua con altra acqua. I prodotti omeopatici più “potenti”, come il sonnifero che ho ingerito io, sono alla trentesima diluizione. In altre parole, ho mangiato soltanto zucchero impregnato di acqua diluita con altra acqua. Siete ancora sicuri di volervi fidare dell'omeopatia?
La conferenza si è occupata anche di molte altre medicine alternative oltre all'omeopatia, toccando anche il settore dei gadget e dei talismani, come il Power Balance e i prodotti per la “disintossicazione” tramite pediluvio, che si basa su un banale trucchetto di chimica per fregare il prossimo.
Quello che non mi aspettavo (e con me, credo, molti del pubblico) è il livello di menzogna alla quale arrivano alcuni sostenitori delle terapie “alternative”: non si può più invocare la buona fede mal riposta o il semplice errore di metodo di queste persone quando arrivano a falsificare le radiografie che dovrebbero dimostrare che le loro terapie “non ufficiali” funzionano. E tutto questo viene fatto sulla pelle di chi soffre.
Il video integrale della serata è disponibile su Youtube: prima parte, seconda, terza, quarta, quinta, sesta, settima, ottava, nona, decima e undicesima. La playlist completa è questa. Un altro video integrale è a disposizione grazie a Bruno Moretti Turri. Altre foto, oltre a quelle che vedete qui, sono andate online subito grazie a Ines Bee (le trovate su Facebook e Flickr); poco dopo si sono aggiunte quelle di Andrea Tedeschi.
Credit: Ines Bee |
Credit: Lisa Attivissimo |
Credit: Ines Bee |
Ha disposto una lunga serie di bicchieri: nel primo ha versato del liquore. Poi ha preso una goccia del liquore e l'ha messa nel secondo bicchiere, che conteneva circa cento gocce d'acqua. Poi ha prelevato una goccia dal secondo e l'ha messa nel terzo, anch'esso contenente cento altre gocce d'acqua. E così via, per tutti e trenta i bicchieri delle tre file che vedete nella foto qui accanto.
Questo è il principio della diluizione centesimale sul quale si basa l'omeopatia. Ma la chimica ci insegna che dopo l'undicesima diluizione di questo tipo non c'è più neanche una molecola della sostanza iniziale: si sta diluendo acqua con altra acqua. I prodotti omeopatici più “potenti”, come il sonnifero che ho ingerito io, sono alla trentesima diluizione. In altre parole, ho mangiato soltanto zucchero impregnato di acqua diluita con altra acqua. Siete ancora sicuri di volervi fidare dell'omeopatia?
Credit: Lisa Attivissimo |
Quello che non mi aspettavo (e con me, credo, molti del pubblico) è il livello di menzogna alla quale arrivano alcuni sostenitori delle terapie “alternative”: non si può più invocare la buona fede mal riposta o il semplice errore di metodo di queste persone quando arrivano a falsificare le radiografie che dovrebbero dimostrare che le loro terapie “non ufficiali” funzionano. E tutto questo viene fatto sulla pelle di chi soffre.
Il video integrale della serata è disponibile su Youtube: prima parte, seconda, terza, quarta, quinta, sesta, settima, ottava, nona, decima e undicesima. La playlist completa è questa. Un altro video integrale è a disposizione grazie a Bruno Moretti Turri. Altre foto, oltre a quelle che vedete qui, sono andate online subito grazie a Ines Bee (le trovate su Facebook e Flickr); poco dopo si sono aggiunte quelle di Andrea Tedeschi.
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2010/05/16
La bufala dell’omeopatia: denuncia dei medici britannici, test di James Randi
Leggo sul Corriere (e vedo anche sul Telegraph) che la British Medical Association ha definito "stregoneria" l'omeopatia e l'ha denunciata come uno spreco di soldi: 4 milioni di sterline l'anno (4,6 milioni di euro, 6,5 milioni di franchi) per prodotti che sono, in sostanza, acqua fresca. L'omeopatia, infatti, si basa sul principio della diluizione estrema del principio attivo. Così estrema che nel "medicinale" omeopatico non c'è neppure una molecola di questo principio. Pseudofarmaci del genere dovrebbero costare praticamente zero, eppure l'industria del settore vale 40 milioni di sterline solo nel Regno Unito. Il Department of Health precisa, però, che la spesa per i medicinali in sé, a carico del contribuente, ammonta a 152.000 sterline l'anno: il resto va in spese di assistenza e per il personale nei quattro ospedali omeopatici di Londra, Glasgow, Bristol e Liverpool.
La mozione della BMA mira ad eliminare l'omeopatia dai trattamenti pagati dal servizio sanitario nazionale ed entrerà a far parte delle regole dell'associazione se verrà approvata dalla sua conferenza plenaria il mese prossimo. Speriamo in bene, così chi vuole curarsi con il nulla sarà libero di farlo, ma a spese proprie.
Per una curiosa coincidenza, questa notizia mi è arrivata proprio mentre mi stavo godendo il video di James Randi (sottotitolato in italiano) che ingoia un'intera confezione di sonniferi omeopatici prima dell'inizio della sua relazione sulle pazzie dei sensitivi che frodano il prossimo al ritmo di 700 dollari per venti minuti al telefono. Ho sbagliato mestiere.
Per chi volesse saperne di più sull'omeopatia e sulle sue assurdità di fondo, consiglio questa serie di articoli su Medbunker: Introduzione all'omeopatia, Omeopatia: la conosciamo?, Omeopatia: l'incredibile caso del dottor Benveniste (più avvincente di un giallo, con tanto di complotto, ma non da parte dei soliti noti), e Omeopatia: funziona o no?.
La mozione della BMA mira ad eliminare l'omeopatia dai trattamenti pagati dal servizio sanitario nazionale ed entrerà a far parte delle regole dell'associazione se verrà approvata dalla sua conferenza plenaria il mese prossimo. Speriamo in bene, così chi vuole curarsi con il nulla sarà libero di farlo, ma a spese proprie.
Per una curiosa coincidenza, questa notizia mi è arrivata proprio mentre mi stavo godendo il video di James Randi (sottotitolato in italiano) che ingoia un'intera confezione di sonniferi omeopatici prima dell'inizio della sua relazione sulle pazzie dei sensitivi che frodano il prossimo al ritmo di 700 dollari per venti minuti al telefono. Ho sbagliato mestiere.
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2008/09/30
Ci vediamo a Padova il 4 e 5 ottobre?
Convegno Cicap sabato e domenica: perché vogliamo credere, anziché capire?
Prenderà il via sabato 4 ottobre, e proseguirà domenica 5, il convegno "Eppur si crede... Superstizioni e credenze alle soglie del XXI secolo", organizzato dal Gruppo Veneto CICAP a Padova, presso l'ex Fornace Carotta di via Siracusa 61.
Parteciperanno come relatori lo psicologo sociale Luciano Arcuri ("Perché la gente è affascinata dai fattoidi?"), il giornalista e scrittore Massimo Polidoro ("Il caso del doppio Beatle"), il sottoscritto ("11 settembre, le teorie alternative") l'ingegnere Francesco Grassi ("Cerchi nel grano e UFO"), il chimico Simone Angioni ("Tracce nel cielo: le 'scie chimiche'"), la biotecnologa Beatrice Mautino ("Intelligent Design"), il metodologo Giorgio Dobrilla ("Quello che gli alternativi dovrebbero sapere"), e il chimico Luigi Garlaschelli ("Omeopatia, medicina o magia?").
Ce n'è insomma per tutti i gusti: in due giorni presenteremo il materiale, spesso inedito, che a Giacobbo richiederebbe sedici anni di puntate di Voyager ed è frutto di mesi di lavoro dietro le quinte. I cospirazionisti, omeopati, ufologi, sciachimisti e creazionisti di ogni sorta sono caldamente invitati a partecipare, per animare i dibattiti previsti dal convegno. Non vogliamo parlarci addosso, per cui non scappate: non mordiamo (Gigi forse sì, ma cercheremo di contenerlo).
Siccome non siamo i legnosi assassini della fantasia descritti da certa gente, ci sarà anche una serata magica, con il prestigiatore Nicolas D'Amore insieme a Marco Morocutti e Piero Angela.
Il programma completo, insieme alla scheda d'iscrizione, è disponibile presso Cicap.org; il numero di telefono è 049.68.68.70 e l'indirizzo di e-mail è info@cicap.org. Restano ancora pochi posti, per cui affrettatevi.
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