Questa sera alle 21 parteciperò in diretta a una tavola rotonda sulle false notizie scientifiche che circolano in Rete (e non solo), organizzata dall’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali. Sarò in compagnia di ottimi relatori:
Silvano Fuso, docente di chimica e divulgatore scientifico, con Parola di Nobel! Mi devo fidare? Principio di autorità, scienza e democrazia;
Riccardo di Deo, Coordinatore dei laboratori didattici per la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, con CambiaMente! Sai riconoscere le bufale sulla salute?;
e Paola Bortolon, Presidente ANISN, con Educare allo spirito critico.
Io parlerò di Respiriani in redazione - come nasce una bufala scientifica giornalistica.
Potrete seguire la tavola rotonda online su YouTube qui sotto:
In questa storia c’è davvero un po’ di tutto: dalla musica rock
all’informatica ai viaggi nel tempo, e anche un pizzico di pseudoscienza.
Sulla
pagina Web ufficiale di Stonehenge
è comparsa di recente la richiesta al pubblico di cercare foto di famiglia
scattate presso il celebre monumento megalitico, allo scopo di trovare la più
antica e di creare una cronologia del monumento e delle vite dei suoi
visitatori.
Il Daily Grail racconta che a questo appello ha risposto nientemeno che Brian May, noto ai più come
chitarrista leggendario dei Queen, che è anche astrofisico ma soprattutto è
collezionista, sin da bambino, di fotografie stereoscopiche (quelle che oggi
chiamiamo 3D), tanto da essere diventato il proprietario di una delle più
vaste collezioni al mondo di questo genere di foto (ne ha oltre centomila).
Frugando nella sua collezione, appunto, May ha trovato questa foto:
Risale al 1860 circa, ed è appunto tridimensionale. Pochi, oggi, sanno che le
foto 3D furono inventate agli albori della fotografia chimica e divennero
popolarissime: si guardavano con appositi visori simili a quelli che i più
attempati ricorderanno come View-Master.
La foto in questione fu scattata dal fotografo Henry Brooks, di Salisbury.
Ritrae sua moglie, Caroline, che sorride, accanto alla figlia Caroline Jane,
che guarda il fotografo, e il figlio Frank, di spalle, troppo preso a guardare
il monumento per mettersi in posa per la foto.
Fra l’altro, la foto documenta un altro fenomeno poco conosciuto: oggi le
pietre gigantesche di Stonehenge non sono affatto nelle loro posizioni
originali. La foto d’epoca ritrovata da Brian May mostra infatti la posizione
in cui si trovava, intorno al 1860, la Pietra 56, nota come la
Leaning Stone perché era appunto inclinata. Fu raddrizzata nel 1901,
come spiega il sito dell’English Heritage, e non è l’unica pietra grossolanamente riposizionata,
come documenta questa foto 3D piuttosto recente scattata proprio da Brian May dallo stesso punto di vista della foto ottocentesca.
Per cui qualunque considerazione su presunti allineamenti cosmici
incredibilmente precisi di Stonehenge realizzati dai suoi costruttori originali
andrebbe presa con abbondanti manciate di cautela.
Rispondo a un ascoltatore del Disinformatico radiofonico che chiedeva chiarimenti su un dispositivo, in vendita in Svizzera, che viene proposto come rimedio anti-coronavirus perché, dice chi lo vende, “riesce a creare uno schermo delle vie respiratorie”.
Si indossa al collo e genera un “potente vento ionico, creando uno scudo che impedisce alle particelle di entrare nello spazio di respirazione”, stando alla documentazione presente sul sito del rivenditore.
Di quest’oggetto si è occupato in dettaglio il programma della RSI Patti Chiari, in questo servizio dei colleghi Chiara Camponovo e Remy Storni, ospitando anche la presa di posizione del rivenditore.
Dai test effettuati da Patti Chiari, il “vento ionico” emesso dal dispositivo non sembra avere l’efficacia promessa (è così poco “potente” che non riesce a spegnere un fiammifero), e la documentazione del rivenditore parla di “prove scientifiche” senza fornirne gli estremi. Lo fa nella stessa nota in cui precisa che “questi prodotti non sono destinati a diagnosticare, trattare o curare alcuna malattia”.
In mancanza di prove indipendenti di efficacia, è opportuno essere cauti e scettici come per qualsiasi altro prodotto del genere, visto anche il prezzo non trascurabile dell’oggetto (250 CHF).
Aggiungo solo un dettaglio da nerd spaziale alle informazioni già raccolte dai colleghi: l’uso del logo NASA su un prodotto è severamente regolamentato e può avvenire solo dietro esplicito permesso dell’ente spaziale statunitense. La NASA è molto chiara in questo senso (il grassetto è aggiunto da me):
The NASA insignia logo (the blue "meatball" insignia), the retired NASA
logotype (the red "worm" logo) and the NASA seal may not be used for any
purpose without explicit permission. These images may not be used by
persons who are not NASA employees or on products, publications or web
pages that are not NASA-sponsored. These images may not be used to imply
endorsement or support of any external organization, program, effort,
or persons.
I consumatori possono facilmente pensare che la presenza del logo NASA sul prodotto sia una conferma di efficacia: non lo è.
Nella sua presa di posizione, l’azienda dice che “la società [...] collabora attivamente con varie divisioni della NASA, al punto di essere da Loro premiati per l'intensa partecipazione attiva nel diffondere la tecnologia aerospaziale nel mondo.” Vorrei molto vedere quali sono queste collaborazioni e quali sono questi premi, di cui non ho trovato alcuna indicazione di dettaglio. Nel frattempo, consiglio prudenza. Il vento ionico sicuramente allontana i soldi dal vostro portafogli.
La storia si ripete. Quando fu introdotta la telefonia mobile, spuntarono come funghi presunti dispositivi di “protezione” contro gli altrettanto presunti effetti nocivi. Ve la ricordate la “coccinella antiradiazioni universale”, che in realtà non assorbiva affatto le radiazioni dei telefonini e fu quindi condannata per pubblicità ingannevole? Era dicembre del 2000, ricorda Maxkava.
Sono passati vent’anni, la tecnologia è cambiata, ci siamo tutti abituati a usare la telefonia mobile ma i venditori di finti rimedi continuano a inventarsi nuove trovate.
Le preoccupazioni per l’introduzione della telefonia mobile 5G espresse da alcune persone (ma non dagli esperti del settore) hanno ispirato i venditori di 5GBioshield, che propongono un dispositivo che “fornisce protezione alla tua casa e alla tua famiglia grazie a un catalizzatore a nano-strati olografici indossabili... grazie a un processo di oscillazione quantistica... bilancia e riarmonizza le frequenze disturbanti che emergono dalla nebbia elettrica indotta da dispositivi come laptop, telefoni cordless, wi-fi, tablet, eccetera”.
La descrizione è pura fuffa pseudoscientifica, mentre il prezzo di questo prodigioso apparecchio è da fantascienza: ben 380 euro.
Gli esperti di Pen Test Partners ne hanno acquistato uno e hanno scoperto che si tratta semplicemente di una chiavetta USB da 128 megabyte (non giga; mega) dotata di un comune adesivo. Un oggetto che non solo non ha alcuna funzione protettiva, ma costa al massimo cinque euro.
I venditori dicono di avere “ricerche” che confermano l’efficacia del loro prodotto, ma non hanno detto quali. La vendita dell’oggetto è stata bloccata nel Regno Unito dalle autorità di difesa dei consumatori.
Questo non ha impedito ai membri di alcuni movimenti anti-5G di lodare le doti di questo dispositivo, per esempio in questo rapporto del comitato consultivo del consiglio comunale di Glastonbury, sempre nel Regno Unito, uscito prima del blocco delle vendite. Uno degli acquirenti dice che ora che l’ha acquistato dorme meglio e sogna di più. Probabilmente dormono meglio anche gli inventori di quest’oggetto, sognando il proprio conto in banca sul quale si accumulano i soldi di chi crede alle loro parole prive di fondamento.
L’Istituto Superiore di Sanità italiano ospiterà un webinar che promuove l’uso dell’agopuntura, una pseudoscienza, contro il coronavirus. Spillini contro pandemie. Con relazioni che propongono di curare la polmonite (Novel coronavirus pneumonia (COVID-19) treated by Acupuncture and moxibustion). La moxibustione, se proprio ci tenete a saperlo, consiste nel dar fuoco a del materiale vegetale applicato al paziente.
Se non credete che l’Istituto Superiore di Sanità possa ospitare la pseudoscienza, l’annuncio è qui sul sito della Federazione Italiana delle Società di Agopuntura. Ho anche il PDF del comunicato stampa, con relativi metadati e con l’intestazione dell’ISS (screenshot qui sotto).
Paradossalmente, l’annuncio stesso parla di “assenza di studi scientifici su questa esperienza”. E in effetti la documentazione OMS sull’agopuntura non parla di efficacia contro le pandemie.
Di questo passo, mi aspetto prossimamente un webinar dell’ISS su come scacciare gli spiriti maligni con i tamburi oppure sull’uso dei talismani, della numerologia e dei pentacoli tracciati con feci di pangolino come presidio anti-Covid-19.
Insomma, il Presidente degli Stati Uniti parla di iniettarsi disinfettante e l’Istituto Superiore di Sanità ospita quelli che propongono di ficcarsi aghetti magici. In un momento in cui persino gli omeopati sconsigliano l’uso della propria pseudoscienza contro il coronavirus:
We do not recommend that our products be used for treatment or prevention of coronavirus symptoms. We urge you to follow the advice of government officials and health care providers during a health crisis such as this.
Duecentomila morti, e questi vogliono rimediare con gli spillini. Siamo davvero arrivati a Idiocracy.
2020/04/27 11:45
Il webinar è stato rinviato a data da destinarsi, segnala Medbunker, e l’annuncio è scomparso dal sito della FISA. Protestare pubblicamente e civilmente, a volte, funziona.
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L’imbecillità al potere. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, dice che sarebbe “interessante” considerare l’iniezione di disinfettante nei polmoni delle persone, oppure usare contro il coronavirus una luce molto intensa, eventualmente ultravioletta, magari dall’interno. Questi sono i vaneggiamenti di un idiota. Vaneggiamenti che rischiano di costare la vita a chi crederà a queste sue parole.
Vaneggiamenti così pericolosi che la Reckitt Benckiser (una delle più grandi aziende produttrici di disinfettanti) è costretta a smentire pubblicamente e a ricordare che il suo prodotto non va iniettato o ingerito o altrimenti introdotto nel corpo in nessuna circostanza. Così folli che le autorità sanitarie devono ribadire di non provare quello che il presidente ha suggerito.
Please, everyone, do not try what the president just suggested at home. 'Under No Circumstance': Lysol Maker, Officials Reject Trump's Disinfectant Idea. #MythBusters#COVID19
Learn more: https://t.co/QJFX08L1aL
“And then I see the disinfectant where it knocks it out in a minute. One minute! And is there a way we can do something, by an injection inside or almost a cleaning? Because you see it gets in the lungs and it does a tremendous number on the lungs, so it’d be interesting to check that. So, that you’re going to have to use medical doctors with, but it sounds interesting to me.”
“So supposing we hit the body with a tremendous, whether it’s ultraviolet or just very powerful light and I think you said that hasn’t been checked but you’re going to test it. And then I said supposing you brought the light inside the body, which you can do either through the skin or in some other way. And I think you’re going to test that too?”
“I would like you to speak to the medical doctors to see if there’s any way that you can apply light and heat to cure. Maybe you can, maybe you can’t. Again, I say, maybe you can, maybe you can’t. I’m not a doctor.”
E per chi, inevitabilmente, dirà che Donald Trump è stato frainteso o che si tratta di una distorsione da parte dei media che lo detestano:
Trump's coronavirus disinfectant comments are 'dangerous', doctors say, after the U.S. president said during a White House briefing that scientists should try to apply their findings to coronavirus patients by inserting ultraviolet light or disinfectant https://t.co/2zD9RYlN89pic.twitter.com/tdmEHQ5Vd9
Aggiornamento (2020/04/25 00:25): Trump ha detto che le sue parole erano “una domanda molto sarcastica ai giornalisti”. È falso, e lo si vede dalla direzione in cui va il suo sguardo mentre pronuncia le parole in questione: verso la dottoressa Blix, la donna seduta alla sua destra, e non verso i giornalisti davanti a lui.
Here's a mashup of Trump claiming today he was just asking "a very sarcastic question to the reporters in the room" when he mused about disinfectant injections as a possible coronavirus miracle cure, followed by the original clip showing beyond a doubt that he was not doing that. pic.twitter.com/wby4ucd59Q
Questo è quello che succede quando si lascia che l’ignoranza abbia lo stesso valore della sapienza. Questo è quello che succede quando si tollerano le bugie dei potenti.
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Vincenzo D’Anna non è più presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi italiani (leggete l’aggiornamento in fondo). Ne dà notizia il sito dell’Ordine: ed è una gran bella notizia, perché D’Anna ha collezionato dichiarazioni non solo ottuse sul piano personale (come queste sugli stupri) ma anche comportamenti inequivocabilmente antiscientifici, come i finanziamenti dell’Ordine ai comitati antivaccinisti o le sue posizioni antivacciniste, che hanno scatenato le obiezioni dei biologi iscritti. Il Post riassume bene la vicenda, citando frasi di D’Anna come questa: “La stessa OMS ridimensiona il tiro e declassa il virus a poco più che un’influenza, batte in ritirata anche Burioni che si scusa”. L’OMS non ha affatto ridimensionato e Burioni non si è affatto scusato (anche perché non ne avrebbe motivo).
Una delle perle più recenti dell’ex presidente dell’ONB è stata la diffusione fra i biologi dell’Ordine di un sondaggio nel quale D’Anna affermava che il coronavirus avrebbe un ceppo domestico italiano che “non avrebbe nulla a che fare con quello cinese” ma “proverrebbe da animali, in particolare suini, allevati in Lombardia”.
La società Noto Sondaggi ha contestato le proteste per l’imbarazzante antiscientificità del sondaggio, dicendo che si sarebbe trattato di un “mero disguido” e che “Condividere oggi sui social una sola domanda del documento articolato è una operazione strumentale che porta discredito alla categoria professionale che l’Ordine ha l’obiettivo di tutelare.”
“Secondo l’Ordine dei Biologi, il Coronavirus non è il virus letale che l’Organizzazione Mondiale dichiara ma una virosi respiratoria a basso indice di mortalità, cioè poco più che una [sic] virus parainfluenzale”.
2020/03/15 22:30.ADNKronos comunica che D’Anna ha ritirato le dimissioni. La pagliacciata, insomma, continua.
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Come già annunciato qualche giorno fa, domani (4 novembre) alle 17:30 si terrà a Lugano una conferenza dedicata alla pseudoscienza e alle bufale nella cultura islamica.
Il relatore, Stefano Bigliardi, è Assistant Professor all’Università Al Akhwayn di Ifrane, in Marocco, ed è autore del libro La mezzaluna e la Luna dimezzata, che esplora in dettaglio questo tema.
Per tutti i dettagli, comprese le istruzioni per arrivare a Lugano anche senza transitare sulle autostrade svizzere e quindi dover pagare la “vignetta” autostradale, vi rimando all’annuncio iniziale.
Domenica 4 novembre alle 17:30 si terrà a Lugano una conferenza su un tema poco conosciuto e molto intrigante: la pseudoscienza e le bufale nella cultura islamica.
Il relatore, Stefano Bigliardi, è Assistant Professor all’Università Al Akhwayn di Ifrane, in Marocco, ed è autore del libro La mezzaluna e la Luna dimezzata, che esplora in dettaglio questo tema, smontando miti e pregiudizi e al tempo stesso schiudendo un mondo che è per molti linguisticamente e culturalmente quasi inaccessibile. Anch’io lo conosco poco: l’ho incontrato raramente, per esempio con Harun Yahya/Adnan Oktar, che nel 2010 tappezzò Lugano e Milano di poster creazionisti. Bigliardi ha incontrato Yahya e ci saprà raccontare questo personaggio davvero particolare.
Avrò il piacere di moderare la serata, che si terrà alla Sala Multiuso di Lugano-Paradiso, in via delle Scuole 21. L’ingresso è libero.
Per chi viene dall’Italia e desidera evitare di pagare la “vignetta” autostradale (40 franchi, valida fino a fine gennaio 2019), Lugano-Paradiso è raggiungibile semplicemente impostando il navigatore in modo che eviti le autostrade. Per chi arriva lungo l’autostrada italiana A9, l’ultima uscita utile in territorio italiano è Como Lago; da lì si attraversa la frontiera con la Svizzera e si procede lungo le strade cantonali, per le quali non è richiesta la vignetta. Qui su Viamichelin.it trovate un esempio di itinerario senza vignetta partendo da Milano.
Alessandro Strumia è un professore di fisica all’Università di Pisa che il 28 settembre scorso ha tenuto al CERN una presentazione nella quale ha affermato che non esiste alcuna discriminazione contro le donne nella scienza e che anzi sono gli uomini a subirla.
La presentazione conteneva perle come “La fisica l’hanno inventata e costruita gli uomini” e ha spinto il CERN a definirla pubblicamente “altamente offensiva” perché contiene “attacchi personali” (il riferimento è probabilmente alla Slide 15 che trovate qui sotto, nella quale cita per nome una collega a suo parere assunta ingiustamente al posto di Strumia stesso). L’ente ha quindi deciso che la presentazione è “inaccettabile in qualunque contesto professionale e contraria al Codice di Condotta del CERN”.
Dopo qualche giorno di silenzio è stata pubblicata una nota del rettore dell'Università di Pisa, che parla dell’avvio di un procedimento etico a carico di Strumia.
Il CERN ha inoltre sospeso Strumia da qualunque attività presso il CERN stesso, con effetto immediato dall’1 ottobre, in attesa del risultato delle indagini sull’episodio.
Secondo Repubblica, anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha deciso di sospendere immediatamente Strumia per aver fatto “affermazioni lesive dell'immagine dell'Ente e, cosa ancor più grave, discriminatorie e apertamente lesive della reputazione di ricercatrici e ricercatori dipendenti e associati all'Infn, in violazione delle norme del Codice etico e del Codice di comportamento per la tutela della dignità delle persone dell'Istituto”.
Visto che molti stanno discutendo della presentazione senza averla letta, la offro in forma integrale qui sotto, tratta da qui. Tenete presente che chi ha assistito alla presentazione dice che è stata ancora più sessista e offensiva di quanto si legge nelle slide. Tutti i dettagli sono in questo articolo de Il Post. Le slide più significative sono la 15, nella quale Strumia contesta di non aver ricevuto un incarico perché gli è stata preferita una donna, e la 17, nella quale Strumia scrive che “La fisica l’hanno inventata e costruita gli uomini, non è a inviti”.
La vicenda sta avendo una forte risonanza mediatica internazionale (BBC, The Local.ch e tanti altri).
Lasciando a fatica da parte l’inglese pessimo e lo stile patetico della presentazione, commento solo quell’arrogante “la fisica l’hanno inventata e costruita gli uomini”: considerato che alle donne è stato impedito per secoli di studiare e di poter partecipare all’invenzione della fisica, proclamare una frase del genere è come organizzare un campionato di calcio dove può gareggiare solo la tua squadra e poi bullarti che hai vinto. Formalmente è vero, ma è la vittoria di un imbecille.
Se volete un debunking approfondito delle parti (pseudo)scientifiche della presentazione di Strumia, consiglio questo dettagliatissimo articolo di Massimo Sandal su Wired.it e anche questo articolo (in inglese) di Tommaso Dorigo, fisico dell’INFN, che esamina gli errori umani e di metodo scientifico della presentazione di Strumia. È interessante scoprire, dall’articolo di Dorigo, che Strumia aveva descritto la propria presentazione nel programma come “Dati bibliometrici su questioni di genere nella teoria fondamentale”: in altre parole, l‘ha infilata fingendo che fosse tutt’altro. Un’altra analisi molto interessante è quella di Andrea Giammanco, in italiano, che spiega bene sia le ragioni legali della presa di posizione del CERN sia gli errori di metodo di Strumia.
Una raccomandazione: se siete uomini, prima di commentare vi consiglio caldamente di sentire l’opinione e l’esperienza di una donna. Eviterete molte delle pessime figure che sto vedendo online e che non fanno altro che confermare che la presentazione è offensiva.
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Capita spesso di sentir citare nei media qualche notizia un po’ curiosa basata su una ricerca scientifica. Gli scienziati hanno scoperto per esempio che il cioccolato fondente fa bene al cuore; altri scienziati hanno trovato che il cioccolato fa male; insomma, si sente di tutto e il suo contrario, eppure ogni volta le notizie sono basate su studi scientifici. E se si va a cercare gli studi citati, si scopre che esistono davvero. Come è possibile?
Spesso si tratta di interpretazioni giornalistiche maldestre e troppo sensazionaliste di articoli scientifici di per sé corretti, ma un’altra spiegazione è arrivata di recente grazie a una dimostrazione particolarmente memorabile. Anche se da fuori magari la differenza non è ben visibile, non tutte le riviste scientifiche hanno la stessa qualità: ci sono quelle serie e ci sono quelle che di scientifico in realtà hanno ben poco e sono soltanto contenitori dai titoli altisonanti nei quali chiunque può pubblicare qualunque cosa senza che vi sia il minimo controllo di scientificità.
Prendete per esempio la rivista American Research Journal of Biosciences. Suona autorevole e scientifica, ma un biologo è riuscito recentemente a farsi accettare e pubblicare da questa rivista un articolo [Rapid genetic and developmental morphological change following extreme celerity, ora rimosso] che descriveva dei presunti effetti biologici delle velocità estreme: allergie all’acqua, mutazioni genetiche e morfologiche che però non influivano sulla fertilità. Uno degli autori dell’articolo era il dottor Lewis Zimmerman.
Se conoscete Star Trek, state già ridendo: infatti Zimmerman è il nome del medico di bordo della serie Star Trek Voyager e l’articolo non è altro che una riscrittura, con lessico pseudoscientifico, di Threshold (Oltre il limite) una delle puntate più imbarazzanti di questa serie, nella quale alcuni membri dell’equipaggio di un’astronave viaggiano a velocità altissime, mai raggiunte prima, e di conseguenza si trovano trasformati progressivamente in una sorta di viscide salamandre spaziali che si accoppiano e si riproducono.
Le “salamandre spaziali” di Star Trek: Voyager.
Il biologo (quello vero) è riuscito a farsi pubblicare dalla rivista tutta questa storia semplicemente pagando cinquanta dollari. Nessuno l’ha verificata. E non è finita: anche tre altre riviste “scientifiche” hanno accettato l’articolo-burla, ma non sono arrivate al punto di pubblicarlo.
Queste pseudoriviste scientifiche si chiamano in gergo predatory journal, ossia “riviste predatorie”: esistono soltanto per incassare soldi dai ricercatori che hanno fame di essere pubblicati e fanno, in sostanza, fake news in campo scientifico. Ne esistono parecchie, e per fortuna esistono anche esperti che le smascherano, come Jeffrey Beall, bibliotecario e ricercatore alla University of Colorado, che gestisce un elenco online di questi journal, utilissima ai giornalisti per evitare di diffondere notizie false apparentemente avvalorate da una pubblicazione scientifica.
Per sapere se un articolo scientifico è attendibile, non basta insomma che sia pubblicato su una rivista dal nome scientifico: serve che la rivista goda di buona reputazione, guadagnata sul campo. Questa reputazione si misura con il cosiddetto impact factor o fattore di impatto: una sorta di punteggio basato sul numero di citazioni ricevute altrove dagli articoli pubblicati nella rivista. Più è alto, più la rivista è considerata attendibile e credibile. Le classifiche degli impact factor sono facilmente consultabili su Internet. Non vi stupirà, credo, scoprire che la rivista che ha pubblicato la burla delle salamandre di Star Trek ha un impact factor che vale esattamente zero.
Aggiornamento 1: se volete leggerlo e godervelo, l’articolo Rapid genetic and developmental morphological change following extreme celerity è tuttora presente negli archivi dell’Austin Journal of Pharmacology and Therapeutics, ed è firmato da Paris T, Kim H, Torres B, Ocampa K, Janeway K e Zimmerman L.
Aggiornamento 2: Ruggio81 e altri mi segnalano correttamente che il medico olografico si chiama Joe Zimmerman, mentre Lewis Zimmerman è il nome del suo progettista. Ho corretto l’articolo per tenerne conto.
Questo articolo è basato sul testo preparato per il mio servizio La Rete in 3 minuti per Radio Inblu del 22 febbraio 2018. Fonti aggiuntive: Iflscience, Science Alert, Space.com.
Capita spesso, quando si parla di complotti e di fenomeni misteriosi, di sentir dire “non può essere una coincidenza, è troppo improbabile!”. Ma le coincidenze càpitano e possono essere davvero bizzarre. Ve ne racconto una che mi è successa personalmente.
Pochi giorni fa stavo andando a Roma per una missione segreta (che verrà rivelata a gennaio) e mi sono permesso di fare un piccolo scherzo postando questo tweet senza immagini:
Sto andando a Roma con la mia prima Tesla, arrivata a sorpresa prima del previsto. Una Model S blu, come il Tardis, prima versione.
Formalmente era tutto vero: stavo davvero andando a Roma, ci stavo davvero andando con la mia prima Tesla, che era davvero arrivata prima del previsto ed era esattamente il modello descritto nel tweet. Ma c’era un, uhm, piccolo particolare che avevo omesso e che ho rivelato qualche minuto dopo, quando si era accumulato già qualche commento di sorpresa dei lettori:
Ecco la mia prima Tesla che sfreccia. Purtroppo durante il trasporto ha preso l'acqua e si è infeltrita :) pic.twitter.com/e5iGdQaNsh
I lettori hanno commentato lo scherzo, ci siamo divertiti con una sciocchezzuola, e la cosa doveva finire lì.
Ma all’arrivo a Roma ho dovuto fare un breve tratto a piedi, e lungo quel tratto ho trovato una Tesla vera, parcheggiata davanti a un albergo: non solo era una delle poche Tesla in giro per Roma, ma era oltretutto proprio blu come il mio modellino. Non ho resistito, e così ho postato questo tweet per seminare stupore e confusione (e ci sono riuscito, visto che alcuni m’hanno sgridato per aver parcheggiato sulle strisce pedonali):
Anche il testo di quest’ultimo tweet era letteralmente vero: ero davvero arrivato a Roma (dove faceva un freddo cane, da cui sciarpa e cappottone), ma col Frecciarossa. Avevo insomma usato un mezzo di trasporto elettrico, ma non quello che mostravo nella foto.
Ora lasciate da parte il mio discutibile momento di trolleggio e provate a chiedervi quali sono le probabilità di percorrere una singola via di Roma e di incontrare, in quel preciso momento, una Tesla (auto già di per sé rara), in una città dove ce ne sono pochissime, e di incontrare un esemplare dello stesso tipo e dello stesso colore del mio modellino. La prossima volta che qualcuno vi parla di coincidenze impossibili, provate a citargli questa.
Auguri di buone feste.
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In molti mi avete segnalato un articolo pubblicato da La Verità di oggi a firma di Alessandro Milan e intitolato «Con i viaggi nel tempo prevedo i terremoti».
L’articolo è un’intervista a tale Aleksander Trofimov, descritto come “direttore dell’Istituto internazionale di ricerca scientifica per l’antropologia e l’ecologia cosmica in Siberia”. No, non chiedetemi cos’è l’ecologia cosmica.
Il signor Trofimov dice di essere in grado di prevedere i terremoti e di poter viaggiare nel tempo. Per non farsi mancare nulla, afferma anche di essere in contatto con gli alieni. Il tutto, naturalmente, senza alcuna prova. Senza, che so, un “Lei viaggia nel tempo? Allora troviamoci ieri.”
Sulle prime ho pensato che si trattasse di una forma di umorismo troppo sottile per le mie grossolane meningi, ma ho chiesto: no, l’intervista è seria. La Verità ha dato spazio a una pagina intera di idiozie pseudoscientifiche, regalando pubblicità e credibilità a un ciarlatano. Un ciarlatano che, fra l’altro, è stato in Italia a tenere conferenze che hanno avuto un notevole seguito, secondo quanto mi è stato detto. Una pagina che oltretutto, pubblicata a così poco tempo dal terremoto che ha colpito il centro Italia, suona come una crudele presa per i fondelli.
Alcuni miei articoli sono stati pubblicati da La Verità, ma questo non mi impedisce di dire le cose come stanno. Quell’articolo di Alessandro Milan è una stronzata. Non ho altro termini per definirla. Del resto, Milan stesso lo ha dichiarato su Facebook e a Radio24, presentandolo come articolo più inutile del giorno nella sua rubrica La carta costa.
2016/11/20 1:30. Ho discusso con la redazione de La Verità a proposito di questo articolo-fuffa e la conclusione è che non ha senso che il mio nome sia associato a un giornale che regala pubblicità alla pseudoscienza, per cui ho chiesto che il mio nome venga rimosso al più presto dalla pagina Chi siamodel sito del giornale (PDF) e dalle future pubblicazioni cartacee e non darò più il permesso di pubblicazione di miei articoli a La Verità.
Avrei molto altro da dire su come si è svolta questa vicenda, ma credo nella correttezza professionale e quindi mi fermo qui. Posso solo dire che la mia collaborazione sperimentale con La Verità mi ha permesso di vedere come lavora oggi una redazione di un giornale, dandomi un’istantanea preziosa ma amara dello stato attuale del giornalismo italiano. Vado a bermi una birra con gli amici.
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A settembre 2015 ho raccontato al XIII Convegno Nazionale del CICAP tenutosi a Cesena presso il Teatro Alessandro Bonci la storia incredibile dell’astrologa che influenzava il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e ho presentato altri casi nei quali la pseudoscienza ha preso il potere, con risultati disastrosi. Ci sono anche riferimenti ai candidati presidenziali recenti ed attuali.
Se volete, c’è il video (41 minuti); in alternativa vi propongo qui sotto il testo che avevo scritto come falsariga del mio intervento, con le note e le fonti di riferimento.
L’astrologa di Reagan
Nel 1986 il summit di Reykjavik fra il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e il premier sovietico Mikhail Gorbaciov decise i destini del mondo. In quell'incontro giocò un ruolo fondamentale una donna, Joan Quigley. Fu lei a scegliere l'orario della partenza di Reagan per Reykjavik. Il capo di gabinetto della Casa Bianca di allora, Donald Regan, racconta che quasi ogni decisione e ogni spostamento importante, compresa la firma dei trattati sulle armi nucleari, dipendeva dall'approvazione dalla Quigley, che aveva potere di veto sugli orari di tutte le conferenze stampa presidenziali e indicava quando era sicuro viaggiare e quando organizzare un summit [video; video]. Joan Quigley era l'astrologa di Ronald Reagan.
L'uomo più potente del mondo, l'uomo che aveva il dito sul pulsante di lancio dei missili nucleari capaci di distruggere l'umanità, si faceva consigliare da una donna che arrivò a dirgli di evitare l'antagonismo con Gorbaciov perché i due avevano in armonia un pianeta in Acquario [Huffington Post, 2014].
Quando la CIA venne a sapere che la moglie di Reagan, Nancy, discuteva le relazioni fra Stati Uniti e Unione Sovietica con la Quigley su linee telefoniche non protette ci fu il panico.
Reagan confidava da sempre nell'astrologia. All'inizio della propria carriera politica, prima di conoscere la Quigley, frequentò a lungo Carroll Righter, l'astrologo delle stelle di Hollywood [People Magazine, May 23, 1988 Vol. 29 No. 20]. Nel gennaio del 1967, all'inizio della propria carriera politica, impose un orario insolito, la mezzanotte e dieci, per il proprio insediamento come governatore della California. Lo fece per sfruttare le condizioni astrologiche favorevoli, come raccontano candidamente i giornali dell'epoca [New York Times, 1988].
Reagan non fu certo l'unico presidente degli Stati Uniti a rivolgersi all'astrologia: anche Theodore Roosevelt (presidente dal 1901 al 1909) era un appassionato della materia e Franklin Delano Roosevelt (eletto presidente quattro volte, dal 1933 al 1945) citava spesso gli oroscopi [New York Times, 1988].
La strega di Churchill
Durante la Seconda Guerra Mondiale, inoltre, il presidente degli Stati Uniti non era l'unico leader degli Alleati ad avere una passione per il paranormale e le pseudoscienze. Winston Churchill, primo ministro britannico dell'epoca (1940-45), era devoto seguace di Helen Duncan, l'ultima donna processata e incarcerata per stregoneria in Inghilterra [Mysterious Universe, 2014].
La Duncan era una medium scozzese molto popolare, che sembrava avere poteri paranormali straordinari. Uno dei suoi più clamorosi successi fu la visione remota dell'affondamento da parte di un U-Boot tedesco della grande nave da battaglia HMS Barham, nel quale erano periti 861 marinai il 25 novembre 1941.
La Duncan annunciò pubblicamente il disastro, tenuto segretissimo dalle autorità britanniche, pochi giorni dopo, durante una seduta spiritica, dicendo che glielo aveva comunicato il fantasma di uno dei marinai della nave affondata. La Marina Britannica fu talmente scossa dalla rivelazione che temette che la Duncan fosse una spia tedesca. Helen Duncan fu processata sulla base del Witchcraft Act (letteralmente Legge sulla Stregoneria), datata 1735.
Churchill in persona intervenne contestando l’uso di questa legge arcaica contro la medium che lui tanto stimava, ma la Duncan fu comunque condannata e trascorse nove mesi in carcere.
Si scoprì poi che quando la Duncan aveva fatto la sensazionale rivelazione dell'affondamento della HMS Barham, la Marina Britannica aveva già informato i familiari dei marinai morti ma aveva chiesto loro di mantenere riservata la notizia dell'affondamento, per non informare i tedeschi dell'entità del colpo inflitto alla Marina di Sua Maestà. C'erano insomma alcune migliaia di civili che sapevano della tragedia, ed è molto probabile che la Duncan abbia saputo da loro della notizia per poi spacciarla come rivelazione paranormale.
L'idea che i sensitivi potessero avere un ruolo importante in ambito bellico era insomma assolutamente naturale per almeno due dei tre grandi leader della Seconda Guerra Mondiale che decisero le sorti del mondo alla fine del conflitto. Ma anche il terzo, Stalin, non si sottrasse al fascino della pseudoscienza.
Pseudoscienza che uccide: lysenkoismo
All’inizio del secolo scorso l’agricoltura sovietica era in profondissima crisi a causa della rapidissima transizione forzata a un’economia di tipo industriale, che aveva portato a una prima carestia nel 1921 e poi a una seconda, di proporzioni spaventose, nel 1932-33, che era costata la vita a circa 8 milioni di persone, soprattutto in Ucraina e in Kazakistan.
Un agronomo russo affermò di aver trovato un modo per triplicare o quadruplicare i raccolti di grano: la vernalizzazione, ossia il trattamento delle piante con basse temperature e umidità elevate, che ne abbreviava il tempo di coltivazione. In realtà la tecnica era nota dalla metà dell’Ottocento e offriva soltanto miglioramenti marginali nella produttività. Ma il governo russo, disperato, si affidò alle promesse dell’agronomo, facendone un eroe dell’agricoltura sovietica. Il suo nome era Trofim Lysenko.
La sua teoria biologica pseudoscientifica, il lysenkoismo, sosteneva che la selezione naturale e la genetica erano panzane capitaliste e che le caratteristiche acquisite di un organismo potevano essere ereditate dai suoi discendenti.
Per esempio, secondo il lysenkoismo strappare le foglie a una pianta avrebbe indotto le figlie di quella pianta a nascere già senza foglie. Per far crescere il grano in Siberia bastava esporlo al freddo per “rieducarlo” e farlo diventare resistente al gelo.
Un concetto ideologicamente molto appetibile per il dittatore dell’epoca, Stalin, perché significava che erano possibili miglioramenti biologici rapidi e rivoluzionari come quelli necessari per risollevare l’agricoltura sovietica e soprattutto perché, secondo gli ideologi del Cremlino, comportava che un uomo esposto sufficientemente a lungo agli effetti del comunismo avrebbe generato automaticamente figli intrinsecamente comunisti, producendo nel giro di poche generazioni una società perfetta e armoniosamente priva di dissenso.
Con il sostegno di Stalin, Lysenko fu messo a capo dell’agricoltura del paese. Era un uomo d’azione, e questo lo rendeva popolare, a differenza degli scienziati veri, che raccomandavano cautela, rigore, lunga sperimentazione in laboratorio, e quindi non potevano competere con il fascino di chi vede un problema e lo affronta. Peccato che lo affrontasse con risultati disastrosi.
Gente che muore di fame per strada
in Ucraina, 1932-33 (fonte).
Le sue teorie causarono un ulteriore declino dei raccolti in tutta l’Unione Sovietica, con conseguenti morti per carestia, ma la propaganda governativa nascose gli insuccessi ed esagerò i pochi risultati positivi. Nessuno osava contraddire Lysenko e inimicarsi Stalin.
Nel 1948 l’Accademia delle Scienze Agricole dell’Unione Sovietica decretò che il lysenkoismo era “l’unica teoria corretta” e che criticarla era un atto “fascista”, mentre la genetica fu dichiarata ufficialmente una “pseudoscienza borghese”. La dittatura del lysenkoismo portò all’arresto, al licenziamento o alla messa a morte di circa 3000 biologi che si opponevano a questa ciarlataneria. La ricerca genetica in Russia fu completamente soppressa fino al 1953, quando Stalin morì.
Se riuscite a immaginare un mondo in cui nelle facoltà di medicina s’insegnano esclusivamente l’omeopatia, i fiori di Bach e il creazionismo e chi osa proporre terapie farmacologiche, test in doppio cieco o l’evoluzione viene arrestato o fucilato, questo è quello che succedeva in Unione Sovietica in quegli anni, con il pieno sostegno del governo.
Il lysenkoismo fu anche esportato nei paesi comunisti dell’Europa Orientale e fu l’unica dottrina in Cina dal 1948 al 1956, causando anche lì carestie e milioni di morti sotto la dittatura di Mao Tse-Tung.
Lysenko trovò a lungo sostenitori anche in Inghilterra, in Francia e in Italia fra gli scienziati legati al Partito Comunista Italiano e fu lodato ripetutamente sulle pagine de L’Unità.
Pseudoscienza e nazismo
Le “Leggi di Norimberga” per la determinazione
della razza, 1935 (fonte).
Un altro esempio storico drammatico di pseudoscienza al potere è l’introduzione del concetto di “scienza ariana” da parte del governo di Hitler in Germania. Le origini dello scienziato contavano più della qualità della sua scienza, per cui la relatività fu liquidata come “scienza ebrea”: Einstein, infatti, era ebreo, e pertanto agli occhi del governo era sospetto.
Gli scienziati con familiari o antenati ebrei furono progressivamente cacciati dalle proprie attività, anche nelle università, portando a un declino catastrofico della qualità della scienza in Germania e colpendo persino campi apparentemente astratti come la matematica.
La “scienza ariana” ebbe anche un altro effetto ancor più disastroso: questa pseudoscienza fu usata per giustificare la persecuzione delle cosiddette “razze inferiori”, asserendo che polacchi, zingari e soprattutto ebrei erano geneticamente inferiori e quindi non avevano diritto di riprodursi o di vivere. L’idea della “scienza ariana” fu usata per costruire una motivazione razionale per i campi di concentramento e per lo sterminio di milioni di persone.
Va detto che l’antisemitismo patologico di Hitler e degli altri nazisti non era il risultato di questa pseudoscienza: semmai la pseudoscienza veniva usata come giustificazione per l’antisemitismo e per le atrocità di massa.
Pseudoscienza nelle superpotenze: ricerca paranormale
Dopo la Seconda Guerra Mondiale potere e pseudoscienza hanno continuato ad andare a braccetto. La ricerca scientifica sovietica sulla telepatia, o “comunicazione biologica” come la chiamavano i russi, era iniziata già negli anni Venti del secolo scorso e fu svolta presso l’Università di Leningrado, pensando di applicarla alle comunicazioni segrete con le navi.
Durante il governo di Stalin ci fu una pausa, ma successivamente ricominciò un forte interesse governativo per il paranormale e in particolare per la telecinesi e per la precognizione, rispettivamente allo scopo di “sabotare i sistemi elettrici dei missili balistici intercontinentali” e per “prevedere ed evitare incidenti nello spazio”.
La foga sovietica per il paranormale, specialmente negli anni Sessanta, indusse gli Stati Uniti a pensare che ci fosse un rischio strategico credibile in questo campo. Nel 1973, un rapporto commissionato dall’agenzia di ricerca avanzata per la difesa (DARPA, Defense Advanced Research Projects Agency) mise nero su bianco il timore militare americano che l’intensa attività dei russi nel paranormale, gestita da fisici e ingegneri, potesse “condurre più facilmente alla sua spiegazione, al suo controllo e alla sua applicazione di quanto lo faccia la ricerca statunitense” [Scientific American, 2008].
Non va dimenticato che gli Stati Uniti avevano già sottovalutato una volta la ricerca sovietica e questo aveva portato all’umiliazione dello Sputnik, il primo satellite artificiale, che nel 1957 aveva sorvolato impunemente l’America, trasportato da un razzo che era una versione modificata di quelli che i sovietici minacciavano di usare per recapitare bombe atomiche sulle città degli Stati Uniti.
Nacque così la sperimentazione del paranormale nelle forze militari americane, raccontata sopra le righe nel film L’uomo che fissa le capre [ne scrivo qui] e più seriamente nel libro di Jon Ronson che ha ispirato il film, Capre di guerra.
Il personaggio del generale Hopgood che nel film è convinto di poter attraversare i muri con la forza del pensiero è reale: è basato su Albert Newton Stubblebine III, generale dell’esercito statunitense, comandante dell’INSCOM (US Army Intelligence and Security Command) dal 1981 al 1984, uomo chiave nell’invasione militare americana di Grenada nel 1983.
Questo generale avviò un programma di formazione di “super soldati” capaci appunto di attraversare i muri e di “diventare invisibili a comando”. Tutti i suoi comandanti di battaglione erano tenuti a imparare a piegare cucchiai col pensiero alla maniera del celebre sensitivo Uri Geller.
Stubblebine fu uomo chiave del Progetto Stargate: nulla a che fare con la popolare serie televisiva, ma un progetto militare di visione remota che si svolgeva a Fort Meade, nel Maryland. Fra l’altro, Stubblebine è uno degli esperti citati da Giulietto Chiesa nel suo film Zero sugli attentati dell’11 settembre 2001.
L’infatuazione americana con il paranormale in divisa militare andò avanti in segreto fino al 1995, quando fu resa in parte pubblica, documentando per esempio il coinvolgimento con la CIA di Harold Puthoff, un ricercatore ben noto a chi ha seguito la vicenda di Uri Geller. Da allora è stata ufficialmente interrotta. Oggi sappiamo che per decenni i russi, allarmati dall’impeto americano, aumentarono i propri sforzi nel paranormale, e lo stesso fecero gli americani, in una tragicommedia degli equivoci dalla quale dipendeva la decisione di scatenare o meno una guerra termonucleare.
Pseudoscienza al potere oggi: Svizzera
Pseudoscienza e potere non sono un connubio ormai tramontato. È sufficiente considerare l’appoggio dato da molti governi a pseudoscienze come l’omeopatia, anche nella moderna Svizzera, dove vivo. Dal 2012 parte dei miei contributi sanitari viene spesa per pagare rimedi omeopatici e altre pseudomedicine: lo impone non un governo totalitario, ma la volontà popolare, che in un referendum del 2009 ha indicato che i due terzi dei cittadini desidera che i rimedi alternativi siano rimborsati dal sistema sanitario.
Anzi, in questo caso il governo, viste le risultanze scientifiche negative, ha disposto che il rimborso sia erogato solo per un periodo di prova che scade nel 2017, data entro la quale dovranno essere presentate prove scientifiche di efficacia [Swissinfo.ch, 2011]. Quello che viene spesso presentato come “rapporto del governo svizzero” sull’omeopatia in realtà non è stato pubblicato o commissionato dal governo svizzero [Smw.ch].
Questa situazione può essere irritante per me come contribuente, ma non è un pericolo grave per la salute collettiva. Ben altra cosa sono, per esempio, le opposizioni ai vaccini alimentate dalla pseudoscienza o dalla scienza corrotta di Andrew Wakefield, il medico britannico che diede il via all’attuale psicosi antivaccinista con un articolo sul presunto legame fra vaccinazione trivalente morbillo-parotite-rosolia e autismo, pubblicato su Lancet nel 1998 e poi ritirato perché fraudolento.
A distanza di quasi vent’anni, i danni causati da Wakefield si fanno ancora sentire. Io stesso sono stato contagiato dal morbillo nel 2013 a causa del contatto con un bambino non vaccinato, e non è stata un’esperienza da prendere alla leggera.
Pseudoscienza al potere oggi: Kenya
Ma è nulla in confronto a quello che succede per esempio in Kenya, dove il programma di immunizzazione contro la poliomielite – una malattia devastante che chi ha qualche decennio sulle spalle ricorda fin troppo bene – viene ostacolato proprio in questi giorni dall’Associazione dei Medici Cattolici del Kenya, appoggiati dal cardinale John Njue [Tuko.co.ke].
L’obiezione dell’Associazione è che “i vaccini possono causare l’autismo; sono stati usati per diffondere l’HIV; contengono virus che causano il cancro”. E i medici dell’associazione insinuano il dubbio che dietro le vaccinazioni ci sia un tentativo di sterilizzazione di massa da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In Kenya questa panzana pseudoscientifica tocca non solo le vaccinazioni antipolio ma anche quelle antitetaniche e viene diffusa e alimentata anche da alcuni giornali europei, come Tempi.it [Tempi.it, 2014]. Il risultato è che in Kenya nel 2013 il tetano neonatale, con l’aiuto della pseudoscienza, ha causato la morte perfettamente evitabile di 550 bambini [Il Disinformatico, 2014].
Pseudoscienza al potere oggi: Sud Africa
La pseudoscienza uccide, e il Kenya non è il solo caso. In Sud Africa, nei primi anni Duemila la lotta all’AIDS è stata ostacolata dall’appoggio alle pseudomedicine da parte del ministro della salute Manto-mbazana Tshaba-lala-Msi-mang e del presidente Thabo Mbeki. Notate il riferimento a Lysenko, che continua a fare danni ancora oggi [Centre For Social Science Research].
Pseudoscienza al potere oggi: Spagna
Non è certo un problema soltanto africano. La politica e la pseudoscienza sono compagne di viaggio un po’ ovunque anche oggi, per esempio in Spagna, con politici che promuovono Power Balance, vogliono che Madrid diventi zona libera da transgenici, indossano placchette di titanio per il riequilibrio bioelettrico, difendono l’ipersensibilità elettromagnetica, le scie chimiche, l’omeopatia e altro ancora [El Confidencial, 2015].
Pseudoscienza al potere oggi: Stati Uniti
Prendiamo gli Stati Uniti, così moderni e tecnologici. Il mondo dipende dalle decisioni prese in questa nazione, che va nello spazio ma ha una spiccata propensione per le pseudoscienze.
Sappiamo tutti della diffusione del creazionismo nelle scuole americane, ma andiamo a un livello di potere un po’ superiore e guardiamo alcuni recenti pronunciamenti dei membri o ex membri del Committee on Science, Space, and Technology, che ha giurisdizione su energia, ambiente, ricerca nucleare e spaziale e ogni cosa che riguardi la politica e l’educazione scientifica [House.gov].
– Todd Akin afferma che la gravidanza in seguito a stupro è rarissima perché “Stando a quello che mi dicono i medici [una gravidanza indotta da stupro] è veramente rara. Se è uno stupro vero, il corpo femminile ha modi di cercare di bloccare tutta la cosa”.
– Dana Rohrabacher ha un’idea geniale per risolvere il riscaldamento globale: “Qualcuno ha pensato all’idea di… disboscare le foreste pluviali in modo che alcuni paesi possano eliminare quella produzione di gas serra?”
– Morris Brooks è ancora più surreale: “Abbiamo livelli di anidride carbonica più alti. Questo significa che le piante crescono meglio… Non so quali sono gli effetti negativi dell’anidride carbonica sugli esseri umani.”
Avrei molte altre perle di pseudoscienza o antiscienza partorite da questo comitato di supervisione della scienza statunitense, ma ve le risparmio. Con supervisori come questi, è un miracolo che negli Stati Uniti si faccia ancora scienza e che la NASA non sia ridotta alla clandestinità come in Interstellar.
Pseudoscienza al potere prossimamente?
Un altro esempio forte e attuale della pervasività e pericolosità della pseudoscienza al potere arriva dalla campagna presidenziale statunitense in corso. Vediamo chi potrebbe esserci prossimamente a tirare le redini del paese più potente e influente del mondo. Fra i candidati c’è davvero di tutto.
Ben Carson è un creazionista: per lui il Big Bang e l’evoluzione sono “favolette incredibili”, l’evoluzione è stata “ispirata da Satana” e “una delle prove più schiaccianti contro l’evoluzione è il genoma umano”. Ben Carson, si noti, è un neurochirurgo pediatrico [Buzzfeed; CNS News].
Rand Paul, anche lui medico, si dichiara orgogliosamente scettico nei confronti delle conclusioni scientifiche sul riscaldamento globale.
Carly Fiorina dice che negli aborti i feti vengono tenuti vivi e scalcianti per “estrarne e raccoglierne” il cervello [“Watch a fully formed fetus on the table, its heart beating, its legs kicking while someone says we have to keep it alive to harvest its brain” (dibattito TV fra candidati del 17/9/2015)].
Donald Trump sostiene ancora l’esistenza di un legame fra vaccini e autismo.
Gi attuali candidati democratici sembrano essere meno inclini alla pseudoscienza, ma non va dimenticato che secondo i sondaggi oltre il 50% dell’elettorato democratico crede che l’astrologia sia “molto o almeno un po’ scientifica” [Washington Post; NSF].
Criteri di contrasto
Cosa fare per contrastare questa marea di pseudoscienza nei posti di potere? Il quadro che ho delineato è deprimente e sembra essere senza speranza. I successi come il sostanziale rifiuto dell’omeopatia da parte del governo britannico o la condanna dei creatori del braccialetto Power Balance sono rari. Ma credo che studiare questi disastri possa proporre alcune lezioni importanti.
La prima è che chi si occupa di diffondere e difendere una visione razionale del mondo non deve cadere nella trappola di una propria versione del lysenkoismo: non dobbiamo illuderci che riusciremo mai a “rieducare” le persone e che un giorno nasceremo tutti già razionali.
Certo, se creiamo un ambiente nel quale il razionalismo prospera, è chiaro che le credenze e gli approcci irrazionali troveranno un sostegno minore da parte dei governi, dei potenti in generale e dei loro elettori. Ma non spariranno mai, perché fanno parte della natura umana. Nasciamo irrazionali e nel profondo del nostro animo restiamo irrazionali. Siamo quello che siamo: fragili scimmie macrocefale che osano sognare di raggiungere le stelle.
È per questo che la razionalità si troverà sempre davanti una strada in salita e le nostre fatiche non saranno mai concluse.
La seconda lezione è che queste fatiche sono importanti. Il contrasto è necessario, perché questi deliri non passano da soli. La continua, paziente difesa dell’approccio razionale ai problemi, nelle piccole discussioni quotidiane come nelle grandi decisioni sociali e politiche, è tutto quello che ci separa dai nuovi lysenkoismi e dalle nuove persecuzioni.
Ma è una fatica asimmetrica. Lottiamo in condizione di svantaggio: numerico, psicologico, ideologico, economico. Per questo, a mio avviso, come investigatori delle pseudoscienze, quando scegliamo in quali campi investire il nostro tempo e le nostre risorse limitate, è indispensabile seguire alcuni criteri per ottenere il massimo risultato.
Il primo è concentrarsi sulle pseudoscienze che possono causare i danni peggiori, colpendo aspetti cruciali delle nostre vite. Se qualcuno crede al Mostro di Loch Ness, allo yeti, alla rabdomanzia o che non siamo andati sulla Luna, è pseudoscienza, è forse un’introduzione all’irrazionalità, ma è una credenza relativamente innocua; smontarla è indiscutibilmente utile e costruttivo, ma non vitale. Se invece qualcuno dice che non dobbiamo vaccinarci o che il cancro si cura iniettando il bicarbonato, il rischio per la salute è alto, evidente e immediato.
Il secondo è contrastare le pseudoscienze che minacciano maggiormente la scienza intesa come metodo generale. Il creazionismo, per esempio, cerca attivamente di cambiare il concetto di scienza, subordinandolo a specifiche credenze religiose; il lysenkoismo è riuscito a farlo imponendo un’ideologia politica sulla realtà. L’astrologia no.
Il terzo criterio, il più importante, è focalizzare l’attenzione sulle pseudoscienze che godono di un sostegno importante da parte di gruppi o organizzazioni potenti: governi, lobby, movimenti politici. Questo genere di pseudoscienza va stroncato, se possibile, prima che prenda piede e arrivi ad avere questo sostegno. È la parte più difficile, rischiosa ed emotivamente devastante di questo nostro lavoro, e io – piccolo detective antibufala – non posso che inchinarmi e dire grazie a chi rischia di persona e si accolla querele, processi, minacce e aggressioni perché osa ricordare che la realtà si rifiuta ostinatamente di piegarsi al volere degli imbecilli.
La storia ci insegna che quando un governo adotta una pseudoscienza, le conferisce un’attestazione di attendibilità e legittimità potentissima e difficilmente arrestabile. Quelle che normalmente sarebbero delle credenze eccentriche finiscono per diventare un dogma incontestabile.
Come si dice spesso, chi non conosce la storia è condannato a ripeterla, per cui diamoci da fare. Personalmente, per il bene dei miei figli e dei vostri, preferirei evitare certe terribili ripetizioni. Grazie.