Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2020/01/16
Addio, Windows 7. O quasi
“Il 14 gennaio 2020 è terminato il supporto per Windows 7”. L’annuncio di Microsoft è molto chiaro e la fine del supporto per Windows 7 è pianificata da anni (sin dal 2015), ma molti utenti sono rimasti comunque spiazzati e allarmati dai messaggi che sono comparsi sui loro schermi.
Se il vostro computer ha iniziato a mostrare un avviso che dice “Il tuo PC Windows 7 non è più supportato”, niente panico. Il vostro computer non smetterà di funzionare. Però non riceverà più aggiornamenti di sicurezza e quindi man mano diventerà vulnerabile a virus e ad altri attacchi informatici.
La soluzione consigliata da Microsoft e dal buon senso è passare a una versione più recente di Windows, per esempio Windows 10 (potreste anche valutare un passaggio a Linux, installabile su quasi qualunque PC sul quale funziona Windows 7). Ma passare a Windows 10 significa spesso acquistare un computer nuovo e più potente.
Inoltre in alcuni casi le applicazioni che funzionano sotto Windows 7 non funzionano sotto Windows 10 e non è possibile aggiornarle per via del costo, oppure semplicemente perché chi le ha create non ne ha mai realizzato una versione per Windows 10 o addirittura ha chiuso, visto che sono passati dieci anni dal debutto di Windows 7 (uscito il 22 ottobre 2009).
Per esempio, molte piccole aziende che usano applicazioni scritte su misura per loro anni fa, magari per comandare i propri macchinari, non possono aggiornarle e non possono quindi passare a Windows 10. Secondo i dati di Statcounter, quasi un utente Windows su quattro usa ancora Windows 7 (e c’è persino un 1,29% di utenti ancora fermi a Windows XP, il cui supporto è cessato nel 2014).
Che si fa in questi casi? Se proprio non è possibile abbandonare del tutto Windows 7, si può continuare a usarlo in maniera limitata, per esempio per far funzionare un programma insostituibile, ma a patto di non collegarlo a Internet o alla rete locale. Un Windows 7 isolato può continuare a funzionare, ma deve restare in quarantena.
Senza aggiornamenti, infatti, è pericoloso usare un computer con Windows 7 per navigare in Internet, accedere ai social network e anche per leggere la mail, ed è assolutamente da evitare qualunque uso di Windows 7 per accedere a banche, negozi online o altri servizi di movimento di denaro via Internet.
Fonti aggiuntive: Graham Cluley, Sophos.com.
Se il vostro computer ha iniziato a mostrare un avviso che dice “Il tuo PC Windows 7 non è più supportato”, niente panico. Il vostro computer non smetterà di funzionare. Però non riceverà più aggiornamenti di sicurezza e quindi man mano diventerà vulnerabile a virus e ad altri attacchi informatici.
La soluzione consigliata da Microsoft e dal buon senso è passare a una versione più recente di Windows, per esempio Windows 10 (potreste anche valutare un passaggio a Linux, installabile su quasi qualunque PC sul quale funziona Windows 7). Ma passare a Windows 10 significa spesso acquistare un computer nuovo e più potente.
Inoltre in alcuni casi le applicazioni che funzionano sotto Windows 7 non funzionano sotto Windows 10 e non è possibile aggiornarle per via del costo, oppure semplicemente perché chi le ha create non ne ha mai realizzato una versione per Windows 10 o addirittura ha chiuso, visto che sono passati dieci anni dal debutto di Windows 7 (uscito il 22 ottobre 2009).
Per esempio, molte piccole aziende che usano applicazioni scritte su misura per loro anni fa, magari per comandare i propri macchinari, non possono aggiornarle e non possono quindi passare a Windows 10. Secondo i dati di Statcounter, quasi un utente Windows su quattro usa ancora Windows 7 (e c’è persino un 1,29% di utenti ancora fermi a Windows XP, il cui supporto è cessato nel 2014).
Che si fa in questi casi? Se proprio non è possibile abbandonare del tutto Windows 7, si può continuare a usarlo in maniera limitata, per esempio per far funzionare un programma insostituibile, ma a patto di non collegarlo a Internet o alla rete locale. Un Windows 7 isolato può continuare a funzionare, ma deve restare in quarantena.
Senza aggiornamenti, infatti, è pericoloso usare un computer con Windows 7 per navigare in Internet, accedere ai social network e anche per leggere la mail, ed è assolutamente da evitare qualunque uso di Windows 7 per accedere a banche, negozi online o altri servizi di movimento di denaro via Internet.
Fonti aggiuntive: Graham Cluley, Sophos.com.
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aggiornamenti software,
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Windows 7
2015/10/02
Il misterioso aggiornamento di Windows 7? Era un test scappato per errore
Credit: The Register |
L'aggiornamento era molto piccolo (circa 4 megabyte) e si presentava come un Language Pack etichettato “importante”. Ma la sua descrizione era testo senza senso accompagnato da link che non portavano da nessuna parte.
Parecchi utenti si sono impensieriti e qualcuno ha subìto disagi, come descritto nel forum di Microsoft, ma dopo circa dodici ore d'ansia Microsoft ha dichiarato pubblicamente che si trattava di un aggiornamento di test che era stato pubblicato per errore e che sarebbe stato rimosso a breve.
Passata la paura? Non proprio, perché a partire da Windows 10 Microsoft ha deciso che gli aggiornamenti di Windows saranno automatici e continui e non potranno essere rifiutati dagli utenti comuni (solo gli utenti con contratto aziendale potranno farlo), per cui vedere che Microsoft manda in giro per errore aggiornamenti fasulli non è esattamente rassicurante: un aggiornamento erroneo potrebbe infatti mandare in crisi decine di milioni di computer contemporaneamente in tutto il mondo.
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Windows 7
2010/11/28
Linux vs Windows 7: boot
Boot veloce di Windows 7 battuto da Linux
Ho appena comperato un netbook (niente di speciale, un Samsung N150 Plus) con su Windows 7 e l'ho reso dual-boot con Linux (Ubuntu Netbook Edition). Poi ho fatto un paio di prove molto informali di “partenza da fermo”, ossia l'accensione del netbook con caricamento del Writer di OpenOffice.org, che per me è il caso standard di lavoro: il gesto informatico che corrisponde al tirar fuori il taccuino e la penna per poter cominciare a produrre.
Ubuntu e Writer sono pronti in 47 secondi. Windows 7 ci mette 48 secondi solo per partire e poi carica Writer: tempo totale, 1 minuto e 54 secondi. In entrambi casi ho attivato l'autologin. Tutto questo senza tentare ottimizzazioni in entrambi i casi (disabilitando l'auto updater di Java e Acrobat Reader ho ridotto l'avvio di Windows 7 a 1:40, ma il distacco è sempre forte). Niente male per un sistema operativo open source e non ottimizzato.
Linux batte Windows 7 anche nell'altra operazione essenziale di un computer mobile: lo spegnimento veloce. Linux, con Writer aperto, si spegne in 8 secondi. Lo shutdown di Windows 7 nelle stesse condizioni richiede 21 secondi: un tempo accettabile, ma comunque quasi tre volte più lungo.
Però Windows 7 si prende una rivincita: va in standby istantaneamente e ne esce in 7 secondi. Anche Linux va in standby immediatamente, ma non ne esce: s'impalla. Forse è un difetto risolvibile, ma volevo fare un confronto alla pari, senza tweaking e lunghe ricerche in Rete per trovare una possibile soluzione. Ho già perso abbastanza tempo per trovare come disabilitare l'orrida interfaccia Unity di default di Ubuntu Netbook Edition e ripristinare quella standard che non m'ingabbia.
È divertente, ma anche un po' sconsolante, notare come un sistema operativo che non ha alle spalle un colosso come Microsoft o Apple riesca a fornire prestazioni paragonabili o superiori a quelle del software commerciale. La questione dei tempi di boot, inoltre, non è puramente accademica: è forse la chiave del successo dei tablet e degli smartphone. Nonostante le loro limitazioni di altro tipo, sono pronti subito, cosa essenziale per chi li usa mentre è in movimento.
2010/04/09
Patch mensile per Microsoft
Windows e Office, 25 falle da turare martedì prossimo
Preparatevi: il 13 aprile prossimo Microsoft rilascerà le correzioni che turano 25 vulnerabilità di Windows (tutte le versioni, compresa la 7), Office (versioni XP, 2003 e 2007) ed Exchange Server. Cinque di queste sono considerare critiche ed espongono l'utente al rischio di esecuzione di codice da remoto: in altre parole, permettono a un aggressore di prendere il comando del PC della vittima.
Manca all'appello, nella lista delle falle turate, quella di Internet Explorer presentata durante la gara di smanettoni Pwn2Own svoltasi a fine marzo a Vancouver. Verranno invece corrette la vulnerabilità in VBScript che permetteva di infettare il computer della vittima inducendola a premere il tasto F1, segnalata ai primi di marzo, e in SMB (Server Message Block, il protocollo di condivisione standard di Windows).
Tutti i dettagli delle versioni di software interessate dalle falle e dai rispettivi aggiornamenti di correzione sono elencati nel bollettino di preavviso di Microsoft del mese corrente.
Microsoft ricorda inoltre agli utenti di Windows XP che XP SP2 non verrà più supportato da Microsoft per gli aggiornamenti di sicurezza a partire da metà luglio 2010, per cui è opportuno aggiornare XP al Service Pack 3 oppure passare a una versione più recente del sistema operativo. Per sapere se siete aggiornati al Service Pack 3, aprite Esplora Risorse, cliccate sul menu Guida (il punto interrogativo), scegliete Informazioni su Windows e leggete cosa dice la riga che inizia con la parola Versione.
2010/03/26
Mac, iPhone, Windows 7, IE8 bucati in pochi minuti
Smanettoni bucano Internet Explorer 8, Windows 7, Safari su Mac e l'iPhone. Bonus: rubano tutti gli SMS dal telefonino
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "pegonet" e "fufiski".
La gara per smanettoni Pwn2Own, dove chi riesce a prendere il comando da remoto di un computer se lo porta a casa insieme a un premio in denaro, è tornata anche quest'anno in quel di Vancouver, e son botte da orbi per tutti.
Già il primo giorno sono caduti i due principali contendenti del mercato informatico. Charlie Miller, analista di sicurezza, ha sfruttato una falla del browser Safari per impossessarsi, da remoto ma anche fisicamente, di un MacBook Pro da 15 pollici con su Snow Leopard e tutti gli ultimi aggiornamenti di sicurezza, riuscendo a lanciare una shell completa, dalla quale ha potuto vedere tutti i file del computer-bersaglio ed eseguire comandi. A lui, oltre al laptop, vanno 10.000 dollari di premio.
L'olandese Peter Vreugdenhil, ricercatore di sicurezza indipendente, ha trapassato le difese di Internet Explorer 8 su Windows 7 a 64 bit, aggiundicandosi un laptop HP da 15 pollici e 10.000 dollari. Vreugdenhil è riuscito a superare due delle principali funzioni di sicurezza di Windows, il DEP (Data Execution Prevention) e l'ASLR (Address Space Layout Randomization), sfruttando una vulnerabilità di heap overflow che gli ha permesso di ottenere l'indirizzo base di un modulo DLL che IE8 carica in memoria e da lì ha eseguito l'exploit. I dettagli tecnici sono qui. Tempo necessario: poco più di due minuti.
Firefox 3 su Windows 7 non se l'è cavata meglio: Nils, della britannica MWR Infosecurity, è riuscito a scardinarne le difese, dimostrando di aver preso possesso del computer facendogli eseguire la Calcolatrice. Per le sue fatiche si è portato a casa un Sony Vaio da 13 pollici e il premio in denaro.
Alla fine della prima giornata, fra i sistemi operativi e i browser oggetto della prova resta in piedi soltanto Google Chrome 4 su Windows 7. Linux non era incluso fra i bersagli.
Anche i telefonini evoluti sono oggetto della gara. I bersagli possibili erano l'iPhone 3GS, il Blackberry Bold 9700, il Nokia E72 (Symbian) e l'HTC Nexus One (Android). L'iPhone si è rivelato particolarmente spettacolare nella sua vulnerabilità: Vincenzo Iozzo della società tedesca Zynamics e Ralf Philipp Weinmann dell'Università del Lussemburgo hanno sfruttato una vulnerabilità del suo browser Safari per estrarne il database degli SMS, compresi i messaggi cancellati, i contatti, le immagini e i file musicali di iTunes, semplicemente inducendo l'utente a visitare un sito appositamente confezionato. Tempo necessario per l'intrusione: 20 secondi. Si sono aggiudicati 15.000 dollari (da dividere) e un iPhone ciascuno.
Lo scopo della gara Pwn2Own è incentivare i ricercatori a scoprire falle e divulgarle in modo responsabile: infatti i dettagli tecnici dei metodi utilizzati non possono essere resi noti al pubblico ma vengono invece comunicati ai produttori di software affinché li correggano. E li correggano presto, si spera.
Fonti: ZDNet, Computerworld, Tech News World.
2010/02/25
UE e IE, utenti obbligati alla libertà di scelta
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "giulio" e "economia*********". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2010/03/01.
Nelle prossime settimane gli utenti europei di Windows che hanno Internet Explorer come browser predefinito si troveranno con una schermata decisamente insolita: verrà chiesto loro di scegliere quale browser vogliono usare. E gli utenti di Windows 7 si vedranno sparire Internet Explorer dalla taskbar anche se decidono di continuare a usare IE.
La schermata sarà accompagnata da un testo decisamente bizzarro. Tradotto dalla versione inglese mostrata nella spiegazione di Microsoft, recita grosso modo così: "Il tuo browser è una parte di software importante sul tuo computer. È quella che usi per navigare in Internet. È la finestra intorno ai siti Web che visiti".
Prima che cominciate a sospettare che Microsoft abbia deciso di trattare i propri utenti come rimbambiti ai quali si deve parlare con frasi corte e parole semplici, vi fermo subito. Il testo è il frutto degli accordi di Microsoft con la Commissione Europea per risolvere l'annosa disputa in materia di concorrenza derivante dal tying (vendita abbinata) di Internet Explorer e Windows. Il fatto che Internet Explorer sia preinstallato in Windows, dice in sostanza la Commissione, crea un vantaggio rispetto ai browser concorrenti, tanto che molti utenti non sanno neanche che esistono altri browser oltre a Internet Explorer. Questa schermata intende riequilibrare il mercato informando gli utenti di questa loro libertà di scelta.
Paradossalmente, la libertà di scelta è imposta dall'UE agli utenti: la schermata comparirà grazie a un aggiornamento automatico di Windows XP, Vista e 7 per tutti coloro che, in Europa, hanno Internet Explorer come browser predefinito. Più precisamente, questo succederà nei trenta paesi dello Spazio Economico Europeo, come spiegato qui; la Svizzera dovrebbe essere esclusa.
La schermata mostrerà un elenco di dodici browser, presentati in ordine casuale, con pulsanti per scaricarli e installarli: Avant, Chrome, Firefox, FlashPeak Slimbrowser, Flock, K-Meleon, GreenBrowser, Maxthon, Opera, Safari, Sleipnir e naturalmente anche Internet Explorer (video). I primi utenti a provare il brivido della libertà obbligatoria saranno quelli del Regno Unito, del Belgio e della Francia a partire dai primi giorni di marzo. Se fate assistenza informatica per lavoro, suggerisco di prepararvi con una seduta di meditazione rilassante a una pioggia di "aiuto, mi è sparita Internet!" quando l'aggiornamento rimuoverà l'icona di Internet Explorer dalla taskbar. O se siete cattivi, dite che è successo perché l'utente ha digitato "Google" in Google e ha rotto Internet.
Nelle prossime settimane gli utenti europei di Windows che hanno Internet Explorer come browser predefinito si troveranno con una schermata decisamente insolita: verrà chiesto loro di scegliere quale browser vogliono usare. E gli utenti di Windows 7 si vedranno sparire Internet Explorer dalla taskbar anche se decidono di continuare a usare IE.
La schermata sarà accompagnata da un testo decisamente bizzarro. Tradotto dalla versione inglese mostrata nella spiegazione di Microsoft, recita grosso modo così: "Il tuo browser è una parte di software importante sul tuo computer. È quella che usi per navigare in Internet. È la finestra intorno ai siti Web che visiti".
Prima che cominciate a sospettare che Microsoft abbia deciso di trattare i propri utenti come rimbambiti ai quali si deve parlare con frasi corte e parole semplici, vi fermo subito. Il testo è il frutto degli accordi di Microsoft con la Commissione Europea per risolvere l'annosa disputa in materia di concorrenza derivante dal tying (vendita abbinata) di Internet Explorer e Windows. Il fatto che Internet Explorer sia preinstallato in Windows, dice in sostanza la Commissione, crea un vantaggio rispetto ai browser concorrenti, tanto che molti utenti non sanno neanche che esistono altri browser oltre a Internet Explorer. Questa schermata intende riequilibrare il mercato informando gli utenti di questa loro libertà di scelta.
Paradossalmente, la libertà di scelta è imposta dall'UE agli utenti: la schermata comparirà grazie a un aggiornamento automatico di Windows XP, Vista e 7 per tutti coloro che, in Europa, hanno Internet Explorer come browser predefinito. Più precisamente, questo succederà nei trenta paesi dello Spazio Economico Europeo, come spiegato qui; la Svizzera dovrebbe essere esclusa.
La schermata mostrerà un elenco di dodici browser, presentati in ordine casuale, con pulsanti per scaricarli e installarli: Avant, Chrome, Firefox, FlashPeak Slimbrowser, Flock, K-Meleon, GreenBrowser, Maxthon, Opera, Safari, Sleipnir e naturalmente anche Internet Explorer (video). I primi utenti a provare il brivido della libertà obbligatoria saranno quelli del Regno Unito, del Belgio e della Francia a partire dai primi giorni di marzo. Se fate assistenza informatica per lavoro, suggerisco di prepararvi con una seduta di meditazione rilassante a una pioggia di "aiuto, mi è sparita Internet!" quando l'aggiornamento rimuoverà l'icona di Internet Explorer dalla taskbar. O se siete cattivi, dite che è successo perché l'utente ha digitato "Google" in Google e ha rotto Internet.
2010/02/05
Internet Explorer non protetto e XP? File leggibili da remoto
Falla in Internet Explorer permette agli aggressori di leggere i file degli utenti via Internet
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "xxnadiaxx" e "fabrifab81".
L'avviso di sicurezza 980088 di Microsoft pubblicato il 3 febbraio scorso segnala che se un utente di Windows XP naviga in Rete usando qualunque versione recente di Internet Explorer, i suoi file sono leggibili via Internet da un aggressore che sappia i nomi e i path dei file desiderati. La stessa vulnerabilità si presenta anche per gli utenti di Windows Vista e Windows 7, ma solo se hanno disabilitato la modalità protetta (Protected Mode) di Internet Explorer, che è attiva per default per la navigazione in Internet.
L'aggressore non deve fare altro che indurre la vittima a visitare un sito-trappola usando Internet Explorer: non è difficile, basta un e-mail contenente un link reso irresistibile dalle consuete leve emotive del social engineering.
Di primo acchito la necessità di conoscere il percorso e il nome esatti del file sembrerebbe un ostacolo notevole per questa vulnerabilità, ma esistono vari file collocati in posizioni standard in Windows. Come notano gli utenti di Slashdot, il file indice della funzione di ricerca di Windows si chiama Windows.edb e il suo path standard è ben noto, per cui basta leggerlo da remoto e poi decifrarne il contenuto usando software apposito per avere l'elenco completo delle posizioni degli altri file della vittima e quindi colpire con precisione.
Conviene quindi fare attenzione ai link nei messaggi, verificare che sia attiva la modalità protetta oppure navigare con browser alternativi. L'elenco dei rimedi temporanei consigliati da Microsoft è incluso nell'avviso di sicurezza.
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2010/01/07
Le cose che non colsi - 2010/01/06 [UPD 2010/01/08]
Kaboom mancati e riusciti, intercettazioni, teatrini della sicurezza e altre delizie
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Strutture sommerse dell'isola giapponese di Yonaguni. Qualcuno mi ha chiesto un parere su queste presunte strutture e mi ha segnalato questo articolo (attenzione: contiene pubblicità un po' osé) che ipotizza che si tratti di opere dell'uomo risalenti a 10.000 anni fa. Non ho tempo di approfondire, lascio queste righe come appunto: segnalo solo che l'articolo di Wikipedia cita varie fonti che suggeriscono che si tratti più banalmente di formazioni geologiche naturali di roccia che, come in altri luoghi del mondo, tende spontaneamente a fratturarsi secondo linee geometriche.
Ipotesi aliene e/o catastrofiche riguardanti una nube scoperta dalle sonde Voyager. Un altro lettore mi ha segnalato l'esistenza di farneticazioni sulla nube scoperta dalle sonde della NASA fuori dal nostro sistema solare e battezzata "Local Fluff". Le informazioni tecniche per rispondere a queste idee menagramo sono su Physorg.com e su Nasa.gov.
Teatrino della sicurezza Qualche pensiero sulla sicurezza e soprattutto sui teatrini della sicurezza dopo il Mutandabomber del volo Northwest Airlines 253 da Amsterdam a Detroit: Bruce Schneier prende giustamente per i fondelli la nuova regola sul non alzarsi dal posto durante l'ultima ora di volo. BoingBoing si associa. Il teatrino prosegue: le istruzioni segretissime sulle nuove regole di sicurezza della TSA (Transportation Security Administration) americana finiscono online. Come le mutande dell'aspirante martire. E per quelli che dimenticano che le prime notizie diramate dai media spesso non sono esatte, segnalo che inizialmente le agenzie parlavano di mini-petardi natalizi (i Christmas crackers della tradizione britannica).
Scusi, quest'esplosivo è suo? Il teatrino arriva a livelli demenziali e da infarto con questa simpatica trovata delle autorità slovacche. Vediamo se i controlli di sicurezza funzionano: mettiamo dell'esplosivo di nascosto nella valigia di un passeggero ignaro e vediamo se i nostri colleghi ai controlli lo trovano. Indovinate come va a finire: l'esplosivo sfugge ai controlli e il passeggero se lo porta a casa a Dublino, dove viene arrestato e la sua abitazione viene circondata dagli artificieri per rimuoverne l'esplosivo. Le autorità slovacche aspettano tre giorni prima di avvisare la polizia irlandese del piccolo disguido e dicono che l'esplosivo non era pericoloso. Ma allora perché chiamare gli artificieri? Adesso non basta preoccuparsi delle bombe portate in aereo dai terroristi; bisogna anche preoccuparsi di quelle messe dagli "esperti" di sicurezza (BBC). Aggiornamento: le cose potrebbero essere andate diversamente da quanto descritto da Zia Beeb, come segnalato nei commenti qui sotto.
L'intercettazione dei video non cifrati dei Predator. Forse non è un errore grave come pare istintivamente. Schneier sottolinea che a volte la mania di segretezza inutile fa più danni della disseminazione di segreti. Il problema nel caso dei Predator sarebbe stata la gestione dei codici di accesso sul campo di battaglia. Se il video in tempo reale non fosse stato disponibile a un gruppo di soldati nel momento del bisogno perché il sistema non accettava la password, la segretezza avrebbe prodotto danni maggiori. E si chiede quanto possa essere utile un feed video di una vista aerea senza coordinate o altri riferimenti. Il vero danno, qui, è quello d'immagine (la figuraccia pubblica dei militari).
Più facile intercettare i GSM. È stato decifrato l'algoritmo di channel hopping usato dai sistemi cellulari GSM per proteggere le telefonate contro le intercettazioni. Un progetto open source mirato a dimostrare l'insufficienza della privacy del sistema GSM ha proposto, durante il Chaos Communication Congress di Berlino, un kit composto da un PC con una scheda grafica di medie prestazioni, un disco rigido capiente, due ricevitori USRP2 e del software per gestire il channel hopping. Dopo qualche minuto d'intercettazione di una chiamata, l'algoritmo viene decifrato e siccome la chiamata è stata registrata (come flusso di dati cifrati), può essere decifrata anche la sua parte iniziale. Il kit registra solo uno degli interlocutori, ma anche questo in molti casi è sufficiente per commettere crimini, per esempio intercettando i menu vocali di un sistema bancario (The Register).
Come spillare dati privati da Facebook. Wired spiega che le nuove regole di privacy di Facebook rendono più facile scoprire nome, amici, sesso, età, interessi, domicilio, lavoro e titolo di studio corrispondenti a un indirizzo di e-mail usando la funzione di ricerca di amici. Buon divertimento.
Leggere i pensieri si può (o quasi). Basta accettare qualche piccolo impianto nel cervello, senza fili sporgenti o connettori alla Frankenstein: solo due bobinette applicate allo scalpo. Un dispositivo chiamato Neuralynx, realizzato presso la Boston University, rileva l'attività cerebrale dei centri della parola e la converte in suoni. Funziona: un primo modello sperimentale è già stato impiantato in un ventiseienne completamente paralizzato, generando correttamente alcuni suoni (Physorg).
Demi Moore photoshoppata in copertina: arrivano gli avvocati per non farlo sapere. Il popolare sito BoingBoing pubblica le prove di un fotoritocco dilettantesco che mozza un fianco a Demi Moore sulla copertina di una rivista (immagine qui accanto), e l'attrice, invece di chiedere scusa per la porcata e per l'ennesima anoressizzante presa in giro del pubblico, manda gli avvocati, e la rivista nega ogni ritocco. La risposta del legale di BoingBoing è da manuale. Mai sentito parlare del diritto di cronaca? Tutta la storia è qui, e non è l'unica del suo genere. Leggete qui sotto.
Modelle impossibili. La presa in giro e la presentazione di modelli estetici inarrivabili raggiunge nuove vette in un poster di Ralph Lauren (qui accanto). E anche qui arrivano gli avvocati, che diffidano Photoshop Disasters, il blog che aveva pubblicato l'immagine. Photoshop Disasters ha rimosso l'articolo, ma l'immagine è ancora in giro. Esiste davvero qualcuno che crede che questo sia l'aspetto normale di una donna? E qualcun altro che approva e che stampa questa roba? E la soluzione, secondo i magnati della moda, è quella di imbavagliare chi denuncia i loro inganni?
Esperti di sicurezza sbaragliano botnet di 250.000 PC infetti. La botnet era arrivata a generare l'11% dello spam analizzato da MessageLabs. Gli smanettoni hanno preso il controllo dei server che gestivano la botnet. Geniale. I dettagli sono su PCworld/Yahoo.
Cinque anni fa, l'attacco alla Terra dallo spazio. Il 27 dicembre 2004 la Terra fu investita da un fascio di raggi gamma e X tanto potente da accecare alcuni satelliti e ionizzare parzialmente gli strati superiori dell'atmosfera. Colpa di una magnetar, la SGR1806-20: una stella di neutroni tanto densa che un centimetro cubo della sua materia pesa cento milioni di tonnellate e dotata di un campo magnetico mostruoso (donde il nome). Si trova a 50.000 anni luce da noi, sul lato opposto della nostra galassia, eppure è riuscita a far sentire il suo effetto fin qui, cosa che una "normale" supernova non riuscirebbe a fare da quella distanza. E poi dicono che la scienza è noiosa (Bad Astronomy).
Cinque nuovi mondi. Il telescopio spaziale Kepler della NASA ha trovato i suoi primi cinque nuovi pianeti al di fuori del sistema solare. Quattro sono ancora più grandi di Giove, e percorrono orbite strettissime intorno alla propria stella. Un anno, su quei mondi, dura fra tre e cinque giorni terrestri. Uno, Kepler 7b, ha una densità media inferiore a quella del polistirolo espanso. Questo è solo un piccolo esercizio di collaudo: il telescopio Kepler è fatto per scoprire pianeti simili alla Terra (BBC).
Antimateria kaboom. Incrociare i flussi è male, come sanno i fan di Ghostbusters: mettere insieme materia e antimateria nel cuore di una stella è molto male. E avviene nella realtà, non nei telefilm di Star Trek. Sette miliardi di anni fa, la stella Y-155, nella costellazione della Balena, aveva una massa 200 volte maggiore di quella del nostro sole ed è diventata tanto calda da generare coppie di particelle di materia e antimateria, scatenando una reazione termonucleare che l'ha fatta esplodere così violentemente da essere visibile da Terra nonostante si trovasse a metà strada dai confini dell'universo e generando un'energia equivalente a cento miliardi di volte quella del Sole (Science Daily).
Oroscopi? Idiozia colossale. Lo dice Marco Cagnotti, giornalista scientifico e presidente della Società Astronomica Ticinese, in un eloquente sfogo sul blog astronomico Stukhtra, giocando il jolly: "... “Nature”, vol. 318, pp. 419-425, 5 dicembre 1985: una ricerca fondamentale. Effettuata con astrologi professionisti, impegnati in un protocollo a doppio cieco e messi nelle migliori condizioni operative, avendo tutte le informazioni su luogo, data e ora di nascita, quindi potendo stilare il tema natale preciso dal quale ricavare poi la personalità dei volontari. Risultato: fallimento totale." Niente male anche l'incazzatura di Marcello Veneziani sul Giornale: "Giuro che al prossimo che mi fa l’oroscopo gli faccio l’endoscopia, con strumenti improvvisati".
Onnipotenza in Windows 7. Esiste un "God Mode" in Windows 7, una serie di funzioni non documentate, inserite dagli sviluppatori, che permette di accedere rapidamente a tutti i pannelli di controllo del sistema operativo da una singola cartella. Basta creare una nuova cartella e darle il nome seguente: GodMode.{ED7BA470-8E54-465E-825C-99712043E01C} (parentesi graffe incluse). Potete anche usare una stringa diversa da "GodMode", ed esiste tutta una serie di codici aggiuntivi che attivano varie scorciatoie per controllare più agevolmente le impostazioni del sistema operativo. Cnet ne pubblica un elenco che è spiegato in dettaglio qui. Il codice che riporto qui sopra è quello che include tutte le scorciatoie: gli altri ne attivano dei sottogruppi. Da provare a vostro rischio e pericolo (specialmente in Vista, dove pare che tenda a crashare il sistema) (Gizmodo).
Antibufala: Warren Beatty ha conosciuto biblicamente quasi 13.000 donne? Qualcuno ha fatto i conti in tasca a questa notizia che ha spopolato nei giorni scorsi sui giornali che non hanno niente di meglio da raccontare. Bufala, a meno che vogliate credere che il bellone di Hollywood sia riuscito a sedurre 1,06 donne al giorno, ogni giorno dell'anno, per 33 anni di fila (Animalnewyork.com).
Immagini incredibili di animali nel grembo materno. Sono tratte da un documentario di National Geographic, ma le trovate su Io9 e Izismile.
Che fine ha fatto Second Life? È quasi deserto, ma fa più soldi di prima grazie alla conversione all'intrattenimento a luci rosse. PcPro è andato a vedere cos'è successo al social network che tanti avevano dipinto come il futuro di Internet.
Fotocamere digitali, basta con la guerra dei megapixel, bisogna essere più sensibili. La nuova frontiera per la fotografia è l'introduzione di sensori capaci di ottenere immagini decenti in condizioni di luce sempre più fioca, fino a fotografare in città, di notte, in luce ambiente. ISO 12.800, estendibili a 102.400, per la Canon 1D Mark IV. Che nelle mani giuste fa dei video straordinari come Nocturne. Se dovete chiedere quanto costa, non ve la potete permettere.
2009/12/01
Schermo nero della morte per Windows 7?
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/12/02 12:50.
Vari siti specialistici e anche siti generalisti come la BBC stanno segnalando un problema che a quanto pare potrebbe affliggere milioni di utenti di Windows 7 ed è stato battezzato affettuosamente lo Schermo Nero della Morte.
In pratica, all'avvio di Windows 7 lo schermo risulta completamente nero dopo aver fatto login: niente desktop, taskbar o barra laterale, ma (quando va bene) solo una finestra di Explorer. Questo rende comprensibilmente piuttosto difficile lavorare. Il problema riguarda anche Windows Vista, XP, NT, e 2000.
La società di software Prevx ha predisposto un rimedio temporaneo e parziale. La causa sembra essere uno dei recenti aggiornamenti di Windows, quello del 25 novembre, che ha cambiato la gestione del Registro. Cercando negli archivi Microsoft si trovano delle informazioni per XP, che però sembrano riguardare un altro problema che produce una schermata nera. Secondo InformationWeek, Microsoft per ora si limita a dire che "sta investigando le segnalazioni" e che a indagine completata fornirà "istruzioni dettagliate su come prevenire o gestire queste problematiche".
Ne siete stati colpiti? Avete maggiori informazioni? Una foto o un video? Non vorrei che fosse una tempesta in un bicchier d'acqua. Fate le vostre segnalazioni nei commenti.
Soprattutto una raccomandazione: non fidatevi di siti Web sconosciuti che offrono rimedi per questo problema. I parassiti e criminali della Rete stanno già approfittando della notizia.
A quanto risulta dalle ultime notizie (Cnet.com) e dai vostri commenti, il problema è piuttosto circoscritto e di certo non sta causando disastri planetari. Alcuni utenti di Slashdot confermano di essere stati colpiti momentaneamente dal baco. Microsoft Technet ne discute con gli utenti qui.
Il Microsoft Security Response Center dice che gli aggiornamenti di Windows di novembre non sono collegati allo "schermo nero della morte" in questione, che il meccanismo proposto dalle fonti che hanno segnalato il problema (una modifica ai permessi del Registro) non c'è negli aggiornamenti suddetti ("none of these updates make any changes to the permissions in the registry. Thus, we don’t believe the updates are related to the “black screen” behavior described in these reports."): la causa potrebbe essere un malware. Inoltre, sempre secondo il MSRC, il problema non è molto esteso.
Prevx chiede "scusa a Microsoft per eventuali disagi causati" dal suo articolo e conferma che le patch recenti di Windows non c'entrano nulla con lo Schermo Nero della Morte.
Vari siti specialistici e anche siti generalisti come la BBC stanno segnalando un problema che a quanto pare potrebbe affliggere milioni di utenti di Windows 7 ed è stato battezzato affettuosamente lo Schermo Nero della Morte.
In pratica, all'avvio di Windows 7 lo schermo risulta completamente nero dopo aver fatto login: niente desktop, taskbar o barra laterale, ma (quando va bene) solo una finestra di Explorer. Questo rende comprensibilmente piuttosto difficile lavorare. Il problema riguarda anche Windows Vista, XP, NT, e 2000.
La società di software Prevx ha predisposto un rimedio temporaneo e parziale. La causa sembra essere uno dei recenti aggiornamenti di Windows, quello del 25 novembre, che ha cambiato la gestione del Registro. Cercando negli archivi Microsoft si trovano delle informazioni per XP, che però sembrano riguardare un altro problema che produce una schermata nera. Secondo InformationWeek, Microsoft per ora si limita a dire che "sta investigando le segnalazioni" e che a indagine completata fornirà "istruzioni dettagliate su come prevenire o gestire queste problematiche".
Ne siete stati colpiti? Avete maggiori informazioni? Una foto o un video? Non vorrei che fosse una tempesta in un bicchier d'acqua. Fate le vostre segnalazioni nei commenti.
Soprattutto una raccomandazione: non fidatevi di siti Web sconosciuti che offrono rimedi per questo problema. I parassiti e criminali della Rete stanno già approfittando della notizia.
Aggiornamento 2009/12/01 ore 21:10
A quanto risulta dalle ultime notizie (Cnet.com) e dai vostri commenti, il problema è piuttosto circoscritto e di certo non sta causando disastri planetari. Alcuni utenti di Slashdot confermano di essere stati colpiti momentaneamente dal baco. Microsoft Technet ne discute con gli utenti qui.
Aggiornamento 2009/12/02 ore 00:10
Il Microsoft Security Response Center dice che gli aggiornamenti di Windows di novembre non sono collegati allo "schermo nero della morte" in questione, che il meccanismo proposto dalle fonti che hanno segnalato il problema (una modifica ai permessi del Registro) non c'è negli aggiornamenti suddetti ("none of these updates make any changes to the permissions in the registry. Thus, we don’t believe the updates are related to the “black screen” behavior described in these reports."): la causa potrebbe essere un malware. Inoltre, sempre secondo il MSRC, il problema non è molto esteso.
Aggiornamento 2009/12/02 ore 12:50
Prevx chiede "scusa a Microsoft per eventuali disagi causati" dal suo articolo e conferma che le patch recenti di Windows non c'entrano nulla con lo Schermo Nero della Morte.
Fonti aggiuntive: Hwupgrade.it
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2009/11/20
Falla SMB in Windows 7, quanto è grave?
Windows 7 paralizzabile da remoto? Facciamo il punto
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Windows 7, il nuovo gioiello di Microsoft, debutta col buco. E che buco, stando al suo scopritore Laurent Gaffié: è possibile paralizzare Windows 7 (e anche alcune versioni di Windows Server 2008) semplicemente inducendo l'utente a cliccare su un link appositamente confezionato, per esempio per visitare un sito Web ostile. Niente schermo blu classico, ma un blocco completo: il computer cessa di rispondere ai comandi. È quindi necessario riavviarlo, con conseguente perdita dei dati non salvati. Imbarazzante.
Microsoft sta già lavorando all'aggiornamento per turare la falla, ma nel frattempo le dimostrazioni dell'estrema facilità con la quale si può sfruttare il difetto cominciano a circolare in Rete.
La prima dimostrazione, naturalmente, è quella dello scopritore, che l'11 novembre ha pubblicato poco responsabilmente tutto il codice Python da usare. Per questo ho aspettato inizialmente a diffondere la notizia (il mio primo accenno pubblico è del 17), ma ora che tutti i dettagli sono disponibili nei principali siti di riferimento per la sicurezza (nella mailing list Full Disclosure, per esempio) è inutile mantenere ulteriormente l'embargo.
Come funziona la falla? È abbastanza semplice. Il software Microsoft che in Windows 7 gestisce il protocollo SMB (Server Message Block), quello utilizzato normalmente nei computer Windows per la condivisione di file e stampanti, non gestisce adeguatamente eventuali incoerenze nei dati trasmessi nell'ambito di questa condivisione. Specificamente, Windows 7 si blocca completamente (va in loop infinito) se riceve l'header di un pacchetto di dati SMB che dichiara una lunghezza diversa da quella reale. È sufficiente un singolo byte di differenza, secondo i test di PraetorianPrefect.com. Se succede, l'unica cosa che si può fare è premere il pulsante di spegnimento del computer e poi riavviare.
Un malintenzionato non deve fare altro che predisporre un server sul quale gira il codice pubblicato da Gaffié, lasciarlo in ascolto e indurre la vittima, tramite un qualunque espediente psicologico (mail allettante, invito in chat), a visitare una pagina Web contenente un link speciale che rimanda al server ostile. Quando la vittima contatta la pagina Web, si attiva una connessione SMB che manda il pacchetto malformato a Windows 7, che si paralizza. Ci sono anche altri metodi (un comando dir \\indirizzo ip\risorsa condivisa fasulla dalla macchina della vittima), ma questo è probabilmente il più pernicioso.
Microsoft ha pubblicato un advisory in inglese, in cui raccomanda agli utenti Windows 7 di bloccare le porte TCP 139 e 445 al firewall e di bloccare ogni comunicazione SMB da e verso Internet. Di norma dovreste già essere configurati in questo modo (se avete dubbi, chiedete a un esperto fidato di controllare per voi), per cui la falla sarebbe sfruttabile solo dai vostri colleghi dispettosi. Tuttavia secondo alcune fonti esisterebbe un modo per sfruttare Internet Explorer per scavalcare anche un firewall e colpire la vittima da remoto: "includere un file presente su una condivisione nell'HTML di una pagina Web", dice Tyler Reguly di nCircle citato da PCWorld.com.
L'advisory di Microsoft indica che Windows XP e Windows Vista non sono affetti da questa vulnerabilità e sottolinea che per ora non sono noti siti che la sfruttano e non è possibile sfruttarla per eseguire codice o prendere diversamente il controllo del computer della vittima: il peggio che vi può capitare, insomma, è trovarvi con il computer improvvisamente bloccato. Proprio come ai vecchi tempi.
Fonti aggiuntive: CVE; ZDNet, The Inquirer, Slashdot, The Register.
2009/11/06
Windows 7: più sicuro, ma non abbassate la guardia
Windows 7 vulnerabile a 8 virus su 10
Lo dice Sophos, non lo dico io: la società di sicurezza informatica ha installato una copia fresca di Windows 7 su un PC intonso, configurandolo in maniera standard, con la protezione User Account Control (UAC o Controllo Account Utente) attivata, ma senza installare un antivirus.
Poi ha preso dieci campioni di virus recenti a caso e li ha dati in pasto a Windows 7. Due virus non hanno funzionato del tutto; un terzo è stato bloccato dal Controllo Account Utente.
Morale della favola: continua a essere indispensabile utilizzare un antivirus ed è meglio non farsi ammaliare dalle pubblicità che parlano di maggiore sicurezza. La sicurezza sarà sì maggiore rispetto a quella del predecessore Vista, ma non è assoluta, per cui le buone abitudini non vanno abbandonate.
Secondo i dati di Netmarketshare.com correnti, il 92,5% dei computer al mondo usa una versione di Windows. Vista è al 19%, XP resta dominante al 70.5% e Windows 7 debutta con un 2%. Questi numeri indicano che ci sono ancora milioni di utenti con vecchie versioni di Windows, che sono quindi maggiormente esposti a rischi d'infezione; ma come dimostra l'esperimento di Sophos, anche chi usa l'ultimissima versione di Windows non può dormire sonni troppo tranquilli e deve restare vigile.
2009/08/28
Windows e Mac, aggiornamenti a confronto
Debutta Mac OS Snow Leopard, in arrivo Windows 7
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Oggi esce nei negozi la nuova versione del sistema operativo per computer Apple, denominata Snow Leopard, e il 22 ottobre uscirà la nuova edizione di Windows, chiamata semplicemente Windows 7.
In entrambi i casi non si tratta di rivoluzioni, ma di evoluzioni rispetto alle versioni precedenti; le novità ci sono, prima fra tutte l'inversione della triste tendenza a pretendere computer sempre più potenti per programmi sempre più elefantiaci, ma non si tratta di grandi balzi in avanti, per cui è facile avere incertezze su cosa fare. Aggiornarsi, spendere soldi e rischiare incompatibilità, oppure tenere quello che già si ha e funziona?
Come sempre, vale il consiglio di lasciare che siano gli altri a farsi male provando per primi le novità. Salvo che siate fanatici d'informatica, non c'è nessuna ragione impellente per aggiornarsi subito. Vi propongo una miniguida per orientarsi nelle novità dei due grandi concorrenti dell'informatica personale.
Mac OS X 10.6 Snow Leopard: più velocità senza cambiare computer
Attenti ai Mac vecchi. Questa edizione è adatta soltanto ai Mac con processore Intel: chi ha un computer Apple con processore PowerPC è tagliato fuori. Questo significa che certi computer Apple di soltanto tre anni fa potrebbero essere esclusi dall'aggiornamento.
Più velocità e snellezza a parità di computer. Gran parte delle modifiche rispetto alla versione precedente, Leopard, è dietro le quinte. Supporto migliorato per i processori multicore, modalità a 64 bit per dare alle applicazioni la possibilità di gestire più di 4 GB di RAM, sfruttamento del processore grafico per togliere carico di lavoro al processore principale e uno snellimento drastico delle applicazioni preinstallate producono una reattività sensibilmente più veloce senza dover cambiare computer. Però per ora nessuna applicazione scritta da altre case produttrici di software sfrutta queste potenzialità. Anche lo spazio occupato dal sistema operativo cala drasticamente, liberando diversi gigabyte di spazio su disco.
Compatibilità. Snow Leopard include ancora Rosetta, il "traduttore" che permette di eseguire le applicazioni scritte per le versioni PowerPC di Mac OS. Arriva il supporto per Microsoft Exchange 2007. I cambiamenti dell'interfaccia sono poco più che utili affinamenti e ritocchi (la possibilità di ordinare i file cronologicamente nella vista a colonne del Finder, per esempio), per cui chi usa già Leopard si troverà subito a proprio agio. E' presto per un quadro globale, ma stando alle prime recensioni sembra che quasi tutte le applicazioni scritte per Leopard funzionino sotto Snow Leopard senza richiedere aggiornamenti, anche se The Register segnala una lista informale di possibili applicazioni problematiche, fra le quali spicca Photoshop Elements.
Quicktime. Diventa di serie la comodissima possibilità di montare rapidamente un video usando le funzioni ritaglia-copia-incolla di Quicktime, come se il video fosse un testo. Prima si pagava a parte. I video Flash sono riproducibili senza dover installare programmi accessori. A molti piacerà la possibilità di registrare sotto forma di video quello che avviene sullo schermo e di aggiungervi annotazioni: cose che si potevano fare anche prima, ma soltanto aggiungendo programmi appositi.
Antivirus? Ma non era immune? Gli smanettoni che hanno avuto tra le mani Snow Leopard in anteprima hanno scovato una funzione non pubblicizzata da Apple: una sorta di rudimentale antivirus per quei pochi virus o cavalli di Troia che esistono per il mondo Mac.
Prezzo. Se avete già Leopard, passare a Snow Leopard costa 39 franchi (29 euro) per l'edizione con licenza per un utente, 69 franchi (49 euro) per quella con licenze per un massimo di cinque utenti domestici (non aziendali o professionali) e 13 franchi (8,95 euro) per la licenza monoutente per chi ha acquistato un Mac nuovo dopo l'8 giugno 2009.
Chi ha la versione precedente, Tiger, è legalmente tenuto ad acquistare il Mac Box Set per essere in regola con le licenze, al prezzo di 219 franchi (169 euro) per la versione monoutente o 299 franchi (229 euro) per la versione con licenze per cinque utenti domestici. Il Mac Box Set include iWork 09, la potente suite di programmi equivalenti a Microsoft Office.
Tuttavia è emerso che non c'è alcun lucchetto digitale a imporre queste regole, tanto che l'aggiornamento da 39 franchi (29 euro) s'installa senza problemi anche se non c'è preinstallato Leopard. Apple ha scelto di fidarsi dell'onestà media degli utenti invece di complicare loro la vita con sistemi di controllo delle licenze.
Windows 7: Vista ripulito, dimagrito e velocizzato
Il 22 ottobre prossimo sarà disponibile per l'acquisto Windows 7, il successore di Windows Vista. Come Snow Leopard, non si tratta di una versione radicalmente nuova, ma di un affinamento della precedente, che debuttò tre anni fa con notevole malumore fra gli utenti per la sua pesantezza, lentezza e ossessione per la sicurezza.
A differenza di Snow Leopard, Windows 7 è stato offerto in prova gratuita temporanea a tutti gli utenti di Internet; l'offerta è scaduta pochi giorni fa. Occorre attendere l'uscita della versione definitiva per vedere come sarà realmente Windows 7, ma le recensioni basate sulla versione distribuita in prova gratuita e quella usata dagli sviluppatori sono decisamente positive: il messaggio generale è che Windows 7 è Vista fatto come si deve. Ecco qualche primo accenno alle novità che ci possiamo attendere.
Compatibilità. L'obiettivo di Windows 7 è la piena compatibilità con le applicazioni e l'hardware che funzionano sotto Vista. Per i problemi più gravi c'è un Windows XP Mode (Virtual PC ricarrozzato), ma soltanto in alcune versioni di Windows 7. Spariscono invece applicazioni familiari come Calendar, Mail (Outlook Express) e Movie Maker, sostituite da equivalenti via Web o scaricabili a parte, probabilmente per evitare problemi con gli enti antitrust. Può parere assurdo che un sistema operativo moderno non venga fornito con un client di posta, ma è così, e visto l'attuale orientamento dell'informatica verso i servizi online al posto del software sul PC, la scelta potrebbe rivelarsi trainante.
Aspetto. Chi ha familiarità con Vista non avrà grandi sorprese, ma gli utenti affezionati a Windows XP troveranno un'interfaccia drasticamente differente, piena di trasparenze ed effetti. La taskbar è stata ripensata a fondo e potenziata: per esempio, far scorrere il cursore sopra un'icona di un'applicazione attiva fa apparire delle mini-anteprime delle finestre aperte di quell'applicazione, e commutare da un'applicazione a un'altra tramite la taskbar è estremamente pratico. Anche la gestione delle periferiche e delle reti è stata semplificata, e il supporto per gli schermi tattili è stato potenziato in modo da includere anche il multi-touch.
Velocità maggiore senza cambiare computer. Windows 7 ha gli stessi requisiti hardware di Windows Vista, invece di aumentarli come è sempre avvenuto in passato. Anzi, funzionerà anche su computer sui quale Vista si rifiuterebbe di lavorare, come sui netbook. Le funzioni di ricerca nei file sono state potenziate e accelerate, e stando a chi l'ha usato assiduamente ci sono mille piccoli e grandi affinamenti che lo rendono un netto passo avanti rispetto a Vista. L'avvio e la chiusura sono più veloci; il supporto per i processori multicore è migliorato
Prezzi. A differenza di Snow Leopard, e come per Vista, Windows 7 sarà disponibile in un gran numero di versioni, con prezzi e prestazioni differenti, che causeranno non poca confusione negli utenti.
Per esempio, volete la modalità Windows XP? Vi serve Windows 7 Professional o Ultimate. Ma ci saranno anche la versione Starter, la Home Basic, la Home Premium e la Enterprise. Nei negozi ci saranno però quasi sempre soltanto due versioni, la Home Premium e la Professional, e chi vorrà potrà migrare a pagamento alle altre più complete.
Per ciascuna di queste versioni ci saranno inoltre sconti, prezzi e procedure differenti per migrare da Windows XP o da Windows Vista. C'è di che perdersi.
Nell'Unione Europea, i prezzi varieranno da 119.99 euro (Home Premium upgrade) a 319 euro (Ultimate Full) per le versioni non preinstallate; il prezzo di quelle preinstallate sarà incluso nel prezzo d'acquisto del computer nuovo. Chi ha acquistato da poco un computer con Windows Vista o ha comunque una licenza di Vista può già prenotare l'upgrade, ma non da tutte le versioni di Vista; la Home Basic è esclusa.
Anche in termini strettamente tecnici l'aggiornamento è una giungla: date un'occhiata a questo grafico di come si aggiorna Windows in base a quale versione di partenza si usa e quale versione di Windows 7 si desidera.
Che fare?
La scelta di Microsoft e Apple di offrire nuove versioni "risparmiose" dei loro sistemi operativi è certamente figlia di un periodo nel quale l'economia tira poco e non ci sono molti soldi da spendere in computer nuovi se quelli attuali vanno bene, ma è comunque una boccata d'aria fresca nell'evoluzione dell'informatica e merita un plauso.
Dalla corsa al gigantismo si è passati alla ricerca dell'efficienza per spremere maggiore produttività dall'hardware esistente, e questo è un bene non solo per i nostri portafogli individuali, ma per tutto l'ambiente, perché sistemi operativi con minori pretese comportano un minor numero di computer da rottamare, con tutto quello che ne consegue.
Passato il periodo di inevitabile rodaggio, nel quale verranno a galla le incognite delle funzioni DRM (anticopia) dei nuovi sistemi operativi, il mio consiglio è di migrare a Snow Leopard e Windows 7 rispettivamente. Non solo per ottenere benefici di produttività, ma per dare un segnale socialmente rilevante alle aziende: se invece di offrirci nuovi orpelli rutilanti che non abbiamo mai chiesto ci date sostanza e ci offrite roba pratica ma poco vistosa, siamo disposti a spendere anche in tempi di crisi.
E se non volete spendere e non vi fidate del software chiuso, potete sempre provare gratuitamente le varie distribuzioni di Linux, che ogni anno diventa sempre più automatico e intuitivo da installare e configurare, anche se le incompatibilità e le magagne ci sono tuttora. Alla fine, l'importante è lavorare usando il più possibile formati standard, per non ghettizzarsi e poter comunicare e condividere i dati con chiunque.
Fonti: The Register, Gizmodo, Ars Technica, Ars Technica, Gizmodo, ExtremeTech, Microsoft.com, Apple.com.
2009/05/01
Volete usare gratis il prossimo Windows 7?
Windows 7, versione preliminare in prova gratuita fino a giugno 2010
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Se vi interessa provare la Release Candidate (una sorta di ultima bozza quasi definitiva) di Windows 7, il successore di Vista, potrete farlo legalmente e gratuitamente per 13 mesi, dal 5 maggio prossimo al primo giugno del 2010. Le date erano state rivelate da una fuga di notizie e sono state confermate ieri da Microsoft, come riferisce Computerworld.
Questa Release Candidate è già disponibile da ieri agli sviluppatori del Microsoft Developers Network (MSDN) e agli utenti paganti di TechNet, in versione a 32 bit e a 64 bit. Tuttavia le pagine dalle quali scaricare il sistema operativo sono rimaste a lungo inaccessibili, come lamentano gli utenti.
Aggiornamento: Windows 7 è ora disponibile a tutti presso l’Evaluation Center italiano. Grazie a Renato per la dritta.
Va sottolineato che si tratta di una versione di prova, da non usare per lavoro o per situazioni critiche, e che scaduto questo termine temporale il prodotto smetterà di funzionare e non sarà possibile aggiornarlo alla versione definitiva.
E' un periodo di prova ben più lungo rispetto alle versioni di prova di Windows Vista, che funzionarono per un massimo di otto mesi (da settembre 2006 al primo di giugno 2007).
Ci sono buone notizie per questa nuova versione: finalmente è stato rimosso quasi completamente l'Autoplay/Autorun che ha permesso a tante infezioni virali, compreso il recente Conficker, di propagarsi semplicemente collegando al PC una penna USB, un CD/DVD o un disco rigido infetto. Ci sarà anche una finestra di compatibilità con Windows XP, ma sarà una macchina virtuale scaricabile come opzione, per cui richiederà un computer dalle prestazioni decisamente vivaci.
Microsoft sta facendo di tutto per blindare e velocizzare il suo nuovo sistema operativo, soprattutto all'avvio e alla chiusura, ed evitare le lamentele che hanno afflitto Vista. La BBC cita anche un taglio di 400 millisecondi alla musica di Windows 7, vantato da John McCurran di Microsoft UK, per rendere più rapida la chiusura del sistema operativo. Wow. Io avrei un'idea ancora più brillante: sbarazzarsi completamente della musica di chiusura.
Battute a parte, la gestione della grafica dovrebbe essere più snella e le prime recensioni indicano un'effettivo miglioramento delle prestazioni rispetto a Vista. Visivamente, Windows 7 sembra essere una versione drasticamente ripulita e snellita di Vista (con degli sfondi assolutamente psichedelici, da non perdere), per cui la migrazione non dovrebbe essere troppo sofferta. La versione base dovrebbe poter girare (con alcune limitazioni) anche sui netbook di fascia medio-alta.
Una raccomandazione importante: non scaricate le copie pirata che sono già in circolazione. Molte sono infette e sono un perfetto veicolo di propagazione di ogni sorta di porcheria informatica.
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2009/01/21
Conficker batte anche Windows 7, se l’utente aiuta
Windows 7 vulnerabile a Conficker: è ora di pensionare l'Autoplay?
F-Secure segnala che il trucchetto d'ingegneria sociale usato da Conficker funziona anche con Windows 7.
Se si inserisce una penna USB infetta in una macchina Windows 7, compare la finestra di Autoplay, che chiede all'utente cosa fare. La finestra contiene un'opzione-trappola: è la prima nella figura qui accanto, che sembra essere un invito ad aprire una cartella (dunque un gesto che riteniamo innocuo) ma in realtà esegue Conficker.
In Windows Vista l'opzione-trappola può saltare all'occhio maggiormente, perché la dicitura "Open folder to view files" è sempre in inglese (è hardcoded nella riga Action dell'autorun.inf scritto da Conficker) a prescindere dalla lingua del sistema operativo ospite. Presumo che chi sta collaudando Windows 7 abbia invece scelto la versione inglese, nella quale la trappola si mimetizza molto bene. Quanti, infatti, noteranno che sopra l'icona autentica di Windows c'è scritto "Install or run program"?
The Register suggerisce che visto che Windows 7 è ancora in beta, ci sia ancora tempo per modificare il modo in cui funziona l'Autoplay e renderlo un grimaldello meno efficace, o per eliminarlo del tutto. Credo che saremmo in tanti a rinunciare volentieri alla relativa comodità di questo automatismo in cambio di una maggiore sicurezza.
Intanto arrivano segnalazioni di danni causati da Conficker e soprattutto dalla scelleratezza dei manager responsabili per l'aggiornamento dei computer. Sempre secondo The Register, la rete informatica degli ospedali di Sheffield, nel Regno Unito, ha oltre 800 PC infetti, grazie anche al fatto che era stata presa la decisione di disattivare gli aggiornamenti di sicurezza su tutti e 8000 i PC della rete dopo che nella settimana di Natale i PC di una sala operatoria si erano riavviati nel bel mezzo di un intervento chirurgico. Brr.
Come se non bastasse, un'epidemia di Conficker sembra essere la causa dei guai ai sistemi informatici della Marina Militare britannica. Sì, perché le navi da guerra e i sommergibili di Sua Maestà usano NavyStar/N*, un sistema basato su PC Windows standard. Siamo in buone mani: chi ha bisogno di missili e soldati, quando grazie all'incoscienza dei governanti basta un virus informatico per seminare la confusione nelle forze armate del nemico? Evidentemente nessun ministro della difesa guarda Battlestar Galactica.
Aggiornamento: istruzioni Microsoft sbagliate (2009/01/21)
Il CERT avvisa che le istruzioni di Microsoft per disabilitare l'Autoplay/Autorun sono sbagliate:
According to Microsoft, setting the NoDriveTypeAutorun registry value to 0xFF "disables Autoplay on all types of drives." Even with this value set, Windows may execute arbitrary code when the user clicks the icon for the device in Windows Explorer.
Le istruzioni corrette secondo il CERT sono indicate nell'avviso. Grazie a Luigi per la segnalazione. In sintesi: copiate e incollate le tre righe seguenti nel Blocco Note di Windows e salvatele con il nome autorun.reg.
REGEDIT4
[HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\IniFileMapping\Autorun.inf]
@="@SYS:DoesNotExist"
In Esplora Risorse, fate doppio clic su questo file. Poi riavviate Windows.
Aggiornamento (2009/01/22): Microsoft ha corretto le istruzioni
Microsoft ha pubblicato le istruzioni corrette e aggiornate in inglese; la versione italiana è per ora una traduzione automatica non molto comprensibile.
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2009/01/08
Debutta Windows 7 beta
Windows 7: hasta la vista, Vista?
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di Marco Malatesta e "massimo.so****". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
A partire da mezzogiorno di oggi, ora del Pacifico (le 21 in Italia), sarà scaricabile legalmente e gratuitamente al pubblico l'anteprima ufficiale di Windows 7, il successore di Windows Vista. Chi l'ha già provato dice che è molto simile a Vista, ma più veloce (anche all'avvio), semplificato, meno avido di risorse (girerà anche sui netbook) e meno rompiscatole, con taskbar e interfaccia ridisegnati e accesso più facile a foto, video e musica. Non una rivoluzione, quindi, ma un'evoluzione. Anche Steve Ballmer ha indicato chiaramente che non si tratta di uno stacco netto, definendolo semplicemente "Vista, ma parecchio migliorato".
Si tratta, è meglio ricordarlo, di una versione beta, quindi non ancora rifinita e non necessariamente stabile: non va utilizzata quindi per lavoro o in situazioni in cui dovete essere sicuri di non perdere dati o di trovarvi con il computer piantato. La installate a vostro rischio e pericolo, ed è il buon senso a rammentarvi che prima di provarci è sacrosanto un backup integrale del computer (anche perché, per esempio, Windows 7 beta ha un baco che in alcuni casi rimuove l'inizio dei file MP3). Soprattutto, questa versione gratuita cesserà di funzionare il primo agosto 2009.
La versione definitiva dovrebbe essere disponibile a partire da settembre-ottobre 2009, ma si tratta di una data non ufficiale. Per chi volesse assaggiare l'anteprima, i requisiti minimi sono un processore da 1 GHz, 1 GB di memoria, 16 GB di spazio libero su disco e 128 MB di memoria grafica su hardware in grado di gestire grafica DirectX 9: praticamente gli stessi requisiti delle attuali versioni di Vista a parte la Home Basic.
E' indispensabile un masterizzatore di DVD, perché Windows 7 beta si scarica come immagine ISO da masterizzare
Il file da scaricare (da www.microsoft.com/windows7) dovrebbe pesare circa 2,5 GB per la versione a 32 bit e 3,15 GB per la versione a 64 bit. Sarà disponibile in inglese, tedesco, giapponese, arabo e hindi (quest'ultimo solo in versione 32 bit). Una volta masterizzato il file, lo lanciate dal CD e rispondete alle solite domande d'installazione: fatto questo, siete pronti ad esplorare il futuro secondo Microsoft, con l'integrazione di Facebook e Windows Live, la predisposizione alle interfacce tattili e varie rifiniture intelligenti, come la "liberazione" dei gadget dalla barra laterale, lo spegnimento delle porte non utilizzate e l'autoapprendimento del tempo ottimale di abbassamento della luminosità dello schermo. Altri dettagli delle migliorie di Windows 7 rispetto a Vista sono nelle fonti citate qui sotto.
Buon divertimento.
Fonti: Computerworld, The Telegraph, Punto Informatico, The Register, BBC.
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