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Il Disinformatico

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2015/12/19

Recensione CON SPOILER: “Star Wars – Il Risveglio della Forza”

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Ultimo aggiornamento: 2016/01/28 21:00.

ALLERTA SPOILER
Questo articolo e i suoi commenti rivelano dettagli essenziali della trama del film. Se non volete rivelazioni o anticipazioni che possono guastare la visione de Il Risveglio della Forza, NON LEGGETE OLTRE.

Siete stati avvisati.

Visto che molti vorrebbero discutere de Il Risveglio della Forza senza l’intralcio del divieto che ho imposto altrove di rivelare dettagli della trama per non guastare le sorprese a chi non ha ancora visto il film, pubblico questo mini-articolo per creare uno spazio per i vostri commenti.

Già che ci sono, includo questa chicca che mi è stata mandata da Marco C. e che ho leggermente riveduto e ampliato):

Un personaggio in una missione segreta trova dei dati importantissimi, ma capisce che sta per essere catturato da un cattivo con una maschera nera, così li nasconde in un droide e lo fa scappare con la speranza che almeno lui si salvi. Il droide viene trovato casualmente da una persona giovane e disagiata che vive in un pianeta desertico e ha un talento innato per il pilotaggio. Questa persona poi incontra un personaggio anziano che è stato importante nelle precedenti vicende della galassia e che si offre come sua guida.

Durante le loro peripezie, i nostri eroi visitano un bizzarro bar pieno di creature aliene mostruose, dove si suona musica terrestre dal vivo, e lì fanno incontri importanti. Uno dei nostri viene torturato dal cattivo con la maschera nera affinché riveli un segreto importantissimo. Con un po' di fortuna gli eroi riescono a portare in salvo i dati nel droide e scoprono che i cattivi hanno creato una superarma grande come un mondo, che può distruggere un intero pianeta e che viene usata con effetti devastanti, causando milioni di vittime. I buoni devono trovare in fretta un piano per fermare quest’arma, perché i cattivi li hanno tracciati, hanno scoperto dov’è la loro base segreta e minacciano di eliminare anche loro con un solo colpo.

Viene trovata una falla tecnica con cui l’arma può essere distrutta colpendola nel punto giusto facendo incursione con dei caccia monoposto in un’epica battaglia aerea, e il pilota più bravo riesce nella missione infilandosi in un canalone artificiale: la superarma esplode in modo spettacolare. Purtroppo nel frattempo il personaggio anziano è stato ucciso dentro la superarma quando si è confrontato con il cattivo, a cui era molto legato personalmente in passato. Il cattivo con la maschera nera si salva, ma per il resto tutto finisce bene.

Ora chiedetevi: avete appena letto la trama del primo Guerre Stellari o quella del Risveglio della Forza? Tanto per dire quanto è ampia e ripetuta la scopiazzatura. E questo è il succo della mia recensione: visivamente azzeccato, con attori ottimi, ma con una trama assolutamente copiata dalla trilogia originale. Il Risveglio attinge infatti anche a L’Impero colpisce ancora, visto che in entrambi i film gli eroi incontrano un alieno piccolo e vecchissimo che si rivela profondo dispensatore di saggezza e di rivelazioni (Maz Kanata è Yoda) e il protagonista ha delle visioni che riguardano il suo passato e il suo futuro e che la pongono di fronte a un dramma interiore sulla propria identità (Rey nel Risveglio, Luke ne L’Impero).

Poteva andare molto peggio (Episodio I insegna), ma con un minimo di inventiva si poteva fare un grande film invece di fare il copiaincolla dei film precedenti. Capisco il bisogno di fare una Grande Storia Epica e Spettacolare, ma c’era proprio bisogno di riciclare l’idea specifica della superarma sferica grande come un pianeta ma con un punto debole a portata di attacco da parte di piccoli caccia? Non si poteva inventare qualcosa di meno scopiazzato?

E che dire di tutta la gonfiatissima campagna promozionale per il capitano (o la capitana) Phasma, che pareva fosse un personaggione ed è invece ridotto a fare due rapide apparizioni e conclude la propria presenza in modo umiliante e ridicolo? Diciamolo pure: era semplicemente una scusa per vendere una variante in più delle truppe d’assalto.

Aggiungo un po’ di chicche spoilerose:

– Daniel Craig ha interpretato in gran segreto una delle truppe d'assalto (quella che stringe maggiormente i vincoli che legano Rey al tavolo di tortura) (Gizmodo; Entertainment Weekly).

– Nei trailer ci sono parecchie scene significative che non compaiono nel film (Gizmodo).

– 22 chicche da scovare quando il film uscirà in Blu-Ray, streaming e DVD (Io9).

– C'è un cameo vocale di Kevin Smith, e non è l'unico.

– Il film ha già raggiunto il miliardo di dollari e lo ha fatto con un andamento (immagine qui sotto) che non farà che incoraggiare Hollywood a produrre ancora film fatti in questo modo.



Ora sfogatevi nei commenti :-)

Rainews, il Risveglio del Refuso

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni dei lettori. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Ultimo aggiornamento: 2015/12/19 16:25.

Un lettore, @ilrere, mi segnala questo nuovo capolavoro del giornalismo moderno. Per Rainews, questo è un articolo pubblicabile. E lo è anche per Repubblica, che ha messo online praticamente lo stesso testo (presumibilmente scritto da terzi).

Controllo di qualità? Rilettura del testo? Correttore ortografico? Roba superata. Il Giornalismo Duepuntozero fa a meno di questo ciarpame antiquato. Costa troppo e non serve.

Buona lettura, soprattutto agli insegnanti d’italiano e ai giornalisti che fanno i salti mortali per scrivere bene e che piangeranno calde lacrime di fronte a questo bagno di sangue. Giocate anche voi alla caccia all'errore da matita blu.

11 errori: Potente scorre in voi la Forza.

5 errori: Dormire durante l’ora d’italiano davvero non vi ha fatto bene.

Nessun errore: Mandate subito il vostro curriculum a Rainews o a Repubblica.

Daniel Craig, un cameo nell'ultimo Guerre Stellari: è uno stormstropper

Daniel Carig, alias 007, ha ancora voglia di giocare. E l'ha dimostrato pregando ed ottenenedo dal regista J. J. Abrahmas di vestire in un cameo del tutto anonimo le parti di uno stormtropper, le forze di combattimento icona dell'Impero, in una delle scene iniziali dell'ultimo Guerre Stellari, "Il Risveglio della Forza". L'evento e' stato reso possibili dalla concomitanza delle riprese dell'ultimo 007, SPectre" e di Guerre STellari la scorsa estare ai Pinewood Studios nel Buckinghamshire fuori londra.

Se selezionate con il mouse la zona qui sotto potete leggere la soluzione:

Daniel Craig, un cameo nell'ultimo Guerre Stellari: è uno stormstropper

Daniel Carig, alias 007, ha ancora voglia di giocare. E l'ha dimostrato pregando ed ottenenedo dal regista J. J. Abrahmas di vestire in un cameo del tutto anonimo le parti di uno stormtropper, le forze di combattimento icona dell'Impero, in una delle scene iniziali dell'ultimo Guerre Stellari, "Il Risveglio della Forza". L'evento e' stato reso possibili dalla concomitanza delle riprese dell'ultimo 007, SPectre" e di Guerre STellari la scorsa estare ai Pinewood Studios nel Buckinghamshire fuori londra.


1. stormstropper - Stormtrooper; 2. Carig - Craig; 3. ottenenedo - ottenendo; 4. Abrahmas - Abrams; 5. stormtropper - Stormtrooper; 6. possibili - possibile; 7. SPectre - Spectre; 8. Virgolette chiuse ma mai aperte; 9. STellari - Stellari; 10. estare - estate; 11. londra - Londra.

Tralascio l’espressione “vestire le parti” e l’errore sul fatto che non è una delle scene iniziali.


2015/12/19 14:15


Rainews e Repubblica hanno riveduto l’articolo, ma qualche errore resta lo stesso, specialmente nella versione di Rainews (persino nel titolo).

Podcast del Disinformatico del 2015/12/18

È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di ieri del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera. Buon ascolto!

2015/12/18

Linux, sicurezza scavalcata premendo 28 volte Backspace

Linux ha una buona reputazione in fatto di sicurezza, e molti linuxiani si bullano della robustezza di questo sistema operativo. Per cui vederli umiliati da un difetto di sicurezza ridicolo come quello scoperto da due ricercatori del Politecnico di Valencia è piuttosto divertente.

I ricercatori, Hector Marco e Ismael Rispoli, hanno infatti trovato che si può scavalcare completamente la sicurezza di un computer Linux correttamente configurato semplicemente premendo il tasto Backspace 28 volte durante l'avvio, quando la macchina chiede il nome dell’utente. C’è infatti un difetto nel bootloader Grub2, per cui queste pressioni ripetute portano alla Rescue Shell di Grub.

Niente panico, comunque: la falla è sfruttabile soltanto da chi ha accesso fisico al computer, per cui è un rischio soltanto in ambienti promiscui, e il bello del software libero è che chiunque può apportare modifiche e correzioni. Infatti i due ricercatori hanno realizzato una patch che risolve il problema. Ubuntu, Red Hat e Debian hanno già pubblicato degli aggiornamenti ufficiali.

Steam sotto attacco: rubati 77˙000 account ogni mese

La password che usiamo nelle reti di gioco sembra una di quelle misure di sicurezza tediose e superflue che gli informatici tendono a imporci senza motivo, ma da Valve, produttore della popolarissima piattaforma software di gioco Steam (100 milioni di utenti), arriva un allarme serio: i furti di account stanno aumentando rapidamente e sono arrivati ormai a circa 77˙000 al mese. “Quelli che erano un piccolo numero di hacker oggi sono una rete organizzata, altamente efficace, che per lavoro ruba e rivende oggetti”.

Gli oggetti sono quelli virtuali dei videogiochi: livelli, poteri, armi, skin e altri elementi che vengono letteralmente rubati e commerciati e che all'interno di giochi come Team Fortress 2 e Counter-Strike: GO possono avere un valore monetario sorprendentemente alto. Rubare la password di un account è quindi molto remunerativo per i criminali informatici.

Come rimediare? A parte l’uso preventivo di password robuste e dell’autenticazione a due fattori, Valve terrà in sospeso gli oggetti commerciati, e lo farà per un massimo di tre giorni: un tempo, si spera, sufficiente per permettere all’utente derubato di accorgersi del furto e della violazione del proprio account. Se gli utenti sono amici questa sospensione sarà più breve.


Fonti: Ars Technica.

Facebook non imporrà più di usare i nomi veri

Facebook insiste da tempo che gli utenti devono usare il proprio vero nome e cognome: una caratteristica che lo separa da quasi tutti gli altri social network passati e presenti, nei quali l’uso di un nome di fantasia era non solo tollerato ma anzi incoraggiato. La giustificazione formale è che in questo modo gli utenti sono più sicuri dell’identità delle persone che contattano e sono più responsabilizzati per quello che dicono, ma i maliziosi dicono che in questo modo il valore degli account agli occhi dei pubblicitari aumenta notevolmente.

Quest’obbligo di trasparenza, però, comporta dei problemi a un numero non trascurabile di utenti: quelli che per varie ragioni sono a rischio se rendono pubblica la propria identità, come per esempio gli attivisti politici o chi è vittima di violenze. E come ben sa chi frequenta Facebook, l’efficacia dei controlli di identità di questo social network è davvero modesta e non frena la lingua di molti bulli e molestatori.

Ora Facebook ha annunciato un piccolo ma significativo cambio di rotta: ora chi segnala un utente accusandolo di usare un nome falso dovrà essere più preciso e portare più prove, per evitare che queste segnalazioni diventino una forma di abuso. Inoltre chi usa uno pseudonimo potrà giustificare più facilmente e dettagliatamente le ragioni della scelta. I documenti d’identità che Facebook potrebbe chiedere come conferma saranno gestiti più correttamente e verrà ampliata la rosa di quelli accettati; durante il processo di verifica gli utenti sotto esame potranno continuare ad accedere al proprio account Facebook per sette giorni invece di essere bloccati subito o quasi.

Per ora queste modifiche sono in fase di test per gli utenti che risiedono negli Stati Uniti o per chi simula di essere negli Stati Uniti dal punto di vista informatico, ma verranno estesi a tutto il mondo al termine dell’attuale periodo di sperimentazione.

Siamo nel 2015 e un PC con Outlook è ancora infettabile guardando una mail

All’inizio del mese Microsoft ha pubblicato degli aggiornamenti di sicurezza per Office, da installare appena possibile perché risolvono delle falle “critiche”. Ora sappiamo che una di queste falle, la CVE-2015-6172, è talmente critica che basta visualizzare una mail infetta in Outlook per trovarsi con il computer infettato.

Il ricercatore di sicurezza Haifei Li ha infatti dimostrato che è possibile confezionare un allegato a una mail che scavalca le barriere di sicurezza di Outlook, perché l’applicazione non controlla correttamente il contenuto degli allegati. Se un allegato viene inviato come oggetto OLE, viene eseguito senza protezioni, senza neanche doverlo aprire. L’allegato può persino essere un file in formato Flash, che consente di prendere il controllo del computer della vittima se ha Flash installato.

Come se non bastasse, la vulnerabilità è wormable, ossia può propagarsi spontaneamente da computer a computer via mail, attingendo per esempio alla rubrica degli indirizzi. Con una singola mail ben confezionata, insomma, si potrebbe colpire un’intera azienda.

La falla coinvolge le versioni di Office dalla 2010 in poi e Word 2007 con Service Pack 3. L’aggiornamento che la risolve è già disponibile dall’8 dicembre, ma se non potete installarlo per qualunque ragione Microsoft consiglia di disattivare il pannello di anteprima dei messaggi di Outlook e di impostare l’applicazione in modo che visualizzi tutte le mail come testo semplice.

Ora che i dettagli sono pubblici, non ci vorrà molto prima che questa falla venga sfruttata dai criminali informatici, per cui aggiornare il proprio software il più presto possibile è indispensabile.


Fonti: Ars Technica.

Lampadine digitali anticoncorrenza

Le lampadine del sistema Hue della Philips sono molto interessanti per gli appassionati di domotica: possono essere comandate a distanza tramite la rete Wi-Fi domestica e una trasmissione senza fili basata sullo standard ZigBee. Poter dire per esempio a Siri, sul proprio telefonino, “Abbassa le luci in soggiorno del 30%” ti fa sentire un po' nel futuro alla Star Trek. Ma c'è un problema: la compatibilità.

Pochi giorni fa Philips ha infatti deciso, tramite un aggiornamento software, che il sistema Hue non avrebbe più gestito le lampadine smart di altre marche che usano lo stesso standard di comunicazione e controllo. La giustificazione data dall’azienda è “questioni di interoperabilità”, ma i maliziosi hanno sospettato un’altra spiegazione: sabotare la concorrenza. Stranamente, le lampadine concorrenti già installate continueranno a funzionare, dice Philips; soltanto quelle aggiunte in seguito verranno rifiutate.

Ma c’è una buona notizia: i consumatori sono insorti e Philips ha fatto dietrofront. Invece di accettare soltanto le lampadine certificate dall’azienda, ora verrà distribuito un nuovo aggiornamento software che rimetterà tutto come prima. Philips si è affrettata a sottolineare che le lampadine concorrenti potranno continuare ad avere problemi di compatibilità, per esempio rifiutandosi di variare luminosità o assumendo un colore sbagliato. Ma perlomeno saranno usabili.


Fonti: Engadget

Recensione senza spoiler: “Star Wars – Il Risveglio del Copiaincolla”

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni dei lettori. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Ultimo aggiornamento: 2016/03/22 20:10.

Per favore non mettete dettagli della trama de Il risveglio della Forza nei commenti. Se lo fate, dovrò cestinarli. Se volete discutere senza problemi di spoiler, ho preparato uno spazio apposito. Grazie.


Questa recensione non contiene spoiler. Per una ragione molto semplice: se conoscete Star Wars, non c’è praticamente niente da spoilerare, perché avete già visto tutta la trama. Star Wars: Il Risveglio della Forza è un copiaincolla di scene già viste nella trilogia classica. Talmente copiaincolla che al cinema io e chi era con me ne abbiamo ripetutamente anticipato sotto voce parecchie battute pur non avendo mai visto il film: perché erano le stesse, identiche della trilogia classica.

Intendiamoci: le citazioni sono sempre piacevoli, gli omaggi pure. Ma quando il film è composto quasi esclusivamente da ripetizioni di cose già viste nei film precedenti della stessa serie, cambiate giusto quel tantino che serve per non farsi trascinare in tribunale per plagio, e quando l’intera trama ricalca quella del primo film (Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza, o Guerre Stellari come lo conoscono i veterani), non è più citazione. Non è più omaggio. È copiare. È rifilare minestra riscaldata spacciandola per fresca.

Non so voi, ma io mi sento preso per i fondelli. Di nuovo, perché J.J. Abrams ha fatto lo stesso copiaincolla anche con Star Trek. Speravo che Star Wars fosse più nelle sue corde e ho osato essere ottimista, ma mi sono dovuto ricredere.

Piacerà? A chi non conosce gli originali probabilmente sì, perché non sa che Il Risveglio della Forza è una scopiazzatura spudorata e c'è molta azione, ci sono scene spettacolari, ci sono personaggi interessanti, c'è una storia epica. Ai fan un po’ attempati, quelli che come me si sono innamorati da bambini dell’universo meraviglioso creato da George Lucas, probabilmente no, se non per effetto nostalgia.

Poteva andare peggio? Certamente. Se il confronto è con Episodio I: La Minaccia Fantasma, questo film è riuscitissimo. Abrams ha senz’altro fatto meno peggio di Lucas. Ma con tutti i soldi che danno agli sceneggiatori, perché dobbiamo sempre accontentarci di un misero meno peggio? Pagando la differenza, non si potrebbe avere almeno un guizzo di originalità? Una trama non già vista e stravista? Perché non basta prendere le scene dei film precedenti e rimescolare un po’ l’assegnazione delle battute ai personaggi per dire di aver scritto una sceneggiatura (metodo già usato da Abrams per Star Trek Into Darkness).

Cari fratelli e sorelle starwarsiani, ora saprete come ci siamo sentiti noi fan di Star Trek dopo che ci ha messo le mani Jar Jar Abrams. Preparo i fazzolettini anche per voi.


Quello che si salva


La musica di John Williams. Il tema di Rey è meraviglioso, un classico tema grandioso, romantico e avventuroso di quelli che solo John Williams sa comporre; il resto della colonna sonora è un gran bel supporto alle immagini, anche non è ai livelli probabilmente irripetibili di Una nuova speranza e de L'Impero colpisce ancora, e la fanfara iniziale mette ancora i brividi dopo quasi quarant’anni. Se J.J. Abrams pubblica una versione del Risveglio della Forza senza dialoghi e soltanto con la colonna sonora musicale e gli effetti sonori abbassati di volume, la compro.

Gli effetti speciali. Ottimi e ineccepibili, ma è anche vero che oggi è la norma, se hai un buon budget, e qui c’erano circa 200 milioni di dollari. Non posso dire nulla del 3D, perché l’ho visto in 2D.

Lo stile visivo. Questo film è fantasticamente fedele allo stile, al design e alla fotografia della trilogia originale. Moltissimi set e modelli fisici (anche se estesi e arricchiti digitalmente), molte creature fatte in animatronica invece che in grafica computerizzata, la stessa aria vissuta e logora degli ambienti e dei veicoli che è da sempre una delle caratteristiche geniali e inventive di Star Wars e che mancava in modo dissonante nei prequel, troppo patinati (anche per via dell’epoca diversa che descrivevano) e digitalizzati. Fra l’altro, i lens flare che Abrams ha fastidiosissimamente strausato nei suoi film precedenti qui si contano sulle dita di una mano.

Gli attori. Harrison Ford, nonostante gli anni siano passati, è perfetto nei rivestire i panni di un Han Solo più vecchio e più amaro, e Carrie Fisher è altrettanto all’altezza della situazione. Tutti gli altri attori nuovi se la cavano benissimo, specialmente Daisy Ridley, la protagonista (Rey), che è brava e intensa, e John Boyega (Finn). Il droide BB-8 è simpatico e adorabile senza essere infantile. Anche Peter Mayhew rende bene Ciubecca (o Chewbacca, a seconda del doppiaggio che considerate canonico), forse addirittura meglio che nella trilogia classica, tanto da strappare parecchi sorrisi di divertimento e di affetto per un vecchio amico ritrovato. Rivederli in azione è una gioia, anche se rifanno cose già viste.

L’umorismo. Non ci sono battute folgoranti e memorabili, ma momenti divertenti ce ne sono, e siamo anni luce (o dovrei dire “dodici parsec”) lontani dai livelli di George “gli-faccio-pestare-una-cacca-che-fa-sempre-ridere” Lucas nei prequel.

Le (poche) parti originali. Quando le scene non sono copiate, i dialoghi sono frizzanti e vivaci, molti simili come stile a quelli della trilogia originale; i personaggi vengono delineati rapidamente ma in modo chiaro. Peccato non aver osato essere creativi nella trama.

La scelta di umanizzare una Truppa d’Assalto. Questa, devo riconoscere, è una decisione originale che mostra un aspetto inesplorato dell’universo di Star Wars. E ben venga la scelta di far interpretare la parte da un attore di colore.

La scelta di avere una donna come protagonista. Considerato che le donne nella trilogia originale (a parte Leia) erano praticamente irrilevanti, anche questo è un buon passo avanti. E Rey è un personaggio subito simpatico: forte, autosufficiente, con un forte senso morale, capace di difendersi, a differenza del suo equivalente in Guerre Stellari, ossia Luke Skywalker, che all’inizio è un ragazzetto petulante che pensa solo a svagarsi al bar con gli amici.

Una scena. Ho promesso che non avrei fatto spoiler, per cui non vi dico quale, ma una scena che mi ha emozionato tanto c'è stata.  


Quello che va nello sciacquone


CORREZIONE: Terminologia fondamentale cambiata. Inizialmente avevo scritto che avevo rilevato un clamoroso errore di traduzione, ma mi sono dovuto ricredere e chiedo scusa al traduttore: ho avuto modo di ascoltare l’audio originale del Risveglio e il traduttore in realtà è stato fedele alla bizzarra scelta terminologica di Abrams.
Mi spiego: nella mitologia di Star Wars, la Forza ha da sempre un lato oscuro (dark side) e uno chiaro (light side), anche se nei film l’espressione “lato chiaro” non viene mai usata esplicitamente (questo avviene solo in altre fonti dell’universo espanso di Star Wars, secondo la Wookieepedia). Ma nel Risveglio della Forza i personaggi parlano ripetutamente del “Lato Oscuro” (della Forza) e lo contrappongono alla “luce”, cosa che mi ha sconcertato quando l’ho sentita al cinema (e so di non essere il solo).
Ho sospettato un errore del traduttore, pensando che nella battuta “The Dark Side and the Light” non fosse stato capito che dopo Light c’era un sottinteso side. Non luce, insomma, ma chiaro. E invece no: nell’audio originale del Risveglio, a 59 minuti dall'inizio, Kylo Ren dice “Forgive me, I feel it again, the call to the light.... show me again the power of the darkness”. A 1h:07m, un altro personaggio cita la Forza parlando di “the light. E a 1h:25m un altro personaggio ancora dice “There’s still light in him”. Quindi è proprio “luce”: un cambiamento spiazzante per chi conosce bene la saga. Perché?
Inoltre Stormtrooper non si traduce assaltatore, ma truppa d’assalto (come da celebre battuta di Leia “Non sei un po' basso per appartenere alle truppe d'assalto?” in Guerre Stellari).

I cattivi. Uno è un moccioso viziato; un altro, il suo superiore, è di una banalità tediosa e sconcertante. Nessuno dei due è temibile. Darth Vader, l'Imperatore e Tarkin (c'è una copia anche di lui) erano tutt’altra cosa.

La trama. Tutta. La forza dirompente del primo Star Wars non scaturiva soltanto dall'uso innovativo degli effetti speciali: sgorgava dal sovvertimento degli archetipi e delle regole classiche della trama. L’eroe senza macchia che non conquista la principessa; la principessa che invece di essere una donzella in pericolo è un peperino sarcastico; l’universo logoro e consunto, con le cose che cadono a pezzi invece di essere lucenti e asettiche; la scelta di entrare subito nell’azione, saltando persino i titoli di testa (tanto che George Lucas per questo si prese una multa); l’autoironia, all’epoca rara o inesistente nei film di fantascienza; gli alieni che parlano con i sottotitoli; eccetera, eccetera. Al Risveglio della Forza manca quasi completamente questa carica d’innovazione. È la fiera del già visto.

Ho promesso che non farò spoiler, per cui starò sul vago, ma questo è un breve elenco delle tantissime, troppe premesse o scene pigramente copiate e riconfezionate. Se non volete nemmeno questi vaghi accenni, smettete di leggere qui.

– Non si chiama più l'Impero, ma il Primo Ordine. Stessa minestra di prima.
– Non si chiama Tatooine, ma Jakku. Stesso pianeta sabbioso popolato da straccioni.
– Non si chiamano Jawa, ma la solfa è la stessa.
– I cattivi hanno costruito una superarma sferica ammazzapianeti che bisogna distruggere.
– La suddetta superarma si distrugge usando esattamente la stessa tecnica dei film precedenti. Persino Han Solo lo fa notare.
– I piani segreti di qualcosa d’importante sono nascosti e trafugati dai buoni usando esattamente lo stesso espediente dei film precedenti.
– Un alieno molto vecchio e saggio, di piccola statura, dispensa consigli di vita e custodisce segreti importanti. Solo che stavolta non è verde: in un prodigioso guizzo di originalità... è arancione.
– Il cattivo indossa una lunga tunica nera e una maschera.
– Il cattivo è ossessionato dal potere ed è manipolato, senza rendersene conto, da un cattivo più cattivo.
– La scena onirica nella quale un personaggio si confronta con i fantasmi del proprio passato (come nell’albero magico su Dagobah ne L'Impero colpisce ancora).
– Il bar popolato di alieni bizzarri dove c’è il complesso di altri alieni che suonano musica terrestre molto male: praticamente Cantina di Mos Eisley - Nuova gestione.
– Qualcuno dice che un personaggio passato al Lato Oscuro ha ancora del buono dentro di sé e lo hanno percepito (come ne Il Ritorno dello Jedi).
– Il supercattivo parla tramite ologramma con il cattivo in seconda in una sala apposita (come ne  L'Impero colpisce ancora) e si discute dell’idea che uno dei buoni andrebbe portato al Lato Oscuro (come ne L'Impero colpisce ancora).
– I cattivi si chiedono l’un l’altro se hanno avvertito un tremito (pardon, un risveglio) nella Forza.
– Mentre gli eroi sono nascosti nel ventre della base nemica, a uno di loro succede qualcosa di grave, un altro grida per lo shock e così le truppe imperiali... ehm, del Primo Ordine si accorgono di colpo della presenza degli intrusi (in Una nuova speranza, Luke grida quando Ben Kenobi viene abbattuto da Darth Vader nell’hangar della Morte Nera).
– Ce ne sono molte altre, assolutamente centrali per il film, ma come dicevo non farò spoiler. Ve ne accorgerete da soli. E griderete anche voi “NNNNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”.

2015/12/17

UFO? No, spettacolari e rare immagini del decollo della Soyuz diretta verso la Stazione Spaziale

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Il 15 dicembre scorso è partita da Baikonur, in Kazakistan, la Soyuz TMA-19M, che ha portato alla Stazione Spaziale Internazionale lo statunitense Tim Kopra, il russo Yuri Malenchenko e l’europeo Timothy Peake. Fra l’altro, molti stanno celebrando Peake come primo astronauta britannico, ma in realtà la prima persona di cittadinanza britannica ad andare nello spazio fu Helen Sharman, nel 1991, e Peake è semplicemente il primo astronauta britannico dell'Agenzia Spaziale Europea.

Ma sto divagando: quello che conta è che l’orario del decollo, nel tardo pomeriggio locale (le 17 in Kazakistan), ha fatto sì che la scia di propellente, normalmente invisibile nei lanci diurni o notturni, venisse illuminata dal sole ad alta quota, stagliandosi contro il cielo scuro della sera nelle zone sorvolate. Questo ha permesso una serie di fotografie spettacolari della scia, come quella che vedete qui: altre sono sul Siberian Times.

Non è tutto: l’arrampicata della Soyuz è stata fotografata anche dagli astronauti a bordo della Stazione e si è vista anche durante la diretta del lancio.
Il video è accelerato di 12 volte rispetto alla realtà. Che io sappia, è la prima volta che viene documentata visivamente la scia atmosferica del propellente di un lancio con equipaggio.
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